Maniac
*horror, *thriller, 2012, Franck Khalfoun, {FRA}, {USA}
Come già annunciato a Cannes a maggio da parte del regista francese Franck Khalfoun, Elijah Wood è il protagonista nel ruolo iconico di Frank Zito, del remake di uno dei più classici horror di culto mai realizzati, quel " Maniac" girato nel 1981 daWilliam Lustig, e grazie al quale ha trovato la sua strada sugli schermi del FrightFestcercando di disturbare e terrorizzare il suo pubblico, e riuscendo in entrambe le aspettative.
Frank Zito (Wood) è un uomo solo e assai tormentato. Egli vive e lavora downtown L.A.(è efficace la trasposizione nell'ambientazione dalla laida e perversa N.Y. di Times Square dei sexy shop e peep show di live sex 24H tra la fine degli anni settanta e i primi ottanta del film originario, a quella nella L.A. di oggi, nuova babilonia di aberrazioni e madide ossessioni/aberrazioni sessuali) in un antico negozio di restauro manichini che era di già di sua madre, ed è diventato scollegato e isolato da ogni contatto umano dopo la di lei morte. Grazie alla sordida vita personale della madre, così come per la sua mente oramai completamente disturbata, è diventato un serial killer selvaggio e brutale all'ennesima potenza. Alla ricerca di uno scambio con qualche persona del sesso opposto, si incammina per le strade di Los Angeles e, totalmente preda e incapace di combattere i suoi impulsi violenti, uccide vittime innocenti per rescindere poi il loro scalpo. Incontra poi Anna (Nora Arnezeder,), una giovane bellissima fotografa, e dopo aver insieme condiviso il suo apprezzamento per il proprio rispettivo lavoro, inizia con lei un'amicizia condannata in partenza, come Frank che combatte contro i propri demoni.
" Maniac " 2013 di Franck Khalfoun è un orribile, estremamente appagante esperienza, squallida ma che sa bene come mettere completamente a disagio lo spettatore, e credo che ciò debba essere detto. Tuttavia, è propriamente la sua natura senza compromessi a renderlo assolutamente e completamente coinvolgente. Impeccabilmente fatto grazie all'apporto fortemente improntativo di Alexandre Aja e Gregory Levasseur in sceneggiatura-adattamento e produzione, l'abilità indiscutibile di Khalfoun con il materiale significa che non si percepirà mai la bruttezza e la mera brutalità per l'amor del brutto. Ovviamente, "Maniac" non è certo e non sarà mai un film per tutti, esattamente così come doveva essere, ed è solamente auspicabile che le persone che avranno una reazione negativa non la motiveranno come fu per l'originale con grevi accuse strumentali di sciovinismo femminista, o attraverso delle insostenibili motivazioni su una sua presunta misoginia, perché credo proprio che di gazzarre del genere non se ne possa più. Un film misogino anche se a noi ci garba e pure parecchio, è una cosa, un film SU un misogino è cosa completamente diversa. E anche se viene fatta vedere e mostrata in dettaglio la molta violenza contro le donne che appaiono nel film, in verità l'atto non è mai minimamente condonato ed è sempre rappresentato come orribile.
La scelta stilistica coraggiosa di girare interamente in POV funziona incredibilmente bene, ed è intelligentemente utilizzata, dando al pubblico uno sguardo non filtrato alla terrificante esistenza di Frank. Si potrebbe pensare che una tale scelta sarebbe potuta diventare fastidiosa e pleonastica molto rapidamente, ma invece non la si sente mai fuori posto o arrischiata come un espediente. Anzi, ti conquista e ti fa capire che questo è forse l'unico modo per raccontare questo tipo di storia in un modo come qui, assolutamente efficace.
Elijah Wood nei panni di Frank Zito - un'altra scelta ispirata dettata dal coraggio di Khalfoun - il cui contegno dell'attore e la sua presenza fisica è così eccellentemente svolta dà infondere al carattere del personaggio una strana vulnerabilità, e conferendogli lo stagliarsi di una figura tragica che ha spezzato la propria vita da sempre portandolo giù lungo un percorso che egli non avrebbe mai voluto percorrere, verso gli abissi ai quali egli è oramai condannato. Anche se, è importante dire che il regista è abbastanza intelligente da non dare mai un briciolo di simpatia o di empatia per il personaggio -comunque leggendario pur nella sua assoluta negatività-, lui è il male e viene sempre visto come tale.
Tecnicamente impeccabile, il film grazie anche all'apporto di un sonoro e di una colonna sonora originale e dai famosi brani anni '80, sembra incredibile per la perfezione del girato. Focalizzato, tenebroso e profondamente inquietante, "Maniac" è riuscito a ricreare un'atmosfera tale di quelle che non si vedevano al cinema da un bel po 'di tempo. Uno dei migliori film che quest'anno ha avuto ad offrirci, finora.
Chicago International Film Fest Anno 2012 Nomination
al Gold Hugo per la After Dark Competition a
Franck Khalfoun
Neuchatel International Fantasy Film Festival Anno 2012 Nomination
al Narcisse Award come Miglior Film Fantastico a
Franck Khalfoun
"Juno"
Scritta da Robin Coudert e Chloe Alper
Eseguita e cantata da Robin Coudert e Chloe Alper
Il film ci ripresenta in una sequenza e per intero la bellissima, famosa canzone "Good-bye Horses", di Q Lazzarus . La canzone era sta già splendidamente utilizzata ne "Il Silenzio degli Innocenti", un altro film su un serial killer che scuoiava persone e aveva avuto problemi con la madre.
Spoiler
La voce di curiosità/trivia qui seguente potrebbe rivelare importanti aspetti della trama.
Subito dopo la scena in cui Frank uccide la ragazza in un parcheggio e si alza con un coltello in una mano e il cuoio capelluto nell'altra, si può vedere il suo riflesso per alcuni secondi nel vetro del finestrino di una macchina, il che volutamente cita e richiama la famosa locandina del film originale di "Maniac", con la vistosa erezione affiorante da sotto i jeans, e che tanto aveva fatto mettere al bando la pellicola di William Lustig da gruppi di inferocite femministe.
TorsoloMarioVanni