Autore Topic: Minacce alle femministe britanniche, e loro fanno pressioni su Twitter  (Letto 647 volte)

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Femministe chiedono “bottone” anti abusi su Twitter: minacce e un arresto

LONDRA – Un tasto su Twitter per segnalare gli abusi verbali e un arresto per minacce via social network. La femminista Caroline Criado Perez, blogger e guru dei microblog degli Stati Uniti, ha raccolto con una petizione 60mila firme perché sia inserito un”bottone” rapido per denunciare abusi, scrive Michele Farina sul Corriere della Sera. Questa non è la prima battaglia vinta dalla Perez, 29 anni: appena pochi giorni prima la banca centrale di Londra ha accettato l’effige di una donna sulla banconota da 10 sterline. La faccia di Jane Austen ora sostituirà quella di Charles Darwin.

La Perez non è l’unica femminista che online combatte le sue battaglie, ma è la più esposta, scrive Farina sul Corriere della Sera:

“Tra tutte Caroline Criado-Perez, che studia per un Master sulle disuguaglianze di genere alla London School of Economics e ha cofondato thewomensroom.org.uk , è la più esposta. Non ha fatto in tempo a godersi il successo sulla maschilista Banca d’Inghilterra che è stata vittima di un attacco organizzato su Twitter. Cinquanta tweet violenti all’ora, per 12 ore: minacce di stupro, volgarità. Quando ha annunciato che si rivolgeva alla polizia, nuovi insulti: «Così si sprecano i soldi pubblici», «Chi credi di essere, Madre Teresa?», «Tanto ti stupriamo lo stesso»”.

Minacce che ad un ragazzo di 21 anni di Manchester sono costate l’arresto e il rilascio il 29 luglio, con l’accusa di reato di violenza su Internet. Caroline però continua la sua battaglia per eliminare i troll da Twitter, accusato dall’attivista di “non capire come funziona la rete”. Dopo aver raccolto 60mila firme sul Change.org per ottenere il bottone contro gli abusi su Twitter e aver ricevuto una risposta non proprio esaustiva, la vicenda va avanti:

“La ministra dell’Interno ombra, la laburista Yvette Cooper, domenica ha tuonato: la risposta di Twitter è inadeguata e non protegge le donne vittime di messaggi violenti. La valanga ha costretto il sito di San Francisco a tornare sui propri passi, promettendo un bottone di «denuncia abusi» per tutte le piattaforme, un po’ come quello già in funzione sugli ultimi iPhone. A questo punto non è chiaro se avrà seguito la proposta di boicottare Twitter per 24 ore, avanzata dall’editorialista Suzanne Moore (data prevista 4 agosto, giornata dell’amicizia)”.


http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/femministe-chiedono-bottone-anti-abusi-su-twitter-minacce-e-un-arresto-1633298/


Minacce alle femministe britanniche, Twitter aggiunge il tasto anti abusi

L’uccellino blu di San Francisco si piega alla volontà degli utenti. E soprattutto delle utenti. Dopo le polemiche in Gran Bretagna per le minacce alla freelance Caroline Criado-Perez in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mettere una donna, Jane Austen, sulle banconote da 10 sterline al posto di Darwin, Twitter rivede la sua politica in materia di segnalazione di abusi. E lo fa sulla scia di una petizione online di Change.org, firmata da oltre 66 mila persone.

Già, perché se le femministe hanno fatto pressioni sulle istituzioni per ottenere la parità di genere anche sulle banconote, nei giorni scorsi hanno ricevuto via Twitter e social network una marea di insulti e di minacce. Parole pesantissime, per la quali c’è anche stato un arresto. Ma le attiviste non sono rimaste inerti e si sono dette:

se abbiamo fatto cambiare idea alla Banca d’Inghilterra, possiamo fare pressioni anche su Twitter.

E’ guerra ai trolls insomma nel Regno di Sua Maestà. E divampa il dibattito sui quotidiani britannici.

Un tema – quello della violenza verbale su social network – discusso molto anche in Italia. Ma da noi – come già successo in passato – ci si limita a proporre leggi e divieti. Mentre nel resto del mondo si preferisce si va direttamente alla fonte. Fino ad oggi il social network di San Francisco infatti non ha mai adottato una linea definita per la segnalazioni di abusi. O, almeno, la procedura per denunciare violazioni era molto complessa. Ma ora le cose potrebbero cambiare proprio sulla scia di questo episodio.

In un post sul blog ufficiale di Twitter dal titolo We hear you (vi ascoltiamo), Del Harvey spiega come sia impossibile monitorare tutti i 400 milioni di cinguettii giornalieri. Ma dice di non essere insensibile alla richiesta degli utenti

Poi da San Francisco spiegano di aver introdotto un tasto anti abusi per le segnalazioni. Una funzione già attiva per la versione iOs mobile e tablet. E che ora sarà introdotta anche per web e Android.

Da Twitter non vogliono troppo – come è comprensibile – collegare la vicenda al caso della freelance Criado-Perez ma è evidente come in questo caso siano stati gli utenti a far pressioni sulla società per cambiare policy.

http://seigradi.corriere.it/2013/07/30/twitter-aggiunge-il-tasto-anti-abusi-dopo-le-minacce-alle-femministe-britanniche/

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se avete un account su Twitter, mandategli una mail di protesta coinvolgendo più utenti possibile, comunicando la vostra intenzione di eliminare totalmente il vostro account nel caso in cui Twitter continuasse ad assecondare i capricci delle lesbo/femministe