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http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/sport/2013/9-agosto-2013/calcio-vittoria-francescaprima-giocare-gli-uomini-2222545822013.shtmlCalcio, la vittoria di FrancescaPrima a giocare con gli uomini
PRIMATO ITALIANO
Calcio, la vittoria di Francesca
Prima a giocare con gli uomini
L’ok del Csi di Belluno. Lei: «Non mi sento discriminata, l’ho fatto per i miei ragazzi»
PEDAVENA (Belluno) — «I consigli dei Comitati di Belluno e Feltre hanno deciso per la partecipazione anche delle donne». Per una rivoluzione, a volte, bastano poche parole. Come quelle scritte sul verbale della seduta che si è svolta a luglio nella sezione locale del Csi, il Centro sportivo italiano. Una frase messa nero su bianco nel registro ufficiale, tra la notizia che «la Società Porcenese come ogni anno è stata invitata al Congresso Contro il razzismo nel calcio» e l’avviso che «la presentazione delle Squadre Over e Open si terrà venerdì 30 agosto a Meano presso i locali della sagra paesana». In realtà la modifica al regolamento decisa dai comitati di Belluno e Feltre segna una svolta epocale, perché farà della bellunese Francesca Avanzo la prima donna a disputare in Italia un campionato di calcio con una squadra maschile.
Era stata lei a chiederlo, a maggio, costringendo sportivi e dirigenti a prendere posizione, visto che finora l’accesso alle squadre di calcio Csi, e non solo, era riservato ai soli uomini. Il Centro sportivo si era subito dimostrato disponibile, e il presidente del Comitato bellunese aveva assicurato che avrebbe portato il caso all’attenzione del direttivo. Così è stato, e nelle scorse settimane è arrivata la decisione: Francesca potrà scendere in campo in una squadra composta interamente da maschi, la Stella Azzurra. «Fino a giugno giocavo in serie C con la Dynamo Vellai, un team femminile della zona, che disputa il campionato Figc», racconta la ventinovenne che vive a Pedavena, nel Bellunese, e lavora come educatrice a Villa San Francesco, un ente che aiuta i ragazzi meno fortunati. E proprio alcuni di questi giovani giocano nella Stella Azzurra, che partecipa al campionato Open organizzato dal Csi. «Ho pensato che entrare a far parte della squadra sarebbe stato un modo per abbracciare appieno la filosofia e il messaggio di solidarietà portato avanti dalla Comunità», spiega Francesca Avanzo.
«Mi dispiace per chi rimarrà deluso, ma non ho chiesto di giocare a calcio con i maschi per portare avanti una battaglia contro la discriminazione delle donne o per lanciare chissà quale provocazione, ma solo perché sentivo di condividere i valori e i principi che stanno dietro a Villa San Francesco ». Al di là delle motivazioni, resta l’importanza di una decisione che segna una spaccatura rispetto al passato in uno sport, come il calcio, troppo spesso maschilista. Il presidente dei Csi di Belluno, Dario Dal Magro, è soddisfatto: «In fondo lo scopo dello sport deve essere quello di divertirsi, e non si capisce perché maschi e femmine non possano farlo giocando insieme. E dopo il caso sollevato da Francesca, nelle scorse settimane si è fatta avanti anche una seconda ragazza». L’esordio della ventinovenne dovrebbe avvenire il 14 settembre, con i triangolari di Coppa Csi. Una settimana dopo, il debutto in campionato.
Anche dal vice presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, arriva il saluto a Francesca: «Sarà la prima donna a partecipare a un campionato di calcio in una squadra maschile, e mi pare un bel segnale. Finora i team misti esistevano solo nelle categorie riservate a ragazzi e bambini, per gli adulti è una novità assoluta. Valuteremo l’opportunità di modificare il regolamento anche a livello nazionale». Una rivoluzione che per ora è destinata a restare sul livello amatoriale: difficile pensare che la Figc possa seguire le orme del Centro Sportivo Italiano. «Sarebbe un sogno, ma temo che resterà tale», ammette il presidente regionale della Federazione, Bepi Ruzza. «La parificazione dei sessi in un campo da calcio è una cosa bellissima, e sarebbe un segnale importante per un ambiente maschilista come quello della Figc. Purtroppo le differenze tecnico-fisiche tra uomini e donne non si possono nascondere nè negare. E quindi temo non si vedrà mai una donna disputare un campionato professionistico maschile».
Andrea Priante