Autore Topic: la solitudine maschile come problema sociale?  (Letto 38964 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #90 il: Luglio 16, 2013, 22:26:24 pm »
NO ! era MOLTO peggio in passato !

in passato era come oggi nei paesi islamici e anzi avevo dei colleghi siciliani che mi raccontavano in certi paesi sui monti da loro le ragazze erano praticamente intoccabili e non uscivano mai di casa se non accompagnate e ovviamente si sposavano vergini e giovani.

anche i miei nonni stessa solfa, le ragazze ci potevano solo parlare dopo la messa la domenica o il sabato/domenica quando andavano a passeggio in centro ma avevano sempre dietro la madre e altre rompicoglioni a "protezione" o persino i fratelli !

non esisteva proprio il concetto di "morosa", o si era fidanzati o si era sposati, nessun compromesso in mezzo e bisognava chiedere il permesso al padre di lei.

quindi, gli scapoli (maggiorenni) se potevano andavano ogni tanto nei bordelli, e le ragazze chiuse in casa.
sesso e tuttto il resto erano argomenti praticamente taboo.

niente disco tranne le Balere, e i bar erano posti per uomini principalmente.

da quel che ho capito solo gli studenti universitari avevano delle morose ma era tutto molto platonico all'epoca e le ragazze erano sempre tenute d'occhio se anche si riusciva a combinare qualcosa tutti poi lo sapevano il giorno dopo.

solo con gli anni 60/70 la solfa e' cambiata.

altri periodi di libertinaggio ? mah ... penso solo in epoca greco/romana ma a leggere i resoconti degli autori classici sembra i piu' maiali fossero gli Etruschi non certo greci o romani.

in asia e' sempre stato un puttanaio invece ma nel senso di geishe ed escort e mignottone a prezzi popolari, MAI inteso come facilita' nel trovare una morosa e far sesso gratis, quello non esiste neppure oggi se non in alcuni paesi asiatici ricchi e pure li' con le dovute eccezioni.

chi si lamenta che non trova uno straccio di donna, beh ricordiamoci questa cosa del "trovarsi una ragazza" e' una cosa molto recente quindi, 50 anni al massimo.

Io sono molti dubbioso su alcuni giudizi netti sul passato, soprattutto quando si dice che "non è mai stato così come oggi". La storia è troppo lunga e il mondo è troppo grande.
E soprattutto, il benessere non si giudica dal numero di persone chiavabili; il nostro cervello è adattabilissimo, la frustrazione è dovuta unicamente dal confronto.

Offline TheDarkSider

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #91 il: Luglio 16, 2013, 22:52:34 pm »
La credenza che le donne abbiano vissuto meno felicemente degli uomini è dovuta alla grande narrazione femminista. Tu dirai che alla GNF si è sommato il senso di colpa dovuto al cattolicesimo e quindi il femminismo ha avuto terreno fertile per le proprie idiozie;  :hmm:
ma la GNF mica nasce dal cattolicesimo.
Dal cattolicesimo e dal protestantesimo viene il senso e il concetto di colpa collettiva che si eredita per nascita, concetto che dal punto di vista materiale e reale non ha alcun senso perché nessuno è colpevole di un fatto che non ha materialmente commesso, eppure tutta la nostra civiltà si basa su questa concezione della colpa.

La GNF è nata e si è diffusa in Occidente appunto perché la nostra è una società della colpa, in una società della vergogna come quelle orientali ( dove cioè l'imperativo assoluto è non perdere la faccia = non essere svergognati in pubblico e tutto il resto non conta niente ) non sarebbe mai potuta nascere perché alla gente manca proprio il concetto di colpa, e soprattutto di colpa collettiva.

Ma questa non è una mia teoria, il concetto di colpa collettiva come arma usata dalle femministe e attraverso la quale le femministe governano il mondo è spiegato approfonditamente su qmdt, non è un concetto nuovo né originale.
Ti inviterei a leggere il libro di Barnart per saperne di più.


Questo avviene quando il gap di valore sessuale tra uomo e donna diminuisce.
Del tutto falso, per l'uomo comune cinese o indiano, con il reddito cinese o indiano, le donne sono più difficili da incontrare, da corteggiare, e da portare a letto che in Occidente.
Questo perché  i costumi sono più morigerati e impongono che l'uomo supporti materialmente la propria donna, ovveri impongono che una donna non si sposi mai con un uomo di rango inferiore o povero.

Non è la differenza di valore sessuale, che è presente come dato naturale ineliminabile anche in Oriente, è perché l'assenza dell'arma del senso di colpa impedisce alle donne di imporre agli uomini gusti sessuali conformi agli interessi femminili. Così per gli uomini è naturale volere la sposa giovane e illibata, e una volta sposati è naturale farsi l'amante, andare a puttane, ecc. E anche le donne considerano naturale in un uomo questi comportamenti, proprio perché considerano naturale che un uomo abbia gusti sessuali non conformi agli interessi femminili.

Capisco che per chi non ha vissuto in certi posti sia molto difficile se non impossibile immaginare una società non oberata dal senso di colpa, ma tanto per fare un esempio in Thailandia tante persone trovano Hitler e l'iconografia nazista molto "cool" dal punto di vista dell'immagine.
E in effetti, se si prescinde un attimo dalla dimensione morale, la figura di Hitler, la svastica nazista, gli elmetti della Wermacht, ecc. sono molto iconografici.
Così ci sono già stati parecchi episodi in cui Thailandesi del tutto privi del concetto di colpa hanno dovuto scusarsi perché in perfetta buona fede hanno usato l'immagine di Hitler e del regime nazista a scopo decorativo:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2356705/Fried-chicken-takeaway-called-Hitler-opens-Thailand-comes-complete-logo-Nazi-leader-bow-tie.html

Nessun occidentale lo farebbe mai, ma in un posto dove il senso di colpa non esiste questo è possibile!  :w00t:
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline catoblepa

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #92 il: Luglio 17, 2013, 02:05:34 am »
avete divagato molto. il fulcro della mia domanda consisteva in questo: agli uomini piace tanto trombare con tante donne diverse e senza troppi preamboli ma la cosa non è sempre possibile visto il diverso orientamento al sesso che hanno le donne (ci sono ancora donne che nel 2013 si chiedono cosa ci troviamo nel sesso senza amore  :doh:). non si può pretendere che le donne siano alla mercé dell'uomo in termini di sesso ma non si può nemmeno pretendere che gli uomini si facciano carico del 99% del lavoro e delle responsabilità sul piano sociale. la soluzione più equa sarebbe fare in modo che la metà femminile della popolazione si assuma VERAMENTE la sua parte di responsabilità e questo significa strade, ponti, case, muri, fognature, reti elettriche, idriche, pali del telefono costruiti da donne anche se ovviamente non sto dicendo che devi mettere una gracilina come la Littizzetto a operare un martello pneumatico, ma la minor forza fisica del genere femminile non è una scusa sufficiente per escluderle da certi lavori. se diamo per scontato che solo gli uomini debbano svolgere certe attività è come se considerassimo il corpo e la vita maschile come sacrificabili.
un'ipotesi che personalmente non mi dispiacerebbe sarebbe far assumere alle donne dei farmaci per incrementare la loro libido e renderla più simile qualitativamente e quantitativamente alla nostra in modo da livellare le disparità nel potere contrattuale di un rapporto carnale.

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #93 il: Luglio 17, 2013, 05:02:23 am »


Citazione
Capisco che per chi non ha vissuto in certi posti sia molto difficile se non impossibile immaginare una società non oberata dal senso di colpa, ma tanto per fare un esempio in Thailandia tante persone trovano Hitler e l'iconografia nazista molto "cool" dal punto di vista dell'immagine.
E in effetti, se si prescinde un attimo dalla dimensione morale, la figura di Hitler, la svastica nazista, gli elmetti della Wermacht, ecc. sono molto iconografici.
Così ci sono già stati parecchi episodi in cui Thailandesi del tutto privi del concetto di colpa hanno dovuto scusarsi perché in perfetta buona fede hanno usato l'immagine di Hitler e del regime nazista a scopo decorativo:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2356705/Fried-chicken-takeaway-called-Hitler-opens-Thailand-comes-complete-logo-Nazi-leader-bow-tie.html

Nessun occidentale lo farebbe mai, ma in un posto dove il senso di colpa non esiste questo è possibile!  :w00t:

 erano schierati dalla parte nazista nella seconda guerra mondiale,

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #94 il: Luglio 17, 2013, 05:49:10 am »
concordo in pieno con Dark Sider, e' ora di finirla con questa palla al piede del vittimismo femminile che appunto non ha mai avuto posto nella cultura orientale dove la donna viene giustamente trattata per quello che e' senza tanti fronzoli e che riceve con gli interessi il frutto delle sue azioni spesso scellerate e del non riuscire a controllarsi nei loro frequenti scatti di rabbia stile telenovela brasiliana.

e' assurdo che si veda la donna come una Venere o come la Madonna quando la maggior parte sono dei serpenti e farebbero di tutto pur di mantenere i loro privilegi e farsi mantenere tutta la vita a scrocco cercando di impietosi gli uomini con i bambini e fingendosi verginelle indifese.

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #95 il: Luglio 17, 2013, 05:51:45 am »
Io sono molti dubbioso su alcuni giudizi netti sul passato, soprattutto quando si dice che "non è mai stato così come oggi". La storia è troppo lunga e il mondo è troppo grande.
E soprattutto, il benessere non si giudica dal numero di persone chiavabili; il nostro cervello è adattabilissimo, la frustrazione è dovuta unicamente dal confronto.

semplicemente un uomo adulto ha delle pulsioni sessuali e se non le soddisfa cresce la frustrazione, tutto il resto viene di conseguenza e con gli anni si incancrenisce tutto.

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #96 il: Luglio 17, 2013, 05:55:32 am »
Ecco, è qui il problema. Hai già fatto altre battaglie dialettiche contro dei moralisti antiprostituzione e quindi sei prevenuto. Io non faccio sembrare nulla; i morti di figa non li giudico dal posto in cui trascorrono le vacanze; tanto già so che l'uomo attuale è costretto a seguire delle aspettative dall'ambiente sociale e i suoi "trofei di guerra" sono il biglietto da visita per quando ritorna a casa.

questa dei trofei e' una cosa veramente infantile secondo me, saranno cazzi tuoi se scopi o non scopi, purtroppo oggi ormai c'e' un voyerismo diffuso ed e' ormai normale e incentivato mettere tutti i cazzi propri in piazza, mandare foto delle vacanze e bla bla bla, e' tutto ridotto a un reality show dei poveri.

moralisti anti prostituzione : mi piacerebbe solo discuterne in merito se avessero provato la prostituzione prima di dare certe sentenze inappellabili, troppo comodo fare la morale su argomenti di cui non sanno nulla di prima mano ma solo per sentito dire grazie a stereotipi, libri, documentari e televisione.




Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #97 il: Luglio 17, 2013, 06:03:49 am »
Eh no, non mi hai capito. Stai dando per scontato che l'uomo ha valore inferiore, ma non lo ammetti. Io ho detto che è sottomesso perché pagare è l'ammissione di un valore inferiore; se avesse un valore superiore, sarebbe stato lui a ricevere i soldi o i favori. Invece un uomo normale che si prostituisce per strada, ha speranze solo di trovare clienti gay.

Dici che è lei a sottostare ai miei gusti, però difficilmente un uomo può dire che se si sottomette ai gusti di lei, allora è giusto che venga pagato.

Detto questo, non voglio offendere la categoria di chi spende parecchio in prostitute, non è qui il posto dove queste persone devono trovare insensibilità e tentativi di conversione; non lo vedo come disonorevole. Però, in fin dei conti, la QM è il gap tra i due sessi e quindi discorsi come quelli che ho letto sul non accontentarsi sono all'antitesi della QM.

ma io non capisco tutte ste seghe mentali onestamente.
non conosco UN SOLO puttaniere che prima di andare a mignotte si faccia queste domande o abbia certi sensi di colpa, semplicemente ci si va perche' e' bello e divertente e ci si svuota i coglioni in allegria, tutto li', se fosse una cosa cosi' sporca e schifosa stai tranquillo non ci andrebbe nessuno !

infatti in oriente le troie da strada sono una piccolissima minoranza del totale, il concetto tradizionale qua e' di andare con gli amici in un karaoke, ti siedi, ti portano delle caraffe da due litri di birra, a ognuno affiancano una ragazza, mettono su dei video con sottotitoli e a turno cantano e fanno casino e si ubriacano, poi c'e' chi a fine serata si carica la tipa e se la porta da qualche parte (di norma una guesthouse vicina) e chi invece saluta e se ne torna a casa senza tanti problemi, lo fanno quasi tutti gli uomini, e' normale e socialmente accettato in buona parte, e in molti paesi e' anche socialmente accettato che un uomo abbia una "mia noi" (seconda moglie, cioe' amante, che magari e' anche pubblica e conosciuta a tutti).

chi vuole piu' privacy va nei massaggi o si trova una amante di nascosto ma non cambia la sostanza, non c'e' nessun blocco mentale o sociale verso la prostituzione, come pure molte studentesse apertamente hanno amanti ricchi che gli fanno da sponsors, anzi in china la cosa e' semi ufficiale ed e' uno status symbol per uno ricco avere una o piu' amanti ventenni e la moglie lo sa e deve far buon viso a cattivo gioco, e' una sorta di poligamia tollerata.

solo nei paesi cristiani ci si ammazza di seghe e ci arrovella il cervello per niente !
smettiamola di rompere i coglioni, l'occidente e' stato ridotto a un inferno per gli uomini, la natura dell'uomo NON e' monogama e non lo sara' mai !


Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #98 il: Luglio 17, 2013, 06:04:21 am »
concordo in pieno con Dark Sider, e' ora di finirla con questa palla al piede del vittimismo femminile che appunto non ha mai avuto posto nella cultura orientale dove la donna viene giustamente trattata per quello che e' senza tanti fronzoli e che riceve con gli interessi il frutto delle sue azioni spesso scellerate e del non riuscire a controllarsi nei loro frequenti scatti di rabbia stile telenovela brasiliana.

e' assurdo che si veda la donna come una Venere o come la Madonna quando la maggior parte sono dei serpenti e farebbero di tutto pur di mantenere i loro privilegi e farsi mantenere tutta la vita a scrocco cercando di impietosi gli uomini con i bambini e fingendosi verginelle indifese.

Secondo me invece l'Oriente proprio che asseconda meglio la sessualità delle donne.
Se c'era la poligamia
in poligamia una moglie, amante dovrebbe starci sempre quando il marito la vuole ma se è una a chi non piace troppo il mario va ad un'altra e tu basta che la fai per avere figli,
ma lui ti mantiene e mantiene i tuoi figli perché obbligo suo e perché chi no ha soldi non ti sposi.
Quindi soddisfa sia la hipergamia delle donne, sia il loro libido piu basso.
E non le colpevolizza nemmeno se gli piace fare sesso col marito certo, non hanno il modello di Madonna madre vergine, mentre le occidentali dovevano solo sopportare il sesso. In Oriente nel corso della storia si sono scritti libri sull'arte erotica, sull'aumentare e mantenere il piacere, in Occidente mai.
E non hanno mai fatto caccia alle streghe.
Quindi le donne saranno piu serene là perché sono stae appunto piu soddisfatre nella loro essere diversi dal maschio.
Completamente diverso l'ateggiamento dell?occidnete che quando ha invaso L'Oriente ha trasformato il harem in puttanai- per una donna è totalemnte diverso: cambiare partner per un piatto di brodo o essere la 15 essima moglie di una persona molto ricca.

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #99 il: Luglio 17, 2013, 06:10:16 am »

 erano schierati dalla parte nazista nella seconda guerra mondiale,

per l'esattezza c'e' stato per una decina d'anni un regime militare abbastanza autoritario e in parte filo-japponese, ma capirai in thailandia ogni 2-3 anni c'e' un colpo di stato e' normale amministrazione.

sono loro che hanno cambiato il nome del paese da SIAM a THAILAND infatti, tutto in chiave nazionalista perche i THAI erano solo l'etnia dominante ma non certo l'unica nel paese, c'erano birmani, musulmani, khmer, lao, montagnards ...





Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #100 il: Luglio 17, 2013, 06:13:43 am »
per l'esattezza c'e' stato per una decina d'anni un regime militare abbastanza autoritario e in parte filo-japponese, ma capirai in thailandia ogni 2-3 anni c'e' un colpo di stato e' normale amministrazione.

sono loro che hanno cambiato il nome del paese da SIAM a THAILAND infatti, tutto in chiave nazionalista perche i THAI erano solo l'etnia dominante ma non certo l'unica nel paese, c'erano birmani, musulmani, khmer, lao, montagnards ...

e vuoi che creda che l'immagine di Hitler l'hanno messa con ingenuità e buona fede come dice TheDarkSider
e non con qualche scopo nazionalista nascosto o qualche richiamo nazionalista? :hmm:

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #101 il: Luglio 17, 2013, 06:20:17 am »
Secondo me invece l'Oriente proprio che asseconda meglio la sessualità delle donne.
Se c'era la poligamia
in poligamia una moglie, amante dovrebbe starci sempre quando il marito la vuole ma se è una a chi non piace troppo il mario va ad un'altra e tu basta che la fai per avere figli,
ma lui ti mantiene e mantiene i tuoi figli perché obbligo suo e perché chi no ha soldi non ti sposi.
Quindi soddisfa sia la hipergamia delle donne, sia il loro libido piu basso.
E non le colpevolizza nemmeno se gli piace fare sesso col marito certo, non hanno il modello di Madonna madre vergine, mentre le occidentali dovevano solo sopportare il sesso. In Oriente nel corso della storia si sono scritti libri sull'arte erotica, sull'aumentare e mantenere il piacere, in Occidente mai.
E non hanno mai fatto caccia alle streghe.
Quindi le donne saranno piu serene là perché sono stae appunto piu soddisfatre nella loro essere diversi dal maschio.
Completamente diverso l'ateggiamento dell?occidnete che quando ha invaso L'Oriente ha trasformato il harem in puttanai- per una donna è totalemnte diverso: cambiare partner per un piatto di brodo o essere la 15 essima moglie di una persona molto ricca.

si, in parte e' cosi' ma tantissimi comportamenti a noi inspiegabili sono frutto del concetto buddhisto di "karma" quindi se uno si comporta di merda la gente tende a fottersene perche' a loro modo di vedere ne paghera' le conseguenze nella prossima reincarnazione, idem se uno nasce storpio o malato viene considerata una punizione per le sue malefatte nella vita precedente quindi cornuto e mazziato e non sentono molta pieta' per chi sta male o nasce sfigato senza alcuna colpa.

piacere femminile : beh onestamente di dare piacere e orgasmi alle donne non mi pare ci sia tutta questa tradizione in oriente, e' un sesso abbastanza egoistico a mio vedere, non saprei dire quante donne orgasmano sul serio, pochissime presumo, solo quelle che vanno con  noi stranieri magari hahaha .. certi orientali sono veramente nulli come libido sessuale e hanno idee assurde su cosa piaccia alle donne, cunnilingus etc

per l'orientale tipo il sesso e' "fuck and forget", questione di pochi minuti, e una volta concluso tutti a dormire.

non ha senso poi tirare in ballo il kamasutra con l'oriente, l'india e' india, non e' oriente !
e non credere la gente normale abbia interesse verso il tantrismo o altro, la tradizione sessuale e' sempre nel far godere l'uomo specie in cina e japan c'erano appunto eserciti interi di prostitute professioniste avevano anche le scuole li' si puo' parlare di "cultura sessuale" ma per tutto il resto e' solo prostituzione spicciola senza alcun background ne' altro, molte mogli non fanno neanche sesso orale figurarsi posizioni da kamasutra !

non a caso gli uomini vanno con le puttane per fare sesso come si deve, dalla moglie non hanno grosse aspettative.

tra l'altro non credere le mogli asiatiche siano delle tigri a letto, dopo che han fatto 1-2 figli praticamente diventano asessuate nella maggior parte dei casi da quel che sento.

poligamia : sara' sempre accettata e tollerata in oriente, e' nel loro DNA.

Offline TheDarkSider

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #102 il: Luglio 17, 2013, 11:27:28 am »

 erano schierati dalla parte nazista nella seconda guerra mondiale,
Non c'entra niente, sono stati INVASI dal Giappone e poi con furbizia orientale ci si sono alleati per evitare inutili carneficine, ma poi il paese è sempre stato filo-USA tanto che l'ambasciatore a Washington si rifiutò di consegnare la dichiarazione di guerra.
Poi durante tutta l'epoca del Vietnam fornivano le basi agli USA.

Insomma non trovano "fico" Hitler per questioni ideologiche, ma solo decorative.
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Una donna marocchina

Offline giacca

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #103 il: Luglio 28, 2013, 20:39:22 pm »
Io sono molti dubbioso su alcuni giudizi netti sul passato, soprattutto quando si dice che "non è mai stato così come oggi". La storia è troppo lunga e il mondo è troppo grande.
E soprattutto, il benessere non si giudica dal numero di persone chiavabili; il nostro cervello è adattabilissimo, la frustrazione è dovuta unicamente dal confronto.
Non solo. Non credo ai luoghi comuni che dicono che in altri stati le ragazze sono più disponibili.

Offline Suicide Is Painless

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #104 il: Luglio 29, 2013, 15:05:51 pm »
l'idea che mi sono fatto è che non esista simmetria sessuale tra uomo e donna perché la donna, avendo maggiore selettività nella scelta del partner, tende a rifiutare molto di più. in natura osserviamo che le femmine clusterano attorno ai maschi in cima alla gerarchia del branco ignorando gli altri. nelle società umane la monogamia ha assicurato una compagna per tutti o quasi gli uomini ma adesso con la crisi di questa pratica molti si ritroveranno da soli, uno scenario già prospettato da Michel Houllebecq in Extension Du Domain De La Lutte. questa enorme massa di uomini privati della compagnia relazionale e sessuale femminile, compagnia che si erano abituati a considerare naturale, potrebbe diventare un problema di proporzioni socialmente rilevanti ammesso che non lo sia già. io direi che almeno un 10-20% della popolazione maschile arriva vergine alla trentina e di certo non per propria scelta mentre molti altri hanno una vita di sesso e relazioni lontanissima dal modello consumistico che va per la maggiore. tutti questi uomini sono anche quelli che sgobbano di più per apportare il loro contributo alla società: basta guardarsi attorno per capire che tutte le centinaia di migliaia di tonnellate di ferro, acciaio, cemento e asfalto segno della presenza umana sono state realizzate e assemblate da uomini (e questa è una delle ragioni per cui l'aspettativa di vita media per noi è di 7 anni inferiore a quella delle donne). che tipo di ricompensa diamo a queste persone decisamente poco desiderabili agli occhi delle donne?
inoltre bisogna considerare che i consumi sono propulsi dall'allettante promessa di un ritorno in termini di sesso e compagnia femminile: perché facciamo straordinari per comprarci i vestiti firmati e il macchinone? perché spendiamo quattrini per frequentare locali con musica a volume spaccaossa e per ingurgitare pessimi intrugli alcolici? quando sempre più uomini si accorgeranno che questa ridicola pantomima del rincorrere a vuoto le donne (sempre più disinteressate a loro) non vale il loro tempo, le istituzioni e l'apparato economico-mediatico che cosa escogiteranno per metterci una pezza? personalmente io ho sempre preferito passare i miei sabati sera a casa a giocare ai videogheims piuttosto che dilapidare il mio reddito in quei rituali che considero idioti. se molti altri cominceranno a pensarla come me, le conseguenze si faranno sentire.

catoblepa, sei un grande. Non ti conosco ma io parlo tutti i giorni da sempre come il tuo thread, sottoscrivo dalla prima all'ultima parola.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.