Un certo vnd ha risposto:
"Le donne che lavorano sono troppo poche, e guadagnano meno degli uomini: l’allerta arriva dal Fondo Monetario Internazionale, guarda caso proprio quando al vertice dell’istituzione c’è una donna, la ex ministra francese Christine Lagarde."
Le donne che lavorano sono meno degli uomini perchè:
- ancora molte donne, se il salario del marito può loro permetterlo, preferiscono restare ad accudire casa e figli. Si tratta di una scelta che la cultura occidentale ritiene dignitosa e rispettabile.
- le donne rifiutano di svolgere determinati lavori considerati pericolosi, sporchi o pesanti.
Il confronto tra i numeri nudi e crudi dei lavoratori maschi e femmine, pertanto, è disonesto.
Il datore di lavoro ha il diritto di pagare i dipendenti in base a criteri meritocratici. Possiamo loro imporre dei valori minimi. ma è ovvio che il datore di lavoro premierà colui che rende di più.
Che invece, in ambito statale, soprattutto in Italia, vi sia disparità di trattamento economico tra dipendenti maschi e femmine, è assolutamente falso.
Il maestro prende quanto la maestra, il professore quanto la professoressa, e via discorrendo.
Il confronto fra salari/stipendi va fatto a parità di anzianità, livello, mansione e, soprattutto, ore di straordinario.
Il fatto poi che in italia le donne vadano in pensione cinque anni prima degli uomini, a fronte di una maggior speranza di vita, di conseguenza, pagando meno contributi, causa un aggravio sulla collettività dei lavoratori di almeno 200.000 euro per ogni donna assunta.
Le donne fanno più assenze (maternità, disturbi mestruali) ed hanno o causano cali di produttività per l'alterabilità dovuta al ciclo in caso di sindrome premestruale.
La Lagarde, lo ricordo, è colei che ha goduto dell'estromissione di Strauss-Kahn con il giochetto delle false accuse.