Autore Topic: Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello  (Letto 2658 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« il: Luglio 21, 2013, 12:10:15 pm »
Sono rimasto sconcertato dalla risposta vacua di codesta giornalista, Silvia Sartor. Mi piacerebbe sapere da voi come definireste la sua risposta; o meglio, se è psicologicamente inquadrabile.

L'articolo di Silvia Sartor:

Ilaria Leone. rapita e uccisa mentre rientrava dal lavoro. Alessandra Iacullo, aggredita e accoltellata nei pressi di Ostia. Questi sono solo degli esempi delle numerose aggressioni alle donne avvenute di recente in Italia. In realtà, in ogni epoca e in ogni tempo, la violenza sulle donne è sempre stata una costante. Cerchiamo allora di capirne di più.
FEMICIDE, UCCISA PERCHÉ DONNA.  In lingua inglese il termine femicide (in italiano femminicidio o femmicidio) veniva usato già nel 1801 per indicare «l’uccisione di una donna». Il termine è stato poi ripreso e diffuso da numerosi studi di sociologia, antropologia e criminologia. Esso si riferisce in definitiva a tutti quei casi di violenza e di omicidio che vengono perpetrati dagli uomini sulle donne per motivi relativi semplicemente alla sua identità di genere.
FEMMINICIDIO, PRIMA CAUSA DI MORTE. Ciò che da sempre allarma è che la prima causa di morte di donne nel mondo tra i 16 e i 44 anni è il femminicidio, non le guerre. Con riferimento al nostro Paese, solo nel 2012 il numero di casi di femminicidio sono stati 124 (più 47 tentati omicidi) e solo nei primi quattro mesi del 2013 le donne uccise sono 35. Il 70% di queste violenze viene commesso da uomini con cui la vittima intratteneva rapporti sentimentali, l’80% di queste donne era di origine italiana (così come il suo aggressore) e risiedeva, nella maggior parte dei casi, nel Nord d’Italia.
CRISI ECONOMICA NON È LA SOLA CAUSA. Per alcuni commentatori che amano fare del facile sociologismo, l’escalation di femminicidi è la risposta che alcuni uomini, soprattutto i più giovani, danno in reazione alla crisi economica che sta affliggendo il Paese. Tuttavia, sarebbe semplicistico addebitare esclusivamente la crescente violenza sulle donne a mere questioni legate alla crisi economica.
SESSISMO DILAGANTE. L’ormai assodata perdita di valori delle nuove generazioni, l’immagine della donna come «oggetto» che viene veicolata dai media, i cattivi modelli che vengono proposti, la concezione della donna come essere inferiore, il sessismo sono alcune cause della violenza alle donne. Necessaria è perciò l’educazione pubblica che insegni il rispetto della donna a partire dai mezzi di comunicazione, responsabili del modo in cui veicolano l’immagine femminile e per il modo in cui la rappresentano. A sua volta, sembra davvero riduttivo ascrivere esclusivamente alla «cattiva maestra televisione» (come dal titolo di uno dei libri del famoso filosofo Popper) la causa della violenza alle donne.
VITTIME DELL’AMORE CRIMINALE. Ciò che inquieta è che il 70% delle vittime di femminicidio aveva già precedentemente denunciato alle forze dell’ordine episodi di violenza o di maltrattamento. E ci chiediamo come mai le istituzioni non siano riuscite in tempo ad evitare e prevenire questi odiosi reati, dovuti, il più delle volte, all’«amore criminale».
UNA REAZIONE CULTURALE A TUTTI I LIVELLI. Occorre pertanto non mettere la testa sotto la sabbia: il femminicidio è un problema sociale a tutti gli effetti, ma non solo. Importante è quindi alimentare il dibattito pubblico sul tema al fine di riuscire così a portare il più possibile allo scoperto la questione per poi essere all’altezza di individuare soluzioni credibili per contrastarla, anche attraverso la sensibilizzazione e la formazione soprattutto dei più giovani.
Crescenti sono le campagne e gli appelli fatti attraverso i media anche da parte dei nostri politici. Campagne di formazione e sensibilizzazione sono state organizzate in quest’ultimo periodo: la partita degli Azzurri svoltasi a Torino che portava lo slogan «la violenza contro le donne è un problema degli uomini»; la creazione di molti network tra cui How, «hands off women»; pubblicità progresso e speciali tv. Importante è stato anche il discorso della Presidente della Camera Laura Boldrini dello scorso 5 maggio a Venezia, in cui ha denunciato tutti i numerosi recenti casi di femminicidio avvenuti nel nostro Paese e ha espresso la necessità di una nuova concezione della donna e l’esigenza di nuovi modelli femminili.
PREAPARANDO IL 25 NOVEMBRE. Il 25 novembre sarà la giornata nazionale contro la violenza sulle donne e in pochi sanno che questa data fu scelta da un gruppo di femministe latinoamericane nel 1981 in memoria delle sorelle Mirabal, tre donne che negli anni Sessanta ebbero il coraggio di lottare per la libertà politica del loro Paese opponendosi a una delle tirannie più spietate dell’America Latina, quella di Trujillo in Repubblica Dominicana.
Sono quanto mai attuali le parole di Oriana Fallaci per la quale «i problemi fondamentali degli uomini nascono da questioni economiche, razziali, sociali, ma i problemi fondamentali delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto di essere donne».
Lavoriamo pertanto per costruire una nuova società che abbia più rispetto delle donne e dei bambini. E’ ora di dire basta alla violenze sulle donne.



Commento di Fabrizio Tonello:

Gentile Silvia Sartor, gentile prof. Cavataio, sarei molto interessato a conoscere la fonte dell’affermazione con cui inizia l’articolo: “Ciò che da sempre allarma è che la prima causa di morte di donne nel mondo tra i 16 e i 44 anni è il femminicidio, non le guerre”. Le cause di morte più diffuse sono ovviamente le malattie, quindi questa tesi mi sembra statisticamente poco difendibile. Voi proseguite: “Con riferimento al nostro Paese, solo nel 2012 il numero di casi di femminicidio sono stati 124″. Avete un’idea di quante donne muoiono in Italia di malattie cardiache o tumori? Circa 126.000 nel primo caso (cioè mille volte di più) e circa 75.000 nel secondo caso. Molto cordialmente, FT

Risposta di Silvia Sartor:

Gentile prof. Fabrizio Tonello,

innanzitutto, la ringrazio per l’attenzione dedicata alla lettura di questo mio articolo pubblicato sul magazine online di attualità e cultura politica LetteraPolitica.it. Sono una semplice studentessa e quindi la sua attenzione mi onora. Al riguardo, approfitto pubblicamente per ringraziare il dr. Alessandro Fanfoni (LetteraPolitica.it) e il dr. Mariano Cavataio (Dip. Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano) per l’opportunità e il privilegio che mi hanno concesso di poter scrivere su LetteraPolitica.it.
Mi scuso con lei e con i lettori di LetteraPolitica.it per aver dimenticato di citare espressamente nell’articolo le fonti esatte da cui ho appreso i dati menzionati nel pezzo.

Elenco qui di seguito le fonti:

1) Puntata speciale del 23 novembre 2012 a cura della testata giornalistica di Rainews24. In studio con Luce Tommasi, Sara De Simone del Comitato di “Se non ora quando”, Isabella Rauti, (promotrice del Network How) e Laura Boldrini. Durante la puntata, sono stati confermati tutti i dati citati in questo articolo (www.youtube.com/watch?v=DlyCFzuNShY);

2) “Famiglia: violenza partner è prima causa morte donne”, articolo Ansa del 28 ottobre 2012 (www.europamica.it/database/europamica/europamica.nsf/pagine/97ED1814690D4E42C12570A9003399E5?OpenDocument);

3) “La violenza subita dal partner
prima causa di morte per le donne”, articolo su “La Repubblica.it” del 28 ottobre 2005 che conferma i dati citati nel mio articolo (www.repubblica.it/2005/j/sezioni/esteri/ueviolenza/ueviolenza/ueviolenza.html).

E ancora: altri articoli che affermano che il femminicidio è la prima causa di morte per le donne comprese nell’età 16-44 anni:

4) “Il femminicidio è la prima causa di morte violenta in Italia per le donne” di ArciReport del 5 marzo 2013 (www.arci.it/speciale/scritti_e_articoli/il_femminicidio_e_la_prima_causa_di_morte_violenta_in_italia_per_le_donne/index.html);

5) “25 Novembre: Questo non è un mondo per donne…” del 25 nov. 2012
(www.fanpage.it/25-novembre-questo-non-e-un-mondo-per-donne/).

Potrei continuare a citare altre fonti, però mi fermo qui.

Ho appena letto il suo pregevole articolo su “Il Fatto Quotidiano” del 11 maggio c.a. (www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/11/femminicidio-numeri-sono-tutti-sbagliati/590171/), dove si contestano i numeri del femminicidio. Però tutti i maggiori telegiornali e quotidiani (da La Repubblica al Corriere della Sera), oltre a trasmissioni come “Amore Criminale”, parlano di questi dati.
Il maggior quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, ha dedicato uno spazio “La Ventisettesima Ora” (http://27esimaora.corriere.it/) dove grande attenzione è riservata alla violenza sulle donne.

Concordo con lei sul fatto che è bene affidarsi ai dati forniti dall’Istat e dal Ministero dell’Interno. Però mi sembra un po’ azzardato sostenere che tutti i dati citati da così tanti giornali, telegiornali, trasmissioni televisive, organizzazioni impegnate su questo fronte siano di dubbia scientificità. Tra l’altro, il fatto che la violenza subita dal partner è la prima causa di morte per le donne (non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in Occidente) “ancora prima del cancro, degli incidenti stradali e della guerra” è confermato anche da un indagine del Consiglio d’Europa (Fonti: http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/esteri/ueviolenza/ueviolenza/ueviolenza.html; http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/esteri/ueviolenza/ueviolenza/ueviolenza.html).

A questo punto, mi domando: si può ridurre un fenomeno così grave come il femminicidio a una mera “bolla informativa”, tanto per citare una espressione impiegata nel suo ottimo articolo su “Il Fatto Quotidiano” del 11 maggio 2013? Non lo so. Mi consenta di dissentire, con tutto il dovuto rispetto, perché la violenza sulle donne è anche sottostimata (in termini statistici), visto che poche sono le donne che veramente denunciano. Pertanto, il fenomeno è pure sottostimato (in termini numerici). E ancora: quante volte gli uomini aggrediscono verbalmente e psicologicamente le donne? Quante volte??? Farebbero queste aggressioni verbali e psicologiche se avessero di fronte i propri simili di genere? Non credo proprio. Ma tutto ciò non è sempre segnalato dalle statistiche.
In definitiva, non ritengo che la violenza sulle donne possa essere liquidata come una “bolla informativa”, bensì è una triste e drammatica realtà, purtroppo. E i dati di più fonti diverse e autorevoli lo confermano.
Grazie ancora per la sua attenzione e per i suoi interessanti rilievi.
Cordialmente,
Silvia Sartor

Online KasparHauser

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #1 il: Luglio 21, 2013, 13:13:43 pm »

Concordo con lei sul fatto che è bene affidarsi ai dati forniti dall’Istat e dal Ministero dell’Interno. Però mi sembra un po’ azzardato sostenere che tutti i dati citati da così tanti giornali, telegiornali, trasmissioni televisive, organizzazioni impegnate su questo fronte siano di dubbia scientificità. Tra l’altro, il fatto che la violenza subita dal partner è la prima causa di morte per le donne (non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in Occidente) “ancora prima del cancro, degli incidenti stradali e della guerra” è confermato anche da un indagine del Consiglio d’Europa


Come darle torto? Sì, noi lo sappiamo che ha torto, ma dopo tutto questo dispiegamento di fonti, come si fa a dirle che sbaglia, che non è vero che dice cazzate? Non si può secondo me. Essa infatti ci ha appena dimostrato che 124>126.000, e io non ho altrettante fonti per dimostrare il contrario.

Online Cassiodoro

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #2 il: Luglio 21, 2013, 13:18:12 pm »
Semplicemente una ignorante che scrive di un argomento senza averlo approfondito.
Bastava un semplice link ai dati ufficiali ISTAT per verificare la vericidità delle "fonti".
E dato che è femmina, abituata ad aver sempre ragione, di quelli donne indotte ad avere una SOVRASTIMA di se stesse, che porta ineluttabilmente alla superbia.

Quando l'indottrinamento alla superbia raggiunge i suoi massimi vertici, la donna finisce col diventare una "bastian contraria". Ovvero contrasta dialetticamente qualsiasi maschio (in età fertile) si trovi a parlare con lei, e questo accade anche se lui, nell'argomento in trattazione, si trova perfettamente d'accordo.

Insomma, raggiunta questa soglia, che potremmo definire "terminale", qualsiasi maschio di età compresa fra i 14 e i 60 anni, che non sia un parente, non ha la possibilità nemmeno di dialogare del più e del meno con la poveretta. Questa, senza nessun motivo, passerebbe ad azzannarlo dopo i primi trenta secondi di conversazione. Oltre la soglia in questione vi sono le crisi di nervi, gli esaurimenti e la vera e propria pazzia.

Fortunatamente sono poche le donne che subiscono il plagio fino a questo punto.

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Offline controcorrente

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #3 il: Luglio 21, 2013, 13:28:44 pm »
Questa Sartor è fuori di melone!
Ma porca miseria, Fabrizio Tonello le risponde dicendo che la prima causa di morte femminili sono 126mila malattie cardiache + 75 mila tumori contro 124 e questa, non sapendo dove andare a parare che fa? Finge di niente riportando fonti sul femminicidio, che gira e rigira dicono le stesse cose, cioè che i femminicidi nel 2012 sono "124" (MOLTI DI MENO IN REALTA'). E' vero, Tonello le ha chiesto quali sono le fonti che sostengono simili menzogne, non il suo parere, che lei tuttavia evita di esprimere.
In conclusione mischia le carte pur di non rispondere al dato che la inchioda come menzognera, insieme alle fonti: 126mila malattie + 75mila tumori ACCERTATI contro 124 femminicidi, alcuni dei quali molto dubbi e di vaga provenienza (ma questo lo sappiamo soltanto noi, lei no di certo....). Ma dico io.... ma il Padre Eterno un minimo di materia grigia gliela avrà pur data per fare un piccolo ragionamento, del tipo 1+1 fa 2, oppure no?? Un dubbio che sottosotto c'è qualcosa di losco non si insinua mai nella testa vuota di certe donne??
Quindi la mia domanda è: questa Sartor c'è o ci fa?
« Ultima modifica: Luglio 21, 2013, 13:40:05 pm da controcorrente »

Offline Angelo

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #4 il: Luglio 21, 2013, 14:13:49 pm »
Due cose al volo...

La prima, inquietante, è che ormai non c'è quasi più nessuno capace di ragionare con metodo e logica, anche in cose semplicissime come questa.

La seconda è che, purtroppo, il numero di fonti che dicono scemenze diventa metro di certificazione di un concetto.


Una cosa invece mi fa piacere. Le dimostrazioni, non censurate, della fallacità dei ragionamenti femministi. Come sempre, ad un confronto diretto, le femministe fanno figure di merda colossali.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Warlordmaniac

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #5 il: Luglio 21, 2013, 14:15:05 pm »
Come darle torto? Sì, noi lo sappiamo che ha torto, ma dopo tutto questo dispiegamento di fonti, come si fa a dirle che sbaglia, che non è vero che dice cazzate? Non si può secondo me. Essa infatti ci ha appena dimostrato che 124>126.000, e io non ho altrettante fonti per dimostrare il contrario.

Oppure pensa che le morte di tumore sono intorno ai 100 casi l'anno in tutta Italia.

Offline Angelo

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #6 il: Luglio 21, 2013, 14:24:04 pm »
Citazione
Fortunatamente sono poche le donne che subiscono il plagio fino a questo punto.

Eh, proprio poche............. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #7 il: Luglio 21, 2013, 15:18:28 pm »
spero che questa studentessa non abbia ancora superato l' same di statistica .
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline cancellatow

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #8 il: Luglio 21, 2013, 15:48:48 pm »
Io avrei brindato con lei, se è la prima causa di morte, in italia (e nel mondo) muoiono veramente poche poche donne

Offline yamamax

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #9 il: Luglio 21, 2013, 18:11:29 pm »
Da come scrive sembra la solita studentella raccomandata, da cosa scrive sembra la solita futura giornalista che sgomita per avere un po' di spazio e notorietà....da come risponde una normale deficiente.  :P

Offline raniran

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Re:Silvia Sartor vs Fabrizio Tonello
« Risposta #10 il: Luglio 23, 2013, 21:24:13 pm »
[STRAQUOTO
quote author=Cassiodoro link=topic=8209.msg97198#msg97198 date=1374405492]
Semplicemente una ignorante che scrive di un argomento senza averlo approfondito.
Bastava un semplice link ai dati ufficiali ISTAT per verificare la vericidità delle "fonti".
E dato che è femmina, abituata ad aver sempre ragione, di quelli donne indotte ad avere una SOVRASTIMA di se stesse, che porta ineluttabilmente alla superbia.

Quando l'indottrinamento alla superbia raggiunge i suoi massimi vertici, la donna finisce col diventare una "bastian contraria". Ovvero contrasta dialetticamente qualsiasi maschio (in età fertile) si trovi a parlare con lei, e questo accade anche se lui, nell'argomento in trattazione, si trova perfettamente d'accordo.

Insomma, raggiunta questa soglia, che potremmo definire "terminale", qualsiasi maschio di età compresa fra i 14 e i 60 anni, che non sia un parente, non ha la possibilità nemmeno di dialogare del più e del meno con la poveretta. Questa, senza nessun motivo, passerebbe ad azzannarlo dopo i primi trenta secondi di conversazione. Oltre la soglia in questione vi sono le crisi di nervi, gli esaurimenti e la vera e propria pazzia.

Fortunatamente sono poche le donne che subiscono il plagio fino a questo punto.
[/quote]
...la donna che celò in un sorriso
il disagio di darci memoria
ritrovi ogni notte sul viso
un insulto del Tempo ed una scoria....

(Ballata degli impiccati) - Fabrizio De Andrè