Autore Topic: QM: siamo molti, cosa facciamo?  (Letto 18849 volte)

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #15 il: Luglio 26, 2013, 18:10:38 pm »
aggiungo una cosa che, chi vuole, può fare in solidaria:

aprire un blog su un determinato argomento di cui si è appassionati(o anche generalista) e riservare qualche  post periodico per la QM.


questo per estendere la consapevolezza della QM oltre gli appassionati del problema o di politica/sociologia.

ad esempio sul mio blog ho notato come molta gente venga per altre tematiche e poi magari qualcuno apre qualche argomento QM doc oppure quel banner sugli andrologi oppure clicca nel blogroll.

certo sono una sparuta minoranza però è sempre qualcuno in più che magari prima non conosceva e ora conosce. 
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Offline vnd

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #16 il: Luglio 26, 2013, 19:17:47 pm »
Eccomi
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Offline BruceBoy

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #17 il: Luglio 26, 2013, 20:06:20 pm »
Bisognerebbe creare un avanguardia,fatta dei migliori  a livello teorico ed ideologico,che formi un partito ,un associazione sulla questione maschile,e questa avanguardia guidi la massa piu o meno ampia che sostiene la causa maschile.

Offline giovane

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #18 il: Luglio 26, 2013, 21:26:30 pm »
Leggendo i commenti dico bene per le proposte immediate concrete, ma non dimentichiamo i valori di fondo. Sono entrambi necessari:

a) - i valori di fondo servono per poter “durare” nel tempo, se non piantiamo radici solide e condivise poi alle prove vere più avanti ci sgretoleremo
b) - le proposte concrete servono per iniziare da subito ad attirare persone dalla gran massa che se non semplifichi a 4-5 idee semplici e chiare non capiscono

VALORI DI FONDO
c'è un video realizzato per rappresentare lo spirito di fratellanza necessaria per il nostro scopo:


ma tale fratellanza è possibile solo se siamo figli dello stesso Padre: "L'uomo è tale solo se accetta di essere maschio tra i maschi, lasciando cadere al suolo la lancia della rivalità, dell'invidia, della slealtà verso gli altri uomini. L'uomo sa che gli uomini sono fatti della sua carne, sa che lui e loro sono tutti fratelli e figli di un unico Padre che li ha messi al mondo per onorare la Vita in ogni sua forma. E quando saprà dare questo Amore agli altri suoi simili in cambio riceverà la compagnia, il calore maschile che allevierà la sua solitudine [..]" (da ritorno al bosco) http://dlab.develer.com/alberovita/wiki/wiki.cgi/LodeUomo

PROPOSTE
Riguardo alle proposte immediate concrete ne suggerisco una per ogni area critica:

1) - Divorzio: Modifica L.54/06 l’affidamento condiviso non deve violare l’Art.3 della Costituzione: ogni genitore deve disporre del 50% di tempo del figlio, questo oltre a ridare dignità a milioni di padri eliminerà i contenziosi perché togliendo il concetto di genitore prevalente si tolgono assegni, violazione della proprietà della casa, e non sarà più possibile operare PAS sui figli.
2) - Discriminazione: Abolizione di quote rosa, leggi rosa, finanziamenti rosa, organismi pari opportunità (decine di milioni di euro spesi ogni anno), in politica come sul lavoro si deve procedere per idee, fatti e merito.
3) - Aborto prima revisione (per iniziare a smuovere il terreno..): “informazione su nascita e concepimento” Immissione obbligo sanitario da parte degli enti pubblici ed ospedalieri di informare il padre del “concepimento” e della “nascita” del figlio, attualmente oltre 65.000 bambini ogni anno nascono senza il loro naturale diritto ad avere due genitori (ISTAT 2011).
4) - Costituzione: Modifica Art.31 “introdurre la tutela della paternità” (nella costituzione la parola maternità è presente 2 volte, la parola paternità mai) questa base concettuale permetterà di sviluppare in seguito norme in favore della famiglia, della cultura e presenza paterna nella vita dei figli (mia intervista sulla PDL1395 costituzionale Il costo a carico di Stato e Collettività della disgregazione famigliare e dell’assistenza a figli/famiglie senza padre è stimato sui 20-25 miliardi euro/anno.

FUTURO
Non vi scrivo ora le proposte “alla distanza” ma cito due testi/visioni di fondo:

Natura: “Riportare la natura nelle città. Boschi, alberi, acqua, pesci, cespugli, animali. Lontani dalla natura siamo meno vivi, siamo come bambini senza padre, perché senza l’osservazione quotidiana della natura dimentichiamo la bellezza e anche chi noi siamo e cosa dobbiamo e dovremmo fare.
Noi siamo cellule e DNA, pelle e cervello, animali e umani. Siamo fatti di Natura. Lontano da essa non c’è vita.” (da natura e paternità)  http://www.youtube.com/nellanatura

“La società si è sempre strutturata sulla famiglia: il padre capofamiglia trovava il senso nella sua realizzazione nel mondo fungendo da traino e creatore di senso per la sua donna ed i suoi figli; tutti così avevano e davano un senso coerente e duraturo alla loro esistenza; senza questo invece oggi le persone appaiono nevrotiche, stressate dal non avere nessuna direzione, scopo. [..]
Biologia, Umanità, Individualità: rispettate nell'ordine queste basi e le loro regole.. e probabilmente qualunque cosa farete sarà più solida e bella, senza nuocere a nessuno.” (da uomini e donne) http://www.paternita.info/lettere/uomini-donne/


Fabio

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #19 il: Luglio 26, 2013, 23:14:04 pm »
sono d'accordo sostanzialmente con le proposte.

suggerisco di limitare la num. 3 solo al caso di matrimonio e conviventi legalizzati.
c'è un problema pratico: la donna può sempre dire di non conoscere o ricordare il nome del padre.
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Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #20 il: Luglio 27, 2013, 02:49:10 am »
Errata corrige
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #21 il: Luglio 27, 2013, 02:53:59 am »
Concordo anche io.

Oltre quelle indicate ci sarebbero altre decine di leggi discriminatorie da eliminare, la cui esistenza nell'ordinamento è giustificata sulla base di meri giudizi soggettivi ed interpretazioni tendenziose ma del tutto prive di riscontri oggettivi e quindi in palese violazione con primo comma dell'art. 3 della costituzione. Sono in buona sostanza i soliti privilegini all'italiana concessi alla parte di elettorato (quella femminile in questo caso) per accalappiarsi voti. Ma come punto di partenza può andar bene così, meglio non appesantire troppo all'inizio.

Secondo me sarebbe opportuno creare un'organizzazione, una struttura operativa anche se solo sul web dove incontrarsi in riservatezza per definire ed attuare le strategie per raggiungere gli obiettivi, per la definizione e la ripartizione dei compiti. In tal senso diverse proposte già espresse sono interessanti.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Vicus

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #22 il: Luglio 27, 2013, 02:55:41 am »
In democrazia l'opinione pubblica è fondamentale, anche con una 'casta' politica arroccata come la nostra rimane la benzina della macchina politica.
Un partito dovrebbe essere la tappa finale di un percorso volto a sensibilizzare le persone; Grillo ha preso il 20% dei voti con questo sistema. L'idea di articoli su temi QM su siti di interesse generale mi sembra buona. Il volantinaggio sarebbe utile per raggiungere i meno assidui su Internet (anziani e donne). I padri separati, che sono i più direttamente coinvolti, potrebbero facilmente formare una ‘rete’ associativa. È un modo per cominciare, basterebbe fare quello che già facciamo qui in modo un minimo più organizzato ed esteso ad altri spazi.

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline vnd

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #23 il: Luglio 27, 2013, 06:29:32 am »
sono d'accordo sostanzialmente con le proposte.

suggerisco di limitare la num. 3 solo al caso di matrimonio e conviventi legalizzati.
c'è un problema pratico: la donna può sempre dire di non conoscere o ricordare il nome del padre.

Regola n. 1: la paternità è sacra quanto la maternità.

Ne consegue che un uomo abbia il  diritto di sapere che una gravidanza potrebbe riguardarlo.

Ossia che una donna, entre tre giorni da quando ha saputo di essere rimasta incinta, deve dare "notizia di gravidanza" al/ai presunto/i padre/i.
L'omissione di questa notifica dovrebbe essere considerata reato al pari dell'omessa notifica di reato che potrebbe commettere un pubblico ufficiale.
Perché limitare un diritto di un qualsiasi soggetto è violenza e la violenza va repressa.
In questo senso nessuno potrà mai dire di non sapere chi è il padre del figlio che ha in pancia.

Esistendo l'aborto, ossia il rifiuto della maternità, purtroppo,  deve esistere anche il diritto di rifiutare la paternità.
Ma al padre va riconosciuto il diritto di SAPERE e di SCEGLIERE come è oggi riconosciuto per la madre.
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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #24 il: Luglio 27, 2013, 09:48:53 am »
 :doh:   
un movimento che proponesse un obbligo del genere non sarebbe preso sul serio. e con ragione.

Regola n. 1: la paternità è sacra quanto la maternità.

Ne consegue che un uomo abbia il  diritto di sapere che una gravidanza potrebbe riguardarlo.

Ossia che una donna, entre tre giorni da quando ha saputo di essere rimasta incinta, deve dare "notizia di gravidanza" al/ai presunto/i padre/i.
L'omissione di questa notifica dovrebbe essere considerata reato al pari dell'omessa notifica di reato che potrebbe commettere un pubblico ufficiale.

Perché limitare un diritto di un qualsiasi soggetto è violenza e la violenza va repressa.
In questo senso nessuno potrà mai dire di non sapere chi è il padre del figlio che ha in pancia.

Esistendo l'aborto, ossia il rifiuto della maternità, purtroppo,  deve esistere anche il diritto di rifiutare la paternità.
Ma al padre va riconosciuto il diritto di SAPERE e di SCEGLIERE come è oggi riconosciuto per la madre.
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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #25 il: Luglio 28, 2013, 00:38:13 am »
Mi ha fatto molto piacere leggere i vari commenti, in particolare, cosa più importante, la comunanza del sentire

Sono d’accordo (DIMITRI, VICUS) il partito è l’ultimo STEP e vi potrà sembrare particolare ma per me non è il più importante.

Mi spiego: Ciò che oggi è davvero difficile non è creare qualcosa (partito, azienda, famiglia), ma farla durare.
Questo perché, come scritto in precedenza, abbiamo smesso di essere fratelli, e ancor prima figli dello stesso padre. Niente è possibile se non sappiamo anteporre l’interesse collettivo (i valori della famiglia, della maschilità, della natura, ad esempio) al nostro. Oggi chiunque arriva in parlamento o al potere dopo un po’ si brucia.
E’ per questo che formare in qualche mese o in un anno un gruppo di 50 o 100 persone davvero fraterne e profondamente convinte di questi valori condivisi, la riterrei già un grande successo. La crisi più profonda oggi non è quella economica, ma la solitudine dell’anima della gente, che non si rivede più nel prossimo, tiriamo tutti il carro in mille direzioni, ed il carro resta fermo; potevamo avere 10, ma volendo 100 ora stiamo ottenendo 0. Chiusa parentesi.

Riguardo alla questione punto.1 aborto (BHISHMA, VND): comprendo la volontà di VND di imporre subito un principio, e comprendo anche il fondato timore di BHISHMA che vede in una proposta del genere un passo troppo avanti che oggi non sarebbe compreso dalle persone, per questo il punto 3 l’ho scritto in quel modo.

Faccio una riflessione: pensate un attimo al punto 1) padri separati, tolti dei figli, tristi, poveri, etc. questo sta entrando nella coscienza delle persone è per questo che ora si può iniziare a proporre, i giornalisti ti ascoltano, leggi iniziano ad essere depositate in parlamento; pensate al punto 2) anche qui sta entrando nella coscienza della gente, le persone stanno capendo che le pari opportunità portano solo a pagare 30 quello che possiamo fare con 10, Grillo ha ottenuto il 20% anche perché parla di merito e abolizione dei privilegi di casta, razza, sesso, etc. ma pensate al punto 3 .. oggi parlare d’aborto è ancora Tabù e pensate che potremmo entrare con una legge che OBBLIGA la donna a.. blabla?! No. La gente non è pronta.

Quello che io dico è più sottile e graduale ma va nella stessa direzione. Obblighiamo ospedali e dottori quando ella partorisce o abortisce (sia su nascita appunto che aborto). Certo questa forse è solo una parte del diritto che spetterebbe all’uomo.. ma abbiamo la possibilità di giocare una carta importante, quella della coscienza (proprio come nel punto 1 e 2), pensate di dire alla gente che noi non vogliamo obbligare la donna (il corpo della donna, etc. etc. ) ad abortire o no, ma che figlio e padre hanno umano diritto di sapere se una nascita avverrà, o no, questo non è chiedere molto infondo, ma è entrare nella coscienza della gente che inizierà a dire “be’, mica ha chiesto tanto, insomma già la donna fa quello che gli pare.. ma anche non dirglielo è davvero da str..” oppure “e poi il bambino ha diritto di sapere che ha un padre” ..

Avete capito? Con una proposta del genere mettiamo in difficoltà le femministe, ed iniziamo ad entrare per la prima volta dopo 40 anni con una proposta “plausibile” nella coscienza della gente, perché senz’altro di un movimento che parla di uomini e che propone modifiche alla legge 194 ne parleranno i giornali.. ma il dibattito alla fine volgerà (come per i separati) a nostro favore, perché noi chiediamo un diritto di informativa, di coscienza, e non solo a nostro titolo, ma a titolo nostro e di un figlio e di una famiglia che se esiste è giusto che si sappia.

A titolo di esempio vi allego la storia del "Sos Papà Negati" di Paternita.Info, la storia di Mauro, un compaesano che ho aiutato, idem come per i padri separati la storia è di quella normalità agghiacciante per cui un figlio ed un padre oggi non valgono più niente. Ed è questo che dobbiamo far emergere:

http://paternita.info/mauro.pdf

questo fu il commento che allegai alla storia

“ Oggi un padre, fidanzato o sposato, non ha neppure il diritto di sapere (diritto all’informazione) se la sua compagna è incinta e se ha deciso o no di tenere il bambino concepito insieme. Capita così che la donna possa decidere di tenere il figlio crescendolo da sola, o con un altro uomo, lasciando il proprio compagno senza dirgli niente.
Ma l’uomo ha bisogno di sapere se è diventato padre. E il piccolo ha bisogno di sapere che ha un padre vivo, esistente. Per un padre poi che scopre (spesso dopo anni) di essere stato negato del figlio comincia un calvario infinito, tribunali, costi elevatissimi, diritti inesistenti, indifferenza ed ostacoli al recupero del rapporto con suo figlio. Tutto ciò è davvero inaccettabile. ”

Fabio

PS. feci anche una piccola campagna sociale (che mi fu richiesta anche tra l’altro dal prof. VANNI per il suo libro San Paolo)



Offline vnd

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #26 il: Luglio 28, 2013, 07:52:13 am »
:doh:   
un movimento che proponesse un obbligo del genere non sarebbe preso sul serio. e con ragione.

E allora restiamocene a casa, no?

Tanto a che serve fare qualche proposta, una volta tanto, a sostegno del diritto maschile?

E poi...
La ragione, in questo mondo femminista,  si costruisce.

Se passasse l'equiparazione della paternità alla maternità a livello costituzionale, l'obbligo di notizia di gravidanza, diverrebbe una logica conseguenza.


Ora... se ci volessi spiegare perché avrebbe ragione, chi non ci prende sul serio, te ne sarei grato.
Poi, già che ci sei, mi dovresti fare la cortesia di spiegarmi che ci stai a fare qui.

Non c'è diritto più grande di quello della paternità.

E' persino più importante dell'abolizione dell'obbligo del servizio di leva e del diritto a disporre liberamente della propia sopravvivenza.

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #27 il: Luglio 28, 2013, 17:13:32 pm »
E allora restiamocene a casa, no?

Tanto a che serve fare qualche proposta, una volta tanto, a sostegno del diritto maschile?

E poi...
La ragione, in questo mondo femminista,  si costruisce.

Se passasse l'equiparazione della paternità alla maternità a livello costituzionale, l'obbligo di notizia di gravidanza, diverrebbe una logica conseguenza.


Ora... se ci volessi spiegare perché avrebbe ragione, chi non ci prende sul serio, te ne sarei grato.
Poi, già che ci sei, mi dovresti fare la cortesia di spiegarmi che ci stai a fare qui.

Non c'è diritto più grande di quello della paternità.

E' persino più importante dell'abolizione dell'obbligo del servizio di leva e del diritto a disporre liberamente della propia sopravvivenza.


perchè non c'è modo di sapere esattamente quando una donna sa di esser rimasta incinta.
ha ampi margini per mentire.
allo stesso modo, una volta appurato che è incinta, può dirti semplicemente che lo ha fatto con uno sconosciuto e non ne ricorda il nome oppure che si è ubricata è andata in un pub e si è fatta una sveltina.
infine, non da trascurare, perchè al di fuori del matrimonio (o unioni civili o qualunque riconoscimento che implica diritti/doveri)  una persona è libera di fare quel che vuole altrimenti facciamo come gli svedesi che rincorrono i partner per fargli fare le analisi dopo che hanno fatto sesso. 

le donne sono restie a qualunque dovere.
tu parti con un dovere che sarebbe troppo grande.
già sarà difficile far accettare il vincolo di informare il marito/convivente-legalizzato del ricorso all'aborto, figurarsi il resto.

non si è in grado di camminare e si vorrebbe fare la marotona

limitiamoci a chiedere le cose più basilari che sono negate anche quelle.

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Offline controcorrente

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #28 il: Luglio 28, 2013, 19:30:06 pm »


le donne sono restie a qualunque dovere.
tu parti con un dovere che sarebbe troppo grande.
già sarà difficile far accettare il vincolo di informare il marito/convivente-legalizzato del ricorso all'aborto, figurarsi il resto.

Scusami, ma non sono affatto d'accordo. Cosi' facendo gliela diamo vinta su un piatto d'argento. Siccome questa è la realtà, "non ci si può far niente".... NO QUESTO E' LO SBAGLIO!!
Siamo noi che le abbiamo abituate male, a non assumersi le proprie responsabilità!! E questo una volta per tutte DEVE CAMBIARE!! Altrimenti è inutile lamentarsi, se non facciamo in modo che si assumano i propri doveri saranno sempre più autorizzate a metterci i piedi in testa.


Citazione
limitiamoci a chiedere le cose più basilari che sono negate anche quelle.

Potrebbe andar bene all'inizio, seguendo la tattica dei "piccoli passi". Ma una volta ottenuti i principi basilari, ECCOME SE DOBBIAMO ANDARE AVANTI PRETENDENDO I PIU' GRANDI DOVERI NEI NOSTRI CONFRONTI.

Le donne eccome se hanno PRETESO E OTTENUTO i più grandi doveri nei loro riguardi, e perchè loro si e noi no??
Forse perchè le donne sono superiori e gli uomini inferiori?? Se è cosi' allora lasciamo perdere e chiudiamo baracca e burattini. Chiudiamo anche questo forum.

Offline krool

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #29 il: Luglio 28, 2013, 19:51:08 pm »
Citazione
Le donne eccome se hanno PRETESO E OTTENUTO i più grandi doveri nei loro riguardi, e perchè loro si e noi no??
Perché dietro quelle pretese ci sono stati anni di quella roba chiamata "femminismo". Se saltate fuori con delle proposte simili ADESSO, allora sì che vi rideranno tutti dietro.

I "piccoli passi" sono necessari, in Italia sono cresciuti praticamente TUTTI a pane e femminismo, per farli ragionare devi smontare tutto il loro castello di certezze poco a poco e non in due giorni.