Autore Topic: Stalking di Stato  (Letto 1331 volte)

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Offline Guit

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Stalking di Stato
« il: Luglio 18, 2013, 21:20:08 pm »
L'incessante emissione di messaggi unilaterali per la colpevolizzazione maschile, da parte di massmedia e istituzioni. è stalking di stato.

Sono messaggi minacciosi, che fanno sospettare azioni di persecuzione reale.

Stalking di Stato. Molestia di massa pianificata. Non passa giorno di lavoro senza che ti facciano sentire in colpa per qualcosa.

Oggi tocca al Torino Calcio.

Take the red pill

Offline Guit

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Re:Stalking di Stato
« Risposta #1 il: Luglio 18, 2013, 22:27:26 pm »
Ogni carattere storico maschile, come per esempio il tifo calcistico, non può essere usato per riconoscerci tra di noi. Siamo sessisti.

Siamo autorizzati a riconoscerci solo come assassini e stupratori.

Quando un uomo uccide, lo Stato è il primo a suggerirci che quell'uomo in qualche modo è tutti noi.

Quando un uomo salva una persona che annega, nessuno osi suggerire che quell'uomo in qualche modo è tutti noi.

Il nostro modello deve essere Angelo Izzo. Quello deve venirci in mente quando qualcuno pronuncia la parola "maschio".

Nicola Calipari no. Non siamo autorizzati a pensare a lui.

Se pensi a Calipari sei sessista: stai insinuando che una donna non potrebbe fare la stessa cosa. Tu devi pensare a Izzo. Tu uomo, sei Angelo Izzo.


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Offline Guit

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Re:Stalking di Stato
« Risposta #2 il: Luglio 18, 2013, 22:47:26 pm »
Il tifo calcistico è tipicamente maschile solo quando ci scappa una coltellata.

Altrimenti è di tutti.

Ok. Ma quelle meravigliose coreografie degli anni ottanta (penso alla curva sud della Roma), sparite guarda caso proprio quando anche le donne hanno iniziato ad andare in massa allo stadio (sarà una coincidenza), non erano forse anche quelle "maschili"?

No! Quelle no. Quelle erano belle e non possono essere maschili. Solo le coltellate. Ricorda uomo, solo le coltellate.

Take the red pill

Offline COSMOS1

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Re:Stalking di Stato
« Risposta #3 il: Luglio 19, 2013, 08:58:31 am »
ma in effetti lo stalking nei confronti del maschio è una costante dei nostri mass media, quello che hai segnalato tu è una goccia nel mare
voi riuscite ad accendere radio o tv o ad aprire un giornale e a no sbattere il muso su qualcosa che vi ricorda che siamo un genere inferiore, pericoloso, violento, inaffidabile?

credo che l'unico modo per sopravvivere sia corazzarsi e chiudersi a riccio: il mondo è vanità immonda e sozza, passerà, io resto! Altrimenti come fai a parlare con una donna senza cominciare con un mea culpa: scusa, premetto che mi vergogno di essere maschio e che mi dissocio dalla violenza misogina, omofoba, erotomane, bestiale dei miei simili, ora: posso offrirti un drink?  :cool:
Dio cè
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Offline Red-

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Re:Stalking di Stato
« Risposta #4 il: Luglio 28, 2013, 20:11:46 pm »
...tutto questo produce una società di maschi sempre a capo chino, che non osa mai più di tanto, che non protesta nemmeno se muore di fame; che stenta a rapportarsi con l'altro sesso e quindi si riproduce pochissimo. Il suddito ideale per la nuova era.
Diciamo la verità: se fossimo al posto dei governanti e dei vari potenti probabilmente ci penseremmo anche noi ad adottare una tale miracolosa strategia.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Vicus

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Re:Stalking di Stato
« Risposta #5 il: Luglio 28, 2013, 23:04:46 pm »
Citazione
...tutto questo produce una società di maschi sempre a capo chino, che non osa mai più di tanto, che non protesta nemmeno se muore di fame; che stenta a rapportarsi con l'altro sesso e quindi si riproduce pochissimo. Il suddito ideale per la nuova era.
Diciamo la verità: se fossimo al posto dei governanti e dei vari potenti probabilmente ci penseremmo anche noi ad adottare una tale miracolosa strategia.
Guardo spesso tv straniere che non demonizzano il maschio e questo post mi ha suscitato una riflessione: proviamo a utilizzare un po' meno i media mainstream, ne guadagneremo in lucidità. L'unica regolamentazione possibile oggi è quella quantitativa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.