Autore Topic: Passato e presente.  (Letto 1370 volte)

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Offline Angelo

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Passato e presente.
« il: Luglio 17, 2013, 23:07:06 pm »
Apro questo topic con lo scopo di ricordare in maniera fredda il passato (italiano in particolare) e il futuro. Di ogni questione ci sarà il presente e il passato.
Poche valutazioni.
Del resto, ricordare il passato potrebbe servire per il futuro.

Dichiarazione dei diritti dell'uomo  1789

Principio di uguaglianza

Innanzitutto viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani (art. 1); segue l'elencazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo cui deve essere improntata l'azione delle associazioni politiche (art. 2), che vengono individuati in:

    libertà della persona,
    proprietà (diritto "inviolabile e sacro" secondo l'art. 17),
    sicurezza,
    resistenza all'oppressione.



http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_dei_diritti_dell%27uomo_e_del_cittadino



Costituzione Italiana (1948)

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.




Come è affermato con chiarezza nell'articolo 3, tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e personali, sono uguali davanti alla legge (uguaglianza formale, comma 1). È compito dello Stato rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano l'eguaglianza e quindi gli individui di sviluppare pienamente la loro personalità sul piano economico, sociale e culturale (uguaglianza sostanziale, comma 2). Nello stesso primo comma dedicato all'eguaglianza dinanzi alla legge, la Costituzione repubblicana richiama la "pari dignità sociale", andando dunque oltre la mera formulazione dell'eguaglianza liberale. Riguardo al principio di uguaglianza in materia religiosa, l'articolo 8 dichiara che tutte le confessioni religiose, diverse da quella cattolica, sono egualmente libere davanti alla legge.


Fonte : Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italiana#I_Principi_fondamentali_della_Costituzione_Italiana


1948


Art. 51.

Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.

Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.


2003

Art.51

Art. 51.

Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. [8]

La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.

Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.


Fonti:

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costituzionale:2003-5-30;1!vig=

http://www.governo.it/Governo/Costituzione/1_titolo4.html

http://www.governo.it/Governo/Costituzione/note.html#8




N.B.

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica, con la
maggioranza assoluta dei rispettivi componenti
, hanno approvato;
Nessuna richiesta di referendum costituzionale e' stata presentata;


Fonte:

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costituzionale:2003-5-30;1!vig=

2013

Solo fonti, chiedo agli utenti i passi salienti della convenzione di Istanbul


http://www.pariopportunita.gov.it/images/stories/documenti_vari/UserFiles/PrimoPiano/Convenzione_Istanbul_violenza_donne.pdf

http://www.corriere.it/politica/13_giugno_19/convenzione-istanbul-ratifica-al-senato_df55c654-d8ca-11e2-8ffc-5f2d0b7e19c1.shtml


Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Passato e presente.
« Risposta #1 il: Luglio 24, 2013, 21:51:02 pm »





                                                         "La legge è uguale per tutti"


Campeggia questa frase nei tribunali italiani e mai frase fu più falsa e più vera allo stesso tempo.

Fino a qualche lustro fa, infatti, era accettato  universalmente in Occidente (o quasi) , l'utilizzo del maschile plurale per indicare sia il genere maschile sia il genere femminile.
Solo in un caso, veniva utilizzato il femminile plurale ed il maschile plurale :
nelle presentazioni degli spettacoli teatrali, televisivi, nei circhi...

Oggi, indifferentemente, paga il Ricco e paga il Povero (sempre il maschio).
Oggi, indifferentemente, "La legge è uguale per tutti" .
Per gli uomini. Perchè ormai dividono sempre . Uomini e donne. Anzi, seguono il politicamente corretto, "Donne e maschi".

Perchè siamo delle bestie per la Boldrini.
Siamo delle bestie per le Fas.
Siamo delle bestie per la Terragni, la Zanardo e compagnia cantante.
E siamo bestie pure per i 545 parlamentari che hanno votato la convenzione di Istambul.


Paraculi di merda. Femministi.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Passato e presente.
« Risposta #2 il: Luglio 24, 2013, 22:03:06 pm »

Offline Angelo

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Re:Passato e presente.
« Risposta #3 il: Agosto 03, 2013, 00:51:48 am »
PRESENTE- ANNO 2013 - Europa - Occidente.



In Germania (quindi a breve in Italia...? )

http://www.corriereuniv.it/cms/2013/06/germania-alluniversita-di-lipsia-verra-usata-solo-la-versione-femminile-per-i-prof/


All’Università di Lipsia verrà usata la versione femminile quando ci si rivolgerà ai docenti in generale. E’ questa la decisione assunta dall’Ateneo, per cui in tutti i documenti e in ogni canale di comunicazione dovranno essere usati i termini ‘Professorinnen’ (professoresse), ‘Wissenschaftlerinnen’ (ricercatrici) e ‘Doktorandinnen’ (dottorande). Una nota precisa esplicitamente che la regola vale anche per gli uomini, in tal caso la qualifica verrà preceduta da “Herr” (signor). Stando a quanto raccontato dallo Spiegel online, l’idea era stata lanciata dal docente di fisica Josef Kas, come una provocazione a fronte delle animate discussioni sul linguaggio di genere. Ma, il Senato accademico lo ha preso sul serio, votando a favore dell’iniziativa. La “Preside” dell’Università, Beate Schuecking, ha approvato la modifica all’inizio di maggio. La nuova regola, che dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi, non avrà vita facile, stando per lo meno alle reazioni che ha avuto la sua pubblicazione sulla rivista universitaria “duz”. “Abbiamo ricevuto anche mail oscene”, ha spiegato allo Spiegel Online il responsabile per le pari opportunità dell’Università di Lipsia, una delle più antiche della Germania. “Non mi aspettavo reazioni così vivaci – ha riconosciuto ‘die Rektorin’ – ma non credo che il Senato accademico tornerà sui suoi passi”. - See more at: http://www.corriereuniv.it/cms/2013/06/germania-alluniversita-di-lipsia-verra-usata-solo-la-versione-femminile-per-i-prof/#sthash.TXYFm1XB.dpuf
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Passato e presente.
« Risposta #4 il: Agosto 03, 2013, 01:21:21 am »
Passato - 1992 - Sud Italia - Una scuola elementare paritaria .

Bimbe che sognano il principe azzurro, ricordo i disegni, sono immagini nitide.






PRESENTE (quasi) 2010

Quelle stesse bimbe, mie coetanee, le vedo festeggiare nel cortile di Palazzo Giusso (una delle sedi dell' Orientale -Napoli- università che ho frequentato) .

Festeggiano perché hanno letto questo articolo...

http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201004articoli/54012girata.asp

Via le sessiste Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco. L’iperfemminista ministero dell’Eguaglianza del premier socialista spagnolo José Luis Zapatero, insieme con il sindacato degli insegnanti Fete-Ugt, hanno lanciato «Educando nell’uguaglianza»: è una crociata rosa in 42 mila opuscoli, distribuiti al corpo docente, che smonta la visione patriarcale della società trasmessa - sostengono - da queste favole da sempre «maschiliste». Non solo: l’offensiva zapaterista propone, invece dei classici amati da tutti i bimbi di tutto il mondo, la novella «La principessa differente», la storia di una nuova eroina politicamente corretta. Ma la polemica è stata immediata. «Per il momento il governo ha salvato solo Cappuccetto Rosso per il colore del suo copricapo», ha ironizzato lo scrittore e giornalista conservatore Alfonso Ussía. «Il nostro opuscolo vuole cercare favole non sessiste, visto che fiabe come quelle di Charles Perrault sono di solito piene di stereotipi. E quasi tutte collocano le donne e le bambine in una situazione passiva, in cui il protagonista, generalmente maschile, deve realizzare diverse imprese per salvarle», ha tuonato Laura Seara, direttrice dell’«Istituto della Donna», battagliero ariete del ministero dell’Uguaglianza, presentando la clamorosa iniziativa.

L’opuscolo dedicato ai bambini (ma è previsto anche un secondo volumetto rivolto agli studenti delle scuole medie) è di 27 coloratissime pagine, piene di disegni, ed è scaricabile online dal sito www.educandoenigualdad.com. «Le favole formano la mente, come ha già dimostrato Bruno Bettelheim in “Psicoanalisi delle fiabe”», spiega l’editrice femminista Felicidad Orquín. E Rosa Fontaiña, presidente della galiziana «Red de Mujeres», incalza: «Le novelle per pargoletti come quelle di Perrault devono essere ritirate, perché i racconti di principi azzurri che salvano le principesse sono sorpassati e contribuiscono a condizionare i più piccoli». Ma l’obiettivo di un’istruzione pubblica che spinga all’uguaglianza tra bambini e bambine, aiutando a prevenire la violenza sulle donne, e che azzeri tanti capolavori non solo in forma di libro, ma continuamente rilanciati al cinema e in tv, non convince tutti. Anche a sinistra. «Benché il contenuto sessista di molte favole classiche sia ovvio, vietarle non è la soluzione piú indovinata - sostiene Elena Rodríguez, responsabile del dipartimento dell’Uguaglianza del sindacato filo-comunista “Comisiones Obreras” -. Non possiamo cancellare il passato. Quelle fiabe formano parte della nostra vita e devono continuare ad esistere. Soltanto che bisogna spiegare all’infanzia che la realtà non è più così». Il ministero dell’Uguaglianza, diretto dalla beniamina di Zapatero, la 33enne Bibiana Aidó (che vuole tra l’altro introdurre, in tutte le università, obbligatoria, la nuova materia «Femminismo»), tira dritto. «Quando raccontiamo le fiabe, regaliamo parole, e le parole sono un alimento tanto importante come il cibo e il sonno - esordisce l’opuscolo socialista -. Le novelle sono anche loro parte della cultura e attraverso le loro avventure si trasmettono valori maschilisti».

La perla femministicamente corretta arriva a pagina 14 e ha come traguardo «insegnare a leggere in forma critica le fiabe che usano stereotipi sul ruolo di donne e di uomini». Sono appena 23 righe, ma capovolgono i classici. La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».



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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Passato e presente.
« Risposta #5 il: Agosto 06, 2013, 02:07:26 am »
2013 - Agosto - ITALIA

http://invisibili.corriere.it/2013/08/05/il-liverpool-e-le-discriminazioni-via-dal-calcio-le-parole-scorrette/



Parole su razza, orientamento sessuale, genere. E disabilità. Parole “inaccettabili”. Proprio così vengono definite. Non da un’associazione sociale o da un’istituzione sulle pari opportunità. Da una società di calcio. Una delle più importanti e conosciute del mondo, che dice: “Non usatele”. Il Liverpool ha diramato una nota ufficiale per spiegarlo, in modo che non ci fossero fraintendimenti: “dentro e fuori dal campo” quelle parole non le vogliamo sentire perché sono discriminatorie. Sono legate a espressioni inglesi, traducibili magari in maniera impropria, ma sono intuibili. Quindi non più storpio, ritardo o handicappato fra quelle da eliminare sulla disabilità. Ma anche: “colorato” riguardo la razza, “tu sei gay” sull’orientamento sessuale, “giocare come femminucce” sul genere. Un segnale importante perché viene da un club che ha fatto la storia del calcio, con tifosi in tutto il mondo.

“You’ll never walk alone”, “Non camminerete mai soli” è l’inno che prima di ogni gara viene cantato da tutti, spettatori e calciatori, e che fa venire la pelle d’oca quando lo si ascolta in tv, figurarsi a essere là, mentre dalla Kop, la celebre tribuna di Anfield, lo stadio del Liverpool, viene intonato. Quelle parole rispecchiano anche questa iniziativa, dedicata a non far sentire discriminati coloro che fanno parte di categorie deboli della società.

Il Liverpool è la prima squadra di calcio al mondo che ha scelto di comporre una lista di parole “unacceptable”, inaccettabili, per combattere la discriminazioni: “Il Club vuole sradicare ogni forma di discriminazione e comportamento discriminatorio fuori e dentro il campo. E’ importante capire il contesto, ma qui ci sono esempi di poche parole che sarebbe meglio eliminare perché offensive e che il Club considera inaccettabili”. Sono sulla razza e religione, l’orientamento sessuale, il genere (giusto che sia proprio il club a invitare a non dire più frasi come “non fare la donna” o “lady-boy”, nella massima serie come nelle giovanili). Anche sulla disabilità. Il Liverpool è una società all’avanguardia anche in questo. Nel suo programma dedicato ai tifosi si trova anche una parte importante proprio legata a quelli con disabilità, con iniziative e informazioni. Si chiama Liverpool Disabled Supporters Association (LDSA) ed è sviluppata da “tifosi disabili per tifosi disabili”. Sul sito del Liverpool si trova spiegata bene (cliccare qui per leggerla). Non una iniziativa caritatevole: la persona con disabilità è un tifoso a tutti gli effetti, entrare nella comunità ha un costo di 5 sterline. “L’entusiasmo e l’impegno dei membri di Ldsa dimostra che, data l’opportunità, i tifosi disabili possono essere una parte attiva della comunità calcistica”.

La guida fa parte di un ampio programma educativo che viene sviluppato dal club ed è stata fornita a tutti coloro che lavorano nel club. In passato il Liverpool era stato ampiamente criticato per l’appoggio dato al calciatore Luis Suarez, che nel dicembre 2011 aveva usato parole razziste nei confronti di un altro calciatore, Patrick Evra. La guida non è stata però consegnata ai calciatori, che, come tutti coloro che giocano in Premier League, ne ricevono una ufficiale della Lega.

Anche in questa maniera si cambia la cultura verso coloro che sono più a rischio discriminazione, come appunto le persone con disabilità. Su InVisibili si è sempre data attenzione all’uso corretto delle parole e al linguaggio. Bellissimo che accada anche in un grande club calcistico (nella foto in apertura potete leggere le parole da evitare). Un invito anche per i nostri. Per costruire un mondo migliore, senza nessuna discriminazione.


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1948


Orwell scriveva "1984" e sembravano fantascienza la Neolingua e il bispensiero.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Passato e presente.
« Risposta #6 il: Agosto 06, 2013, 16:14:03 pm »
e invece oggi, nel 2013, 1984 sta diventando realtà