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La mia era una iperbole.Tu hai scritto:ma perché non? Lancilotto e Tristan vivevano alla corte dei re le cui mogli le erano amanti. Quel: "ma perché non" nella lingua di padre Dante lascia indurre un'approvazione nel comportamento della moglie. Se non è così cosa intendevi?
io intendevo che il mito del'amor cortese non c'entra con il femminismo
quest'altro malcapitato invece ha dovuto risarcire la moglie con 9 mila euro proprio per averla tradita e rovinato il matrimonio... oltre ad essere stato falsamente accusato di molestiehttp://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/moglie_scopre_tradimento_domiciliari_casa_amante/notizie/298337.shtmla quanto pare, il tradimento viene giudicato "lesivo della dignità del coniuge" solo se il traditore è l'uomo
Penserà che l'amante è il principe azzurro e il marito il mostro sconfitto. Comunque l'amore cortese è stato sempre l'elogio dell'adulterio (l'amante salva lei dal marito malvaggio e violento, o solo noioso): Lancilotto e Ginevra combinano il loro amore alle spalle (e non solo alle spalle) di re Artur (marito di Guinevre), Tristan si innamora (e viene ricambiato) da Isolda, sposa del suo zio re Marco di Cornovaglia.