Dialoghi > Natura maschile e natura femminile
Il mito dell'orgasmo femminile
Alberto86:
In numerosi suoi scritti Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, evidenziò più volte che la fisiologia sessuale della donna fosse incompleta rispetto a quella dell’uomo dotato di fallo. Per Freud la legge naturale impone che quest’ultimo è il modello al quale aderire. Egli formulò il concetto di invidia del pene, derivante dal sentimento di frustrazione e di inferiorità da parte della piccola nel momento in cui scopre che il maschietto è dotato di un organo in lei assente. Da qui una serie di reazioni psicologiche attribuite al sesso femminile che, secondo dottrina, caratterizzeranno le sue scelte future. La ricerca di un figlio (sostituto simbolico del pene), o la concentrazione sulla propria clitoride sarebbero la conseguenza di questa condizione immatura.
Nelle sue disquisizioni sulla sessualità femminile Freud incalzò evidenziando che l’organo specificatamente femminile è la vagina mentre il clitoride altro non sarebbe che un residuo del pene maschile e che sarebbe adibito a reazioni sessuali prettamente mascoline. Il piacere clitorideo, quindi, è un piacere residuale, incompleto con connotazioni mascoline e, sotto certi aspetti, immaturo. Il vero sviluppo sessuale lo si otterrebbe esclusivamente con l’abbandono di questo piacere per favorire una sessualità matura e completa. Freud, infatti, commentò che i disturbi nevrotici di molte donne sono rappresentati proprio dal fallimento di questa operazione di passaggio e dalla loro incapacità di passare dallo stato clitorideo a quello più evoluto, ossia vaginale.
Freud contribuì, quindi, a gettare le basi “mitologiche” della differenza tra i due orgasmi e, soprattutto, a costruire, dal nulla, una malattia all’interno della quale ancora molte, troppe, donne oggi si inquadrano. Freud non aveva alcuna prova per sostenere le sue affermazioni né alcun dato fisiologico in grado di spiegare in che termini potesse avvenire questo passaggio fisico di piacere dall’organo clitoride a quello prettamente vaginale.
Negli anni settanta i ricercatori Masters e Johnson, con le loro ricerche orientate a misurare i parametri fisiologici di una coppia durante il rapporto sessuale (aumento del calore, afflusso di sangue e contrazioni degli organi genitali in fase di orgasmo) contribuirono a fare chiarezza sulla questione evidenziando che nella fase di orgasmo è necessariamente implicata la stimolazione clitoridea e che, in realtà, non esiste alcuna differenza fisiologica di piacere. Un rapporto vaginale che induce verso l’orgasmo non può prescindere dalla stimolazione clitoridea (anche indiretta) ma, in alcune occasioni, è solo interpretato, erroneamente, a livello cognitivo, come indipendentemente da essa.
In tempi più recenti il ricercatore Vincenzo Puppo ha pubblicato uno studio in cui evidenzia come la maggior parte delle descrizioni dell’organo femminile in numerose riviste internazionali non sia mai stato sottoposto ad alcun controllo e termini come “vagine clitoridea” “uretra clitoridea” non solo non hanno basi scientifiche ma che hanno contribuito ad incrementare la disinformazione, soprattutto nelle donne, sulla loro fisiologia sessuale. Egli ricorda che NON esiste nessun “orgasmo vaginale”.
Nonostante queste informazioni il mito del doppio orgasmo continua ad aleggiare in giovani donne che vanno alla ricerca, illusoria, del piacere completo vivendo un senso di frustrazione che scaturisce dal nulla e, spesso, dall’aver sentito qualcuna che riesce ad avere un piacere vaginale più intenso o, addirittura, di essere in grado di distinguerlo. Tale distinzione è solo una differente interpretazione di una medesima reazione fisiologica che cambia in base a credenze e a diverse informazioni che si hanno sull’argomento. E’ il software (cervello) che codifica l’orgasmo in vaginale o clitorideo, ma l’hardware (corpo) ne è dotato solo di uno.
La vera nevrosi descritta da Freud, quindi, oggi, deve necessariamente essere letta al contrario, ossia essa non è la conseguenza della incapacità di emanciparsi verso un orgasmo vaginale maturo, ma nasce dalla ricerca di un inesistente piacere che appartiene ad un errore di descrizione ed ad un mito. La frustrazione della mancanza di questo piacere cesserà solo se si smetterà di cercare qualcosa che non è mai esistito.
http://www.medicitalia.it/a.devincentiis/news/3835/Orgasmo-vaginale-donne-a-caccia-di-miti
Lucia:
1. La nevrosi di cui parla Freud si manifestava con paralisi, delirio e convulsioni simili alla possesione diabolica. Infatti oggi in quella foma non esiste o è molto rara. Se la nevrosi fosse un risultato naturale della sessualità femminile o dell'incapacità di avere l'orgasmo (che in quel epoca la donna non era neanche obbligata ad avere orgasmi poteva fare solo il dovere matrimoniale) quel tipo di nevrosi esisterebbe ancora, anzi, con la spinta di godete, godete sarebbe aumentato.
Ma infatti la prima teoria di Freud sulla nevrosi, quella scritta con Breuer, e che presenta anche le sue osservazioni fatte nell'ospedale di Salpetiere con Charcot dice che
la nevrosi è risultato degli stupri o molestie ripetute subite in famiglia.
Dopo questo ipotesi il cerchio dei pazienti di Freud ha comminciato diradarsi considerevolmente. E se guardiamo che oggi, quando speriamo che i stupri in famiglia sono molto piu ridotti questo tipo di nevrosi non esiste piu, tutto sembra confermare che nella sua prima ipotesi aveva ragione. La causa della nevrosi paralizzante e che si manifesta con crisi simil possessione sono il risultato degli stupri subiti.
2. Invidia penis.
Non posso che partire dalla mia prima esperienza quando ho visto un pene, mi sono chiesto "ma non cade?" "E se resta incastrato da qualche parte e si rompe?" :ohmy:
Ho capito forse allora cio che sempre Freud dice che in tutti gli maschi esiste una forte paura di castrazione.
Inoltre anche nei carnevali ho visto molti uomini con pancione alla gravidanza o con le tette.
3. Il piacere femminile non bisogna cercarlo solo ai organi riproduttivi, si sa che la pelle di una donna, dapertutto è piu erogena di quello del maschio che è concentrato solo nel pene. Una donna puo avere brividi di piacere nahc ese gli bacci solo il collo, o gli carezzi il polso o le caviglie, per non parlare di altre zone.
4 . Le ricerche neurologiche hanno dimostrato che se si stimolano nel cervello le zone dell'immaginazione si puo provocare l'orgasmo. Quindi l'immaginazione è l'organo erogeno per eccellenza inutile piangere per la soggettività, la fantasia parte quando parte. Comunque questo è cosi per ambisessi.
Alberto86:
1- Lucia l'hai letto tutto l'articolo? Che c'entra questa "nevrosi" di cui parli?? Per di più la "nevrosi" a cui ti riferisci, mi sembra più la descrizione di un attacco epilettico, patologia cerebrale che effettivamente una volta veniva scambiata per possessione demoniaca.
2-Ecco come al solito hai la capacità di stravolgere completamente le cose. Per "invidia penis" non si intende rozzamente l'invidia dell'organo pene, ma tutti i complessi psico-patologici di inferiorità, invidia ed inadeguatezza che solitamente la donna ha nei confronti del sesso maschile. Mi pare che questi siano, sopratutto oggi, sotto gli occhi di tutti. Ma poi che un uomo possa avere paura della castrazione può essere pure normale. Tu non avresti paura se per qualche motivo esterno, dovessi perdere la funzionalità urologica? E poi comunque per l'uomo il pene è molto importante per la funzione sessuale.
3-Potrebbe essere anche vero che la donna ha un senso erogeno più sviluppato in determinati punti del corpo, ma questo potrebbe essere un adattamento fisiologico-evolutivo alla mancanza di piacere ed orgasmo vaginale. Ma poi tu, per dire che il senso erogeno maschile è concentrato tutto esclusivamente nel pene, sei forse stata uomo? :cool:
4- Nessuno lo mette in dubbio, ed anzi io sono più che d'accordo che sono i pensieri e le fantasie erotiche a stimolare in primis l'orgasmo. Ma fai attenzione che questo vale anche e sopratutto per gli uomini ed è sinonimo di ignoranza dire che la sessualità maschile, rispetto a quella femminile, è di tipo "meccanica" come molte femministe della disinformazione vorrebbero far credere. Sono d'accordo anche sul fatto che la soggettività la faccia sempre da padrona.
Ryu:
Freud era un coglione.
La maggior parte delle cazzate che diceva erano, per l'appunto, cazzate non dimostrate. E' stato smentito/confutato una marea di volte. E sopratutto non è il primo caso in cui un "santone" viene innalzato e celebrato e le cose che dice acquisiscono un valore e vengono erette a verità assolute, come nella religione, nelle arti...
La psicologia che si basa su materie letterarie, quasi filosofiche non vale più dei nostri antenati che parlavano di demonio, cioè che differenza c'è tra parlare di invidia penis e di nevrosi o parlare del fatto che non avere bambini è opera del demonio? O che ci sono i draghi ad asgaard? o che Obi wan... vabbè al smetto! Molto meglio la psicologia orientata alla scienza, lasciate perdere quel coglione di Freud e pensati ai buoni psicologi come ad esempio Dan Gilbert.
Ultima cosa, non è vero che le donne non godono.
Fonte: me ne sbatto di continuo
vnd:
--- Citazione da: Ryu - Ottobre 01, 2013, 12:37:41 pm ---Freud era un coglione.
--- Termina citazione ---
Opinione rispettabile ma io non ne sarei così sicuro.
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