La legge della natura non riguarda solo l'aspetto materiale (procurarsi il cibo) ma anche una società vivibile. E visto che parliamo di scimmie sugli alberi: l’uomo -e la donna- medi oggi si comportano come un selvaggio (che poi non è mai esistito) nella giungla. Usano della civiltà –il cibo, la certezza del diritto- come se non fosse un artefatto complesso che richiede manutenzione, ma una foresta vergine da cui cogliere frutti a piacimento.
Quale che sia stata la causa prima, è proprio quest’opportunismo indifferente che ha reso possibile gli abusi di cui parliamo continuamente qui. Una società più coesa e solidale, dove esiste ancora la famiglia che ne è l’indispensabile fondamento, non lascerebbe passare i soprusi femministi.
Se ci sono padri separati sotto i ponti, è anche per questa indifferenza generale, e le cose continueranno così finché la gente non si renderà conto che il Furbo Individuale è un Cretino Collettivo. Ne sono un esempio le migliaia di case abusive che crollano alla prima occasione perché costruite fuori da ogni norma, e per di più situate in quartieri pieni di ‘munnezza’ dove la gente vive contenta, perché è fuori della porta di casa e non li riguarda.
La famiglia (intendo una famiglia vera, non una coabitazione), oltre a un sacrificio da fessi, magari è anche un ammortizzatore sociale: se serve un aiuto di qualsiasi tipo magari in tarda età, forse un figlio cresciuto bene farà un po’ di più di una bambola o della tipa conosciuta in crociera, di cui per esplicita ammissione non c’importa nulla e al quale non importa assolutamente niente di noi.
Ho fatto del volontariato per un certo periodo, ed è stata un’esperienza molto istruttiva. Non si trattava di poveri o disadattati, ma di gente sola che magari aveva svolto un lavoro importante e neanche così anziana. Un’altra volontaria mi ha detto: “Se vai in vacanza manda loro una cartolina perché gli cambia la giornata”.
Tra parentesi, ‘sta tipa era anche piuttosto carina e simpatica, ma non aveva trovato uno straccio d’uomo. Avrei voluto dirle: “Aspetta, aspetta il principe azzurro che tra poco starai seduta anche tu a quella tavola”.
Poi se si preferisce lo svago alla famiglia niente da dire, ma è ormai luogo comune che la civiltà del benessere non è inaffondabile: economia e consumi a picco, negozi e aziende che chiudono a centinaia ogni giorno. Nel ’29 Central Park era un’immensa baraccopoli per l’ex classe media, e in Grecia impiegati pubblici dal posto sicuro sono tornati letteralmente a zappare. Chissà se in tali frangenti ci si può dedicare a viaggi di gruppo o se è una famiglia a contare davvero (spero non si risponda che ‘sono più bocche da sfamare’).
Saremo pure miliardi, ma senza figli le pensioni chi ce le paga? Il miliardo di indiani? O magari ci si sbarazza dei vecchi? E chi decide dove dare la ‘sfoltita’?
Non mi pare che queste siano questioni che si porranno tra cento anni.
Spero si capisca che non è per nulla questione di ateismo (se posso dirlo anch’io: non è un mio problema), qui parliamo di QM e di come cercare di risolverla. Il femminismo è stato parte e concausa dell’attuale disgregazione sociale, e tutto ciò che concorre all’individualismo e all’indifferenza non può che favorirlo, per quanto involontariamente. E nessun problema, QM in primis, potrà risolversi se non cercando di creare una società più coesa e vivibile.