A Boy and His Dog (aka: Apocalypse 2024)
1975, L.Q. Jones, {USA}
Vero cultissimo SciFi anni '70 di rara misoginia! Non uscito in Italia ma reperibile coi sottotitoli e da poco in uno splendido Blu-ray + dvd combo Collector's Edition della Shout!Factory Usa, con un lunga intervista di pochi mesi fa a L.Q. Jones e Harlan Hellison. Il film è un post-atomico originalissimo, con un mondo fatto a strati come le cipolle, un ragazzo che parla con un cane e il cane ha una grande dote: fiuta le donne. Disporre di donne per la riproduzione è l'ossessione di ciò che è rimasto della popolazione.
Vic/Don Johnson :-”Avremmo potuto usarla ancora almeno tre volte di più.”
Bloody/Il cane Tiger :-”Ah, la guerra è un'inferno.”
Lou :-”Mancanza di rispetto, atteggiamento sbagliato, incapacità di obbedire alle autorità.”
Bloody :-”beh, sarebbe certamente da dire che ha avuto un giudizio meraviglioso Albert, se non particolarmente di buon gusto.”
Bloody :-”Ora scorriamo un poco attraverso i presidenti moderni.”
Vic :-”Cosa me ne può venire di buono da tutta questa merda di storia da sapere?”
Vic .-”Basta, dimmi chi erano questi presidenti.”
Vic :-”Oh, Dio! Eisenhower, Truman...”
Bloody :-”Truman, poi Eisenhower.”
Vic :-”Truman, Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon, Ford, Kennedy, Kennedy, Kennedy...”
Bloody :-”Sai, Albert, a volte si può essere un tale “putz”...”
Vic :-”Un “putz”? Che cosa è, un “putz”? E'qualcosa di male, non è vero? Meglio prenderlo didietro che dove me ne sto andando io, accidenti alla tua fottuta logica e razionalità.”
Bloody :-[sospira]”Eh, già, sicuramente, un “putz”.”
“A Boy and His Dog”, con vero piacere personale posso affrontare nuovamente questo film, un altro vero film di culto del cinema americano indipendente degli anni '70, per oltre quindici anni quasi completamente misconosciuto in Italia, nonostante la presenza come protagonista di un esordiente Don Johnson.
Il film, fu diretto da L.Q.Jones, caratterista del cinema americano molto famoso fin dagli anni cinquanta, presente in quasi tutti i film di Peckinpah e tra i suoi più stretti amici, il film è tratto da un bel racconto già prima di essere trasposto, pluri-premiato, del grande scrittore di fantascienza e horror Harlan Ellison, generi che “A Boy and his dog” miscela alla perfezione, il racconto originale però non fu mai pubblicato fino al 1999, mentre L.Q.Jones era relativamente una novità dal punto di vista registico, poichè aveva già diretto qualche altro film,e almeno un altro titolo cult, l'horror “Brotherhood of Satan” nel 1971, ma mai niente di lontanamente profondo, denso di significato come “A Boy and His Dog”; film girato low-budget ma con un grande senso di cosa si voleva cogliere con l'intera operazione cinematografica, riuscendo a realizzare una pellicola che è precorritrice della visione post-apocalittica di film similari e dalla comune ambientazione come “Mad Max”. In questo senso, il film per Jones è stato un trionfo, perchè ha influenzato film già così autonomamente seminali, ma anche autonomamente come film a sé stante è comunque contenente diverse sequenze sorprendenti, molti momenti veramente emozionanti, e che rimangono impressi nella memoria dello spettatore.
Al momento della sua uscita fu un film accolto certamente sottotono, ma venne anche nominato come Miglior Film Drammatico al più prestigioso dei premi del cinema di fantascienza, ovvero il Premio Hugo, oltre a essere nominato ad altri numerosi riconoscimenti, incluso uno dell'Accademia Cinematografica della Fantascienza, del Fantastico e dell'Horror, e dell'Associazione degli Scrittori Americani di Fantascienza e Fantastico.
A parte anche questi riconoscimenti accademici, diversi critici hanno altrimenti concluso che questo film (seguendo l'avvertimento della tag-line originale del film “uno spaventoso racconto di sopravvivenza”) è connotato soprattutto e fortemente, da un alquanto pronunciato spirito misogino, ma è evidente che questo giudizio si basa solamente su quello che è il finale del film, del quale si fa ricordare indelebilmente uno sberleffo molto affascinante e certamente di questo spirito, ma assolutamente imprevedibile e inaspettato. Tant'è che come scrisse nel marzo 1976 all'uscita di “A Boy and His Dog” uno dei più famosi critici americani, Roger Ebert, fin dall'inizio l'intero film si percepisce, certamente e chiaramente quanto non sia il solito film di fantascienza su un futuro alternativamente di morte o di apocalisse, ma grazie soprattutto al suo finale che lo rende così affascinante, è in un certo qual senso, capace di farti uscire dalla visione con un senso di incredulità per ciò a cui hai assistito fino all'ultima scena.”
Il protagonista del racconto come del film è un giovane sopravvissuto, come detto interpretato dall'esordiente Don Johnson, che si aggira per le lande desolate e le città in rovina dell'Arizona post-apocalisse nucleare -la WWIV, che è durata...Cinque giorni-, nell'A.D. 2024 , il quale impulsivo e inesperto è mitigato dalla riflessività del suo cane Bloody Tiger, con il quale è in comunicazione telepatica, animale che colpito dalle radiazioni ha sviluppato un'intelligenza umana e la capacità di parlare, seppur appunto, per telepatia. Spunto talmente insolito e bizzarro che da solo varrebbe la visione del film. La storia si svolge in gran parte seguendo i dialoghi tra Vic e Bloody (interpretato da”Tiger”), cane il cui scopo principale è riuscire a procurare le ragazze per Vic, e aiutarlo a evitare l'itineranti “Screamers”, un'”entità” di gran lunga più intelligente ed esperta di loro due. Ma purtroppo Vic, anche per la sua impulsività, non sempre ascolta il saggio e riflessivo cane, provocando/si molti problemi.
D'altronde, Vic davvero, ha veramente tanto bisogno di una ragazza. Sono già passate sei settimane da quando è stato con una ragazza, e adesso è sempre disperato.
Ad una proiezione per un pubblico di sopravvissuti locali, in un fortunoso cinema all'aperto, di un vecchio film porno, il disperato bisogno di sesso riaffiora, ma, Bloody Tiger informa Vic che sta sentendo l'odore di una sola solitaria femmina, in mezzo al pubblico di “hobos” senza fissa dimora. Non essendo solamente una bugia pietosa, Vic scende giù tra il pubblico e strabiliantemente, incontra per la prima volta Quilla June Holmes (Susanne Benton), una ragazza veramente bella (e addirittura disponibile...), proveniente dall'invisibile mondo, coloro che vivono “là sotto”. No, non in Australia, ma bensì in una nuova civiltà che vive sotto la superficie contaminata del deserto.
Dopo che Vic e Bloody Tiger salvano Quilla dall'attacco degli “Screamers”, per ringraziare Vic, Quilla gli si concede, portandolo nel suo misterioso mondo sotterraneo, ma Bloody è rimasto gravemente ferito nell'attacco e implora Vic di non andare con lei. Rimasto ossessionato da Quilla, Vic decide (un'altra volta) di ignorare i consigli del cane e di andare a visitare il mondo sotterraneo di Topeka. Il quale è una sorta di mondo strabiliante e raccapricciante insieme a là style “american way of life” anni'50, ma anche una specie di mondo di Oz, e di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, mescolati insieme. Una civiltà nella quale tutti sono pallidi (non solo per la mancanza di luce solare, come ne “L'Uomo che fuggì dal futuro”[THX-1138]['71] di George Lucas) ma proprio perchè con il viso dipinto di bianco, adornandosi di ulteriore make-up intorno agli occhi e rossetto, come tante raccapriccianti frittelle bianche. La “città” di questa bizzarra comunità è gestita da un'organizzazione chiamata “The Commitee”(Il Comitato), guidata da nientedimeno che Jason Robards.
A Topeka nutrono grandi progetti per Vic, ma nemmeno in senso tango figurato, in quanto qualcuno vorrebbe gustare come “frutti” i suoi lombi, scoprendo altresì che Quilla fu proprio inviata per attirarlo nel mondo sotterraneo. La spiegazione è nel fatto che le donne là sotto non possono rimanere più incinte in quanto i loro uomini sono poco o quasi più dotati di seme, e hanno bisogno di un uomo della superficie, per “ottenere il lavoro fatto”. Vic pensa -ovviamente- che questo sia la realizzazione del suo sogno, ma solo fino a quando certi dettagli esatti non gli vengono chiariti. Non ci sarà nessun rapporto sessuale (questa civiltà del sottosuolo è pur sempre un pudico, repressivo, patriarcato degli anni cinquanta, come specificato sopra). Quindi, invece, ciò che attende Vic è di essere collegato ad un dispositivo di estrazione dello sperma che al solo guardarlo risulta doloroso..., ed è quindi qui, così..., una fiala riempita di sperma dopo l'altra..., che egli dovrà passare il resto dei suoi giorni... Mentre 35 arrossite e allineate spose (in abiti nuziali...) stanno ad aspettare fuori dal Teatro in cui è stata allestito il “medicamento” di Vic, tutte nervosamente in attesa, dei suoi fluidi.
Quando però Quilla si rende conto del doppio gioco che “Il Comitato” ha compito ai suoi danni (in quanto poi non c'è nessun “piano” per fare di lei un membro anziano dell'organizzazione -che è stata la condizione per convincerla ad adescare Vic e portarlo lì sotto-), aiuta decisamente la sua fuga. Vic allora non vede l'ora di tornare dal suo cane, e alla sua vita sulla superficie. “Devo tornare nella sporcizia...così potrò sentirmi più pulito”. Come egli scherzando, gli dice.
Tornato Vic fortunosamente in superficie insieme a Quilla, trova un Bloody morente e nonostante ancora fedelissimo, lì ad aspettarlo. Vic è quindi costretto a prendere una decisione a questo punto apparentemente molto difficile (ma solo per lo spettatore), per mantenere in vita il suo cane. Ovviamente, non vi rovinerò il meraviglioso finale sberleffo, ma è immaginabile che dagli indizi contenuti in questa recensione, probabilmente avrete sentore di cosa possa parlare.
Certo è un finale surreale, ma quindi intonato allo spirito generale del film, che è certo lo spirito divertito di un film sì di genere ma anche unico, a partire dai bellissimi titoli di testa, dal montaggio per l'epoca molto moderno e inventivo, con le immagini impressionanti dei funghi atomici, per poi, dopo aver descritto la durata e lo svolgimento della WWIV, effettuare un taglio ad una scritta in sovrimpressione che recita:- “I politici avevano finalmente risolto il problema dell'inquinamento urbano.”
O quella sorta di cinismo profuso per l'intero film dal disincantato Vic, un mantra reclamante sempre le solite irrinunciabili cose (“ho fame e ho voglia di fare sesso”), o quando Bloody dopo essersi storto una zampa, incontra insieme a Vic un brutale,Signore della guerra locale, del quale Vic si chiede perchè le persone lo seguano. “Probabilmente per il proprio carisma” risponde Bloody,
con uguale disincantata, amarezza.
L'intero film poi si regge su questi scambi di dialoghi molto taglienti, appuntiti, senza fraintendimenti, che non è solamente ironico o sciocco, ma è volutamente popolato di personaggi poco intelligenti, e quindi -la memoria qui non serve-, decisamente fedele alla novella di Harlan Ellison (soprattutto per quanto riguarda i dialoghi di Bloody). Oggi conosciamo bene questa marca di sarcasmo malvagio che gli americano chiamano “snark”, quindi “A Boy and His Dog” è il primo (e solo...) “snarky Sci-Fi epico”.
Eppure, è lo stesso anche molto più di un film di genere puramente di “exploitation” in quanto è molto raffinato nella scrittura e nella descrizione dei caratteri e dei personaggi, anche nella bella trovata che almeno fino a venti minuti dall'inizio ancora non permette di pensare che Don Johnson stia discutendo con il cane.
A me, che ho sempre considerato un bravissimo attore l'interprete di un personaggio talmente stupendo come il Sonny Crockett di “Miami Vice”, convalida una certezza constatare qui, come già così giovane fosse pieno di verve, e bravo nel far trasparire tutto il risentimento del personaggio, per non parlare del trasporto che riesce a infonderti nei suoi dialoghi con Bloody che essendo un cane, non deve essere stato obiettivamente una cosa facile come per nessun attore.
Tutto il film, rappresenta una sorta di geniale e contorto risultato (per di più con un basso budget), che non rivedrete mai più perchè non c'è, un altro film come questo.
In termini tematici, “A Boy and His Dog” (o “Un Ragazzo, un cane, due inseparabili amici”, come dal ridicolissimo titolo da film per ragazzi di una sua lontana fugacissima uscita italiana, solo in vhs), è probabilmente piacevolmente amorale e cinico alla stessa misura, ma io ho sempre visto il film come essenzialmente libertario. Vic alla fine si trova molto meglio continuare a sopravvivere in superficie, la superficie di una terra devastata sulla quale vagare insieme al suo inseparabile cane , che entrare a far parte di una società in “divenire” come quella di Topeka, fortemente stratificata di bizzarrissima e mostruosa burocrazia, oltre alle contorte regole sociali e morali. Meglio essere affamati, poveri, e vivere combattendo gli “Screamers” che essere costretti a trattare con i mostruosi, assassini, legislatori e dispensatori del tuo tempo, della società sotterranea.
Capisco anche certamente perchè qualcuno guardando il film possa alla fine essere tentato di sostenere che il film è misogino, ma davvero, questo è un messaggio sbagliato, come l'unico da estrapolare dal film. D'altronde se la scelta da fare è tra un vecchio cane e una bella ragazza, e il cane però è veramente speciale, mentore del protagonista e dalla mente telepatica, mentre la ragazza in questione aveva appena provato a vendere Vic a chi lo vuole convertire a non essere altro che “una banca dello sperma”. Voglio dire, date queste due alternative chi scegliereste? L'amico che è stato sempre con te tutta la vita? O la persona che per quanto bella e piena di grazia, ti ha appena ingannato? Questa persona in particolare è una ragazza che rappresenta un po' la mela cattiva del paradiso terrestre, questo è alla fine tutto ciò che il film cerca di dire.
Vedendo per la prima volta “A Boy and His Dog” diversi anni fa, mi colse improvvisamente il ricordo di una grande citazione da un vecchio episodio delle serie anni'60 di “The Twilight Zone”(Ai Confini della Realtà, ed era “Hunt/Caccia” se ricordo bene).
C'è l'introduzione narrata di Rod Serling che in quell'episodio dice pressapoco così :-”Un uomo? Cammina come un uomo, e così ti può portare alla sua destra da dove egli è venuto. Fino all'inferno, e con entrambi gli occhi aperti. Ma anche il diavolo non può ingannare un cane...”
La parola adesso passi a voi saggi, se restare in zona “Ai Confini della realtà”, o scegliere, a differenza di Vic, la Topeka post apocalittica del film.
Un “remake” è attualmente in avanzata fase di preproduzione, per la regia di David Ellis Miller, e dall'uscita prevista nel 2012.
La sceneggiatura fu iniziata da Harlan Ellison, che scrisse anche il racconto da cui il film è tratto, Ellison senza tanti giri di parole fu però colpito dal “blocco dello scrittore”, per cui il produttore Alvy Moore e il regista L.Q.Jones si sono assunti l'onere di scrivere la sceneggiatura. Ellison dopo la prima ha elogiato il film, per il sollievo di Moore, ma ci sono delle voci per cui Ellison ha invece poi condannato il film.
Tim McIntire (che abbiamo avuto modo di ammirare recentemente per il suo ruolo ne “I Ragazzi del coro”[The Choirboys][77] di Robert Aldrich), ha prestato in originale la sua voce per “Bloody”, e ha cantato la canzone dei titoli di testa, che si chiama anch'essa “A Boy and His Dog”.
Secondo “Cult Film 2”, un sequel del film venne pianificato e chiamato “A Girl and His Dog”, ma il cane Tiger morì e quindi il progetto venne accantonato.
James Cagney venne considerato per prestare la sua voce inconfondibile a Bloody, ma l'idea venne abbandonata poichè la fama di Cagney sarebbe stata una distrazione dal personaggio del cane.
Durante tutto il film, Vic trasporta con sé uno splendido fucile Mannlicher-Schoenauer modello civile e un revolver Webley. Entrambe le armi sono state progettate più di 100 anni fa, ed entrambi sono stati realizzati e ampiamente utilizzati, in Europa.
“A Boy and His Dog” è stato nominato dall'Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films USA, al Premio Golden Scroll per Miglior Film di Fantascienza dell'anno 1976, e ha vinto un Premio Golden Scroll 1976 per Miglior Attore a Don Johnson, ex-aequo con James Caan, per “Rollerball”('75) di Norman Jewison. Ha anche vinto il più prestigioso in assoluto dei premi della fantascienza, l'Hugo Awards 1976 come Miglior Rappresentazione Drammatica. E'stato anche nominato dalla Science Fiction and Fantasy Writers (gli scrittori e sceneggiatori) of America al Nebula Award 1976 come Miglior Sceneggiatura Drammatica, a L.Q.Jones e Harlan Ellison.