L’ho ha detto l’OMS!! L’OMS!! l’OMS!! (nome altisonante al cui richiamo l’eco è d’obbligo) soggetto depositario della saggezza e della verità assoluta.
Bah, prima di analizzare quanto affermato dall’”OMS, l’OMS, l’OMS” direi di cercare di capire innanzitutto chi sia mai costui.
E’ abbastanza palese che il sistema di potere odierno sia organizzato secondo alcuni principi fondamentali:
a) monopolio delle risorse primarie (materie prime, energie, servizi, credito e denaro),
b) lo stretto controllo dell’informazione pubblica,
c) la sorveglianza e il governo distante dalle popolazioni.
Le risorse fondamentali sono possedute da soggetti imprenditoriali privati che perseguono il profitto e non rispondono alle istituzioni democratiche. Molti di loro, come la Banca Centrale Europea e la Banca dei Regolamenti Internazionali, godono di immunità da ogni controllo pubblico e persino giudiziario.
Assieme ad esse, altri organismi controllati dalla finanza e dai monopoli internazionali, formano un governo mondiale dell’economia: la World Trade Organisation (al cui tribunale interno si sottomettono gli Stati aderenti), l’International Monetary Fund, la World Bank. Altri ancora si occupano della sicurezza e del controllo sociale (NATO), sanitario (OMS! OMS! OMS!).
Entro l’Unione Europea il potere è detenuto dalla Banca Centrale Europea che, in forza del trattato di Maastricht, è autoreferenziata, non soggetta a controlli democratici di alcun tipo, né giudiziari; e da organismi non elettivi, quali la Commissione Europea. Il Parlamento Europeo è elettivo, ma non conta praticamente nulla. Grazie alla posizione monopolistica, tali soggetti riescono ad imporre alla collettività e ai singoli, sovrapprezzi monopolistici per i loro beni e servizi. La forma di governo reale nel mondo d’oggi è quindi un’autocrazia non dichiarata, non politicamente responsabile, intermediata da istituzioni rappresentative (quelle dei singoli stati) alle quali è riferita la responsabilità, ma che sono sostanzialmente impotenti.E’ questo è l’attuale vero governo. Ma chi sono costoro (tra cui l’OMS!, l’OMS!, l’OMS!” che ci governano e che decidono delle nostre vite? Chi li ha eletti e messi lì? L’unica cosa certa è che a farlo non sono stati i cittadini. Per cui io, di ciò che sostiene l’OMS, l’OMS, l’OMS, dato che è una entità non elettiva, autoreferenziata, non soggetta a controlli democratici di alcun tipo e non soggetta a controlli giudiziari, non è che mi fidi un gran ché.
Tuttavia non occorre fare un eccessivo sforzo cerebrale per intuire che esista una rete internazionale di operatori finanziari (banche e trading platforms), proprietà di un ristretto numero di persone, che possiede i mezzi (soprattutto monetari) con cui estrae il potere di acquisto, il valore del prodotto del lavoro, dalla società nel suo complesso e in tal modo regola gli equilibri politici ed i rapporti di forze.
Da tale situazione consegue che gli organismi politici, in primis lo Stato nazionale, fortemente indebitati verso il sistema bancario privato quindi dipendenti da esso, sono in forte declino di potere, prestigio ed efficienza. Essi cedono in appalto o altra forma giuridica le loro funzioni (che non hanno più denaro per esercitare) e anche poteri pubblici, poteri di sorveglianza, e persino alcuni poteri coercitivi, alle grandi corporation private. Come descritto da Werner in New Paradigm in Macroeconomics, attraverso l’esercizio dei poteri derivanti da questi monopoli tali soggetti privati hanno il complessivo dominio dei mercati e possono stravolgere rapidamente equilibri economici e rapporti di forze, quindi condizionando in modo diretto la politica dei governi, l’ascesa di quella forza politica ed il declino di quell’altra. (Della Luna – Cioni).
Da quì le decisioni all’unanimità dei parlamenti nazionali, da qui il conferimento da parte dello Stato interno a questi soggetti della natura “divino-sacrale” delle linee politiche da questi imposte.
Ai fini della governabilità, soprattutto nei paesi basati sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare ed orientare, l’informazione e la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo da cui dipende la gestione del consenso sociale.
Ma di questo parlerò nella prossima puntata
, mentre nell’ultima puntata cercherò di dare una lettura un po’ meno “tendenziosa” dei dati diffusi. Se non mi vengono a prendere a casa per quello che sto scrivendo.