Autore Topic: Sempre più donne ai vertici della società, ma loro minimizzano: e fanno male  (Letto 1408 volte)

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Offline controcorrente

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Scusate, ma non sono riuscito a leggere le solite boiate femminite, ho il voltastomaco.
Se vi va, e avete lo stomaco più forte del mio, leggette voi per me. Grazie.

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http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/donne_maria_latella_fabiola_gianotti_ricerca_scientifica_politica/notizie/326649.shtml

Di Maria Latella

ROMA - Le donne adorano sentirsi dire: «Brava». Cominciano da piccole a cercare l'approvazione di mamma e papà, proseguono procurandosi quella degli insegnanti, e poi del capufficio, del marito, dei figli. Per loro, gli esami non finiscono mai. E quando, finalmente, conquistano la lode perseguita con rocciosa tenacia, cosa ne fanno? Poco o niente. Di solito minimizzano. Loro per prime svalutano il riconoscimento. «Oh, ho fatto solo il mio dovere». «Figurati, non è niente di che». Quando, giorni fa, il premier Enrico Letta ha lodato le sue ministre con un impegnativo: «Direi che sono di gran lunga meglio degli uomini» c’era da aspettarsi un qualche commento. Se non delle dirette interessate, opportunamente votate all'understatement, almeno di una collega delle larghe intese. Macché. C'è stata una larga intesa sul silenzio. Forse è arrivato il momento di voltare pagina, di cambiare quantomeno prospettiva passando dal bicchiere mezzo vuoto al bicchiere mezzo pieno. Si potrebbe, per cominciare, valorizzare le buone notizie. Riguardano solo alcune donne. Può darsi. Privilegiate? Forse. Più fortunate? Più tenaci, sarei portata a dire. Prevedo le reazioni. E allora non parliamo più di femminicidio?
 
IL GAP CON LE ALTRE
 E il gap tra donne occupate in Italia e nel resto del mondo? Lo silenziamo? È ovvio che molto resta da fare. È tuttora piuttosto urgente cambiare la testa degli uomini, soprattutto di quelli che, in Italia, le fidanzate le ammazzano. Ma le prime a dimostrare fiducia in se stesse dovrebbero essere loro, le donne. Nessun esperto di pubbliche relazioni suggerirà mai al suo cliente di promuovere l'azienda piangendo sui propri problemi. Tornando a Enrico Letta e ai pubblici apprezzamenti alle ministre. Non è la sola discreta notizia degli ultimi giorni. Ce ne sono altre. Eccole, nel caso vi fossero sfuggite. Una settimana fa, al workshop Ambrosetti che come da tradizione ha ospitato a Villa d'Este politici e politologi, banchieri, imprenditori ed economisti, sono state due donne a fare notizia. Di loro si è discusso pranzando e cenando con vista sul lago di Como. Di Christine Lagarde, la numero uno del Fondo monetario internazionale, e del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. «Dove investirebbe i soldi, lei che è a capo del Fmi?», le ha chiesto in un dibattito l'ex ministro Corrado Passera. E Lagarde, senza alcuna incertezza: «Nell'educazione delle ragazze». Il giorno dopo era un titolo su tutti i giornali. La Carrozza ha strappato l'applauso della platea non troppo compiacente promettendo: «Non succederà più che un ragazzo arrivi a 25 anni senza aver mai sperimentato cos'è il lavoro». Altro titolo. Più o meno negli stessi giorni una donna, Antonella Mansi, è stata chiamata a presiedere la Fondazione Monte Paschi di Siena. Capisco che, nelle circostanze date e con i problemi economici che gravano sulla banca senese, quest'ultima possa sembrare qualcosa di diverso da una buona notizia.
 
LA PROSPETTIVA
 Si dirà: il posto va a lei perché è una poltrona che scotta. Proviamo a rovesciare la prospettiva. Non sarà che un incarico difficile richiede qualità non banali? Del resto, in tempi complessi nessuno regala niente, men che meno alle donne. Ilaria Capua, la virologa divisa tra il dipartimento di scienze biomediche a Padova e la Camera dei deputati dove è stata eletta con Scelta Civica, riconosce che nella sua vita le cose importanti se le è dovute sudare. Combattendo. Quando decise di rendere pubblici i risultati della ricerca sul virus H5N1, la comunità scientifica la attaccò con durezza. Lei non ha mollato e la sua posizione ha cambiato un comportamento fino a quel momento consolidato. Il settore delle scienze è uno dei pochi che mette in luce non poche italiane.
 
La fisica Fabiola Gianotti, per esempio, inserita tra le cento donne più potenti del 2013 per aver condotto uno degli esperimenti che hanno portato alla scoperta del bosone di Higgis. O, tra le star in ascesa, Caterina Biscari, cresciuta presso l'Istituto nazionale di fisica nucleare e oggi direttore dell'acceleratore di particelle di Barcellona.
 
IN CLASSIFICA
 Proprio pensando alla formazione scientifica delle ragazze italiane, e a quanto potrebbe aiutare il Pil del Paese, la Fondazione Agnelli e Valore D hanno promosso per il prossimo 26 settembre a Milano un convegno al quale parteciperanno John Elkann, il ministro Carrozza e molti manager, da Andrea Guerra di Luxottica a Donatella Treu, ad del Sole 24 Ore ed esponente della Fondazione Bellisario. Per restare al bicchiere mezzo pieno: se non sono molte le italiane inserite nella solita classifica di Forbes (da Marina Berlusconi a Ornella Barra di Alliance-Boots, i nomi per ora restano quelli), va segnalato che è l'italiana Emma Marcegaglia a presiedere BusinessEurope, l'associazione che rappresenta le Confindustrie europee. A essere ottimisti, il 2014 potrebbe essere l'anno in cui altre donne si faranno conoscere in Europa. In fondo, in Norvegia hanno appena eletto una premier, la leader dei conservatori. A Parigi la socialista Anne Hidalgo e la Ump Nathalie Kosciusko-Morizet sono già in campagna elettorale per conquistare il ruolo di sindaco della capitale. Ma è più di tutto a Berlino che bisognerà guardare. A Berlino, dove si dà per scontato la vittoria di Angela Merkel. La leader di tutti i leader, ha scritto The Economist. Che questa settimana le ha dedicato una significativa copertina. Angela al centro, su un piedistallo. E intorno i simboli del resto d'Europa, dalla Tour Eiffel al Big Ben, dalla torre di Pisa al Partenone. Tutti, inutile dirlo, alquanto ammaccati.
Lunedì 16 Settembre 2013 - 10:53

I commenti:

Le donne

L'anima, il cuore e la forza che ci traina.

10 uomini non fanno una donna per tenacia e coraggio.

Detto da un uomo, vale.

Visto che per noi uomini sono inarrivabili, qualche vile, si permette di alzare le mani, solo perchè con la testa non si avvicinerà mai alla grandezza di una donna.

Una famiglia senza un uomo va avanti, senza una donna si disintegra.

W le donne

Spero Dio si fennina

Commento inviato il 16-09-2013 alle 12:02 da 1900 IL CALCIO
 

lodare le nominate di Letta!

ma chi? La Boldrini e la Kyenge?
E per quali meriti di grazia? la Boldrini ultimamente ha fatto una gaffe inqualificabile quando ha inteso offendere il PD dicendo che è peggio del PDL, come se lei non fosse il PdC.

Della Kyenge le gaffes si sprecano! e questo detto da genitore 1, non ché avolo 1.

Commento inviato il 16-09-2013 alle 11:53 da Lucia Firenze
 










Offline controcorrente

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Re:Sempre più donne ai vertici della società, ma loro minimizzano: e fanno male
« Risposta #1 il: Settembre 16, 2013, 14:19:49 pm »
Ed ecco l'autrice Maria Latella in tutto il suo.... "splendore"


http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=13258&sectionId=13&t=comma-22-di-maria-latella

Offline Brutale

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Re:Sempre più donne ai vertici della società, ma loro minimizzano: e fanno male
« Risposta #2 il: Settembre 16, 2013, 16:31:01 pm »
alcuni commenti è meglio prenderli con le pinze, spesso sono scritti da femministe che fingono di essere uomini...ogni tanto capita di sgamarne qualcuna

Offline Suicide Is Painless

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Re:Sempre più donne ai vertici della società, ma loro minimizzano: e fanno male
« Risposta #3 il: Settembre 17, 2013, 19:54:28 pm »
Strano che ancora nessuno abbia postato l'arresto della Maria Rita Lorenzetti per corruzione e "associazione a delinquere". Una donna che sicuramente era fra quelle che ce l'hanno fatta. Ex due volte governatore PD dell'Umbria, dalemiana di ferro, parlamentare per 13 anni 13, membro della direzione nazionale del partito, nominata presidente dell'IFERR, azienda dell'indotto Ferrovie dello Stato, amicona della Finocchiaro ecc., ecc.,
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.