Autore Topic: Prof.Mario Palamaro : I protagonisti dell'aborto . Il concepito .  (Letto 711 volte)

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Offline Stendardo

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E' il grande assente dal dibattito sull'aborto . Non parla , non partecipa a dibattiti televisivi , non vota e quindi non è appetibile da parte di alcun genere di partito o di forza politica . E' il convitato di pietra al dibattito sul suo destino . Intorno a lui la gente discute a bassa voce o urla infuriata , si accapiglia oppure conversa placidamente sorseggiando un drink , mentre in qualsiasi caso il concepito non può far sentire la sua voce . Mai .
Il nascituro è come un imputato trascinato ad un processo nel quale sono ignoti di capi d'accusa , gli addebiti , le circostanze del delitto ipotizzato . Un processo nel quale la persona alla sbarra non può rendere alcuna dichiarazione spontanea . Deve stare zitto . E a norma di legge non ha nessun diritto di difesa , nessun avvocato d'ufficio . Gli unici che possono assumerne in qualche modo la difesa sono coloro che , pur essendo già nati , si ricordano di essere stati un giorno dei nascituri , e sentono così il dovere di spendere una parola , e magari qualche cosa di più , in difesa di un innocente che non può difendersi da solo .
Questo silenzio inevitabile è il punto di forza dell'abortismo . E' un silenzio che impedisce alla vittima dell'aborto di rendsersi presente . Di farsi vedere . Se le donne tentate di abortire "vedessero" il figlio che c'è già in loro , e fossero costrette a volgere lo sguardo del cuore in quella direzione , forse sentirebbero emergere dalla coscienza un rimprovero , una resistenza fortissima a compiere un gesto così terribile , così disumano .
Ma come si fa a "rendere presente" un essere umano così piccolo , così invisibile ? Si può fare molto con la parola . Le parole che si spendono in difesa del concepito devono essere chiare . Non devono "pagare dazio" al fatto che l'abortismo ha occupato manu militari le redazioni dei giornali e ha trasformato la mentalità comune . Se , ad esempio , ci chiedono di dare un giudizio sull'aborto , per favore : evitiamo di dire che è una "sconfitta" , oppure un "dramma" . Non che queste due affermazioni siano false . Anzi . Ma sono abitualmente usate dall'abortismo per nascondere . Nascondere che cosa ? Ma è semplice : il nascituro .
E' lui che l'abortismo vuole togliere di mezzo dai discorsi della gente , in modo da rendere pacifica e tranquilla la "scelta" della donna . Ecco perché l'abortismo non tollera nemmano la formulazione di un giudizio morale sull'atto abortivo : bisogna "liberare" la donna da tutti i condizionamenti e dagli inutili sensi di colpa della società arcaica e tradizionale .
Ma il concepito è , ostinatamente , un fatto . Don Luigi Giussani ha scritto una volta che il peccato originale consiste "nell'affermazione di sé prima che della realtà" . E' una definizione stupenda , che interroga anche le coscienze laiche in sincera ricerca della verità sull'uomo . Ma è anche una definizione che si attaglia perfettamente alla legalizzazione dell'aborto e al cuore della legge 194 del 1978 . Che cos'è infatti il principio di autodeterminazione se non "l'affermazione di sé" da parte della donna "prima della realtà" che è quel figlio invisibile ? L'abortismo è in questo senso un perfetto strumento di autodistruzione dell'uomo , e della sua ragione pensante .

Prof.Mario Palamaro laureato in Giurisprudenza , filosofo del diritto , docente presso la Facoltà di Bioetica dell'Università Pontificia Ragina Apostolorum di Roma e presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Europea di Roma . E' presidente nazionale del Comitato Verità e Vita . Giornalista pubblicista , è una delle firme della rivista Il Timone ed è editorialista de Il Giornale e de il Cittadino di Monza . Dai microfoni di Radio Maria conduce da anni la rubrica "Incontri con la Bioetica" .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius