Da il Tirreno di ieri
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2013/10/06/news/palpeggia-ragazza-studente-a-processo-1.7875246PISA. Una corsa sul prato con altri amici per circondare un gruppetto di ragazze. Con un approccio poco cavalleresco le studentesse vengono spinte verso il Battistero e poi i maschi partono con i palpeggiamenti nelle parti intime e sul seno. Il tutto almeno per una trentina di secondi. Finita la scorribanda i ragazzi si dirigono altrove nella zona monumentale di Piazza dei Miracoli a fare baldoria per la festa dei cento giorni alla maturità.
L’accusa. Uno dei protagonisti di questa scena, avvenuta il 15 marzo 2011, in occasione del “rito della lucertola”, è sotto processo per violenza sessuale di gruppo in concorso con ignoti. Gli altri amici non sono stati identificati. Ora rischia da 6 a 12 anni di carcere.
La denuncia. Una studentessa, turbata per i toccamenti, lo aveva denunciato ai vigili urbani in servizio al Duomo. In aula, il processo si svolge a porte chiuse (presidente del secondo collegio Pietro Murano, pm Paola Rizzo), la parte offesa ha confermato le accuse e riconosciuto il suo “palpeggiatore” attraverso una foto. Non ci sono costituzioni di parti civili, né è stato avviato un procedimento per la richiesta danni. C’era una denuncia alla polizia municipale che non si è fermata e che ora è diventata un processo.
La storia. Le amiche, dopo essere state al mare, la mattina finiscono con altri migliaia di maturandi in Piazza dei Miracoli per partecipare al rito propiziatorio. A un certo punto una decina di giovani si avventa sulle studentesse dando vita a quello che per uno studente di 21 anni, immigrato africano, ma da anni residente e inserito a Pisa, si trasforma in un incubo. Lui sostiene che quella ragazza si è sbagliata. Che lo ha confuso con un altro. Lei, però, conferma le accuse con un riconoscimento fotografico. «È lui quello che mi ha toccata» ripete in udienza.
Gesto e punizione. Da quando venne denunciato, il 21enne non si dà pace. Al suo avvocato, Fabrizio Bartelloni, ha chiesto come abbia potuto ritrovarsi con un’accusa così infamante e dalla sanzione severa per un comportamento generalizzato che ogni anno si ripete davanti al Duomo. Tra le destinatarie dei palpeggiamenti le reazioni non sono identiche. C’è chi abbozza e passa oltre e chi non accetta il pretesto del rito per sentirsi le mani addosso. Così è andata questa volta con la ragazza che ha chiesto l’intervento dei vigili. Dopo lo choc per il rinvio a giudizio, il 21enne ora si trova a riflettere sulle conseguenze di quel gesto che lo ha portato a sbattere contro il codice penale. Lo studente racconterà in aula a marzo la sua verità. Sospeso tra la goliardia di cattivo gusto e una condanna molto dura.
Zitiello (Casa della donna)
"Non c'è un rigore eccessivo i giudici appureranno i fatti"
"Non conosco i fatti nel merito e, quindi, non posso esprimermi sulla storia in sé. Se è stato rinviato a giudizio ci saranno stati gli elementi per rinviarlo a giudizio e poi in sede processuale verranno appurati i fatti".
Giovanna Vitiello è la responsabile del centro antiviolenza della "Casa della donna". E' un'istituzione che in città rappresenta un osservatorio aggiornato sul fenomeno degli abusi nell'universo femminile, I numeri del centro, e le relative richieste di aiuto, dicono che l'emergenza resta all'ordine del giorno. Alla domanda se su questo fronte si è passati da un lassismo di un tempo a un rigore eccesseivo la responsabile del centro antiviolenza risponde che "non è così, purtroppo. Perchè ogni caso è un caso a sé. E anzi, le decisioni sono molto diverse. Non c'è una linea comune nel modo in cui procede la magistratura. Viene valutata storia per storia". Sul nostro territorio che si allarga da Pisa città fino a Pontedera e zone limitrofe, 221 donne nel 2012 si sono rivolte al Telefono Donna attivo l'associazione (rispetto alle 173 dell'anno passato); 203 invece, hanno subito un maltrattamento. (p.b.)
In basso la foto del pm Paola Rizzo, dall'immagine, questa gli fa avere il massimo della pena.
SENZA PAROLE.