Autore Topic: gaycidio e femminicidio  (Letto 1739 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Offline krool

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Re:gaycidio e femminicidio
« Risposta #1 il: Agosto 11, 2013, 19:15:44 pm »
Citazione
L'episodio è l'ennesimo del genere accaduto a Roma. A novembre un quindicenne gay si era ucciso impiccandosi nel bagno della casa dei nonni, mentre a maggio un sedicenne aveva tentato di togliersi la vita lanciandosi durante la ricreazione dalla finestra dell'istituto romano che frequentava. La tragedia a San Basilio, quartiere di Roma Est, nelle prime ore di venerdì. Aperto un fascicolo contro ignoti, non si esclude l'accusa di istigazione al suicidio.
Ad ogni modo, tutti maschi.

Offline kautostar

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Re:gaycidio e femminicidio
« Risposta #2 il: Agosto 11, 2013, 19:57:11 pm »
Ad ogni modo, tutti maschi.
Già, credo che per  i maschi essere  gay, o anche solo un po' effeminati, o emotivamente più sensibili e più timidi della media, a quell'età(tra i  13 e i  17 anni) comporti uno stigma sociale molto più pesante da sopportare. A scuola le vittime di bullismo sono prevalentemente maschi, vessati soprattutto da altri maschi, ma a volte anche da ragazze perfide, che magari per conquistare i bulli ci mettono il carico!

Ma non sono affatto d'accordo con Franco Grillini, la legge anti-omofobia non avrebbe alcun effetto in casi del genere, piuttosto bisognerebbe prendere provvedimenti a livello scolastico per prevenire e reprimere il bullismo in generale(non solo contro i gay, ma contro tutti i ragazzi "deboli" o "diversi" che tendono ad esserne vittime)

Offline andremany

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Re:gaycidio e femminicidio
« Risposta #3 il: Agosto 14, 2013, 11:36:04 am »
Io non sono nemmeno convinto della necessità di «repressione» del bullismo.
Sventagliare la repressione fine a sé stessa puzza sempre un po' di fascio.

Ricordiamo che si tratta di minori, che come tali non sono sempre e comunque capaci d'intendere e di volere.
Tutti i quindicenni si rendono perfettamente conto che ammazzare è male, ma siamo sicuri che tutti si rendano conto che sfottere qualcuno può spingerlo ad ammazzarsi e dunque lo è altrettanto? In particolare: come possono rendersene conto, se la stessa società in cui vivono non dà loro gli strumenti culturali per farlo?