Fonte :
http://27esimaora.corriere.it/articolo/genere-neutro-ne-maschio-ne-femmina/ "Un giorno essere etero non sarà più normale"
Genere neutro, né maschio né femmina
di Maria Teresa Veneziani
Tags: fusione dei sessi, gender fusion, mascolinità e femminilità, moda
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Gender fusion, Fusion des generes, fusione di generi. La moda ha definito il nuovo stile neutro che si profila all’orizzonte della sessualità. Il prossimo inverno le donne vestiranno con cappotti e gilet dai tessuti maschili, che più virili non si può: flanella, gessati, magari arricchiti con tocchi gentili come frange di piume e jais. Certo, la donna il vestito all’uomo l’aveva già rubato negli anni 80, quando aveva bisogno di spalle grandi per farsi avanti nei posti di comando fino ad allora banditi o quasi a una donna. Poi, negli anni 90 era arrivato Tom Ford a ridimensionare il maschio. Memorabile la pubblicità di Gucci con Amber Valletta in tailleur di velluto tra due ragazzi efebici come lei. Tutti sullo stesso piano. Erano i tempi in cui David Bowie si truccava, giocando sull’ambiguità. Oggi non ce n’è più bisogno.
L’osmosi tra i sessi è inesorabile. Gli stilisti l’hanno intercettata e offrono il loro contributo. Questa volta, però, lavorano sull’uomo, seducendolo con materiali e dettagli fino a ieri ritenuti prettamente femminili.
«Maglia, accessori e colori, per esempio», osservava Giorgio Armani.
«Oggi vedere in giro un uomo con la borsa o scarpe estrose è considerata una cosa normale. Prima quantomeno eri eccentrico», gli fa eco Alessandro Sartori da Berluti. «La moda non fa che interpretare ragazzi e ragazze sempre più simili nel modo di vivere ed emozionarsi», spiega Roberto Menichetti da Ballantyne.
E se Heidi Slimane nelle pubblicità di Saint Laurent donna usa ragazzi, altri stilisti interpretano in prima persona la metamorfosi: Marc Jacobs da Louis Vuitton si è presentato in passerella con un pigiama rosso floreale come quello delle modelle; idem Alexander Wang con pantagonna. Tutto questo dibattito sarà preistoria per i bambini francesi che frequenteranno le prime 500 scuole primarie in cui parte il programma di parità dei giochi: bambole e macchinine a disposizione di tutti. Del resto, l’oncologo Umberto Veronesi da tempo annuncia un futuro tendente alla parità «anche ormonale». Un fenomeno «antropologico», causato «dal cambiamento dei ruoli familiari e sociali che hanno portato a una modificazione biologica» ha spiegato l’oncologo sul blog la 27esimaora. Mascolinità e femminilità vanno verso la parità, sentenzia. E c’è da credergli, soprattutto dopo che la Corte suprema degli Stati Uniti ha invalidato la legge che limita le unioni a uomo e donna a favore dei matrimoni gay.
«È la natura stessa che perde la sua normalità» tuona il filosofo Jean-François Mattei, analizzando su Le Figaro «lo scivolamento che ha portato a riconoscere il primato del genere neutro». Cita il sociologo Éric Frassin in «Hommes, femmes, quelle differences» (Salvator, 2011): «Quello che è in causa, è l’eterosessualità in quanto norma. Dobbiamo cominciare a pensare a un mondo in cui sarà l’eterosessualità a non essere normale». La moda ci è arrivata prima e spiana la strada.
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