Autore Topic: Oggi, dopo il femminismo ci rendiamo conto dell’importanza della figura del padr  (Letto 992 volte)

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Offline dimitri

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Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

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Dimitri Dimitri....
Trapattoni docet: NON DIRE GATTO SE NON LO HAI NEL SACCO

Offline dimitri

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Re:Oggi, dopo il femminismo ci rendiamo conto dell’importanza della figura
« Risposta #2 il: Settembre 10, 2013, 20:51:00 pm »
Dimitri Dimitri....
Trapattoni docet: NON DIRE GATTO SE NON LO HAI NEL SACCO

 :P Ma figurati.. quando parliamo di femminismo parliamo di un impero.. ne dovrà passare ancora di acqua sotto i ponti..

Però devi ammettere che gli scricchiolii nel sistema si fanno giorno per giorno sempre più forti..
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Suicide Is Painless

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Non c'entrerà un cazzo con il link in particolare che ho letto, ma di certe cose puoi parlare e avere maggior conoscenza di ciò che si prova e pensa, solo con un padre. E non avendolo più seppur avendo una madre eccezionale in tutto e per tutto con la quale c'è la massima confidenza, ti accorgi che però non è la stessa cosa. Una donna comunque certi meccanismi e patimenti psicofisici di un uomo non arriva neppure a formularli nè a considerarli nella giusta importanza e gravità.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Vicus

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Concordo con Dimitri, è un segnale importante di cambiamento in atto, sia pure ai primi passi.
Particolarmente interessante il fatto che un giornale laicista ponga la figura paterna in relazione a valori trascendenti.
L’articolo rivela che siamo agli estremi languori del pensiero moderno, che ormai anche negli argomenti rivela le sue lacune e contraddizioni. Si cerca di colmarle ricorrendo a un ossimoro, la creazione di una sorta di religione laica, di cui è facile intuire quale seguito avrebbe; e che, visto il trattamento che la società riserva a categorie come uomini e padri, viene spontaneo ricondurre a certe derive della religione civile romana di neroniana memoria.
Un improbabile ibrido, tipico di chi vuole la botte piena e la moglie ubriaca, e propone di abolire il ‘peccato’ (ovvero l’ascesi, la disciplina interiore che ogni religione conosce) vagheggiando allo stesso tempo di infondere i benefici di una tradizione religiosa ad una società allo sbando.
Del Noce diceva che il processo di secolarizzazione della collettività sarebbe passato per una sorta di religione laica, al cui inveramento abbiamo assistito già nella prima metà del ‘900 -e di cui abbiamo tutti constatato gli effetti-, per approdare ad un nichilismo indifferente, in cui il l’anomia sociale sarebbe tollerata dalle persone in cambio dei piaceri erotico-chimici di un individualismo edonista.
Ora sembriamo assistere a un’inversione di questo processo, con la ritrovata esigenza di conferire un’aura religiosa alla banalità laicista. C’è da sperare, non solo per chi aderisce ad una tradizione religiosa, ma per il ruolo dell’uomo e del padre.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.