Autore Topic: QM: siamo molti, cosa facciamo?  (Letto 18881 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #30 il: Luglio 28, 2013, 20:06:28 pm »
Introdurre una norma che poi è facile da essere elusa, è un autogol.
La verità è che una donna può facilmente sostenere di non sapere da chi è stata messa incinta.
Che si fa, si vanno a cercare tutti i possibili candidati, ovviamente conosciuti ?
Sarebbe una legge rigida e al tempo stesso facilmente aggirabile.
E' vero che esiste una asimmetria tra uomo e donna , nel senso che la donna dimostra al momento del parto di essere la madre del figlio, mentre non è così per la dimostrazione della paternità.
Uomo e donna non sono uguali e questa situazione ce lo ricorda.
Quindi non si può costringere una donna a rivelare la paternità di un bambino, specie se il possibile padre neanche lo richiede.
Ma in quel caso, basta fare il test del DNA anche al padre, oltre che al neonato

Offline Vicus

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #31 il: Luglio 28, 2013, 20:19:28 pm »
Citazione
Mi spiego: Ciò che oggi è davvero difficile non è creare qualcosa (partito, azienda, famiglia), ma farla durare.
Questo perché, come scritto in precedenza, abbiamo smesso di essere fratelli, e ancor prima figli dello stesso padre. Niente è possibile se non sappiamo anteporre l’interesse collettivo (i valori della famiglia, della maschilità, della natura, ad esempio) al nostro. Oggi chiunque arriva in parlamento o al potere dopo un po’ si brucia.
E’ per questo che formare in qualche mese o in un anno un gruppo di 50 o 100 persone davvero fraterne e profondamente convinte di questi valori condivisi, la riterrei già un grande successo. La crisi più profonda oggi non è quella economica, ma la solitudine dell’anima della gente, che non si rivede più nel prossimo, tiriamo tutti il carro in mille direzioni, ed il carro resta fermo; potevamo avere 10, ma volendo 100 ora stiamo ottenendo 0.
Sarebbe bello e importante sentire più spesso cose come queste. Bisogna rompere questo incantesimo che vuol farci credere che questo è il migliore dei mondi possibili e che è impossibile e sbagliato cambiarlo. Quel che conta davvero, più che le giuste opinioni, è il lavorare assieme.
Concordo con la gruadualità dei programmi, la politica è l'arte del possibile:
Citazione
Avete capito? Con una proposta del genere mettiamo in difficoltà le femministe, ed iniziamo ad entrare per la prima volta dopo 40 anni con una proposta “plausibile” nella coscienza della gente, perché senz’altro di un movimento che parla di uomini e che propone modifiche alla legge 194 ne parleranno i giornali.. ma il dibattito alla fine volgerà (come per i separati) a nostro favore, perché noi chiediamo un diritto di informativa, di coscienza, e non solo a nostro titolo, ma a titolo nostro e di un figlio e di una famiglia che se esiste è giusto che si sappia.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline vnd

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #32 il: Luglio 28, 2013, 20:38:48 pm »

perchè non c'è modo di sapere esattamente quando una donna sa di esser rimasta incinta.
ha ampi margini per mentire.
allo stesso modo, una volta appurato che è incinta, può dirti semplicemente che lo ha fatto con uno sconosciuto e non ne ricorda il nome oppure che si è ubricata è andata in un pub e si è fatta una sveltina.
infine, non da trascurare, perchè al di fuori del matrimonio (o unioni civili o qualunque riconoscimento che implica diritti/doveri)  una persona è libera di fare quel che vuole altrimenti facciamo come gli svedesi che rincorrono i partner per fargli fare le analisi dopo che hanno fatto sesso. 

le donne sono restie a qualunque dovere.
tu parti con un dovere che sarebbe troppo grande.
già sarà difficile far accettare il vincolo di informare il marito/convivente-legalizzato del ricorso all'aborto, figurarsi il resto.

non si è in grado di camminare e si vorrebbe fare la marotona

limitiamoci a chiedere le cose più basilari che sono negate anche quelle.



Non è del tutto vero, perché dalla data di nascita e dal peso del bambino si dovrebbe riuscirre abbastanza facilmente a stabilire una data pur con qualche tolleranza.
Tre giorni sono troppo pochi, forse.
Allora parliamo settimane, mesi.
Te mesi, per esempio.

Le donne già dichiarano che la gravidanza è cominciata da meno di tre mesi quando vanno ad abortire.

E' vero che le donne sono restie a qualsiasi dovere.
Bisogna rieducarle.

Vnd [nick collettivo].

Offline Warlordmaniac

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #33 il: Luglio 28, 2013, 21:43:17 pm »
Per me la cosa su cui non dobbiamo transigere è il test di paternità obbligatorio alla nascita. E' già questo è un Everest da scalare.

Offline Stendardo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #34 il: Luglio 29, 2013, 09:41:53 am »
Chi ha intenzione di cogliere questa opportunità prospettata da giovane come presupposto per una riscossa degli uomini , dovrebbe in primo luogo rinvigorire la volontà e la determinazione di eliminare le distruttrici di questa possibile quanto auspicabile riscossa .
In passato abbiamo pagato a carissimo prezzo il fatto di non aver schiacciato la testa alla serpe femminista , ed ora paghiamo lo scotto per non aver saputo cogliere l'occasione di annientare una volta per tutte le femministe traditrici della Famiglia ed assassine dell'esistenza degli uomini .
Ogni intenzione , per quanto buona , di risollevare la nostra situazione è stata assurda se non si decideva di intraprendere una buona volta una lotta senza quartiere contro tutte quelle forze che hanno minato alla base l'esistenza degli uomini in ogni ambito sociale , giuridico e familiare .
Solo taluni antifemministi ingenui e creduloni hanno maturato l'idea allucinante che una parte del femminismo potesse effettivamente cambiare e che istigatrici d'odio misandrico che per anni hanno astutamente caldeggiato i soprusi e le angherie su milioni di uomini per poter meglio fare carriera e ricevere in tal modo i fondi da parte dello Stato , potessero , con un colpo di bacchetta magica , ammettere i propri errori sotto la spinta di una ipotetica quanto improbabile coscienza .
L'idea più fantastica e folle fu quella di pensare che femministe radicali potessero magicamente diventare gli stendardi dei diritti e della libertà maschile .
Se durante tutto questo periodo in cui è stata scatenata una vera e propria guerra femminista contro tutto il genere maschile , in quanto affetto dal peccato originale di genere , si fosse riusciti ad espellere dall'Europa verosimilmente 8.000 o 10.000 di quelle femministe corruttrici degli uomini così come centinaia di migliaia di uomini sono stati espropriati di tutto della propria casa , dei propri affetti , del proprio salario e della propria vita fino a centinaia di suicidi ogni anno solo in Italia , milioni di uomini onesti lavoratori in tutta Europa non avrebbero visto letteralmente distrutta tutta la loro vita . Se si fossero rese in qualche modo inoffensive qualche migliaia di carogne femministe , avremmo potuto salvare la vita a migliaia di Uomini che si sono visti impotenti di fronte alla distruzione della propria vita e che si sono suicidati .   
Ma la politica si è fatta complice ed esecutrice materiale di questo enorme scempio alla vita di milioni di uomini , cosiderando sacri i dettami di qualche migliaia di squallide carrieriste , imbroglione ed ingannatrici tanto che non si sa bene se in questa classe politica depravata ed allo sfacelo è maggiore la supinità , la vigliaccheria o la totale mancanza di senso della giustizia che ha trascinato nel pantano tutti gli uomini . 
« Ultima modifica: Luglio 29, 2013, 10:01:05 am da Standarte »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ilmarmocchio

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #35 il: Luglio 29, 2013, 09:52:44 am »
Per me la cosa su cui non dobbiamo transigere è il test di paternità obbligatorio alla nascita. E' già questo è un Everest da scalare.

questo è un punto concreto sul quale battersi, non facendosi truffare su fantomatici diritti alla privacy del neonato

Offline Stendardo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #36 il: Luglio 29, 2013, 10:01:40 am »
errata corrige
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Stendardo

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #37 il: Luglio 29, 2013, 10:02:31 am »
errata corrige .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline vnd

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #38 il: Luglio 29, 2013, 10:27:12 am »
questo è un punto concreto sul quale battersi, non facendosi truffare su fantomatici diritti alla privacy del neonato

Che, a quel punto, varrebbe anche per l'esame del sangue.
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Offline Lucia

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #39 il: Luglio 29, 2013, 14:58:46 pm »
Non è del tutto vero, perché dalla data di nascita e dal peso del bambino si dovrebbe riuscirre abbastanza facilmente a stabilire una data pur con qualche tolleranza.
Tre giorni sono troppo pochi, forse.
Allora parliamo settimane, mesi.
Te mesi, per esempio.

Le donne già dichiarano che la gravidanza è cominciata da meno di tre mesi quando vanno ad abortire.

E' vero che le donne sono restie a qualsiasi dovere.
Bisogna rieducarle.

la data dell'inizio della gravidanza viene considerata retroattivamente la data ell'ultima mestruazione. Se uno non ce l'ha ogni mese non puo sapere se è incinta o non, dal peso del bambino non si puo sapere nulla.

E poi mi sembra assoluttamente raggionevole che in un matrimonio o una convivenza ci sia bisogno anche dell'accordo del partner/marito per l'aborto, ma anche in generale dell'accordo del padre (come si fa in Ungheria) del nascituro se è possibile.

Ma che tu vuoi sapere che lei è incinta solo per negare la paternità, e spingerla ad abortire anche se lei non vuole quella mi sembra ridicolo e insostenibilie, non solo da punto di vista delle donne ma anche dal punto di vista della società, che deve sostenere i bambini e frenare il sesso irresponsabile, secondo me.



Offline giovane

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #40 il: Luglio 29, 2013, 15:09:12 pm »
Sarebbe bello e importante sentire più spesso cose come queste. Bisogna rompere questo incantesimo che vuol farci credere che questo è il migliore dei mondi possibili e che è impossibile e sbagliato cambiarlo. Quel che conta davvero, più che le giuste opinioni, è il lavorare assieme.
Concordo con la gruadualità dei programmi, la politica è l'arte del possibile:

molte grazie Vicus

Offline giovane

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #41 il: Luglio 29, 2013, 15:11:40 pm »
Mi fa piacere siamo sostanzialmente d’accordo.

Invito a non alzare i toni. Impariamo a dividere (non a reprimere) “frustrazioni” da “proposte”, questo ci aiuterà ad arrivare più serenamente al punto. Io per primo mi ci devo impegnare perché, è bene lo ricordi, sono stato figlio divorziato tolto del padre a 12 anni e a 28 anni padre divorziato tolto delle figlia ed ancora oggi in lotta da dieci anni.

Riguardo all’obbligo sanitario (più realistico da ottenere rispetto a quello femminile) pensate che in Inghilterra è stata appena approvata Legge che obbliga gli uffici sanitari a fornire al figlio over14 nato da donazione l’anagrafica del Padre Biologico donatore (danno un codice e c’è un sito web dove trovare padre e fratelli biologici).
Abbiamo la fortuna che in molti Stati moderni hanno già approvato primi provvedimenti “realmente” pro-figlio (quindi indirettamente anche pro-paternità). Dunque se nella laica Inghilterra gli istituti sono già obbligati a rispettare il diritto del minore all’informazione sul padre perché non farlo anche in Italia? (ovviamente under14 responsabile ne diviene lo stesso genitore).

Lo stesso discorso vale per l’affidamento condiviso: frequentazioni alternate 50% e doppia residenza sono già realtà in Francia come in altri stati; la PAS è legge in Brasile dal 2010, etc. L’Italia come spesso accade è indietro.

Perciò noi potremmo essere (a parte essere nel giusto, e nessuno ci deve autorizzare) progressisti e non conservatori. La paternità, come la intendo io, è una conquista del futuro.

Ha detto bene Standarte: noi abbiamo davanti un’opportunità, e mi ripeto, prim’ancora di fare un partito o un’associazione, di condividere serenamente e pacificamente, ma profondamente, dei valori che possano creare una visione del futuro migliore per tutti, non solo per noi maschi.


Buona riflessione.

Fabio


Offline dimitri

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #42 il: Luglio 29, 2013, 16:53:58 pm »
Sono d'accordo con quanto appena indicato da Giovane. E' necessario innanzitutto che tra di noi nasca un vincolo solidale molto forte. Bisogna diventare un pò come i moschettieri: uno per tutti e tutti per uno. Altrimenti difficilmente potremo arrivare lontano.

Per quanto riguarda la strada che ha preso la discussione, a mio avviso al momento discutere di diritto positivo (il complesso delle norme giuridiche) non serve a molto.

Qualsiasi ordinamento è il risultato delle ideologie prevalenti, delle interpretazioni che le classi dominanti riescono ad imporre, ed al momento non è che il femminismo sia la classe dominante, ma addirittura essa è sostanzialmente la unica ideologia esistente.

Secondo me al momento dovremmo concentrarci più sul diritto naturale (inteso come un complesso di principi universali). Come insegnato dal prof. Pietro Torrente, l'esigenza che il richiamo al diritto nautrale cerca di soddisfare è l'aspirazione ad ancorare il diritto positivo ad un fondamento obiettivo che elimini il rischio di arbitrarietà insito nella possibilità di elevare a norma giuridica qualsiasi contenuto approvato da chi detiene il potere (che è quello che oggi sta succedendo). Non per nulla le concezioni di diritto naturale tendono ad acquisire maggior rilievo nei momenti storici in cui l'organizzazione della società viene a trovarsi in conflitto con i sentimenti diffusi nella collettività, cosicchè il diritto positivo viene ad essere subito come una imposizione, realizzata per mezzo della forza, ma senza una intima giustificazione: e giustificata, anzi, diventa l'opposizione al regime, la resistenza all'oppressione. Al momento bisogna creare delle enunciazioni di principio e non è detto che non vengano condivise. (Secondo me anche se molto in profondità oggi la maggior parte degli uomini dentro di se stanno urlando solo che non riescono a sentire la propria voce. Non è pensabile che si sentano così rassegnati a subire l'arroganza e la prepotenza del femminismo). Una volta che questi principi saranno condivisi dalla collettività si potrà scendere nella concreta descrizione delle singole norme che dovrebbero costituire il contenuto di tali principi.

Per cui, io penso che occorra innanzitutto chiarire bene "cosa vogliamo", trascendendo al momento dal diritto. Una volta definito "cosa vogliamo", potremmo tradurlo in principi. Tradotto in principi dovremmo attivarci per promuovere tali principi. Una volta accolti dalla comunità, potremmo pensare a come tradurre tali principi in norme giuridiche.

In secondo luogo penso che creare una associazione o un movimento sia utile fin da subito (o almeno immediatamente dopo la nascita del "sodalizio").

Fondando un associazione sarebbe innanzitutto possibile creare un assetto organizzativo con le risorse umane disponibili. Ad. es. Ogni aderente potrebbe informare gli altri associati della propria professione e delle proprie competenze sicchè le conoscenze specifiche di ognuno possano essere utilizzate in maniera funzionale al raggiungimento degli obiettivi: ad es, se per dire se tra di noi vi è un giornalista, questi potrebbe assumersi il compito di riportare con un certo grado di professionalità le notizie rilevanti della settimana in una una eventuale homepage del sito dell'associazione; Se ci fossero un tecnico informatico ed uno psicologo potrebbero occuparsi delle aree di loro competenza. Poi gli obiettivi si raggiungono a piccoli passi mediante l'attraversamento di tappe necessarie. Ed a questo serve elaborare strategie e piani di azione.

Chiaramente non tutti hanno la possibilità di essere operativi. Creando una associazione avremmo  inoltre un censimento del numero di associati e qundi una maggiore consapevolezza della nostra forza.

Quindi per me al momento il punto è, in frasi di massimo quattro parole ed indipendentemente da questioni giuridiche, cosa vogliamo?
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline donzella

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #43 il: Luglio 29, 2013, 17:27:03 pm »
Per me la cosa su cui non dobbiamo transigere è il test di paternità obbligatorio alla nascita. E' già questo è un Everest da scalare.

Ma se poi è il padre a non voler riconoscere il figlio e magari vuole mantenere l'anonimato, con il test di paternità obbligatoiro alla nascita lo metti in una situazione spiacevole!

Offline donzella

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Re:QM: siamo molti, cosa facciamo?
« Risposta #44 il: Luglio 29, 2013, 17:32:40 pm »
Leggendo i commenti dico bene per le proposte immediate concrete, ma non dimentichiamo i valori di fondo. Sono entrambi necessari:
PROPOSTE
Riguardo alle proposte immediate concrete ne suggerisco una per ogni area critica:

1) - Divorzio: Modifica L.54/06 l’affidamento condiviso non deve violare l’Art.3 della Costituzione:
2) - Discriminazione: Abolizione di quote rosa, leggi rosa, finanziamenti rosa, organismi pari opportunità (decine di milioni di euro spesi ogni anno), in politica come sul lavoro si deve procedere per idee, fatti e merito.
3) - Aborto prima revisione (per iniziare a smuovere il terreno..):
4) - Costituzione: Modifica Art.31 “introdurre la tutela della paternità”

io aggiungerei:
5) Ripristino della figura del capofamiglia, coi diritti annessi e connessi del diritto di famiglia prima del 1975: (patria potestà, potestà maritale, condanna dell'adulterio, diritto per l'uomo di fissare la residenza della famiglia, ius corrigendi ecc). Credo che riporterebbe molto ordine nella società.