proprio nella società anti-abortista i bambini handicapati erano scartati e abandonati a se stessi, come inoltre lo faceva anche la chiesa quando i bambini handicapati venivano abbandonati nelle chiese, sempre quando ancora aborto non si faceva in Italia. Mentre oggi nella societa dove si prattica aborto le persone con handicap hanno tantissimi aiuti e agevolazioni.
Temo che ciò non corrisponda affatto alla realtà storica e sociale. A quanto ne so, se si escludono Sparta e filosofi come Campanella che nella sostanza non erano certo cristiani, l’eugenetica è una trovata moderna. Credo sia importante ricordare che prima di certi orrori della prima metà del ‘900, in moltissimi paesi si proponeva, con pretesti scientifici proprio come oggi, l’abbandono o la soppressione dei ‘meno adatti alla vita’. Anche oggi l’assistenza agli handicappati tende a ridursi e già si parla di soppressione, con o senza consenso degli interessati.
C’è da sperare che la storia non si ripeta, visto che anche qui si osserva giustamente che –tra l’altro- i maschi sono oggetto di discriminazioni crescenti in quanto uomini, talora col supporto di presunte motivazioni scientifiche.
Sarà una coincidenza, ma l’assistenza sanitaria gratuita (oggi in via di sparizione) è stata istituita prima della legge sull’aborto, che come ho detto apre la strada ad altre… riforme. Di fatto oggi si tende sempre più a considerare la vita umana in senso utilitaristico e monetario.
Rimango dell’opinione che aborto, femminismo e QM siano questioni connesse, sul piano pratico prima ancora che dei principi. Già il fatto che una donna possa far quello che vuole col figlio avuto da un uomo costituisce un’evidente violazione del principio di parità.