Autore Topic: Centri antiviolenza, femminismo e derive autoritarie  (Letto 759 volte)

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Offline dimitri

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Centri antiviolenza, femminismo e derive autoritarie
« il: Agosto 12, 2013, 12:59:55 pm »
E' una notizia un po' datata ma non mi sembra di averla vista sul forum.

Nel dubbio la inserisco.

Magari gli uomini italici apriranno gli occhi prima che ci si arrivi...

Ps. io non ne ero a conoscenza (ovviamente i media ne hanno parlato ripetutamente!!!!), ma mi sembra di ricordare che diverse politichesse italiane dicevano che bisognava prendere esempio dalla Spagna e che lì con le politiche del governo Zapatero si erano ottenuti buoni risultati.

http://icentriantiviolenza.wordpress.com/2012/12/28/spagna-femminismo-denunciato-per-genocidio/
Spagna: ex-governo femminista denunciato per genocidio
Dopo la peggiore sconfitta elettorale della storia, per il governo Zapatero che aveva messo femministe al potere è arrivata una denuncia penale presentata dalla Associazione Catalana Nonne e Nonni per l’Affido Condiviso.  La associazione considera che la legge integrale sulla “violenza di genere” e l’ideologia femminista su cui è basata «costituiscono presunti delitti di genocidio, crimini di lesa umanità dai tratti inumani e degradanti nei confronti dei cittadini, codificati nei trattati internazionali e nel codice penale».

La denuncia è stata formulata anche presso il Tribunale Supremo, passo preliminare affinché la denuncia sia «inoltrata alla Corte Penale Internazionale, affinché si proceda a nominare un tribunale speciale per perseguire i crimini commessi sotto il governo Zapatero contro più di un milione di cittadini uomini perseguitati in quanto maschi, sia spagnoli che stranieri», afferma la associazione in una nota stampa.

Viene denunciata «una attività politica che incita all’odio contro i maschi» e la «implementazione di eccezioni proibite dalla Costituzione e dai Trattati Internazionali», riferendosi a leggi diverse per uomini e donne.


Il Tribunale di Norimberga
 
La associazione ricorda che già «il Tribunale di Norimberga [che giudicò i crimini del nazismo] considerò gli organi creati per applicare queste leggi collaboratori e quindi colpevoli dell’olocausto» e segnala di aver ricevuto «l’appoggio di più di 50 organizzazioni di difesa dei diritti umani su tutto il territorio nazionale».

La denuncia è stata appoggiata dal Giudice Francisco Serrano Castro [...] presidente della Piattaforma per l’Eguaglianza che parla di «detenzioni illegali, suicidi di uomini… in definitiva un genocidio» e che considera questa denuncia «un passo importante per abrogare la legge sulla “violenza di genere” ed avere una legge sulla “violenza domestica”.  La società non è cosciente che si sta attentando ai diritti umani.  Io non giustifico la violenza, ma nemmeno quello che si sta facendo per criminalizzare la famiglia da parte di determinati settori».

[Tratto da http://www.abcdesevilla.es/20111215/sevilla/sevp-denuncian-zapatero-genocidio-violencia-20111215.html%5D

Non sappiamo se la denuncia andrà avanti, ma intanto per capire cosa ha portato a questa situazione, riproduciamo un articolo in merito:

Spagna: la Guantanamo femminista

Il 28 dicembre 2004, mascherata da legge contro la violenza domestica, il governo Zapatero composto da varie femministe varò la Ley Integral contra la Violencia de Género. Oggi spagnoli riconoscono che ha provocato un “olocausto” di 600 morti all’anno, trasformando la Spagna in una “Guantánamo femminista”. Già dal primo articolo si vede che è una legge anti-uomo, anti-padre, anti-famiglia:


Artículo 1. Objeto de la Ley. La presente Ley tiene por objeto actuar contra la violencia que, como manifestación de la discriminación, la situación de desigualdad y las relaciones de poder de los hombres sobre las mujeres
Traduzione: solo le donne sono vittime, solo gli uomini sono colpevoli. Un Giudice, intervistato su tali leggi femministe, ha osservato che un codice penale con leggi diverse per diverse categorie di persone “nel secolo XX in Europa è esistito solo sotto due regimi: quello nazista e quello Stalinista”.

Artículo 20. Asistencia jurídica. Las mujeres víctimas de violencia de género [...] tienen derecho a la defensa y representación gratuitas por abogado y procurador en todos los procesos y procedimientos administrativos que tengan causa directa o indirecta en la violencia padecida
Traduzione: se vuoi divorziare, denuncia “violenza di genere”, sulla parola vieni nominata “vittima” e ti pagano una avvocata femminista

Artículo 21. Derechos laborales y de Seguridad Social. La trabajadora víctima de violencia de género tendrá derecho, en los términos previstos en el Estatuto de los Trabajadores, a la reducción o a la reordenación de su tiempo de trabajo … Las ausencias o faltas de puntualidad al trabajo motivadas por la situación física o psicológica derivada de la violencia de género se considerarán justificadas
Traduzione: se hai un lavoro ma non hai voglia di lavorare, denuncia “violenza di genere”, potrai lavorare meno dei colleghi, ed avrai più diritti.

Artículo 22. Programa específico de empleo. En el marco del Plan de Empleo del Reino de España, se incluirá un programa de acción específico para las víctimas de violencia de género inscritas como demandantes de empleo.
Traduzione: se vuoi lavorare ma non hai un lavoro, denuncia “violenza di genere” e ti daranno un lavoro, a spese degli altri disoccupati. Sotto Zapatero, il tasso di disoccupazione spagnolo è raddoppiato, salendo al 21%.

Artículo 27. Ayudas sociales. …. las víctimas de violencia de género … recibirán una ayuda de pago único. El importe de esta ayuda será equivalente al de seis meses de subsidio por desempleo. En el caso de que la víctima tenga responsabilidades familiares, su importe podrá alcanzar el de un período equivalente al de 18 meses de subsidio.
Traduzione: se vuoi soldi, denuncia “violenza di genere” e per un anno e mezzo ti mantiene lo Stato. Questo parassitismo sociale è finanziato da fondi europei: lo paghiamo anche noi.

Artículo 28. Acceso a la vivienda y residencias públicas para mayores. Las mujeres víctimas de violencia de género serán consideradas colectivos prioritarios en el acceso a viviendas protegidas y residencias públicas para mayores, en los términos que determine la legislación aplicable.
Traduzione: se vuoi una casa pubblica, denuncia “violenza di genere”.

Articulo 43. En cada partido habrá uno o más Juzgados de Violencia sobre la Mujer, con sede en la capital de aquél y jurisdicción en todo su ámbito territorial.
Traduzione: tribunali speciali, come ai tempi della dittatura Franchista.

Artículo 65. De las medidas de suspensión de la patria potestad o la custodia de menores. El Juez podrá suspender para el inculpado por violencia de género el ejercicio de la patria potestad o de la guarda y custodia, respecto de los menores a que se refiera.
 Artículo 66. De la medida de suspensión del régimen de visitas. El Juez podrá ordenar la suspensión de visitas del inculpado por violencia de género a sus descendientes.
Traduzione: se vuoi appropriarti dei figli, denuncia “violenza di genere” e sulla base della tua sola parola i bambini saranno resi orfani di padre vivo per 5 anni, nei quali potrai plagiarli con calunnie femministe fino a provocare l’Alienazione Genitoriale.

Mentre nel mondo vengono varate leggi ed iniziativeper proteggere i bambini da questo abuso, organi legati al governo spagnolo cercano di negarlo (un sito femminista riferisce che in Spagna un medico o uno psicologo che faccia la diagnosi di Alienazione Parentale potrebbe essere denunciato!), suscitando la reazione indignata del Giudice familiare Serrano Castro:


L’evidenza della PAS, palese a qualunque cittadino comune, non viene riconosciuta dagli esperti nella commissione governativa scelti in modo esclusivo ed escludente fra chi rappresenta l’ideologia di genere. [...] Questi sedicenti esperti sono pochi, ma rumorosi e con potere politico, economico e mediatico. [...] Il Tribunale Europeo dei Diritti Umani in varie sentenze ha espressamente dichiarato che i Tribunali devono determinare l’esistenza della PAS e delle sue conseguenze sullo sviluppo dei minori. [...] Pertanto, nel rispetto della legge, mi dichiaro non sottomesso alle istruzioni ed orientamento del governo su come dovrei giudicare. Mi dichiaro più incline a seguire le indicazioni e le linee guida della Corte Europea per i Diritti Umani.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.