Autore Topic: QM: siamo molti, cosa facciamo?  (Letto 19003 volte)

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QM: siamo molti, cosa facciamo?
« il: Luglio 25, 2013, 21:40:26 pm »
25 Luglio 2013


  Cari Amici,

oramai ci sono molte, molte persone, soprattutto uomini, ma anche donne, che non sono soddisfatti di questa società femminista, 2 milioni di padri separati poveri e molti altri “emarginati” (in prevalenza maschi), tanti uomini insoddisfatti, ma anche sempre più donne, vuoi perché compagne di separati, vuoi perché più giovani e cresciute di fronte a questo scempio e deriva morale stanno diventando più consapevoli, sempre più giornalisti/e o intellettuali che iniziano a criticare il femminismo imperante, etc.

Eppure non c’è un partito, un movimento nazionale e territoriale che opera nel senso ed in favore della QM. Forse perché la QM per adesso è solo una “questione”, una domanda, un argomento di riflessione, e non ancora una idea e politica definita.

Personalmente, tra i vari sogni di Paternita.Info (che negli anni è cresciuto, chi vuole può leggere il http://paternita.info/network-profile.pdf) uno sarebbe quello di riunire tutte le istanze maschili e concepire un nuovo manifesto, un linguaggio ed una direzione che riporti l’uomo al suo posto nell’ordine naturale delle cose.

Vedendo come il mondo annaspi senza vera maschilità e fratellanza, senza istituti educativi e morali di riferimento come padre e famiglia, mi convinco sempre più che i valori ed i sogni dell’uomo, quelli costruiti con fatica e sangue in millenni di storia, quelli che hanno portato allo sviluppo della tecnica, e soprattutto quelli confluiti nel 1948 nelle costituzioni di tutto il mondo, fatte da uomini e padri, quelli del quotidiano della gentilezza e lungimiranza maschile, della forza e della saggezza, quelli che ognuno di noi conosce avendo avuto la fortuna di provare l’amicizia maschile, della sua semplicità e robustezza, coerenza e fedeltà, della sincerità, tutti valori che si sono dissoluti nel mondo di oggi insieme alla gradualmente ascesa del femminismo.

Quello che mi preoccupa dunque non è tanto se a guadagnare sono più io o mia moglie, se il ministro e uomo o donna, ciò che mi preoccupa è che abbiamo smesso di crescere maschi e femmine secondo le idee e saggezze millenarie dell’uomo, i bambini oramai sono lasciati a se stessi, l’educazione (inventata dall’uomo e su cui è basata la società civile e pacifica) è stata in buona parte dei casi abbandonata, l’insegnamento contaminato di ideologie individualiste e irreali.

In questo vuoto di direzione si inseriscono i media, il commercio, la politica, le corporazioni/sette e molte altre entità e forme di sfruttamento umano, che hanno gioco facile sulle anime non rese consapevoli, non educate, non instradate, lasciate a se stesse.

Come padri, uomini, donne, figli, fratelli, cittadini, persone dotate di intelligenza e buona volontà, dovremmo prenderci la responsabilità di creare un nuovo polo etico, sociale e politico, che rappresenti un faro dei valori umani, maschili e femminili più importanti.

Etico perché deve tracciare dei valori fondanti, sociale per supportare il singolo cittadino nella sua crescita e consapevolezza, politico perché ci sono leggi da cambiare.


Bene, vi ascolto.

Fabio

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Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #1 il: Luglio 25, 2013, 22:18:38 pm »
Per creare un partito politico non ci vuole niente, qualche settimana è più che sufficiente. E se fossimo davvero in due milioni di cose se ne potrebbero fare tante ma tante. La questione è: dove sono queste persone?
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Online Massimo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #2 il: Luglio 25, 2013, 23:04:02 pm »
25 Luglio 2013


  Cari Amici,

oramai ci sono molte, molte persone, soprattutto uomini, ma anche donne, che non sono soddisfatti di questa società femminista, 2 milioni di padri separati poveri e molti altri “emarginati” (in prevalenza maschi), tanti uomini insoddisfatti, ma anche sempre più donne, vuoi perché compagne di separati, vuoi perché più giovani e cresciute di fronte a questo scempio e deriva morale stanno diventando più consapevoli, sempre più giornalisti/e o intellettuali che iniziano a criticare il femminismo imperante, etc.

Eppure non c’è un partito, un movimento nazionale e territoriale che opera nel senso ed in favore della QM. Forse perché la QM per adesso è solo una “questione”, una domanda, un argomento di riflessione, e non ancora una idea e politica definita.

Personalmente, tra i vari sogni di Paternita.Info (che negli anni è cresciuto, chi vuole può leggere il http://paternita.info/network-profile.pdf) uno sarebbe quello di riunire tutte le istanze maschili e concepire un nuovo manifesto, un linguaggio ed una direzione che riporti l’uomo al suo posto nell’ordine naturale delle cose.

Vedendo come il mondo annaspi senza vera maschilità e fratellanza, senza istituti educativi e morali di riferimento come padre e famiglia, mi convinco sempre più che i valori ed i sogni dell’uomo, quelli costruiti con fatica e sangue in millenni di storia, quelli che hanno portato allo sviluppo della tecnica, e soprattutto quelli confluiti nel 1948 nelle costituzioni di tutto il mondo, fatte da uomini e padri, quelli del quotidiano della gentilezza e lungimiranza maschile, della forza e della saggezza, quelli che ognuno di noi conosce avendo avuto la fortuna di provare l’amicizia maschile, della sua semplicità e robustezza, coerenza e fedeltà, della sincerità, tutti valori che si sono dissoluti nel mondo di oggi insieme alla gradualmente ascesa del femminismo.

Quello che mi preoccupa dunque non è tanto se a guadagnare sono più io o mia moglie, se il ministro e uomo o donna, ciò che mi preoccupa è che abbiamo smesso di crescere maschi e femmine secondo le idee e saggezze millenarie dell’uomo, i bambini oramai sono lasciati a se stessi, l’educazione (inventata dall’uomo e su cui è basata la società civile e pacifica) è stata in buona parte dei casi abbandonata, l’insegnamento contaminato di ideologie individualiste e irreali.

In questo vuoto di direzione si inseriscono i media, il commercio, la politica, le corporazioni/sette e molte altre entità e forme di sfruttamento umano, che hanno gioco facile sulle anime non rese consapevoli, non educate, non instradate, lasciate a se stesse.

Come padri, uomini, donne, figli, fratelli, cittadini, persone dotate di intelligenza e buona volontà, dovremmo prenderci la responsabilità di creare un nuovo polo etico, sociale e politico, che rappresenti un faro dei valori umani, maschili e femminili più importanti.

Etico perché deve tracciare dei valori fondanti, sociale per supportare il singolo cittadino nella sua crescita e consapevolezza, politico perché ci sono leggi da cambiare.


Bene, vi ascolto.

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E perchè mai il femminismo è stato sostenuto e appoggiato dai poteri forti, allora, secondo te?
Non è per il fatto che la famiglia patriarcale, allargata, nella quale uno, o pochi, decidevano per
tutti gli altri era un ostacolo da abbattere e da annientare a tutti i costi per creare un mondo di
"consumatori" senza identità, senza dignità, senza onore, senza idealità, senza valori, senza
volontà, senza scopo se non quello di consumare sempre più per sostenere il turbocapitalismo
che appunto a questo deve e vuole arrivare? E quale arma migliore del femminismo poteva avere
a disposizione? Contro di esso nessun intellettuale ha osato protestare ed alzare la testa.
Nessuno ha osato svelare i fini autentici del femminismo. Tutti a credere e a voler credere che
fosse un fenomeno benefico per la "civiltà" e per il progresso e per i diritti e invece si è affermato
proprio perchè assecondava a meraviglia gli obiettivi del capitalismo: distruggere la famiglia e
trasformare tutti in anonimi ed indifferenziati consumatori per il quale il sesso non è importante.
Qualche citrullo pensa davvero che il femminismo abbia vinto per forza propria e per meriti suoi?
Ha vinto perchè così hanno voluto i poteri forti che lo hanno appoggiato per realizzare i fini citati.
Solo pochi pazzi come noi hanno il coraggio di dire queste verità. I tanti che hai menzionato
sono solo coloro che in segreto fanno il tifo per noi, ma poi nella vita reale ci osteggiano per farsi
belli agli occhi delle mogli, delle fidanzate e delle donne in genere. Non seguono i loro interessi,
ma la volontà femminile per autentico zerbinaggio. Di queste "moltitudini" io non so che farmene.
Meglio restare in pochi a coltivare e ad alimentare l'orgoglio maschile. Speriamo forse che con il
tempo diventeremo in tanti? Io conto molto di più sull'imminenete collasso della nostra civiltà e
del modello di sviluppo occidentale che nel marasma generale spazzerà via anche il femminismo
e i guasti da esso provocati: non sarà una gran bella consolazione, ma sarà una consolazione.
Dopodichè si ricomincerà da capo. Con l'umanità che dovrà per forza restaurare il patriarcato.
Altrimenti non potrà sopravvivere. Si vedrà allora quanto "inutili" siano gli uomini.

Offline giovane

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #3 il: Luglio 26, 2013, 00:21:07 am »
Per creare un partito politico non ci vuole niente, qualche settimana è più che sufficiente. E se fossimo davvero in due milioni di cose se ne potrebbero fare tante ma tante. La questione è: dove sono queste persone?

ho messo dati generici su persone insoddisfatte, non su attivisti, quelli saranno qualche migliaio,
e comunque anche questi senza guida e coesione
ad ogni modo gli indecisi (quelli insoddisfatti, trend in crescita) possono iniziare ad osservare il nostro "faro".. ma lo dobbiamo costituire

f.
« Ultima modifica: Luglio 26, 2013, 00:39:50 am da giovane »

Offline giovane

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #4 il: Luglio 26, 2013, 00:27:48 am »
Qualche citrullo pensa davvero che il femminismo abbia vinto per forza propria e per meriti suoi?
Ha vinto perchè così hanno voluto i poteri forti che lo hanno appoggiato per realizzare i fini citati.
Solo pochi pazzi come noi hanno il coraggio di dire queste verità. I tanti che hai menzionato
sono solo coloro che in segreto fanno il tifo per noi, ma poi nella vita reale ci osteggiano per farsi
belli agli occhi delle mogli, delle fidanzate e delle donne in genere. Non seguono i loro interessi,
ma la volontà femminile per autentico zerbinaggio. Di queste "moltitudini" io non so che farmene.
Meglio restare in pochi a coltivare e ad alimentare l'orgoglio maschile. Speriamo forse che con il
tempo diventeremo in tanti? Io conto molto di più sull'imminenete collasso della nostra civiltà e
del modello di sviluppo occidentale che nel marasma generale spazzerà via anche il femminismo
e i guasti da esso provocati: non sarà una gran bella consolazione, ma sarà una consolazione.
Dopodichè si ricomincerà da capo. Con l'umanità che dovrà per forza restaurare il patriarcato.
Altrimenti non potrà sopravvivere. Si vedrà allora quanto "inutili" siano gli uomini.

condivido pienamente Massimo l'analisi sulle paure dei maschi, e condivido il peggioramento ulteriore che farà tornare alla società degli uomini; ho una visione diversa su femminismo e consumismo nel senso che non vedo uno più grosso dell'altro (poteri forti) ma una radice comune che si chiama individualismo che unita alla mancanza di educazione/direzione ha generato l'odierna torre di babele

io aggiungo però alla tua riflessione: bene tornerà il patriarcato.. allora se di questo siamo sicuri iniziano a piantare il nostro faro e, a mio avviso, più rapidamente dispersi ed insoddisfatti da babele verranno da noi

f.

Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #5 il: Luglio 26, 2013, 00:48:31 am »
ho messo dati generici su persone insoddisfatte, non su attivisti, quelli saranno qualche migliaio,
e comunque anche questi senza guida e coesione
ad ogni modo gli indecisi (quelli insoddisfatti, trend in crescita) possono iniziare ad osservare il nostro "faro".. ma lo dobbiamo costituire

f.

Personalmente sono dell'idea che dovremmo prendere una decisione, ossia: se usare i siti web quali luoghi dove dare sfogo alle frustrazioni quando qualche signora altolocata nel pulirsi le scarpette di Louis Vuitton sui nostri visi preme troppo il piedino e ci fa male oppure se vogliamo reagire per cercare di cambiare le cose. Nel secondo caso è necessario che cominciassimo a lavorare sul serio. Se qualcuno vuol farlo io ci sono. Di cose se ne possono fare (del cosa cominciare a fare è meglio parlarne in privato....) e per cominciare non serve nemmeno essere in milioni. Ma serve impegno, costanza, responsabilità e tempo da dedicare . Deve essere una sorta di secondo lavoro (o di primo per chi non lavora). Se qualcuno se la sente, ripeto, la mia disponibilità c'è tutta.   
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Angelo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #6 il: Luglio 26, 2013, 02:12:27 am »
Ragiono in maniera fredda e non disfattista.
Ok, io vi voto, ma pur votando, cosa cambia?
Siamo in Europa, il problema è lì. Siamo una colonia. Con molti traditori, perché, ed è bene ricordarlo, gli assassini di Mattei erano italiani, pur prendendo ordini da "terzi".
Tentare non nuoce. E soprattutto sfatare certe profezie rende gli uomini più Uomini.
Si fa un programma e ci si ragiona sopra. E poi i migliori , a mio avviso, saranno segretari di partito, presidenti etc.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline controcorrente

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #7 il: Luglio 26, 2013, 09:24:24 am »
Personalmente sono dell'idea che dovremmo prendere una decisione, ossia: se usare i siti web quali luoghi dove dare sfogo alle frustrazioni quando qualche signora altolocata nel pulirsi le scarpette di Louis Vuitton sui nostri visi preme troppo il piedino e ci fa male oppure se vogliamo reagire per cercare di cambiare le cose. Nel secondo caso è necessario che cominciassimo a lavorare sul serio. Se qualcuno vuol farlo io ci sono. Di cose se ne possono fare (del cosa cominciare a fare è meglio parlarne in privato....) e per cominciare non serve nemmeno essere in milioni. Ma serve impegno, costanza, responsabilità e tempo da dedicare . Deve essere una sorta di secondo lavoro (o di primo per chi non lavora). Se qualcuno se la sente, ripeto, la mia disponibilità c'è tutta.

Pienamente d'accordo. Non serve essere in tanti, meglio pochi ma buoni.
Come inizio proporrei, sull'esempio di "Antifeminist", di volantinare la QM. Facciamo un manifesto comune dove si espone la situazione maschile al giorno d'oggi, ognuno di noi stampa diverse copie e le volantina nei luoghi più strategici e frequentati della sua città, tipo la piazza principale, bar, stadio, palasport, stazione ferroviaria e cosi' via.
Secondo Antifeminist dovrebbe funzionare nel lungo periodo. Poi quel blog ha chiuso e non ho saputo più niente, ma io penso che valga la pena provare.
« Ultima modifica: Luglio 26, 2013, 09:35:19 am da controcorrente »

Offline controcorrente

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #8 il: Luglio 26, 2013, 09:33:14 am »
Per creare un partito politico non ci vuole niente, qualche settimana è più che sufficiente. E se fossimo davvero in due milioni di cose se ne potrebbero fare tante ma tante. La questione è: dove sono queste persone?

Non sara facile, ma perchè non provare? D'altra parte quale via migliore se non la QM come fatto politico?
Può darsi sia un flop a causa di tanti figadipendenti, ma non è detto.
Per capirlo bisognerebbe tentare.

Offline donzella

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #9 il: Luglio 26, 2013, 12:41:13 pm »
L'analisi è corretta e l'idea molto buona, credo che però per attrarre persone servano proposte concrete, e magari anche obiettivi che vengano percepiti come "raggiungibili" (se diciamo che vogliamo cambiare la società sono d'accordo tutti, ma poi molti non saprebbero da dove cominciare).

Io comincerei dalle leggi sui ruoli nella famiglia. Forse mi sbaglio, ma mi sembra allo stesso tempo un ambito chiave e un contesto meno astratto dove operare che non la "società" in senso lato.

Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #10 il: Luglio 26, 2013, 12:48:57 pm »
Ragiono in maniera fredda e non disfattista.
Ok, io vi voto, ma pur votando, cosa cambia?
Siamo in Europa, il problema è lì. Siamo una colonia. Con molti traditori, perché, ed è bene ricordarlo, gli assassini di Mattei erano italiani, pur prendendo ordini da "terzi".
Tentare non nuoce. E soprattutto sfatare certe profezie rende gli uomini più Uomini.
Si fa un programma e ci si ragiona sopra. E poi i migliori , a mio avviso, saranno segretari di partito, presidenti etc.

Uno dei punti del programma potrebbe essere proprio quello di restituire alla Stato la sua sovranità. Per far questo l'Italia, a mio avviso, dovrebbe innanzitutto riprendersi la propria sovranità monetaria. Su questo punto peraltro pare convengano diversi partiti anche piuttosto grandi.

Pienamente d'accordo. Non serve essere in tanti, meglio pochi ma buoni.
Come inizio proporrei, sull'esempio di "Antifeminist", di volantinare la QM. Facciamo un manifesto comune dove si espone la situazione maschile al giorno d'oggi, ognuno di noi stampa diverse copie e le volantina nei luoghi più strategici e frequentati della sua città, tipo la piazza principale, bar, stadio, palasport, stazione ferroviaria e cosi' via.
Secondo Antifeminist dovrebbe funzionare nel lungo periodo. Poi quel blog ha chiuso e non ho saputo più niente, ma io penso che valga la pena provare.

Secondo me prima di far questo - che è un'ottima iniziativa - c'è tanto lavoro da fare a monte.

Non sara facile, ma perchè non provare? D'altra parte quale via migliore se non la QM come fatto politico?
Può darsi sia un flop a causa di tanti figadipendenti, ma non è detto.
Per capirlo bisognerebbe tentare.


No, non è facile, anzi... e le probabilità di insuccesso sono enormemente più elevate di quelle di avere successo. Del resto se non ci proviamo non lo sapremo mai. Chiarisco che quando ho scritto che a creare un partito politico non ci vuole molto intendevo dire dal punto di vista formale. Poi potrebbe essere anche un movimento, un associazione etc. La questione è decidere di mettersi di impegno con costanza e dedizione perché di lavoro da fare ce ne tanto e sarà dura.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Stendardo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #11 il: Luglio 26, 2013, 12:55:30 pm »
25 Luglio 2013


  Cari Amici,

oramai ci sono molte, molte persone, soprattutto uomini, ma anche donne, che non sono soddisfatti di questa società femminista, 2 milioni di padri separati poveri e molti altri “emarginati” (in prevalenza maschi), tanti uomini insoddisfatti, ma anche sempre più donne, vuoi perché compagne di separati, vuoi perché più giovani e cresciute di fronte a questo scempio e deriva morale stanno diventando più consapevoli, sempre più giornalisti/e o intellettuali che iniziano a criticare il femminismo imperante, etc.

Eppure non c’è un partito, un movimento nazionale e territoriale che opera nel senso ed in favore della QM. Forse perché la QM per adesso è solo una “questione”, una domanda, un argomento di riflessione, e non ancora una idea e politica definita.

Personalmente, tra i vari sogni di Paternita.Info (che negli anni è cresciuto, chi vuole può leggere il http://paternita.info/network-profile.pdf) uno sarebbe quello di riunire tutte le istanze maschili e concepire un nuovo manifesto, un linguaggio ed una direzione che riporti l’uomo al suo posto nell’ordine naturale delle cose.

Vedendo come il mondo annaspi senza vera maschilità e fratellanza, senza istituti educativi e morali di riferimento come padre e famiglia, mi convinco sempre più che i valori ed i sogni dell’uomo, quelli costruiti con fatica e sangue in millenni di storia, quelli che hanno portato allo sviluppo della tecnica, e soprattutto quelli confluiti nel 1948 nelle costituzioni di tutto il mondo, fatte da uomini e padri, quelli del quotidiano della gentilezza e lungimiranza maschile, della forza e della saggezza, quelli che ognuno di noi conosce avendo avuto la fortuna di provare l’amicizia maschile, della sua semplicità e robustezza, coerenza e fedeltà, della sincerità, tutti valori che si sono dissoluti nel mondo di oggi insieme alla gradualmente ascesa del femminismo.

Quello che mi preoccupa dunque non è tanto se a guadagnare sono più io o mia moglie, se il ministro e uomo o donna, ciò che mi preoccupa è che abbiamo smesso di crescere maschi e femmine secondo le idee e saggezze millenarie dell’uomo, i bambini oramai sono lasciati a se stessi, l’educazione (inventata dall’uomo e su cui è basata la società civile e pacifica) è stata in buona parte dei casi abbandonata, l’insegnamento contaminato di ideologie individualiste e irreali.

In questo vuoto di direzione si inseriscono i media, il commercio, la politica, le corporazioni/sette e molte altre entità e forme di sfruttamento umano, che hanno gioco facile sulle anime non rese consapevoli, non educate, non instradate, lasciate a se stesse.

Come padri, uomini, donne, figli, fratelli, cittadini, persone dotate di intelligenza e buona volontà, dovremmo prenderci la responsabilità di creare un nuovo polo etico, sociale e politico, che rappresenti un faro dei valori umani, maschili e femminili più importanti.

Etico perché deve tracciare dei valori fondanti, sociale per supportare il singolo cittadino nella sua crescita e consapevolezza, politico perché ci sono leggi da cambiare.


Bene, vi ascolto.

Fabio

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Che dire . Sono a disposizione .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #12 il: Luglio 26, 2013, 13:27:11 pm »
Io dico che ogni cosa all'inizio è piena di ostacoli e paure: la paura dell'ignoto, dell'insuccesso. La stessa che attanaglia chi apre un' negozio, un'attività, un'azienda.
Bene, gli stessi dubbi, timori e incertezze li avranno avuti chi ha intrapreso "Antifeminist, "U3000", Maschi Selvatici, Ragioni Maschili, il nostro QM e cosi' via. Anzi, visto il gran numero di maschietti zerbini, cagnolini addomesticati, lobotomizzati, io dico che un blog su di noi era impresa talmente ardua, che scalare l'Everest a confronto era un caffè al bar.
Eppure dopo circa 10 anni, qualche risultato c'è, forse anche migliore di ciò che appare.
Credo che la semina è fatta o quasi, ora si tratta di cominciare a raccogliere, ovvero iniziare con atti concreti, mettere in pratica ciò che scriviamo. Un partito, un movimento, un'associazione con sedi in tutta Italia nel medio-lungo periodo, potrebbe essere un punto di inizio.

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #13 il: Luglio 26, 2013, 13:57:27 pm »
sotto i mie due cent:

1) un'associazione per contarci e per avere, eventualmente fossimo in tanti, potere di pressione/lobby sui politici locali e nazionali

2) evitare che l'associazione gestisca soldi quindi tutti i soldi delle tessere (a prezzo popolare ovvero intorno ai 5 euro solitamente) devono essere dati in beneficenza

3) l'associazione deve avere un programma minimale e su obiettivi concreti.  da evitare assolutamente inquadramente ideologici poichè non tutti gli anti-femministi sono della stessa visione, c'è chi sogno il ritorno al patriarcato e chi invece non ci pensa proprio,  chi si basa sull'individualismo e chi sulla cooperazione

4) attività mutualistica.  l'esempio conta spesso più delle idee.  le prime leghe operaie erano ad esempio di solidarietà per sostenere i bisogni concrete e alleviare le difficoltà degli operai e poi divennero movimenti politici.  allo stesso modo, una lega maschile deve strutturarsi come centro di sostegno nella vita concreta e poi come movimento politico se vuole avere successo
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Offline ilmarmocchio

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #14 il: Luglio 26, 2013, 16:24:46 pm »
sotto i mie due cent:

1) un'associazione per contarci e per avere, eventualmente fossimo in tanti, potere di pressione/lobby sui politici locali e nazionali

2) evitare che l'associazione gestisca soldi quindi tutti i soldi delle tessere (a prezzo popolare ovvero intorno ai 5 euro solitamente) devono essere dati in beneficenza

3) l'associazione deve avere un programma minimale e su obiettivi concreti.  da evitare assolutamente inquadramente ideologici poichè non tutti gli anti-femministi sono della stessa visione, c'è chi sogno il ritorno al patriarcato e chi invece non ci pensa proprio,  chi si basa sull'individualismo e chi sulla cooperazione

4) attività mutualistica.  l'esempio conta spesso più delle idee.  le prime leghe operaie erano ad esempio di solidarietà per sostenere i bisogni concrete e alleviare le difficoltà degli operai e poi divennero movimenti politici.  allo stesso modo, una lega maschile deve strutturarsi come centro di sostegno nella vita concreta e poi come movimento politico se vuole avere successo

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