A parte alcune tue osservazioni che sono vere appunto perche' io non sono mai stato un arrogante, non dico di no. Ma, come sempre cercando di ridurre la questione ai meri fatti economici basici e dico anch'esso sempre:tra i pochi paesi socialisti ancora in piedi come dici tu, volente o nolente c'è la Cina. Un continente con non so quanti fusi orari e 1 miliardo e quattrocento milioni di persone, il secondo esercito del mondo per armamenti e numero di soldati complessivo checchè ne dicano i russi, con ancora un non colmabile gap di obsolescenza, negli armamenti tecnologici convenzionali), e soprattutto, la seconda se non già la prima, potenza economica, industriale e consumistica, al mondo. Con 300 milioni di abitanti usciti dalla povertà e approdati quasi tutti ad un discreto benessere, negli ultimi dieci-venti anni. Risultato sociale forse mai raggiunto da nessuno nella storia, almeno in questi termini numerici, ed economici. Non mi
sembra che poi anche i "comunisti" -che dir si voglia più o meno ortodossi e aderenti all'ideologia economica marxista- facciano le cose così male. E pure in Vietnam,Cambogia, Laos ecc., non mi pare che economicamente le cose vadano cosi male. Ma non erano anche loro paesi comunisti?
io ho lavorato due anni in China e sono filo-cinese al 100% proprio perche' ho visto con mano sia i lati positivi che negativi.
anzi forse sminuisco troppo certi difetti dei cinesi ma vabbe' non nego di essere anti-americano al 100%.
ti posso garantire se non ci vivi a lungo e' impossibile capirci qualcosa di preciso, ti fai solo una idea molto grossolana tanto piu' se non ti schiodi spesso dalla citta' in cui vivi o lavori perche' appunto e' un continente a se' con differenze enormi sia etniche che sociali che economiche.
non c'e' nessun fuso orario, l'ora per tutti e' quella di Beijing, poi non ufficialmente per i cazzi loro hanno dei fusi orari come fanno in Xinjiang che stanno 2-3 ore indietro.
non direi proprio che sono una potenza consumistica, al momento sono super potenza produttiva che e' ben diverso, dagli 10 anni e saranno anche consumatori ma ti garantisco salvo nelle citta' siamo moooolto lontani da questo, nelle campagne e' pieno terzo mondo e lo sara' ancora a lungo.
non confonderei poi la poverta' materiale con quella spirituale e culturale, nelle campagne sono poveri di tutto ma sono tutti alfabetizzati e molto furbi anche, non credere di andar li' e poter fare lo sborone, son loro a fotterti sorridendo casomai.
purtroppo anche loro misurano il benessere in chiave 100% materiale, in che quartiere vivi, che tipo di casa possiedi, che macchina guidi, che vestiti porti, orologi, smartphones, e tutto il resto.
sicuramente sono uno dei popoli piu' materialisti in assoluto, la famiglia per loro e' sacra ma chi ne' e' al di fuori puo' pure morire ammazzato che per loro cambia un cazzo e anzi ti dicono mors tua vita mea ...
per raggiungere questi risultati economici hanno dovuto capovolgere l'intera dottrina economica precedente, dopo la morte di Mao e' al potere l'ala cosiddetta "borghese" del partito infatti che di fatto fa un ibrido tra politiche pseudo-sociali e turbo-capitalismo della peggior specie, incluse cose che onestamente manco vedresti a HongKong o in USA e dall'altro lato invece politiche sociali che garantiscono a molti (non a tutti) casa, lavoro, sanita' minima, educazione gratuita.
QUINDI, tecnicamente parlando di maoista, di marxista, e di comunista rimane BEN POCO, la cina odierna e' un esperimento socio-economico che applicato in questa scala non si era mai visto prima e quindi onestamente nessuno puo' sapere come andra' a finire di preciso, tutti stiamo a guardare ma realisticamente essendo i cinesi un popolo pragmatico ho seri dubbi che finisca in un disastro improvviso, limeranno gli spigoli e abbasseranno la cresta ma il tutto in tempi medio-lunghi per salvarsi anche la faccia, a loro va benissimo dire che e' stato al 30% un disastro e al 70% un successo, e' cosi' che ragionano da sempre, e' un paese dove non esiste il 100%, tutto e' sempre yin/yang anche se al momento le sproporzioni tra citta' e campagna sono enormi.
Vietnam/Laos/Cambogia : ho viaggiato e vissuto pure li', sono paesi molto diversi dalla cina, ben poco in comune in ogni senso, di comunismo resta qualcosa solo in vietnam da quel che ho visto, mentre nelle campagne permane una certa dose di socialita' ma sempre in chiave di proprieta' privata ben distinta anche se poi barattano tra di loro e si aiutano moltissimo tra di loro ma e' una cosa spontanea, non imposta a livello ideologico come prima.
in Vietnam io vedo solo capitalismo spinto onestamente pero' ripeto pure li' danno casa, lavoro, educazione, un minimo di sanita' quindi certo c'e' molta poverta' ma nessuno muore di fame, casomai si puo' morire di malasanita' ma li' c'e' poco da fare.
molti pregi e molti difetti in Vietnam in conclusione, Cambogia invece e' il classico paese retto da una elite autoritaria e corrotta che si venderebbe anche sua madre a parte che poi di fatto rimane un protettorato cinese e vietnamita e da li' non si schiodera' mai.
Laos a sua volta sotto totale dominazione economica cinese ma sono in quattro gatti e onestamente mi e' sembrato il posto piu' felice e rilassato tra i tanti paesi della zona, il turismo pero' li sta rovinando e stanno diventando stronzi come tutti gli altri.