Autore Topic: Mauro Recher : Colpe che spaventano .  (Letto 669 volte)

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Offline Stendardo

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Mauro Recher : Colpe che spaventano .
« il: Agosto 09, 2013, 04:20:16 am »
Fonte : http://femdominismo.wordpress.com/2013/08/07/colpe-che-spaventano/


Colpe che spaventano

7 agosto 2013




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Che il mondo dei maschi pentiti sia vario ,non è un mistero ,ma oggi mi sono imbattuto in questo articolo (giudicato ottimo da chi lo ha tradotto) scritto da un uomo “anti patriarcale”   http://liadiperi.blogspot.it/2013/08/le-parti-di-me-che-mi-hanno-spaventato.html
 

Ottimo articolo scritto da uomo antipatriarcale sulle dinamiche intersezionali del machismo, la sua influenza sui movimenti alternativi e le difficoltà per il raggiungimento di  una nuova e più consapevole  mascolinità. Un riconoscimento delle teorie e prassi femministe.
 
Iniziamo già bene ,ma il resto è ancora meglio
 

Come posso essere machista, se sono un anarchico?
 
Sono un machista?  Mi sono chiesto, gelando. Mi sono sempre comportato normalmente con le donne e non sono stato il classico macho prepotente, né misogino.
 
Come posso essere allora un machista se sono un anarchico? Non posso evitare di stare sulla difensiva, nervoso. Ho sempre creduto nella lotta per una società migliore, facevo parte degli oppressi. Gli oppressori erano i capitalisti, no? Erano coloro che guadagnavano dall’ingiustizia. Quando mi posi queste domande era il 1993 avevo diciannove anni più quattro di attività politica sulle spalle.
 

Domanda esistenziale questa ,strano a dirsi,anch’io credevo che essere di idee anarchiche si era contro il sistema capitalista ma, vedremo che è roba vecchia e superata ,gli oppressori  sono altri ,già si intuisce qualcosa …
 


Nilou, accarezzandomi la mano, cercò di spiegarmi con pazienza “ Non sto dicendo che sei cattivo, dico soltanto che hai atteggiamenti sessisti. Ci sono comportamenti che sono chiaramente sessisti, ma a volte il machismo non è così evidente, è più sottile viene fuori nei piccoli dettagli. Spesso m’interrompi quando parlo, presti più attenzione quando interviene un uomo, che quando parla una donna. L’altro giorno, quando stavamo prendendo un caffè con Mike, vi siete comportati come se io fossi invisibile, come se fossi lì solo per contemplarvi. Un paio di volte ho cercato di intervenire nella conversazione, non ci avete fatto caso, avete continuato, come se non fosse successo nulla. Quando vi riunite anche in pochi, vi ascoltate solo tra di voi, se c’è una donna, non le prestate nessuna attenzione. Per molto tempo ho creduto che fosse un mio problema, che se non partecipavo era perché non avevo nulla d’interessante o utile da dire. Mi sono resa conto dopo, che succedeva anche alle altre donne del gruppo, che era un sentire comune. Non ti sto dicendo che la colpa di tutto è tua, però giochi un ruolo importante in questo gruppo, così che sei parte di questa dinamica”.
 

Forse,dico forse ,perchè non sei vagina dotata tutti devono stare alla tua attenzione , bisognerebbe conoscere il tenore del discorso per capire meglio ,magari sono stati solo maleducati ,ma no ,la colpa ricade sempre sul sessismo , io uomo Tarzan tu donna Jane ..il resto comunque è da applausi
 


Questa conversazione cambiò la mia vita, ancora oggi affronto la sfida che mi ha segnato e quest’articolo è parte di questo processo. L’ho scritto rivolgendomi agli uomini bianchi, di classe media, con idee politiche di sinistra e che sono coinvolti in qualche modo nei movimenti sociali
 
mettiamo i recinti quindi , uomo bianco , (in definitiva se è nero non  può farne parte ,questo mi ricorda qualcosa)
 
Di classe media (se uno è troppo povero gli diamo un “benservito” ,vuoi che infetti l’area di discussione)
 
idee politiche di sinistra ( bisogna vedere se e in zona PD ,che li la sinistra fai fatica a vederla)
 
Scelto l’uomo “ideale ” finalmente può dare sfogo al gruppo e alle sue idee
 

Voglio trattare il machismo dalla mia esperienza di sfidare il sessismo dal punto di vista emotivo e psicologico. Ho scelto quest’approccio, perché voglio mettere in discussione la dimensione personale di questi temi, perché sono convinto che sia il modo più efficace di lavoro con altri uomini, contro il sessismo e anche perché molte compagne ci chiedono di non trascurare questi aspetti.
 
LA W.A.S.P può partire  http://it.wikipedia.org/wiki/White_Anglo-Saxon_Protestant
 

Quest’articolo si basa sul lavoro di donne, soprattutto di donne nere e latine, che scrivono e lavorano contro il patriarcato nella società e il machismo nei movimenti sociali. Il lavoro di Barbara Smith, Gloria Anzaldua, Ella Baker, Elizabeth’Betita’ Martinez, Bell Hooks e di molte altre, ci offre la base delle idee, visioni e strategie per il lavoro che gli uomini bianchi dovrebbero fare per vincere il machismo.
 
Altri recinti e altri paletti ,donne nere (e le bianche ?) e uomini bianchi ( e i neri ?) gli altri ,fuori dal contesto
 


Ogni giorno ci sono sempre più uomini all’interno dei movimenti alternativi che lottano contro la supremazia maschile. Molti di noi riconoscono che il patriarcato esiste, che grazie a questo abbiamo privilegi, che il sessismo mina le fondamenta stesse dei nostri movimenti e che le donne, le trans e le persone queer, l’hanno detto chiaramente più volte “Gli uomini devono fare qualcosa su questi problemi, dovete parlarvi tra di voi, mettervi reciprocamente in discussione e decidere come si combatte il machismo” Ci sono molti uomini bianchi nei movimenti sociali, che si rendono conto che la società è sessista, compresi i movimenti cui partecipano, però non riconoscono il proprio coinvolgimento personale in questa situazione.
 
Dagli con questi privilegi ,li avranno loro i privilegi ..se mi dite dove sono che li vado a chiederne un pochino ? Come la storia che a Roma (secondo i leghisti) ci sono i soldi ,una ragazza romana scrive in un forum  ,se mi dite dove sono che me li vado a prendere … qui è la stessa cosa
 



 Un anno dopo la conversazione con Nilou, ero seduto in silenzio in un gruppo di discussione di uomini. Non sapevamo che dire. Eravamo spaventati, nervosi, tesi e non facevamo nessuno sforzo per creare un ambiente favorevole per la discussione sul sessismo. Le compagne avevano proposto di passare una giornata a parlare di machismo in gruppo separato di uomini e donne. Noi uomini ci chiedevamo “ Di cosa stanno parlando le donne?” Quando i due gruppi alla fine si riunirono, la discussione subito prese una piega molto tesa, le donne difendevano se stesse e il modo di comprendere le loro esperienze. Mi sentivo malissimo, completamente perso e senza la minima idea di come andare avanti.
 
Mia madre che aveva seguito parte della discussione, chiese se poteva intervenire. “ State parlando di questioni enormi e molto difficili”. “Sono contenta di vedere persone della vostra età, affrontare seriamente questi problemi, dimostra che credete davvero nelle cose per le quali state lottando. Questa conversazione non può concludersi in un giorno.”.
 

Che ci voglia più di un giorno mi sembra evidente ,però ,cavolo nessun argomento ,invece le donne a  mitraglia ? Noi ,quando ci siamo ritrovati a Roma abbiamo parlato fino a mezzanotte e oltre… evidentemente erano cosi succubi da avere paura …la domanda allora sorge spontanea “cosa si fa per un pochino di gnocca (va beh battuta cattiva ) ?”
 


Era chiaro: lottare contro il machismo comportava più sforzi, che imparare a guardare le donne anche durante le discussioni di gruppo. Gli sforzi per combattere un sistema di potere che opera a livello economico, sociale, culturale e psicologico e che la mia presunta superiorità come uomo, così bene interiorizzata non era altro che la punta di un iceberg dello sfruttamento e dell’oppressione.
 

Ed ecco il colpo di genio è nato uomo e ,per questo si sente in colpa in quanto oppressore e sfruttatore …chissà se la pensa cosi anche il barbone seduto sul ciglio della strada (maschio ,sono praticamente tutti maschi) e quelli che crepano sul lavoro (maschi anch’essi) triste sorte la loro erano oppressori  e nemmeno lo sapevano …
 



Essendo un uomo bianco della media borghesia, ho sentito molte volte questa domanda, nei sette anni che ho frequentato gli Studi di Genere e Studi Etnici. Nel Corso di Storia delle Donne Nere, qualcuno ha cercato di aiutarmi a capire dove dovevo andare.
 
Ho capito molto bene il perché di quella domanda e che non si riferiva solo alla classe universitaria, bensì a quella sociale dentro un sistema  patriarcale, etero sessista e capitalistica, molto impegnata a mantenere un forte controllo sociale. Ho studiato per quattro anni all’Università Comunitaria e per altri tre all’Università di Stato di San Francisco. La maggior parte delle/dei miei/mie insegnanti erano donne e persone nere e latine.
 

Non erano a raccogliere il cotone per gli oppressori bianchi .ad essere sfruttate da un sistema etero sessista e capitalista? Per fortuna che la schiavitù è finita da un pezzo ed essere insegnati di una università non è una cosa da poco e non sembra che di essere di colore e donna abbia precluso la strada ..
 


Ero una persona nel mio mondo. Poi cominciai a imparare che essere bianco, maschio, di classe media, senza disabilità fisiche, comunemente eterosessuale e cittadino degli Stati Uniti, non solo significava avere privilegi, ma che mi dava anche un passato. Io sono parte di una categoria sociale – bianca, maschile, eterosessuale, di classe media, gruppo creato e modellato dalla storia, – che sono considerate lo standard della “normalità”, dalla quale tutti gli altri sono giudicati. All’immagine che avevo della mia identità individuale, si aggiunse l’immagine delle navi di schiavi/ave delle comunità native rase al suolo e bruciate, di famiglie distrutte, di violenza sulle donne, di uomini bianchi di classi dominanti, che usano gli uomini bianchi poveri, per colonizzare le donne bianche, i non bianchi/che e la Terra.
 
Ancora con gli privilegi ,li avrai avuti lui ..ma  le posso assicurare che altri uomini bianchi hanno delle difficoltà ,come le hanno le altre etnie …e la classe sociale che fa la differenza , e la classe sociale da dei privilegi (in base al Dio denaro)  i privilegi erano derivati che lui era abbastanza benestante ,se fosse stato di una classe meno agiata ,i suoi privilegi andavano a farsi benedire
 


Ricordo che stavo seduto in una classe di Storia della Donna Afroamericana, uno delle due uniche persone bianche e unico uomo, tra quindici donne nere. Stavamo studiando la schiavitù, Ida B. Wells e la sua campagna contro le violenze sistematiche sulle africane schiavizzate dal padrone bianco, milioni di stupri sanciti e protetti dalla legge, come le centinaia di uomini neri linciati con la scusa di proteggere le donne bianche dai violentatori neri. Mi sentì depresso, la storia nelle lacrime dei miei occhi e la nausea allo stomaco. Chi furono quegli uomini bianchi, che sentivano su se stessi? Avevo paura e vergogna di alzare gli occhi sulle donne nere del mio corso. “ Anche se esiste una mescolanza di razze per amore – disse la docente – il nostro popolo possiede tante diverse sfumature di nero, a causa di generazioni e generazioni di violenza istituzionalizzata”. Chi sono e cosa sento su me stesso?
 
Ovvio che la schiavitù ha portato a quello che lui scrive ed anche di peggio ( tra gli oppressi erano compresi anche gli uomini di colore ,che lui non nomina) ,posso capire che ti possa toccare ,ma sentirsi in colpa  per avere la carnagione chiara ? E come sentirsi in colpa per averla scura .. La schiavitù è stata una pagina terribile della storia americana e non …come lo è stato il nazismo e altre dittature di diverso colore (anche se penso che , una dittatura ,si comporti alla stessa maniera) ..ma sentirsi in colpa per avere la pelle chiara non esiste al mondo ..io sono io e sono diverso da mio fratello ( che è bianco pure lui) come sono diverso da altre persone ..in fondo questo si basa anche il femminicidio ,sei uomo e quindi devi sentirti in colpa per essere nato tale ,anche se non hai commesso nessun crimine  ..questo si sente in colpa per essere nato uomo ,bianco ed eterosessuale , diciamo che è eterofobia ?
 



Non ho idea di quale ruolo nella rivoluzione potrebbe giocare gli uomini bianchi eterosessuali, perché sono la base e il corpo del sistema di potere reazionario”.
 
- Robin Morgan, nell’introduzione a “Sorellanza è Potente”.
 
Dalle mie parti si dice “Bisogneria coparli tuti” ..uomo ,bianco ed eterosessuale cosa c’è di peggio ? Strano che ,questo potere reazionario ,non venga concepito dal muratore sotto il sole o dall’ operaio o dal disoccupato (anch’essi bianco ,etero e maschio ) si vede che ,li il potere ,ha preso un altra strada
 


A volte ho periodi di odio verso me stesso, mi sento colpevole, ho paura. Quando questo accade, so e sento che ho un ruolo da svolgere nella lotta per la liberazione e so anche per esperienza, che posso fare molte cose utili, però non posso evitare di chiedermi “ mi sto ingannando?”
 

Si può sempre cambiare sesso e tagliare quell’attributo che indica il male
 

Mi hanno insegnato che avevo diritto a tutto. Che sarei potuto andare dove volevo e fare ciò che desideravo e che in qualunque posto avrei avuto valore e sarei stato necessario. Il patriarcato e l’eterosessualità mi hanno insegnato in modo sottile e talvolta brutale, che avevo diritto al corpo delle donne, a prendermi i miei spazi ed esprimere le mie opinioni e idee, ogni volta che volevo, senza tenere conto degli@ altr@. Questo è un processo di socializzazione molto differente dalla maggior parte delle persone in questa società che sono costrette a rimanere in silenzio, a nascondere o celare chi sono, a non dimenticare mai che dovrebbero dire grazie per il solo fatto di esistere. Penso che sia sano imparare a condividere spazio e potere, e lavorare con gli altri per trovare il ruolo che si può realizzare. Ciò che non è sano ed è raro è che i privilegiati per sesso parlino di questo tema e si sostengono a vicenda in questo processo di liberazione.
 
come sopra
 

Taglio una parte perchè sembra che si ripeta ,e finisco con questo
 


Analizzare e contrastare i nostri privilegi è necessario, ma non è sufficiente. La cooperazione tra gli uomini per superare il dominio maschile è una delle tante strategie necessarie per sviluppare un movimento di liberazione della donna, multirazziale, antirazzista, femminista, di liberazione homo e transessuale, dalla classe lavoratrice e anticapitalista, per la liberazione collettiva. Sappiamo che il sessismo funziona come una barriera contro la costruzione di questo movimento. La domanda è cosa faremo per evitarlo, perché il processo cresca dentro di noi e con esso la nostra capacità di amare se stessi e gli altri.
 
Ricordatevi che il cambiamento sociale è un processo e la nostra trasformazione e liberazione è profondamente collegata con la trasformazione e liberazione sociale.
 
La vita è molto complessa e piena di contraddizioni. L’intenzione di quest’articolo è di interferire con le forme di dominio che feriscono i nostri movimenti e ci fanno male come persone.
 
I ragazzi bianchi hanno molto da fare, ma è anche un lavoro appassionante se crediamo veramente all’uguaglianza, e vogliamo raggiungerla. Le forme quotidiane di dominio sono il collante dei sistemi gerarchici. La lotta contro il capitalismo, il razzismo, il patriarcato, l’etero-sessimo e lo Stato sono anche la lotta per la liberazione collettiva.Nessuno è libero fin quando non lo saranno tutti e tutte.
 
Solo i ragazzi bianchi ,mettiamo le cose in chiaro (e poi parla di lotta al razzismo ,simpatico )
 
Classe lavoratrice ,ma non lo sa che sono formati anche da  bianchi etero e uomini , e quindi,secondo la sua versione, privilegiati ?
 
Questo qui ha idee poche e ben confuse ,ha poco da fare il comunista made in USA ….
 
Piccoli maschi pentiti crescono
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius