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Il femminismo della Costanza

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Vicus:
L'utopia è l'idea soggettiva di un singolo su come dovrebbe essere la società, che cerca di imporre a tutti perché la ritiene coincidere con la ‘volontà generale’. E ciò di solito porta ai Comitati di Salute Pubblica di Robespierre.
Ritengo che il cristianesimo sia essenzialmente anti-utopico perché si rifà a valori trascendenti (la maggior parte delle utopie sono materialiste nella sostanza); ed in effetti scritti come quelli More o comunità come Nomadelfia sono l'eccezione più che la norma.
Penso che il cristiano non debba rinunciare ad incidere nella società con un progetto condiviso. Lutero diceva che la chiesa non doveva essere temporale ma invisibile (spirituale). I protestanti del XVII secolo fecero idealmente i bagagli per il Tabor e abbandonarono il ‘mondo’ al Diavolo. Ne seguirono governi che non avevano il dovere di concorrere al bene dei cittadini, ma di castigarli perché ritenuti capaci solo di fare il male, come più o meno diceva Gandhi.
Centri come Pisa, Pitigliano o il Mont Saint Michel, oggi visitati da torme di persone, testimoniano di una civiltà non utopica a misura d’uomo, che è durata a lungo. Essa non nacque sul tavolo da disegno di un pianificatore sociale (anzi non c’erano governi centralizzati ma un considerevole pluralismo), ma spontaneamente da genti che avevano una fede comune.

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