Autore Topic: la solitudine maschile come problema sociale?  (Letto 39294 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #120 il: Luglio 30, 2013, 19:58:06 pm »
e perché una donna dovrebbe essere felice se un uomo è attirato sopratutto del suo corpo (che cambia, si amala, dopo parto di deforma)? Bisogna essere riconoscenti per questa attrazione per qualcosa che non ci appartiene per esenza ?

Infatti i rapporti unicamente basati sull'attrazione fisica solitamente durano di meno. La donna non è felice se un uomo è attirato dal suo corpo, però sarà felice se molti uomini saranno attirati dal suo corpo, dato che percepirà una sensazione di invulnerabilità e di sicurezza.

Offline donzella

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #121 il: Luglio 31, 2013, 09:48:45 am »
Infatti i rapporti unicamente basati sull'attrazione fisica solitamente durano di meno. La donna non è felice se un uomo è attirato dal suo corpo, però sarà felice se molti uomini saranno attirati dal suo corpo, dato che percepirà una sensazione di invulnerabilità e di sicurezza.

Questo purtroppo è verissimo, perchè le donne hanno un istintivo bisogno di primeggiare e di sentirsi potenti, anche a costo/rischio di ferire/dannaggiare. Essere circondate di "adorazione" alimenta questo narcisismo spesso distruttivo.

Offline Rita

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #122 il: Luglio 31, 2013, 09:56:56 am »
Questo purtroppo è verissimo, perchè le donne hanno un istintivo bisogno di primeggiare e di sentirsi potenti, anche a costo/rischio di ferire/dannaggiare. Essere circondate di "adorazione" alimenta questo narcisismo spesso distruttivo.

ma il bisogno di primeggiare e di sentirsi potenti è umano. E' lo stesso che anima la tipologia del maschio alpha, del maschio cagnolino e finanche del maschio pentito. E' il bisogno di sentirsi i migliori. O addirittura fuori serie (speciali e unici).
Una donna che avrà schiere di ammiratori si sente più sicura perchè sa che un uomo lo troverà sempre. Un uomo potente (un buon partito) sa che una donna la troverà sempre.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #123 il: Luglio 31, 2013, 10:03:41 am »
sapere di avere un fisico attraente per molti uomini puo anche aumentare la paura di stupro,
e comunuqe puo anche essere mooolto fastidioso di attrare persone che non vuoi,
altroché invulnerabilità e siccurezza.

« Ultima modifica: Luglio 31, 2013, 10:16:21 am da Abraxas »

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #124 il: Luglio 31, 2013, 10:21:36 am »
ma il bisogno di primeggiare e di sentirsi potenti è umano. E' lo stesso che anima la tipologia del maschio alpha, del maschio cagnolino e finanche del maschio pentito. E' il bisogno di sentirsi i migliori. O addirittura fuori serie (speciali e unici).
Una donna che avrà schiere di ammiratori si sente più sicura perchè sa che un uomo lo troverà sempre. Un uomo potente (un buon partito) sa che una donna la troverà sempre.

Anche se non è semplicemente un fatto di trovare l'anima gemella, bensì di sopravvivere. La donna sopravvive e raggiunge molti dei suoi traguardi (troppi sinceramente) attraverso la corruzione sessuale di qualsiasi uomo, dal marito al passante, passando per il cliente.

La donna bella è vaccinata a qualsiasi default. E non parlo solo di prostituzione propriamente detta, che anzi è quasi marginale in questo caso.

Offline Rita

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #125 il: Luglio 31, 2013, 10:22:01 am »
sapere di avere un fisico attraente per molti uomini puo anche aumentare la paura di stupro,
e comunuqe puo anche essere mooolto fastidioso di attrare persone che non vuoi.

mah se fosse mediamente così, secondo me, non ci sarebbe alcuna corsa a rendersi attraenti e migliori. A me non sembra che sia diffuso il collegamento "paura di essere stuprata- essere  attraenti".

Sul fatto di attirare persone che non vuoi questo è il rischio ( biologico o culturale che sia) dell'essere nella posizione passiva e non attiva dell'approccio. Non si possono avere solo vantaggi. E' un rischio che hanno, mutatis mutandis, tutte le persone in vista per qualsiasi motivo. Ma non credo, per fare un esempio, che un attore o un calciatore famoso e adorato dalle folle rinuncerebbe ai vantaggi della sua posizione pur magari trovando sgradevole essere importunato per strada per gli autografi, per esempio.  :)
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Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #126 il: Luglio 31, 2013, 10:22:52 am »
sapere di avere un fisico attraente per molti uomini puo anche aumentare la paura di stupro,
e comunuqe puo anche essere mooolto fastidioso di attrare persone che non vuoi,
altroché invulnerabilità e siccurezza.

Scusami, allora vorresti dire che tutta la cosmetica, l'interesse per il vestiario e il bodyfitness femminile sono stratagemmi femminili per rendersi meno attraenti?

Offline Rita

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #127 il: Luglio 31, 2013, 10:26:15 am »

altroché invulnerabilità e siccurezza.

delle due l'una però. A questo punto significa che le bruttine e insignificanti sono maggiormente sicure della loro invulnerabilità (ma estendiamo pure il discorso al di là dello stupro, al fatto di non essere ferite in genere).

Non lo so, a me non pare. Il fatto che comunque si tenda ad apparire meglio, mi fa pensare che sia il contrario, salvi i casi contingenti di patologia anche momentanea (per esempio quando ti succede un fatto spiacevole)
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Offline Suicide Is Painless

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #128 il: Luglio 31, 2013, 10:48:52 am »
delle due l'una però. A questo punto significa che le bruttine e insignificanti sono maggiormente sicure della loro invulnerabilità (ma estendiamo pure il discorso al di là dello stupro, al fatto di non essere ferite in genere).

Non lo so, a me non pare. Il fatto che comunque si tenda ad apparire meglio, mi fa pensare che sia il contrario, salvi i casi contingenti di patologia anche momentanea (per esempio quando ti succede un fatto spiacevole)

 :D La donna, al donna, la donna e il suo enorme potere sessuale/estetico così forìero produttore di dolori, rimpianti e solitudini....
Vi racconterò una cruda facezia ma illuminante, contenuta in un grande film:

"Quattro negri stanno sfondando una bella ragazza bianca per la strada, stuprandola di bocca, fica, e culo." -"Sai come farli smettere?" Vediamo chi la sa.  :D
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #129 il: Luglio 31, 2013, 11:15:38 am »
Dico che ce l'hanno troppo piccolo per farla eccitare?

Offline Suicide Is Painless

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #130 il: Luglio 31, 2013, 11:22:41 am »
Dico che ce l'hanno troppo piccolo per farla eccitare?

 :D :rolleyes: No caro, -"Gli lanci un pallone da basket."
 :) :D :) :D :) :lol: :w00t: :rolleyes:
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Noodles:E avresti perso.

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #131 il: Luglio 31, 2013, 13:52:22 pm »
mah se fosse mediamente così, secondo me, non ci sarebbe alcuna corsa a rendersi attraenti e migliori. A me non sembra che sia diffuso il collegamento "paura di essere stuprata- essere  attraenti".

Sul fatto di attirare persone che non vuoi questo è il rischio ( biologico o culturale che sia) dell'essere nella posizione passiva e non attiva dell'approccio. Non si possono avere solo vantaggi. E' un rischio che hanno, mutatis mutandis, tutte le persone in vista per qualsiasi motivo. Ma non credo, per fare un esempio, che un attore o un calciatore famoso e adorato dalle folle rinuncerebbe ai vantaggi della sua posizione pur magari trovando sgradevole essere importunato per strada per gli autografi, per esempio.  :)

SENZA OFFESA O POLEMICA, PER FAVORE NON FRAINTENDERMI, ma proprio in base a quello che hai scritto si conferma una mia teoria: io sono convinto che per una donna, stringi stringi gli uomini sono tutti uguali. Altrimenti, consapevoli del loro fascino, del loro enorme potere sessuale, un approccio anche minimo lo azzarderebbero verso un uomo che a loro piace. E invece non lo fanno. E se non lo fanno è o perchè si ritengono talmente superiori da non potersi abbassare a corteggiare un uomo (superbia) e magari prendersi l'inaccettabile smacco di un eventuale rifiuto (superbia), cosa ancor più inconcepibile per una che si ritiene o è ritenuta una supergnocca (superbia ancora una volta).
Oppure, come ho scritto prima, per loro ogni uomo è uguale agli altri. Non credo proprio sia un fatto di testosterone, ma, da quello che hai scritto tu, CONSAPEVOLEZZA DELL'ENORME VANTAGGIO DI ESSERE SOGGETTI PASSIVI.

Offline Rita

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #132 il: Luglio 31, 2013, 14:11:29 pm »
SENZA OFFESA O POLEMICA, PER FAVORE NON FRAINTENDERMI, ma proprio in base a quello che hai scritto si conferma una mia teoria: io sono convinto che per una donna, stringi stringi gli uomini sono tutti uguali. Altrimenti, consapevoli del loro fascino, del loro enorme potere sessuale, un approccio anche minimo lo azzarderebbero verso un uomo che a loro piace. E invece non lo fanno. E se non lo fanno è o perchè si ritengono talmente superiori da non potersi abbassare a corteggiare un uomo (superbia) e magari prendersi l'inaccettabile smacco di un eventuale rifiuto (superbia), cosa ancor più inconcepibile per una che si ritiene o è ritenuta una supergnocca (superbia ancora una volta).
Oppure, come ho scritto prima, per loro ogni uomo è uguale agli altri. Non credo proprio sia un fatto di testosterone, ma, da quello che hai scritto tu, CONSAPEVOLEZZA DELL'ENORME VANTAGGIO DI ESSERE SOGGETTI PASSIVI.

ni. Nel senso che sono d'accordo in parte ma è una questione, secondo me, un po' più complessa.
Sono d'accordo che la posizione di chi deve sedurre passivamente (cioè lanciare segnali) è per molti versi più vantaggiosa, in primis perchè risparmia figure di m....  :D (no a parte gli scherzi.. è ovvio che essendo indiretta è più facilmente manipolabile, nascondibile alla bisogna, non so se mi sono spiegata), ma non sul fatto che per una donna mediamente gli uomini sono tutti uguali. Riprendo il discorso sui diversi "tempi" e momenti, senza entrare nel merito di derivazione naturale e/o culturale (anche se la mia posizione è che siano basi naturali su cui è costruita la cultura). Una donna valuta aspetti diversi di un uomo (per dirla alla Red, l'idolum). Questo necessita di un tempo maggiore di valutazione. Difficile capirlo da un'occhiata. Diversamente se l'approccio maschile è tarato prima (che non significa unicamente eh...) sull'avvenenza e gradevolezza fisica basta un'occhiata per decidere se è meritevole di approccio. Poi le valutazioni sul resto (aspetti caratteriali, condivisione di valori, e quant'altro) ci saranno dopo.
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Offline donzella

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #133 il: Luglio 31, 2013, 15:14:22 pm »
SENZA OFFESA O POLEMICA, PER FAVORE NON FRAINTENDERMI, ma proprio in base a quello che hai scritto si conferma una mia teoria: io sono convinto che per una donna, stringi stringi gli uomini sono tutti uguali.

dipende da che obiettivi e che prospettiva hai.

gli uomini non sono tutti uguali, perchè se con un uomo pensi di fare sul serio devi essere sicura che ci sia compatibilità di carattere, comunanza di obiettivi e analogia di valori. Se tu sogni l'abito bianco non puoi trovarti con uno che non vuole impegnarsi, se sei una sportivona hai poco da dirti con un pantofolaio, se sei - banalmente - di un orientamento politico o religioso molto forte, il rapporto con chi non si riconosce in questo, o magari va in direzione opposta, può essere pieno di conflitti.

Certo che se invece l'obiettivo è passare una serata in compagni di un tipo simpatico e magari belloccio, che sai che non rivedrai mai più, tutte queste considerazioni non le fai. (e comunque anche in questo caso, il simpatico non è uguale a tutti gli altri uomini presenti, fra i quali ci saranno magari musoni o egocentrici in compagnia dei quali non percorreresti neanche un corridoio)

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #134 il: Luglio 31, 2013, 15:42:44 pm »
dipende da che obiettivi e che prospettiva hai.

gli uomini non sono tutti uguali, perchè se con un uomo pensi di fare sul serio devi essere sicura che ci sia compatibilità di carattere, comunanza di obiettivi e analogia di valori. Se tu sogni l'abito bianco non puoi trovarti con uno che non vuole impegnarsi, se sei una sportivona hai poco da dirti con un pantofolaio, se sei - banalmente - di un orientamento politico o religioso molto forte, il rapporto con chi non si riconosce in questo, o magari va in direzione opposta, può essere pieno di conflitti.

Certo che se invece l'obiettivo è passare una serata in compagni di un tipo simpatico e magari belloccio, che sai che non rivedrai mai più, tutte queste considerazioni non le fai. (e comunque anche in questo caso, il simpatico non è uguale a tutti gli altri uomini presenti, fra i quali ci saranno magari musoni o egocentrici in compagnia dei quali non percorreresti neanche un corridoio)

"Musoni"....Ma perchè visto che le donne dicono sempre di volere "uno che sappia farle ridere" non si prendono un ricco e satollo presentatore tv del CAZZO....?? Come se sia tanto facile ridere ed essere "brillantemente" divertenti, con tutte le lotte quotidiane che ci sono e soprattutto come non mai in questo periodo storico, lavorative, abitative, economiche ecc.ecc., sarà che poi a me a differenza di queste pelose affermazioni sui presunti "musoni", mi sono sempre stati più simpatici gli "antipatici". Alla larga alla larga, dai cazzoni (ce ne sono fin troppi!) e dal cazzeggio continuato che guarda caso coinvolge sempre e soprattutto le donne da "apericena", basta uscire di casa la sera per strada come nei locali, rimando ad un altro mio post scritto da queste parti, poco fa. Dov'è finita la vera e pregna conversazione culturale e "impegnata" che una volta molte donne vedevano come anzi un pregio e un'attrattiva maggiore, che un uomo intrattenesse con loro.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.