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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/alberoni-replica-boldrini-sei-femminista-radicale-sempre-953618.htmlAlberoni replica alla Boldrini: "Sei una femminista radicale, da sempre la donna è nutrice"
Il sociologo zittisce la presidente della Camera: "Quella della nutrice è la funzione materna per eccellenza". E difende Guido Barilla: "Vende un prodotto che si rivolge alla famiglia tradizionale"
Andrea Indini - Gio, 26/09/2013 - 17:44
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"Laura Boldrini è una femminista radicale che non userebbe mai le parole madre e padre". Francesco Alberoni non fa giri di parole e va dritto al nocciole del problema. Le battaglie contro il vocabolario italiano, le prese di posizione sul ruolo della donna all'interno della famiglia e della società e, soprattutto, la ciecità ottusa dinnanzi alle differenze sostanziali e strutturali tra uomo e donna sono figlie di un femminismo integralista che ha spopolato in America e nel Nord Europa.
A rinfocolare la polemica è stata proprio la presidente della Camera nella sua invettiva contro le pubblicità che mettono le donne a servire a tavola. Una vera e propria stilettata contro la Barilla che, nelle ultime ore, è finita sotto il fuoco incrociato delle associazioni omosessuali perché Guido Barilla ha spiegato che non metterà mai nei suoi spot una coppia gay, non per mancanza di rispetto ma perché "il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell'azienda". Alla base di entrambe le polemiche c'è, da parte della Boldrini e delle associazioni arcobaleno, una voluta stortura del ruolo della donna tra le mura domestiche. "È madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo - ha spiegato Barilla a La Zanzara - è una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana".
Per Guido Barilla la pubblicità è "una cosa molto seria" che va discussa solo con "persone che ne capiscono". Proprio per questo abbiamo deciso di rivolgerci al professor Alberoni che con la Barilla ha un filo diretto. Il noto sociologo e scrittore, che sul Giornale cura la rubrica L'angolo del lunedì, è il padre dell'eterna favola del Mulino Bianco. "L’idea che ebbi - aveva spiegato tempo fa Alberoni - con Barilla era quella di creare una pubblicità che si opponesse al momento drammatico che stava vivendo la società italiana di allora: dopo gli anni di piombo. Da allora sono cambiate tante cose ma il significato è rimasto immutato. Protagonista è sempre la famiglia perché il suo scopo è rassicurare". Oggi come allora niente è cambiato. Eppure non mancano gli attacchi e le polemiche. Secondo Alberoni, la posizione della Boldrini è appunto figlia di "un femminismo radicale che non userebbe mai le parole 'padre' e 'madre', ma cerca di sostituirle con 'genitore uno' e genitore due'". È la stessa posizione del ministro all'Integrazione Cècile Kyenge e, più in generale, di una sinistra integralista che mira a stravolgere la realtà di cui si può quotidianamente fare esperienza. "Guido Barilla vende un prodotto che si rivolge alla famiglia tradizionale - assicura il sociologo - non ce l'ha certo con gli omosessuali, piuttosto mette in scena la situazione che coinvolge la stragrande maggioranza della popolazione". Da sempre nelle pubblicità della Barilla ci sono bambini che giocano sorridenti, da sempre accanto a loro ci sono mamme che li accudiscono. "La donna che serve a tavola - fa notare Alberoni - è rappresentata così com'è in una famiglia tradizionale". Dall'anno scorso la Mulino Bianco, invece, ha percorso una strategia diversa. "Non c'è più bisogno della donna - spiega ancora - perché è stato preso un famoso attore". Si tratta, appunto, di Antonio Banderas. L’attore spagnolo, sex symbol nel ruolo di mugnaio, è stato ingaggiato perportare i clienti dentro al mulino e mostrar gli ingredienti genuini, le uova covate dalle galline, il grano appena colto e l'acqua di sorgente. "La pubblicità - fa notare Alberoni - utilizza sempre le persone più adatte a veicolare il messaggio che vuole essere trasmesso". E così fa Barilla. Con buona pace per le associazioni gay che hanno lanciato una vera e propria campagna per boicottare la pasta famosa in tutto il mondo.
L'attacco mosso dalla Boldrini e il vespaio scatenato dalle associazioni omosessuali non hanno la stessa radice. Alberoni si rifiuta di ricondurre il problema a livello politico, punta piuttosto il dito contro l'errore in cui è incappata la presidente della Camera. "Sono le donne che fanno i figli - fa notare - sono le donne che fanno da mangiare e curano, i figli come anche i mariti". La madre è, appunto, una nutrice. "È la funzione materna per eccellenza", fa notare il sociologo che trova la posizione della Boldrini sbagliata a partire dal punto di vista filologico. "Ci sono gruppi femministi che arrivano ad usare, solo ed esclusivamente, parole femminili - racconta Alberoni - questo è estremismo culturale". Tutt'altro discorso per il boicottaggio organizzato dalla comunità omosessuale. "Ci sono altri prodotti - conclude Alberoni - per i quali è meglio usare una coppia gay. Fa effetto sentir dire certe cose perché va contro l'esperienza".