Autore Topic: Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.  (Letto 1690 volte)

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Offline vnd

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Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« il: Settembre 11, 2013, 19:38:24 pm »
Oggi mi è arrivata una mail sull'automazione delle comunicazione inerenti le assenze per malattia dei dipendenti.
Per fortuna, sono cose delle quali non mi occupo direttamente perchè tra certificato con prognosi e diagnosi e senza diagnosi mi viene il latte alle ginocchia...
E continuo a pensare che, in fondo, quando sto assente, io chiamo il mio direttore e gli dico: "mi spiace, non vengo perchè ho l'influenza".
Quindi.... del fatto che lui lo possa trovarne conferma su un documento amministrativo non me ne potrebbe fregar di meno e... penso,  freghi ancor meno al resto del mondo.
Se mai mi girassero i coglioni, sarebbe per l'ifluenza stessa...

Ora.... mentre leggevo sta mail pensavo a quanto ci costano ste minchiate... in tempo di chi decide, fa riunioni, pensa, decide, scrive e gente che si ferma a leggere....
Con tutti questi pipponi sulla privacy... e sulle banche dati... e sui diritti.....

Non dico che non sia importante.

Però.... non sembra di trovarsi in uno Stato gestito con le stesse leggi, quando basta che una vecchia cozza s'inventi che le hai toccato il culo per finire su tutti i giornali ed essere guardato con disprezzo da tutti.
Dico... si è innocente fino a condanna definitiva... ma tutti sanno i cazzi tuoi.

Allora... per le minchiate come la malattia, che in fondo, non è una cosa che dipende da te...  quindi non  ne hai alcuna colpa, c'è il massimo riserbo e la massima segretezza con una rottura di cazzo e dei costi non indifferenti per tutte le aziende.
Mentre per cose per le quali andrebbe davvero tutelata l'onorabilità dell'individuo, anche in caso di falsa accusa, lo sputtanamento è generale.

Ma saremo scemi?


PRIVACY è CHE, SE IO SPARO AL MIO VICINO DI CASA, NESSUNO, NEMMENO LA MIA COMPAGNA, DEVE SAPERE NULLA FINO A CHE LE ACCUSE NON VENGONO PROVATE, UNA GIURIA SI SIA ESPRESSA SULLA LORO VALIDITà ED IO NON VENGO CONDANNATO.
VA BENE?

« Ultima modifica: Settembre 11, 2013, 19:49:18 pm da vnd »
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Offline zagaro

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Re:Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« Risposta #1 il: Settembre 11, 2013, 20:20:16 pm »
dipende

se la malattia  è la sifilide,

o una ferita da arma da taglio durante una rissa,

o tumore alla prostata che ti costringe all'impotenza

e così via?

ci sono una gamma di malattie che  non hanno attinenza con il lavoro ma  potrebbero influire sui rapporti sociali.

ti faccio un esempio storico una volta si indicava  nei documenti la paternità fin quando per ovviare alla dizione 'n.n.' fu abolita del tutto


Offline vnd

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Re:Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« Risposta #2 il: Settembre 11, 2013, 23:03:55 pm »
dipende

se la malattia  è la sifilide,

o una ferita da arma da taglio durante una rissa,

o tumore alla prostata che ti costringe all'impotenza

e così via?

ci sono una gamma di malattie che  non hanno attinenza con il lavoro ma  potrebbero influire sui rapporti sociali.

ti faccio un esempio storico una volta si indicava  nei documenti la paternità fin quando per ovviare alla dizione 'n.n.' fu abolita del tutto



E lì cominciò il nostro declino....
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Offline vnd

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Re:Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« Risposta #3 il: Settembre 12, 2013, 07:26:00 am »
E lì cominciò il nostro declino....

Comunque  l'aspetto che volevo mettere in evidenza era l'altro.

L'onorabilità di una persona è senza dubbio molto più importante che il tuo capo sappia che sei stato coinvolto in uina rissa, o sei stato con qualche mignotta (non necessariamente una professionista) e ti sei preso la sifilide, dalla quale, peraltro, oggi guarirai.
E... posso assicurarti che se il capo è intelligente, se ne sbatte abbastanza di quello che i dipendenti fanno nel loro tempo libero.
Altrimenti li pagherebbero molto di più....
:-)

E' forse meglio che il tuo capo abbia il sospetto che le false accuse di molestie delle quali sei vittima siano vere?
Che lo abbia tua moglie, i tuoi vicini di casa, la gente del quartiere?


La tua malattia non finirà mai su un giornale.
Mentre l'accusa subita, ancorché falsa, sarà di dominio pubblico.

Ma la falsa accusa uccide molto più della maggior parte delle malattie.

La nostra cultura tutela il segreto banale mentre non ha alcun rispetto per il diritto alla rispettabilità di un uomo che con buona probabilità è vittima di un ricatto o di una vendetta femminile.




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Offline yamamax

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Re:Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« Risposta #4 il: Settembre 12, 2013, 08:45:37 am »
Oggi mi è arrivata una mail sull'automazione delle comunicazione inerenti le assenze per malattia dei dipendenti.
Per fortuna, sono cose delle quali non mi occupo direttamente perchè tra certificato con prognosi e diagnosi e senza diagnosi mi viene il latte alle ginocchia...
Ora.... mentre leggevo sta mail pensavo a quanto ci costano ste minchiate... in tempo di chi decide, fa riunioni, pensa, decide, scrive e gente che si ferma a leggere....
Con tutti questi pipponi sulla privacy... e sulle banche dati... e sui diritti.....

La privacy non esiste è solo l' ennesima invenzione burocratica che serve a distribuire lavoro e stipendi ai vari enti politici inutili creati per soffocare questo paese.
Il concetto di privacy sarebbe giusto se toccasse argomenti realmente utili e sensibili per il rispetto dell' individuo, ma non è così è tutta una bufala per ingrassare funzionari ed enti fantasma e applicare sanzioni altrattanto stupide.
I politici italiani sono dei maghi per creare queste stronzate e buttarci dentro tonnellate di soldi....poi fanno chiudere le fabbriche e le imprese che danno lavoro...quello vero.
Io lavoro in una amministrazione di una clinica, per ogni medico che ti cura ci sono altre 3 persone che ti corrono dietro con scartoffie, fogli, foglietti, patacche e timbri senza senso....ma dove cazzo andiamo ! :doh:

Offline vnd

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Re:Privacy e malattia dei dipendenti. COSE SERIE E PUGNETTE.
« Risposta #5 il: Settembre 14, 2013, 09:34:50 am »
La privacy non esiste è solo l' ennesima invenzione burocratica che serve a distribuire lavoro e stipendi ai vari enti politici inutili creati per soffocare questo paese.
Il concetto di privacy sarebbe giusto se toccasse argomenti realmente utili e sensibili per il rispetto dell' individuo, ma non è così è tutta una bufala per ingrassare funzionari ed enti fantasma e applicare sanzioni altrattanto stupide.
I politici italiani sono dei maghi per creare queste stronzate e buttarci dentro tonnellate di soldi....poi fanno chiudere le fabbriche e le imprese che danno lavoro...quello vero.
Io lavoro in una amministrazione di una clinica, per ogni medico che ti cura ci sono altre 3 persone che ti corrono dietro con scartoffie, fogli, foglietti, patacche e timbri senza senso....ma dove cazzo andiamo ! :doh:

Concordo.
L'esigenza del lavoro femminile, nasce per avere almeno due salari per ogni famiglia.
Quindi, per abbassare i salari senza scendere al di sotto della soglia di povertà (e della ribellione).

Tuttavia, non c'è lavoro per tutti. E allora, per far lavorare le donne si inventano dei lavori, altrimenti inutili: la "giornalista statale" (mantenuta con i finanziamenti pubblici ai giornali), l'assistente sociale (quelle che tolgono i figli ai genitori poveri e fanno dare sempre i figli dei separati alle madri, perché sono donne come loro, "proprio in quanto donne"), l'insegnante di "educazione all'affettività", la "ri-educatrice misandrica", l'addetta ad un centro "anti-violenza".

Quasi tutti questi lavori inutili gravano sulla Pubblica Ammionistazione o, comunque, sono sovvenzionati dallo Stato.
Lo Stato tassa i privati e le aziende.

Le aziende, che trarrebbero vantaggio dall'abbassamento del costo del lavoro, ne sono in realtà impoverite.
Il guaio è che in questo impoverimento trascinano anche tutti gli altri.

Il vantaggio di pagar poco i dipendenti va a farsi fottere.
Peccato che, come al solito, sarebbe stato un vantaggio per pochi mentre è uno svantaggio per tutti.
Donne comprese. Tanto loro non se ne accorgono.
Il cinema dice loro che lavorare fa figa e loro ci credono.
Quando riescono a dare la colpa dei loro errori ad un uomo, o agli uomini in genere, il loro problema è risolto.



« Ultima modifica: Settembre 14, 2013, 09:45:03 am da vnd »
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