C'è qualcuno esperto di legge che può dare un parere su questa cosa?
Cioè "il blog è mio e lo decido io ciò che..." non mi sembra un concetto che possa stare in piedi legalmente. Come funziona la moderazione? Si può fare con poteri illimitati a favore del moderatore, da un punto di vista legale? Lo spazio web non è soggetto alle leggi dello stato dove sta il dominio?
L'avvocato è Dimitri non io.
Quindi le mie sono soltanto ipotesi che, in attesa dell'intervento di un esperto, lasciano un po' il tempo che trovano.
Caso 1. io gestisco un blog, io ne sono responsabile, io pago per il mantenimento del blog.
Al momento penso posso fare quello che mi pare. Fare disiinformazione assoluta, fare propaganda femminista e raccontare che gli asini volano.
Caso 2. io gestisco un blog, io ne sono responsabile, qualcuno (
privato) paga per il mantenimento del blog.
Faccio quello mi pare con il consenso di chi mantiene (in toto o in parte) il blog.
caso 2.a. io gestisco un blog, io ne sono responsabile, qualcuno (
pubblico) paga per il mantenimento del blog.
Se facessi quello che mi pare utilizzerei un servizio pubblico per fini privati.
Moralmente (e forse anche civilmente) rientrano in questo gruppo i blog che fanno capo a testate giornalistiche che percepiscono finanziamenti pubblici ai giornali o blog mantenuti con sovvenzioni pubbliche statali, regionali, provinciali o comunali.
Personaggi come Terragni e Zanardo, ad esempio, che passano il tempo a spargere merda sugli uomini, sembra facciano parte di questa categoria.
Un blog è comunque uno spazio pubblico.
A mio giudizio, si commette cyberstalking qualora non si applichino le regole basi della civiltà.
Ossia, si stabiliscono regole (uguali per tutti), le si rende consultabili e le si applicano indiscriminatamente.
Quindi, è essenziale che un blog abbia un regolamento interno o una netiquette.
Quindi, sono perseguibili gli admin e i moderatori dei blog che:
- non hanno un regolameno/netiquette;
- hanno un regolamento/netiquette non in linea con le libertà costituzionali;
- hanno un regolameno legittimo ma inapplicato, applicato parzialmente o in modo partigiano.