Fonte :
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/politica/848349/Casta-e-muta--che-cosa.htmlspese pazze
18/08/2013 12:03
Casta e muta: che cosa nasconde la Gold-rini?
Le legittime domande de Il Giornale d'Italia sul costo del sito della Camera sono rimaste senza risposta
La Presidente dovrebbe rendere conto almeno agli italiani schiacciati dalla spending review
Casta e muta, potremmo dire della Boldrini. Casta non per comportamenti personali - sarebbero fatti suoi - ma per atteggiamenti istituzionali - e sono fatti nostri - che non sono degni della terza carica dello Stato.
La presidente della Camera e' rintanata in chissà quale località di vacanza, ma internet la raggiunge dappertutto. E una personalità che impegna per quattro milioni di euro il bilancio dell'istituzione che presiede, ha il dovere di rispondere ovunque si trovi.
Ieri, per tutta la giornata, il nostro quotidiano l'ha inseguita sulla rete per chiederle conto dell'inopportunita' di una spesa incompatibile con la spending review con la quale si sono inflitte autentiche mazzate sociali alla povera gente.
Il Giornale d'Italia e' stato "cliccato" da tantissime persone che hanno letto la nostra inchiesta di apertura, che è rimbalzata su Facebook, su twitter, praticamente ovunque.
La signora e' rimasta incredibilmente silente, probabilmente sdegnosa, certamente furente. Ma non ce ne frega nulla: Laura Boldrini sta li' a spese del popolo italiano e deve rendere conto anche di quello che appare un suo sfizio, come quello di rinnovare di tasca nostra un sito senza alcun bisogno da parte del cittadino contribuente.
Ora si spieghi. Con il massimo della trasparenza, perché in questi casi il silenzio e' una vergogna. Una colpa. E' una brutta cosa dare la sensazione di voler nascondere qualcosa. Non va affatto bene. Altrimenti la chiamiamo Gold-rini.
Casta e muta, potremmo dire della Boldrini. Casta non per comportamenti personali - sarebbero fatti suoi - ma per atteggiamenti istituzionali - e sono fatti nostri - che non sono degni della terza carica dello Stato.La presidente della Camera è rintanata in chissà quale località di vacanza, ma internet la raggiunge dappertutto. E una personalità che impegna per quattro milioni di euro il bilancio dell'istituzione che presiede, ha il dovere di rispondere ovunque si trovi.
Ieri, per tutta la giornata, il nostro quotidiano l'ha inseguita sulla rete per chiederle conto dell'inopportunità di una spesa incompatibile con la spending review con la quale si sono inflitte autentiche mazzate sociali alla povera gente.
Il Giornale d'Italia è stato "cliccato" da tantissime persone che hanno letto la nostra inchiesta di apertura, che è rimbalzata su Facebook, su twitter, praticamente ovunque.
La signora è rimasta incredibilmente silente, probabilmente sdegnosa, certamente furente. Ma non ce ne frega nulla: Laura Boldrini sta lì a spese del popolo italiano e deve rendere conto anche di quello che appare un suo sfizio, come quello di rinnovare di tasca nostra un sito senza alcun bisogno da parte del cittadino contribuente. Ora si spieghi. Con il massimo della trasparenza, perché in questi casi il silenzio è una vergogna. Una colpa.
E' una brutta cosa dare la sensazione di voler nascondere qualcosa. Non va affatto bene. Altrimenti la chiamiamo Gold-rini.
Francesco Storace