Io mi sto francamente rompendo i coglioni del giustificazionismo idiota che sempre scatta quando i crimini li commette una donna
che ovviamente fa pendant con l'esecrazione senza se e senza ma che è automatica quando il responsabile è di sesso maschile
ma ritenevo che come anche le cose più stupide ci fosse un limite costituito dai fatti di sangue più truci che investono i bambini.
E invece, senza vergogna e ritegno, ecco che arriva immancabile la tesi, applicata anche in questi casi, della "depressione" che
ha colpito la pazzoide marocchina residente a Roma che ha sterminato la sua prole. Così recita l'ineffabile TG5: "da tempo (?) la
donna soffriva di depressione (poverina!) e aveva bisogno di aiuto che il marito cercava (non riuscendoci, ovviamente, ergo la
colpa era sua) di darle, senza esito. Tutto il vicinato ha manifestato "solidarietà" (de che? a chi?) per questo triste (sic) episodio"
Pietà, tristezza, sconcerto i sentimenti che il fatto DEVE suscitare. Depressione e, ovviamente, l'incapacità del marito / compagno
di capirla e curarla sono le cause che DEVONO essere indagate. E la strage degli innocenti? Passa in secondo piano. Si tratta
"ovviamente" dell'inevitabile conseguenza dello stato di "disagio" nella quale versava la poveretta. Poveretta in quanto donna.