Fonte :
http://www.nocensura.com/2013/10/la-serbia-cambia-la-legge-sulla-banca.html#_FMI e UE attaccano il nuovo governo serbo che cerca di controllare la propria economia e la banca centrale. L’agenzia di rating Standard & Poor’s subito esegue …
S&P declassa debito sovrano a BB- e critica nuovo governo. Nazionalisti hanno “indebolito” autonomia Banca nazionale.
L’agenzia di rating Standard & Poor’s (S&P )ha declassato di un livello il rating sul debito sovrano della Serbia portandolo a BB- con un outlook che passa da stabile a negativo. Lo riferisce S&P in una nota, precisando che il declassamento “riflette la nostra visione per cui il nuovo governo serbo ha fallito nell’adozione rapida di politiche di promozione della fiducia nel suo sistema monetario e che ristabilissero la stabilità fiscale post elettorale”.
Il giudizio negativo di S&P arriva a poco più da una settimana dall’insediamento del nuovo esecutivo nazionalista moderato a Belgrado, guidato dal premier socialista Ivica Dacic, in tandem con il Partito progressista serbo (Sns) del neo capo di Stato, Tomislav Nikolic. Criticato anche da S&P per le recentissime modifiche legislative che “indeboliscono l’indipendenza della Banca nazionale serba (Nbs)”. TMNews 7 agosto 2012
Serbia: varata la legge sulla banca centrale
Il parlamento serbo ha approvato la controversa legge sulla riforma della Banca centrale, criticata da Ue e Fmi che la considerano una minaccia alla sua indipendenza. Il governatore della Banca si era dimesso per protestare contro la legge e per fare pressione sul nuovo governo a maggioranza socialista, gia’ sotto i riflettori di Ue ed Fmi. Secondo il governatore Dejan Soskic, la legge e’ pericolosa perche’ potrebbe ”seriamente violare” l’indipendenza della Banca di Serbia. Ansa 4 agosto 2012
Serbia: governo all’attacco della banca centrale privata
Se la continuità delle politiche di euro integrazione e dialogo con il Kosovo sembra assicurata, Ue e Fondo monetario internazionale (Fmi) sono già “molto preoccupati” per come il nuovo governo nazionalista moderato in Serbia sta traducendo in politica economica quel ‘cambiamento radicale’ promesso in campagna elettorale. Dagli obiettivi di stabilità macroeconomici, agli accordi con il Fondo monetario internazionale (Fmi), passando per i pilastri dell’economia liberale di mercato. Non c’è nulla che il nuovo esecutivo serbo – guidato dal socialista, Ivica Dacic, in tandem con i progressisti del presidente della Repubblica, Tomislav Nikolic – non sembri pronto a mettere in discussione.
Insediato da appena una settimana, il governo è allo scontro frontale con il governatore della Banca nazionale serba (Nbs), Dejan Soskic. Il quale ha presentato ieri sera le sue dimissioni in protesta con la nuova legge sull’organizzazione della Banca nazionale – primo provvedimento con cui si confronta la nuova maggioranza – che “potrebbe seriamente violare l’indipendenza della Banca centrale e accrescere l’instabilità economica e finanziaria del paese”, come ha scritto Soskic in una nota.
La nuova leadership serba accusa il numero uno di Nbs di privilegiare troppo il contenimento dell’inflazione, a scapito della crescita. Il governatore Soskic “perderà il lavoro se non allenterà la cinta del rigore” era stata la minaccia del premier Dacic. Determinato, quanto mai, ad attuarla.TMNews 3 agosto 2012