Autore Topic: Edina Karossy Ungheria: Orbàn Contro Parassitismo Bancario e Multinazionali .  (Letto 1014 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Stendardo

  • Veterano
  • ***
  • Post: 3501
Fonte : http://www.quieuropa.it/qui-ungheria-orban-contro-parassitismo-bancario-e-multinazionali/

Qui Ungheria – Orban Contro Parassitismo
 
Bancario e Multinazionali
 
La Guerra di Orban contro il Socialismo, il Comunismo
 
lobbistico e l'Europa usurocratica
 
L'Ungheria e la Via di Orban – Attualità e prospettive
 
 

"Qui Ungheria" - di Edina Karossy, Budapest
 


  L'Ungheria contro il parassitismo bancario                                                     
 
Budapest – di Edina Karossy –  Nell’Unione Europea vige la regola che i diritti sovrani monetari – come l’emissione della moneta, la regolazione del tasso di cambio, la regolazione degli interessi, i crediti – sono detenuti ed esercitati dalle banche centrali (specie private) indipendentemente dal fatto che esse siano banche private o statali. L’Euro viene emesso dalla Banca Centrale Europea con sede a Francoforte e su cui gli stati membri non hanno alcuna voce in capitolo. Il Trattato di Lisbona prevede che né il Parlamento Europeo, né la Commissione né il Consiglio Europeo possano avere voce sul suo funzionamento, mentre le partecipazioni azionarie - che hanno anche riferimenti finanziari – di questi enti devono essere obbligatoriamente comunicate alla banca. Le Banche Centrali Europee – come ormai noto ai più svegli - sono oggi totalmente sottomesse alle sovra-strutture finanziarie internazionali. Nel sistema finanziario globale le banche si sono sottratte dal controllo statale quindi sono loro stesse che controllano in modo sovrano le proprie attività. Esse funzionano quindi come una sorta di casinò in cui possono giocare in maniera arbitraria giochi d’azzardo e possono fare speculazioni senza limiti.
 
 Il Ricatto                                                                                                                       
 
 

Al presunto "crollo" del sistema monetario gli speculatori hanno chiesto agli stati di "salvare il sistema bancario" dicendo – in modo fittizio ed illusorio – che se non si fosse stabilito un "prestito interbancario normale" (?), allora esse non sarebbero riuscite a finanziare l’economia reale, sotto una sorta di minaccia del blocco delle produzioni, con contestuali fallimenti aziendali a catena e la perdita di milioni di posti di lavoro. A questo punto i governi filo-europeisti si sono adeguati per filo e per segno al diktat dell'usura internazionale, mettendo le mani in tasca a milioni di contribuenti ed effettuando (rigorosamente con soldi pubblici) l'ingannevole salvataggio dei banchieri giocatori d’azzardo. Ciò ha danneggiato fortemente – come detto in altre sedi – l'economia reale dei Paesi dell'UE (Vedi Eurozona e non solo) dirottando nel calderone bancario quei soldi pubblici che sarebbero potuti andare agli investimenti nell'economia reale ed elargiti ad aziende e famiglie in difficoltà, sotto forma di aiuti, incentivi o (Vedi Modello Auritiano) "Reddito di Cittadinanza". Chissà come mai hanno dato la precedenza alle banche d’azzardo (creatrici di debito e ricchezza fittizia – vedi derivati) al posto dell’economia reale che produceva beni e ricchezza reale! Voi che dite?
 
 

 Sotto l'Ombra Nera dell'FMI                                                                                 
 
 

In Ungheria la propaganda europeista sosteneva che il credito dell'FMI di 25 miliardi di dollari sarebbe dovuto servire al corretto funzionamento dell’economia nazionale. Anche se ormai tutti – o quasi – hanno preso consapevolezza del fatto che pure la crisi ungherese fu in maggior parte conseguenza di una strategia finanziaria ben progettata dalla finanza internazionale. La Banca Nazionale Ungherese da più di 20 anni pagava interessi reali più alti del 3,5% rispetto agli altri paesi dell’UE. Da noi (Budapest) l'interesse era sempre troppo alto. Spropositato. Gli stati europei e l’America durante la crisi hanno abbassato gli interessi per aiutare la produzione, mentre in Ungheria la Banca Nazionale Ungherese con la crisi ha aumentato ulteriormente il tasso di base con la scusa dell’indebolimento artificiale del Fiorino. A causa di questi interessi alti (unici) in Europa sono planati numerosi avvoltoi, desiderosi di investimenti e contestuali profitti corposi, facili e veloci. Furono "investiti" miliardi di euro, per la gioia degli speculatori finanziari americani e di mezzo mondo, interessati a pompare via dal Paese – come una grande aspirapolvere – il surplus creatosi con gli interessi.
 
 

 L'Ungheria di ieri è l'Italia di oggi                                                                       
 
 

Ma per poter portare via questi extra-profitti ottenuti attraverso questi squallidi mezzucci speculativi, il saldo riportato in seno al conto della Banca Nazionale Magiara non era sufficiente! Ovviamente! Un pò quello che sta accadendo oggi in Italia, Paese nel quale l'aumento delle tasse è proporzionale (paradossalmente) all'incremento del Debito Pubblico, mentre tutti i partiti – come i ladri di Pisa – fingono di litigare di giorno e si accordano di notte per mantenere questo assurdo status quo.
 
 



 

 L'FMI e l'Alibi di una Nuova Truffa                                                                   
 
 

Quindi per poter ripagare gli speculatori e gli avvoltoi della finanza servì accendere questo famigerato credito con l'FMI: proprio al fine di poter cambiare in valuta – indisturbati - questo illegittimo extra-profitto, saccheggiando le ricchezze reali della gloriosa terra d'Ungheria. Gli enti di "riciclaggio" furono le filiali delle banche madri di proprietà estera, che in tal modo tolsero letteralmente fondi a settori cardine quali: istruzione; salute; sistema pensionistico, ecc.. Adesso ringraziando il Cielo non abbiamo più bisogno dei "servigi" del Fondo Monetario Internazionale". Il prestito è stato ripagato e pertanto esso non può creare e sostenere le basi e l'alibi di una nuova truffa. In tal contesto, inoltre. c'è da dire che l’interesse di base è stato provvidenzialmente abbassato, ridotto, ed attualmente è pari al 3,8 % (secondo dati ufficiali diramati dalla Banca centrale magiara del 28 agosto 2013).
 
 

 Orban e il Controllo sulla Banca Nazionale Ungherese                               
 
 

Le banche centrali possono emettere moneta scoperta (cioè dove non esiste il valore corrispondente in oro) senza limiti, che viene tuttavia coperta nel momento in cui viene prestata allo Stato, agli individui, ai liberi professionisti perché questi pagano gli interessi con dei soldi coperti dal lavoro. Viktor Orbán attraverso leggi ad hoc ha intenzione di controllare l’attività della Banca Nazionale Ungherese in modo che non possa fare speculazioni, che non possa ottenere extra-profit ingiusti ed esagerati. E’ per questo è stata varata la legge CCVIII/2011 nella quale però si dichiara che la Banca Nazionale Ungherese è indipendente, nello svolgimento dei suoi compiti e dei suoi doveri. Essa non può chiedere ed accettare istruzioni dal Governo, dalle enti dell’Unione Europea (ad eccezione, purtroppo, della Banca Centrale Europea), da altri Stati e Governi di altri Stati o da qualunque partito politico.
 
 

 La Sentinella "Giuridica" del Sistema – Il Trattato di Lisbona                   
 
 

In realtà lo Stato-Comunità (e non lo stato apparato) dovrebbe riprendere i diritti sovrani monetari, perché altrimenti non si spiega il fatto che lo Stato stesso (cioè i cittadini) non possa avere una parola sulla direzione del sistema monetario, ma durante la crisi la banca pretende l’aiuto dello Stato, caricando la responsabilità sulle spalle dei cittadini. Temo che nell’UE – fin quando i trattati non vengano impugnati, resi illegittimi o modificati – ciò non sia più fattibile perché il Trattato di Lisbona lo vieta. Ricordiamo che l'Art. 123 obbliga gli stati a rifinanziarsi sui mercati internazionali, nel nome del libero mercato. Dimenticando tuttavia che il denaro non è una merce, un prodotto, ma una elemento convenzionale di facilitazione degli scambi e soprattutto di proprietà dei cittadini. Quindi il controllo che cerca di fare attualmente il Governo ungherese – vista la situazione – è un controllo a livello della direzione (il direttore della Banca Nazionale Ungherese attualmente è Dott.  György Matolcsy, in carica dal 4 marzo 2013).
 
 

  La Legge CCVIII/2011 – Emissione e Copertura Aurea                             
 
 

Lo Stato dovrebbe – pertanto, in una situazione di normalità – emettere la moneta a costo "zero" con cui potrebbero essere avviati gli investimenti infrastrutturali come per esempio la costruzione di dighe; depuratori d’acqua; case per giovani coppie; parchi e strade; sviluppare l’agricoltura; aumentare le pensioni ecc.. Che senso ha, infatti, dare il nullaosta alle costruzioni ad aziende austriache (vedi autostrade)  e permettere che queste finiscano per incassare soldi ed arricchire il loro Paese, mentre noi ci paghiamo su pure gli interessi per decenni? Secondo la sopra menzionata legge la Banca Nazionale Ungherese ha il diritto di emettere banconote e per la stabilità economica detiene la copertura in oro.
 
 

 Il Socialismo e il fenomeno delle Consolidazioni Bancarie                       
 
 

Immagino che in tal contesto la Banca Centrale Europea ci dica ancora, purtroppo e comunque, quanta moneta possiamo emettere ma se nella direzione ci sono persone più affidabili si possono evitare truffe come le “consolidazioni bancarie” che sono state fatte nei precedenti Governi socialisti (tutti ex comunisti in pratica). All’inizio degli anni '90 il Governo Horn (ex comunista) appunto sotto l'ambigua espressione di “consolidazione bancaria” aiutò le banche con 500 miliardi di Fiorini perché – dicevano – di “trovarsi in difficoltà”. Dimenticando non solo l'attività speculativa di quest'ultime, ma anche gli enormi privilegi da signoraggio secondario (riserva frazionaria). Ma quando lo Stato era in difficoltà come mai le banche non hanno aiutato e non hanno ripagato anche in parte tutti quei soldi ricevuti in regalo? Il perchè evidentemente è semplice, e può racchiudersi tutto in una parola di sei lettere… "Truffa". Nel 1997, poi, c’è stata una seconda “consolidazione bancaria”, in pratica una nuova ed enorme truffa perpetrata da Péter Medgyessy (all’epoca ministro delle finanze e – nel contempo – Presidente del Consiglio in divisa socialista – ex comunista e "amico del popolo" pure lui) e da György Surányi  (ex direttore della Banca Nazionale Ungherese). Questi squallidi personaggi hanno rubato milioni, il bello è che sono stati anche beccati ma mai puniti e hanno avuto la faccia tosta di dire ai cittadini (in settembre del 2001) che l’avevano fatto perché lo Stato imparasse che i soldi hanno un prezzo. Beh anche in Italia i casi simili sono stati innumerevoli… ancora oggi. Ma la politica che fa? Dorme compiacente, fingendo di occuparsi con impegno e onestà di cause "importanti"… ma pur sempre minori e marginali. Un pò come morire di cancro ed occuparsi solo della cura del raffreddore con l'aspirina. E poi magari dire agli Italiani: visto che vi stiamo curando?! Stiamo lavorando per voi! Tranquilli!
 
 

 Socialismo e Multinazionali – Un idillio perfetto                                         
 

All’epoca del "dominio socialista" le multinazionali – inoltre – è bene ricordare come avessero delle esenzioni fiscali: non dovevano pagare le tasse o avevano enormi sgravi fiscali. Come mai le aziende (PMI) ungheresi ed i cittadini dovevano pagare tutte le tasse, ma le grandi multinazionali straniere no? Tra l’altro queste ultime portarono pure via l’enorme extra-profitto dal Paese rubandolo dalle tasche degli ignari cittadini, magari contenti pure di acquistare presso le filiali delle medesime multinazionali (un pò quello che avviene nei grandi centri commerciali italiani, dove molte multinazionali non pagano un euro di IVA, versando l'IVA al 4% nei loro paradisi fiscali di riferimento, come ad esempio il Granducato di Lussemburgo). Anche in questo campo Viktor Orbán ha apportato delle modifiche rilevanti per le quali non piace ai media esteri.
 
 La Via di Orban                                                                                                           
 
A mio parere Viktor Orbán vuol rendere statale la Banca Nazionale Ungherese, obbligando al pagamento delle tasse banche e multinazionali; inoltre, facendo gestire la situazione a persone più affidabili, di sua fiducia, vuole evitare le truffe delle banche e della Banca Nazionale Ungherese ma temo che su questo fronte abbia in parte le mani legate e che si trovi tra due fuochi, e sotto la sorveglianza speciale dell'Unione Europea e delle banche internazionali che gli rendono costantemente la vita difficile con sanzioni, speculazioni sul cambio del Fiorino e con la sospensione e/o cancellazione dei fondi UE per progetti e sviluppi vari. (Probabilmente Orban – aggiungiamo – potrebbe provare a studiare con più attenzione gli appunti del professor Giacinto Auriti su Reddito di Cittadinanza e Proprietà Popolare della Moneta ad oggi l'unica vera strada da battere a livello internazionale per liberarsi definitivamente dall'usurocrazia e dal parassitismo bancario). Orban è sulla buona strada, gli auguriamo per questo di andare avanti con coraggio, in attesa – finora vana – che qualcosa cambi anche nell'addormantata Italia.
 

Edina Karossy, Qui Ungheria - Budapest
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius