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"L'Iniziazione di Misty Beethoven"(The Opening of Misty Beethoven)(Usa 1976)di R

(1/1)

Suicide Is Painless:
"The Opening of Misty Beethoven"
porno Classic XXX, -OLIMPO-, 1976, Radley Metzger, {USA}
1976, Radley Metzger (as Henry Paris).

“The Opening of Misty Beethoven” di Radley Metzger è uno degli hard core più famosi della cosiddetta “Golden Age”, oltre a essere stato il porno più costoso realizzato fino a quel momento; girato a Roma, New York, e Roma. Musicato con una colonna sonora molto particolare e ricercata dovuta all'esigente regista del film, il celebre Radley Metzger. Solita orgia finale molto anni '70, ma i pompini in particolare sono di ottima qualità anche perché a impartire lezione è Jamie Gillis, uno dei più grandi attori e performer hard della storia della “Golden Age” americana, e anche ben dopo.

E' raro poter dire che un film non sarà mai superato, ma questo può proprio essere il caso di “The Opening of Misty Beethoven”. Mai più un film porno potrà essere stato girato su pellicola e con un budget decente al livello di questo, disponendo di un regista con vere tendenze artistiche, di un direttore della fotografia che poi andrà vincere un Oscar nel cinema mainstream, e di due attori che possano effettivamente recitare molto bene non soltanto d'uccello e di fica, o culo, come Constance Money (gran topa) e Jamie Gillis. E in più c'è anche una storia. Dopo aver incontrato un'ordinaria prostituta, Dolores "Misty" Beethoven (Constance Money) la quale sta facendo una sega ad un uomo anziano in uno squallido teatro di Parigi, il noto sessuologo e uomo sofisticato di mondo Seymour Love (Jamie Gillis, il grande) giura che egli potrà fare di lei una prostituta di tale classe da poter catturare l'attenzione dello sporco lenone e magnate di riviste Lawrence, al suo ballo annuale. Sì, questo è esattamente "My Fair Lady", solo con meno canzonacce mielose e più sborrate, per la gioia di ogni fan del porno che si rispetti. E a trentasette anni dalla sua uscita originale, “The Opening of Misty Beethoven” rimane un film sorprendentemente solido.

Forse l'unico inconveniente di “The Opening of Misty Beethoven” è che la pornografia hardcore miscelata al “cinema di qualità” non ha mai avuto lo spazio che si sarebbe potuta meritare se non solo in rete, e (fortunatamente) senza problemi. E che bella era che [“era”]no, gli anni '70, quando le tope erano veramente più irsute, e vederle così enormi e ravvicinate su un grande schermo cinematografico magari “bigger than life”, per quei fortunati dell'epoca che non hanno avuto a dover ringraziare solo il DVD, per aver visto il film. Per non parlare degli attori/performer, e di come siano ben montate e musicate con una splendida colonna sonora le lunghe chiavate di sesso vaginale, orale o anale che sia, riuscendo sempre a ben riprendere e senza “rompere” anche l'unità narrativa del film perché c'è, anche quella. Molto belle anche perché le chiavate sono continuamente svolte a terra, su tappeti o proprio sul pavimento, come era molto d'uso nel porno dell'epoca.

La risposta, naturalmente, è dovuta al fatto che l'inventiva grafica ed estetica è stata resa così necessaria al film grazie alla regia di Radley Metzger (qui firmatosi sotto lo pseudonimo di Henry Paris) e dalla sceneggiatura di Jake Barnes, che assieme così tanto hanno dato al film. Oggi, tuttavia, tutti tranne una percentuale minima di spettatori abituati a ciò, ben pochi si troveranno probabilmente adusi abituati appunto, e attratti dalle scene che si limitano al dialogo, all'interno di un film apertamente porno. Il difficile equilibrio tra le aspirazioni nobili del film e il meccanismo di base per ottenere il ritorno economico che si prospettava è affascinante (e astutamente di pari passo con la trama del film, con una donna che per raggiungere la bella vita dà tutta se stessa, letteralmente dandosi come puttana a uomini e donne). E' anche chiaro che, persin+o durante la Golden Age del porno, ad un certo punto chiunque avesse un talento grosso nel genere potesse pensare: "Ho davvero bisogno di un lavoro pulito, meno ghettizzante di questo." E' il dilemma della grande star del porno e di “Misty[...]” Jamie Gillis, il quale centra perfettamente l'argomento durante la traccia di commento al film presente nel dvd, quando ricorda come informando il cast del film, che questo che avrebbero interpretato sarebbe potuto essere il film porno più grande mai realizzato, lo guardavano "come se avessi appena detto loro che stavano facendo solamente un pezzo migliore di un mondo comunque di merda.".

Vi è certo un innegabile talento, mostrato in “Misty Beethoven”. Mentre le caratteristiche comiche rimangono inalterate nella sua altissima quota di hard, attraverso i tanti inciampi e giochi di parole linguistici, -il mio preferito rimane il titolo "All That Jizz", anche essendo di una piega stranamente colta ("La commedia è una cosa che venne utilizzata come semplice pretesto, per ottimizzare ancora di più le maestose erezioni degli spettatori" R. Metzger.). Il film si svolge a New York, Parigi e Roma, e venne girato in gran parte in esterni sul posto, qualcosa di ancora abbastanza raro all'epoca per i film “mainstream”. Il direttore della fotografia "Robert Rochester" (come Metzger, era un fan degli pseudonimi) offre una meravigliosa sequenza come in “piano” che segue Seymour/Gillis mentre fa jogging intorno al giardino della sua villa italiana, beve da un calice -mi pare- di vino rosso, osservando i servi impegnati ovunque dalle esercitazioni in pompini multipli “a tempo e ritmo” eseguiti da Misty (il film suggerisce giustamente che una vera bella vita, e "sofisticata", è sicuramente costituita soprattutto da ottimo vino, champagne, e divini pompini). Anche le scene di penetrazioni vaginali e anali hanno diversi tocchi di stile. Durante l'apertura del film al cinema, Metzger fa dei tagli alternati rapidamente tra due scene di sesso separate come a costruire per il gran finale in crescendo dei cumshots. Per la maggior parte e inaspettatamente, l'attenzione è stata effettivamente costruita sulla sceneggiatura: c'è un momento meraviglioso quando, durante un camera-car nella Mercedes dirigendosi verso la sua villa in campagna con Seymour, Misty gli chiede: "Qual è la più grande differenza tra New York e Roma?" E lui risponde, "Non ci sono molti italiani come a Roma", e ci si sente proprio come in una scena -magari tagliata- ma di un porno girato da Woody Allen.

E 'stato affermato che Metzger è stata l'ispirazione per il personaggio di Burt Reynolds, Jack Horner in “Boogie Nights” ('98) di Paul Thomas Anderson, ma se questo è vero Paul Thomas Anderson lo ritrae ingiustamente. Produttore di successo di film softcore prima di passare alle cose più hard, Metzger ha diretto 21 film per oltre un decennio, più due di carriera con il video, quando la pellicola (1984 ca.) era tramontata. A differenza di Horner (gran personaggio e interpretazione, ma anche uno stonato bislacco che cerca disperatamente di illudersi facendo credere che ciò che sta facendo è solo e soprattutto l'arte di creare), Metzger merita di essere considerato più o meno allo stesso modo di un Russ Meyer: un regista sempre competente e, occasionalmente, emozionante, che ha ritenuto opportuno limitare la sua opera ad un genere che la maggior parte dei suoi colleghi dell'epoca ancora avrebbe respinto.

Due sequenze in “The Opening of Misty Beethoven sono semplicemente indimenticabili. La prima si verifica in seguito a quando Misty ottiene il primo importante "trionfo" di blow-job, allorquando un giubilante Seymour e i suoi compagni celebrano ciò prima di uscire, inculandosela. In una sola inquadratura, Misty si muove poi silenziosamente nella stanza vuota prima di andare in un angolo, coprendosi gli occhi, e iniziando a piangere. E' innegabilmente una scena toccante, a suo modo strana, in quanto richiama più o meno volutamente l'abbraccio di “La Valle dell'Eden” (East of Eden)('55) di Elia Kazan, quando un singhiozzante James Dean abbraccia un padre (Raymond Massey) che non gli risponde. Misty, tuttavia, dopo tale momento fa subito raggiungere il piacere a tre servi contemporaneamente con calibrati e sincronizzati pompini e hand-job, includendo poi un colpo di discrezione asciugandosi le mani con un asciugamano.
La seconda scena si verifica alla fine del film, quando Misty è diventata ciò che aveva promesso Seymour. Seymour si siede tristemente guardando un film “didattico” che è stato girato su Misty stessa per, e come, imparare a compiere atti sessuali correttamente, mentre una successione di cameriere tenta di farlo uscire fuori dalla sua depressione attraverso il pompino (loro sanno bene come e che cosa funziona, per la perfetta riuscita di esso). Rendendosi conto che è tornato dall'uccello non più “barzotto” come si dice -non solo- da queste parti livornesi, comincia a criticare il film, fino a che Misty gli permette di sapere -e soprattutto, sentire- con un vero pompino perfetto, che ormai lei è arrivata fin troppo lontano, forse persino per lui. Il film si conclude con Misty nel controllo di Seymour -lo sappiamo perché è vestita come una donna d'affari, mentre è in schiavitù di questi ingranaggi ed è contemporaneamente perfettamente soddisfatta del nuovo accordo (vale la pena notare che questo film fornisce una conclusione più progressista di “My Fair Lady”, che si chiude con Henry Higgins che istruisce Eliza sì, ma a trovargli le pantofole).

Questo film è tratto dalla celebre commedia “Pigmalione.”

Vincitore dell'Adult Film Association of America (AFAA) Award 1976 nelle categorie Miglior Attore a Jamie Gillis, Miglior Regista a Radley Metzger (come Henry Paris), e come Miglior Film. Vincitore dell'Adult Video News (AVN) Awards 2002 come Migliore uscita di titolo Classico su DVD. Premiato per l'anno 1985 dalla Organizzazione critici 'X-Rated'' (XRCO) degli Stati Uniti con l'Hall of Fame Award.

    Seymour Love/Jamie Gillis :-"Come ti chiami?"
    Misty Beethoven/Constance Money :-"Misty Beethoven"
    Seymour Love :-"E' questo il tuo vero nome?"
    Misty Beethoven :-"No. Non lo è. Ho preso quello che suona più importante."
    Seymour Love :-"Quale era prima?"
    Misty Beethoven :-"Dolores Beethoven."
    Seymour Love :-"Avrei dovuto immaginarlo."

    Misty Beethoven :-"Qual'è la più grande differenza tra New York e Roma?"
    Seymour Love :-"Che non ci sono molti italiani come qui a Roma."

    Seymour Love :-"Misty, non dimenticare mai di umettare bene la cappella, come disse bene Hyman Mandel."
    Misty Beethoven :-"Chi è Hyman Mandel?"
    Seymour Love :-"Non lo so. Ho letto il suo nome una volta, su un muro dei bagni del New York Athletic Club."

    Seymour Love :-"Hey! Ehi, dove vai? Non puoi andartene ora. Rimani, vuoi avere Cesare?"
    Misty Beethoven :-"Perchè dovrei volere anche Cesare? Ho già avuto Napoleone."[stava appunto spompinando un'anziano vestito come Napoleone,nella platea di un cinema porno.]

    Misty Beethoven :-"Vado, ho capito...Devo succhiare il cazzo come se fosse l'interno di un mango maturo."

    Misty Beethocen :-"Mango uno, mango due..." [tra un respiro e l'altro, tenendo ritmicamente il tempo di due cazzi spompinati.]

 Molto in sintonia con l'atmosfera e lo stile generale della colonna sonora originale, temporalmente, anch'essa elettronica, vi sono pure presenti i Tangerine Dream, ovviamente inseriti e "utilizzati" non accreditati, e "a sbafo".

Bellissimo il mannifesto con Misty/Constance Money seduta come su una mezzaluna...Uno dei più bei manifesti della "Golden Age" americana del porno, preso da una scena presente nel film e da una bellissima scenografia. Da leggere le tagline dei critici "non specializzati"e delle recensioni sperticanti entusiasmi sul film, riportate proprio su quel manifesto, "Uno dei migliori film del 1976.
    Solamente a vedere Constance viene un coccolone. Da sturbo, meravogliosa (scritto proprio così), arrapantissima Susan Jensen, che lasciò tutto e se ne andò in Alaska, o almeno leggenda vuole. Performance in definitiva da standing ovation, rece e me lo dico da slo strepitosa per un film strepitoso, e qui la Golden Age era veramente Golden e non un fuoco fatuo. Constance, insieme alle colleghe Annette Haven e Dorothy Le May,apparve non accreditata in "10" di Blake Edwards con Dudley Moore e Bo Derek, le vicine nude e festaiole, il porno nei settanta aveva già contaminato le zone "alte" di Hollywood.


TorsoloMarioVanni

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