Autore Topic: la solitudine maschile come problema sociale?  (Letto 39319 volte)

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Offline vnd

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #135 il: Luglio 31, 2013, 15:43:32 pm »
dipende da che obiettivi e che prospettiva hai.

gli uomini non sono tutti uguali, perchè se con un uomo pensi di fare sul serio devi essere sicura che ci sia compatibilità di carattere, comunanza di obiettivi e analogia di valori. Se tu sogni l'abito bianco non puoi trovarti con uno che non vuole impegnarsi, se sei una sportivona hai poco da dirti con un pantofolaio, se sei - banalmente - di un orientamento politico o religioso molto forte, il rapporto con chi non si riconosce in questo, o magari va in direzione opposta, può essere pieno di conflitti.

Certo che se invece l'obiettivo è passare una serata in compagni di un tipo simpatico e magari belloccio, che sai che non rivedrai mai più, tutte queste considerazioni non le fai. (e comunque anche in questo caso, il simpatico non è uguale a tutti gli altri uomini presenti, fra i quali ci saranno magari musoni o egocentrici in compagnia dei quali non percorreresti neanche un corridoio)

Dipenderà sicuramente da donna a donna ma... dipende anche molto dall'età della donna.
Quando tutte le amiche sono sposate e lei no, quando si avvicinano i 40, e quando l'acqua comincia ad arrivare alla gola, non importa più chi è l'uomo....
Un matrimonio, un figlio....
Il primo che capita...
Poi si vedrà...

Tanto c'è il divorzio...

Quello che dico è dimostrato da:
1.
 questo sondaggio, i cui metodi di rilevamento non sono noti, tanto da escludere ogni attendibilità scientifica ma i risultati del quale risultano molto verosimili:
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/11005/11005001.htm;
2.
le statistiche ISTAT  sulle separazioni. Secondo le quali l'iniziativa è presa dalle donne nel 75% dei casi.

Gli uomini non rifuggono il matrimonio per immaturità ma per saggezza.
Vnd [nick collettivo].

Offline donzella

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #136 il: Luglio 31, 2013, 17:50:21 pm »
Come se sia tanto facile ridere ed essere "brillantemente" divertenti, con tutte le lotte quotidiane che ci sono e soprattutto come non mai in questo periodo storico, lavorative, abitative, economiche ecc.ecc., sarà che poi a me a differenza di queste pelose affermazioni sui presunti "musoni", mi sono sempre stati più simpatici gli "antipatici". Alla larga alla larga, dai cazzoni (ce ne sono fin troppi!) e dal cazzeggio continuato che guarda caso coinvolge sempre e soprattutto le donne da "apericena", basta uscire di casa la sera per strada come nei locali, rimando ad un altro mio post scritto da queste parti, poco fa. Dov'è finita la vera e pregna conversazione culturale e "impegnata" che una volta molte donne vedevano come anzi un pregio e un'attrattiva maggiore, che un uomo intrattenesse con loro.
Essere simpatici non vuol dire essere stupidi, ed essere impegnato non è sinonimo di antipatia e pesantezza. Mio marito è una persona coltissima, ma ma un delizioso senso dell'umorismo. Molte persone stupide possono essere una compagnia spiacevole e tutt'altro che "simpatica".

Indubbiamente, se vai in giro con il muso lungo e rovesci sugli altri lotte quotidiane, storiche, abitative ecc è difficile che tu attragga la simpatia di chi ti circonda (uomini e donne), perchè le persone problematiche difficilmente piacciono. se uno ha già i suoi problemi, figurati se ha voglia di intrattenersi con qualcun altro che parli sempre e solo dei propri problemi....

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #137 il: Luglio 31, 2013, 19:54:24 pm »
mah se fosse mediamente così, secondo me, non ci sarebbe alcuna corsa a rendersi attraenti e migliori. A me non sembra che sia diffuso il collegamento "paura di essere stuprata- essere  attraenti".

a me si, certo si vuole essere attraenti per alcuni e non per altri, poi fa parte delle contradizioni femminili.

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #138 il: Luglio 31, 2013, 20:29:16 pm »
delle due l'una però. A questo punto significa che le bruttine e insignificanti sono maggiormente sicure della loro invulnerabilità (ma estendiamo pure il discorso al di là dello stupro, al fatto di non essere ferite in genere).

Non lo so, a me non pare. Il fatto che comunque si tenda ad apparire meglio, mi fa pensare che sia il contrario, salvi i casi contingenti di patologia anche momentanea (per esempio quando ti succede un fatto spiacevole)

tutte le donne vogliono essere diverse di come sono.

Offline Red-

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #139 il: Luglio 31, 2013, 23:41:07 pm »
grazie, leggere questa discussione mi è stato utile. questo è quanto ho rielaborato dopo avervi letto, è utile più che altro per me ma è giusto che ve lo restituisca ;)

praticamente, avere una compagna è diventato uno status simbol, infatti per indicare una persona che vale poco gli si da dello s-figa-to (questa sottolineatura l'ho letta in qualche sito legato alla QM non ricordo se questo o altri).
Spero molto che tu non lo abbia letto qui. Però sospetto che possa essere accaduto.
La cosa mi rende sempre molto triste, ogni volta che la leggo. Significa che ancora troppi uomini non possiedono la minima furbizia, nonchè hanno pochissimo rispetto per loro stessi. E' triste, secondo me, dopo tanti anni di forum.


"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Suicide Is Painless

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #140 il: Agosto 01, 2013, 00:25:14 am »
Essere simpatici non vuol dire essere stupidi, ed essere impegnato non è sinonimo di antipatia e pesantezza. Mio marito è una persona coltissima, ma ma un delizioso senso dell'umorismo. Molte persone stupide possono essere una compagnia spiacevole e tutt'altro che "simpatica".

Indubbiamente, se vai in giro con il muso lungo e rovesci sugli altri lotte quotidiane, storiche, abitative ecc è difficile che tu attragga la simpatia di chi ti circonda (uomini e donne), perchè le persone problematiche difficilmente piacciono. se uno ha già i suoi problemi, figurati se ha voglia di intrattenersi con qualcun altro che parli sempre e solo dei propri problemi....
:) Parli troppo di questo tuo marito.  :)
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #141 il: Agosto 01, 2013, 00:29:33 am »
Spero molto che tu non lo abbia letto qui. Però sospetto che possa essere accaduto.
La cosa mi rende sempre molto triste, ogni volta che la leggo. Significa che ancora troppi uomini non possiedono la minima furbizia, nonchè hanno pochissimo rispetto per loro stessi. E' triste, secondo me, dopo tanti anni di forum.

Non c'è nulla di male, Red, questi discorsi li abbiamo fatti. Ovviamente sono discorsi trattati in maniera critica, certamente non sposando l'usanza.

Offline donzella

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #142 il: Agosto 02, 2013, 14:08:05 pm »
si avvicinano i 40, e quando l'acqua comincia ad arrivare alla gola, non importa più chi è l'uomo....
Un matrimonio, un figlio....
Il primo che capita...
Poi si vedrà...

Tanto c'è il divorzio...

Gli uomini non rifuggono il matrimonio per immaturità ma per saggezza.
Capisco e concordo, ma se la soluzione "individuale" può essere non sposarsi, quella sociale deve essere diversa... altrimenti ci estinguiamo! Io credo nel matrimonio e penso possa essere felice, ma credo che molto per un uomo dipenda dalla sua reale volontà/capacità di imporre la sua leadership nella coppia.
Tutte le coppie che conosco, in cui il marito è dominante, sono felici e di solito stanno insieme da tanto. Perchè? non lo so, non sono sociologa/psicologa ecc ma la risposta che mi do è che questo rispetta l'ordine naturale delle cose.

La leadership maschile la donna magari all'inizio la può temere o combattere, ma quando poi l'accetta capisce che è il modo migliore per essere felice e di avere un rapporto soddisfacente.
Magari qualche volta manca la fermezza maschile nel "sostenere" il ruolo, forse a volte gli uomini si fanno mettere troppo in discussione dalle loro compagne, per paura di essere lasciati. 

Offline donzella

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #143 il: Agosto 02, 2013, 14:12:56 pm »
:) Parli troppo di questo tuo marito.  :)

Gli devo molto. Non solo perchè mi ama da anni e mi tratta da principessa, ma anche perchè mi ha reso davvero "donna" insegnandomi qual è il mio posto e il mio ruolo (non certo quello di competere con gli uomini, litigarci, prevaricarli, tentare malamente di imitarli). Non l'avessi incontrato, magari ingrosserei anche io la schiera delle donne sole, incattivite, deluse, aggressive e misandriche, sprecando nel rancore il mio "genio femminile"

Offline ilmarmocchio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #144 il: Agosto 02, 2013, 14:18:40 pm »
Citazione
Donzella : Capisco e concordo, ma se la soluzione "individuale" può essere non sposarsi, quella sociale deve essere diversa... altrimenti ci estinguiamo

Se ci estinguiamo, il mondo andrà avanti lo stesso. Il singolo da solo non può risolvere un problema sociale. Rovinarsi  la vita, che è una soltanto, perchè la società va in un'altra direzione è da sciocchi.
per un uomo , oggi, sposarsi è da stupido

Offline pzm

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #145 il: Agosto 02, 2013, 17:40:06 pm »
Ovviamente sono discorsi trattati in maniera critica, certamente non sposando l'usanza.

Esatto.

Se ci estinguiamo, il mondo andrà avanti lo stesso. Il singolo da solo non può risolvere un problema sociale. Rovinarsi  la vita, che è una soltanto, perchè la società va in un'altra direzione è da sciocchi.
per un uomo , oggi, sposarsi è da stupido

La società pensa alla società (leggi e imposte, flussi migratori, ecc...). Comunque non siamo affatto una specie a rischio di estinzione...

"Humans will harvest roughly 17% of what the biosphere grows this year."
da http://www.thegatesnotes.com/Books/Energy/Harvesting-The-Biosphere?WT.mc_id=07_29_2013_HTB13_tw&WT.tsrc=Twitter#page2

"In 2000, the dry mass of humans was about 125 million metric tons. For all domesticated animals, it was 300 million tons. That's a total of 425 million tons, compared to just 10 million tons for all wild vertebrates. "
da http://www.thegatesnotes.com/Books/Energy/Harvesting-The-Biosphere?WT.mc_id=07_27_2013_HTB7_tw&WT.tsrc=Twitter#page4

Offline ilmarmocchio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #146 il: Agosto 02, 2013, 18:04:58 pm »
Esatto.

La società pensa alla società (leggi e imposte, flussi migratori, ecc...). Comunque non siamo affatto una specie a rischio di estinzione...

"Humans will harvest roughly 17% of what the biosphere grows this year."
da http://www.thegatesnotes.com/Books/Energy/Harvesting-The-Biosphere?WT.mc_id=07_29_2013_HTB13_tw&WT.tsrc=Twitter#page2

"In 2000, the dry mass of humans was about 125 million metric tons. For all domesticated animals, it was 300 million tons. That's a total of 425 million tons, compared to just 10 million tons for all wild vertebrates. "
da http://www.thegatesnotes.com/Books/Energy/Harvesting-The-Biosphere?WT.mc_id=07_27_2013_HTB7_tw&WT.tsrc=Twitter#page4

non c'è dubbio, anch' io non penso che siamo a rischio di estinzione

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #147 il: Agosto 02, 2013, 18:11:18 pm »
il femminismo è contro la famiglia perché il marito opprime la moglie.
Voi siete contro la famiglia perché la moglie opprime il marito.

Io vorrei credere in famiglia, anche se non è semplice.


Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #148 il: Agosto 02, 2013, 18:19:49 pm »
Capisco e concordo, ma se la soluzione "individuale" può essere non sposarsi, quella sociale deve essere diversa... altrimenti ci estinguiamo! Io credo nel matrimonio e penso possa essere felice, ma credo che molto per un uomo dipenda dalla sua reale volontà/capacità di imporre la sua leadership nella coppia.
Tutte le coppie che conosco, in cui il marito è dominante, sono felici e di solito stanno insieme da tanto. Perchè? non lo so, non sono sociologa/psicologa ecc ma la risposta che mi do è che questo rispetta l'ordine naturale delle cose.

La leadership maschile la donna magari all'inizio la può temere o combattere, ma quando poi l'accetta capisce che è il modo migliore per essere felice e di avere un rapporto soddisfacente.
Magari qualche volta manca la fermezza maschile nel "sostenere" il ruolo, forse a volte gli uomini si fanno mettere troppo in discussione dalle loro compagne, per paura di essere lasciati.

secondo me ti sbagli di grosso per quanto riguarda le donne.
Infatti molte rimpiangono gli uomini di una volta proprio con l'ideea di uomo che vuole essere il leader della famiglia, vuole dargli una direzione e non solo venire acasa e guardare il TV o fare il sovramobile.
Anche tra gli uomini leader diventa quello che si impegna a dare una direzione ai corsi di eventi e non chi preferisce non fare niente.


Offline sandrone

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #149 il: Agosto 04, 2013, 23:24:24 pm »
secondo me ti sbagli di grosso per quanto riguarda le donne.
Infatti molte rimpiangono gli uomini di una volta proprio con l'ideea di uomo che vuole essere il leader della famiglia, vuole dargli una direzione e non solo venire acasa e guardare il TV o fare il sovramobile.

Invece secondo me a  Parecchie donne gli piace comandare l'uomo, e se il marito tenta di imporsi lo combattono e gli danno del tiranno.