Autore Topic: Manif pour tous«Con la nostra maglietta non ti fanno neanche entrare nei musei»  (Letto 1854 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/francia-manif-ludovine-de-la-rochere-repressione-matrimonio-gay


Ludovine (presidente Manif pour tous): «Con la nostra maglietta non ti fanno neanche entrare nei musei»










settembre 30, 2013Rodolfo Casadei
 

Intervista alla nuova presidente della Manif pour tous Ludovine de la Rochère: «Siamo vittime di una repressione antidemocratica e illiberale»
 





Ludovine de la Rochère è stata responsabile della comunicazione per la Conferenza episcopale francese e per la Fondazione Jérôme Lejeune. Da maggio è presidente del collettivo de La Manif pour tous. È lei che ha aperto e chiuso i lavori della prima “Université d’Eté” del movimento.
 
Presidente, quali sono stati gli obiettivi di questo vostro appuntamento?
Il primo obiettivo era di permettere ai nostri volontari e simpatizzanti di tutta la Francia di incontrarsi, di conoscersi e di rallegrarsi del lavoro sin qui fatto. Il secondo è stato di informarsi sulle questioni che riguardano il futuro della nostra società nei termini previsti dalle iniziative del governo: estensione della fecondazione assistita alle coppie omosessuali, maternità surrogata, ideologia del gender. Su questo serviva un approfondimento e una formazione. Infine abbiamo lanciato la mobilitazione per i mesi a venire: non molliamo, tutto prosegue e niente si ferma.
 
Qual è il vostro rapporto con la politica e i partiti politici?
 Abbiamo contatti coi politici che ci hanno sostenuto nell’opposizione alla legge Taubira, ma siamo assolutamente indipendenti da qualsiasi partito o leader politico: siamo noi i soli responsabili dell’organizzazione del movimento e dei messaggi che diffondiamo, e ci autofinanziamo. Facciamo politica nel senso alto del termine. Ciò significa che non saremo presenti alle elezioni locali (marzo 2014, ndr) e i nostri simpatizzanti che si candideranno lo faranno a titolo personale. Per quanto riguarda le elezioni europee (giugno 2014, ndr), una decisione finale non è stata presa. Se i candidati dei partiti tradizionali non si impegneranno formalmente a difendere e promuovere i valori che siamo andati affermando, allora è possibile che presenteremo nostre liste. L’Europa produce molte circolari, regolamenti, testi e normative riguardanti i temi che ci stanno a cuore, perciò siamo vigilanti e pronti a scendere in campo.
 
E con le istituzioni religiose?
Abbiamo incontrato i responsabili di tutti i culti religiosi presenti in Francia, i quali hanno invitato i loro fedeli a partecipare alle nostre manifestazioni, cosa che è avvenuta. Non c’è però nessun legame formale con nessuna religione, siamo una realtà aconfessionale. Dire che un figlio non può nascere che da un uomo e una donna è una questione di ragione, non di religione: si può essere agnostici e aver compreso che il matrimonio ha a che fare inscindibilmente con la filiazione e che questa non è possibile senza un uomo e una donna.
 
Vi considerate vittime di una repressione antidemocratica e illiberale?
Sì. L’atteggiamento dei poteri pubblici nei nostri confronti resta ambiguo. Anche stamattina a nostri simpatizzanti è stato vietato l’ingresso in alcuni musei perché indossavano magliette col logo della Manif, benché nessuna legge francese proibisca di portare in pubblico abiti che pubblicizzano convinzioni personali. Se avessero indossato magliette col profilo di Che Guevara non avrebbero avuto problemi. La nostra libertà di espressione è conculcata. Nel giugno scorso la Francia è stata richiamata dal Consiglio d’Europa proprio per le misure di pubblica sicurezza prese ai danni di manifestanti del nostro movimento: limitazioni della libertà di espressione, interrogatori e arresti ingiustificati.
 
Su cosa vi mobiliterete nei mesi a venire? La legge Taubira ormai è stata promulgata, cosa potete fare ancora?
Continuiamo a contestare la sua legittimità, ma sappiamo bene che resterà in vigore almeno fino alle prossime elezioni politiche. Noi ne chiediamo l’abrogazione, e speriamo che il prossimo parlamento si pronuncerà in tal senso. Naturalmente l’abrogazione non dovrà avere valore retroattivo. Ora le urgenze sono tre: battersi perché nelle scuole non venga imposta l’ideologia del gender; perché la fecondazione assistita non venga estesa alle coppie omosessuali; contro l’omofobia. A nessuna persona si deve mancare di rispetto a motivo del suo orientamento sessuale.


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Offline Mercimonio

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han voluto la rivoluzione francese, la republique e tutto il merdaio che ne e' conseguito ?
e mo' cazzi loro.

si sono svenduti per un piatto di lenticchie come tutti gli altri, e' sempre la stessa storia ovunque.

Offline Vicus

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Non so se la 'Manif pour tous' porterà all'abrogazione della legge, ma è molto ben concepita ed è fondamentale per creare un movimento di opinione alternativo al pensiero unico. Le misure grottesche e antilibertarie adottate verso chi indossa un'innocua maglietta sono il segno della sconfitta culturale prima, e poi legislativa, di chi non ha argomenti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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Non so se la 'Manif pour tous' porterà all'abrogazione della legge, ma è molto ben concepita ed è fondamentale per creare un movimento di opinione alternativo al pensiero unico. Le misure grottesche e antilibertarie adottate verso chi indossa un'innocua maglietta sono il segno della sconfitta culturale prima, e poi legislativa, di chi non ha argomenti.

non cambiera' una mazza se dietro non c'e' un esercito cattolico o almeno un paese fortemente cattolico, armato, indipendente e sovrano.

l'odierno pensiero unico ateista e satanista e' tenuto su solo perche' dietro hanno i poteri forti militari/economici/politici senno' col cazzo.

tutte le religioni sono state imposte con la forza per diventare religione di stato, oggi viene rimpiazzato dall'ateismo/laicismo di stato ...e' una nuova religione a tutti gli effetti checche' si spacci per contro-religione ... chi sgarra e' un infedele e un eretico e infatti lo sbattono in galera, non cambia un cazzo.

Offline Vicus

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Credo sia importante chiarire per il lettore meno informato sulla vicenda, che la Manif è apolitica e aconfessionale e non una ‘crociata’ contro i gay (molti di loro hanno partecipato e anche testimoniato dal palco) o per imporre la ‘famiglia cristiana’. Si tratta di una iniziativa trasversale di interesse generale, a tutela della famiglia naturale, del diritto del bambino ad avere un padre ed una madre e contro lo sfruttamento e la mercificazione delle donne (specie del terzo mondo) come madri surrogate.
« Ultima modifica: Ottobre 03, 2013, 19:14:30 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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contro lo sfruttamento e la mercificazione delle donne (specie del terzo mondo) come madri surrogate.

beh su questo se ne potrebbe anche discutere.

se ti elenco i doveri di un marito nel terzo mondo verso moglie, figli numerosi, zii, cognati, nonni, parenti, etc ... c'e' da aver paura .. ma qui i salari anche di un lavacessi sono ancora decenti per chi tiene famiglia e una baracca di bamboo dove sopravvivere.

direi si tratta di auto-sfruttamento in molti casi, le ragioni sono tante e gravi, sono problemi quasi irrisolvibili secondo me in quanto sono sistemici da secoli e secoli qui.

le madri surrogate lo faranno per soldi, ennesima forma di prostituzione, tanto per cambiare !

Offline kautostar

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non cambiera' una mazza se dietro non c'e' un esercito cattolico o almeno un paese fortemente cattolico, armato, indipendente e sovrano.

La Cina non è certo un paese cattolico, eppure dicevi che il femminismo non ha ancora attecchito in estremo oriente(da quello che scrivi, mi pare di capire che abiti in Cina), sbaglio?

Offline Mercimonio

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La Cina non è certo un paese cattolico, eppure dicevi che il femminismo non ha ancora attecchito in estremo oriente(da quello che scrivi, mi pare di capire che abiti in Cina), sbaglio?

la Cina e' un conto, l'oriente e' una situazione abbastanza mista invece.

non e' che una ideologia "attecchisce", casomai viene imposta dall'alto con le buone o le cattive.
in Cina dopo il 1951 venne imposto alle donne di lavorare ad esempio, con numerose leggi e leggine che in teoria parificano i diritti e i doveri, ma non e' mai stata in chiave femminista bensi' in un ottica che chi non lavora non mangia infatti facevano sgobbare pure le donne incinte o con 5-6 figli sul groppone, pure durante le carestie ma vabbe' qua ci sono libri interi su questo argomento !

nel resto dell'oriente invece il femminismo si sta diffondendo nei paesi vicini alla Nato come Japan, Korea, Singapore, Taiwan, Hongkong, Macau, mentre e' del tutto inesistente altrove anche se ci sono un sacco di NGO che ora rompono i coglioni ma li' dipende dal paese singolo, in cambogia c'e' un numero sproporzionato di NGO ma finora non hanno mosso un dito per politiche femministe in stile europeo se non cose di poco conto, in vietnam le NGO le hanno bannate quasi tutte, in Laos c'e' poca roba, in Thailand se ne leggono tante ma poi di concreto ho visto poco, malaysia zero perche' e' un paese maggioranza musulmano, idem per indonesia checche' siano anche induisti, filippine non saprei e sono molto cattolici e tradizionali, mongolia qualcosina per via dei problemi di alcolismo diffusi e varie teorie gender sul matriarcato.

purtroppo nei paesi dove sta attecchendo si nota tutto il merdaio gia' visto in occidente, japan in particolare ma li' ripeto i problemi sono molteplici.

per come la vedo io il vero problema in oriente e' che sono di un materialismo impensabile per i nostri standards e questo e' il loro tallone di achille millenario, sono i seguaci viventi del dio denaro, finiranno per vendersi la madre e scannarsi l'un l'altro, tutta la loro storia e' fatta di guerre sanguinarie per fottersi il poco che hanno infatti.

il femminismo in asia, la vedo dura, e' un continente ancora troppo tradizionale, cercheranno di iniettarlo a piccole dosi e adattarlo alla cultura locale ma non avra' molto a che fare con quello occidentale vero e proprio.