Fonte :
http://www.adiantum.it/public/3447-genitori-a-vita,-obiettivo-raggiunto--lettera-consegnata-al-papa-e-nuovi-disegni-di-legge.aspGenitori a Vita, obiettivo raggiunto: lettera consegnata al Papa e nuovi disegni di legge
Cronache dai tribunali
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10/10/2013 - 19.45
"Sono molto soddisfatto", così esordisce Andrea Poma, presidente di GaV (Genitori a Vita - aderente ADIANTUM), parlando con AD-News sulla via del ritorno in Sicilia. "Siamo stanchissimi, ma la due giorni di Roma ci ha regalato una nuova esperienza di vita, e anche tante soddisfazioni e riconoscimenti. Per noi che sacrifichiamo gratuitamente il nostro tempo rimane solo questo, ma niente più pacche sulle spalle, adesso vogliamo i fatti".
Uno dei massimi esponenti della Gendarmeria vaticana, vista la cortese determinazione dei soci di GaV, avrebbe personalmente consegnato a Papa Francesco il documento preparato dall'associazione catanese.
A Montecitorio, invece, Poma e co. hanno preso contatto con alcuni parlamentari del Senato, e raggiunto un accordo di intenti. Mediazione familiare, supporto psicologico obbligatorio per i genitori dopo una separazione, l'istituzione di un avvocato che tuteli esclusivamente il bambino; il tutto per prevenire i conflitti genitoriali e garantire la bigenitorialità a cui ogni figlio dovrebbe avere diritto. Questi sono i punti salienti di un disegno di legge che i senatori del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, si sono impegnati a valutare dietro richiesta di GaV.
"Stiamo mettendo a punto un disegno di legge - ha spiegato Compagnone dopo aver incontrato Andrea Poma - che risolva i problemi della famiglia, per superare quei disagi che spesso sfociano negli episodi di violenza domestica, di stalking o che portano al suicidio tanti genitori separati".
Si tratta, purtroppo, di realtà diffuse e troppo spesso sottovalutate. "Ci sono casi - ha ricordato il senatore - come quello di Poma che, partendo da un divorzio conflittuale, si ritrova oggi a non vedere il figlio da quasi due anni".
Tutto questo, a gennaio scorso, lo ha portato ad incatenarsi davanti al Tribunale di Catania e a ottenere che il giudice che stava lavorando al suo caso sciogliesse la riserva. "Dopo quel giorno -ha spiegato il presidente dell'associazione catanese - ho ricevuto la solidarietà da tantissimi genitori e insieme abbiamo creato una rete e fatto nascere l'associazione con l'obiettivo di tutelare i genitori accecati dalla vendetta. E parlo di madri e di padri, senza alcuna differenza".
E questo, ha concluso Compagnone, "sarà anche l'obiettivo del progetto di legge a cui stiamo lavorando".
Fonte: Redazione