Autore Topic: Frà Leone : Famiglia e società : necessario il recupero dei ruoli tradizionali .  (Letto 710 volte)

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Offline Stendardo

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Famiglia e Società: necessario recupero dei ruoli tradizionali


di Frà Leone da Bagnoregio
 
Questo scritto probabilmente, non sarà condiviso da molti ma, è però necessario ogni tanto dire le cose come sono senza preclusioni e senza reticenze, sicuramente non è esaustivo al fine di determinare quali siano gli errori che hanno attaccato la famiglia cristiana e ne hanno deformato la struttura. Per fare questo sarebbe necessario un intero voluminoso libro.
 
Vorrei in questa sede analizzare solo brevemente in cosa, purtroppo, si è trasformata la famiglia nel nostro contesto sociale, è evidente che una società anticristiana non può che emanare una famiglia anticristiana figlia del mondo moderno che ha ripudiato Gesù Cristo Nostro Signore come suo centro e suo fine.
 
La famiglia contemporanea diciamo quello di stampo naturale, tralasciamo dalla nostra analisi brutture come la famiglia allargata o la pseudo famiglia omosessuale.
 
Prima di prendere in considerazione quel tipo di degenerazione della famiglia, si deve comprendere fino a che punto la famiglia di stampo naturale è oggettivamente deviata.
 
Incominciare a stigmatizzare certi comportamenti ormai divenuti correnti non solo nelle famiglie moderne ma, ahimè, anche in quelle tradizionali. Quante volte si vedono all’uscita dalle Messe domenicali (anche in ambito tradizionalista), famiglie composte da padre e madre con figli, dove il più delle volte è il padre a spingere passeggini e a correre dietro ai figli cercandoli di tenerli a freno, mentre la madre tranquillamente chiacchiera e a volte fuma intrattenendosi con altre persone, senza poi giungere al parossismo in cui è il padre a cambiare pannolini e ad occuparsi della cura dei bambini anche in tenera età, cioè a svolgere funzioni tipicamente femminili, il che avrebbe suscitato ilarità soltanto mezzo secolo fa da parte di uomini e donne. Non ci si accorge che simili atteggiamenti sono frutto di una disgregazione del ruolo famigliare del padre, che deve avere altro tipo ruolo nella famiglia non solo tradizionale ma naturale. Abbiamo oggi dei “mammi” che fanno le veci delle mamme, la scusa che viene normalmente portata è che “le signore sono stanche perché il più delle volte anch’esse lavorano e non possono occuparsi della famiglia e dei figli e allo stesso tempo del lavoro; perché in fin dei conti i figli sono pure del padre e non solo della madre”. Si vede in questo modo seppur in modo latente apparire chiaramente i frutti del femminismo rivoluzionario sessantottino e la volontà della donna di emanciparsi dal ruolo di madre e di sposa. La sposa tradizionale non avrebbe lesinato fatiche e patimenti per la famiglia e per difendere il suo ruolo di madre allontanando lei stessa il marito da mansioni non confacenti al suo stato di padre di famiglia. In questo modo si è invece sminuito il ruolo del padre, che viceversa nella famiglia deve rappresentare l’autorità. Il ruolo del padre in ambito economico è quello di portare sostentamento alla famiglia e non quello di contribuire anche al sostentamento! Va aggiunto però che ormai è scomparso lo spirito di sacrificio nel matrimonio e si deve avere tutto per non essere screditati di fronte all’opinione pubblica progressista e si deve concedere il massimo ai figli, acquistando giocattoli ed intrattenimenti a dismisura.
 
Si comprende benissimo che la società contemporanea ha fatto in modo che un solo reddito sia insufficiente non solo al sostentamento di una famiglia numerosa, ma anche di una famiglia poco numerosa. E’ evidente che un nucleo famigliare che deve sostener mutui e spese varie per l’acquisto di un’abitazione e per il suo mantenimento abbia ormai enormi difficoltà a sopravvivere con un solo reddito. Forzatamente le mogli il più delle volte devono pure loro contribuire con uno stipendio al mantenimento famigliare a scapito dell’istruzione e dell’accudimento della prole.
 
I figli sono, quindi, affidati già in tenera età ad asili nido per passare poi alle scuole materne, si allontano in questo modo i figli dall’ambito famigliare e dai genitori al fine di raggiungere un maggior benessere della famiglia e si vedono questi genitori correre tra asili e scuole varie a portare e riprendere i figli, pregiudicando particolarmente per i padri la resa presso i loro datori di lavoro!
 
Così scriveva Pio XI “A indebolire l’influenza nell’ambiente famigliare si aggiunge oggi il fatto che quasi dappertutto, si tende ad allontanare sempre più dalla famiglia la fanciullezza sin dai teneri anni sotto vari pretesti, siano economici, attinenti all’industria o al commercio …” [1]. Se ciò accadeva alla fine degli anni venti dello scorso secolo, figuriamoci ora che è diventata una costante.
 
Va però evidenziato, tuttavia, che nei tempi passati la contribuzione della moglie non forzatamente si estrinsecava nel cercare all’esterno una fonte di reddito. Una corretta gestione famigliare delle entrate economiche alla quale principalmente presiedeva la moglie, portava a dei risparmi che consentivano di giungere al pareggio del bilancio famigliare, che oggi appare impossibile con due redditi.
 
Un fatto ancora più increscioso è appunto, quello di vedere intere famiglie al supermercato (fattore che tanto piace all’etica progressista) in cui chi detta legge sono il più delle volte i figli che indicano loro ai genitori alcuni acquisti da fare, con dispendio enorme di denaro, senza contare l’enorme confusione che si crea negli stessi esercizi pubblici. Soltanto mezzo secolo fa era solo la madre o il padre a provvedere agli acquisti per la famiglia, e lo spirito di sacrificio era inculcato nei figli già dalla tenera età, ai quali veniva insegnato che non tutto era loro dovuto. I genitori stanchi della giornata lavorativa, affidano oggidì il più delle volte i figli alla televisione, propinando loro cartoni animati o altre trasmissioni, che diffondono dei valori profondamente anti cristiani, invece di trovare altri modi di svago.
 
Come in ogni società tradizionale ben regolata c’è un capo e questa funzione nella famiglia è data dal diritto naturale al padre che con carità e giustizia regola la vita famigliare. La nuova famiglia che non si può più neppure definire naturale, è regolata da uno spirito democratico dove tutti hanno diritto di portare il loro contributo, sia la moglie che i figli e democraticamente si decide il da farsi.
 
Il ruolo di madre è talmente svilito che si sono alterati i compiti, se prima abbiamo parlato di “mammi” ora parliamo di “donne padri” che decidono ed impongono certe scelte famigliari accettate “obtorto collo” il più delle volte dai mariti che con fare melenso accondiscendono in nome dell’amore che portano verso la sposa (quasi dei rimbambiti che deambulano).
 
La cosa che inorridisce è che quando si mostrano ai padri tali errori che loro stanno commettendo, la risposta più simpatica è quella di dichiarare senza reticenze: “…che ormai le donne sono così, o si accettano nella loro nuova emancipazione oppure si rovina la pace famigliare o non ci si sposa, non esistono più le donne di un tempo”.
 
La rivoluzione è penetrata a tal punto nella famiglia tramite la donna, che se nella società tradizionale la moglie era l’angelo del focolare e colei che tutto riappacificava ora è quella che suscita ostilità all’interno del focolare domestico e porta fuori dalle mura casalinghe un latente odio che si riverbera addirittura nell’ambiente lavorativo.
 
Qualcuno sostiene che questa visione tradizionale della famiglia è una visione ottocentesca ormai superata dal progresso della famiglia stessa, ma queste sono panzane che adducono certi mariti più propensi al loro tornaconto che alla difesa della giustizia e della verità.
 
Quando si pensa di contrastare la rivoluzione della famiglia, quegli esempi di cui precedentemente abbiamo accennato, tipo famiglia allargata o famiglia omosessuale, è necessario, prima o quanto meno nel contempo restaurare la famiglia naturale, fissando nuovamente i ruoli voluti dalla natura e dalla rivelazione. Questo tocca principalmente ai sacerdoti e ai religiosi che devono insegnare ai futuri sposi o anche a quelli che hanno già contratto matrimonio quali siano le vere funzioni del padre e della madre e il rispetto dei ruoli voluti da Dio nella famiglia. Se non si riprende da questo ogni battaglia è già persa in partenza, perché è necessario prima mettere ordine in casa poi fare pulizia fuori!
 



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[1] Pio XI  Enciclica Divini illius Magistri del 31/12/1929.
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius