Autore Topic: Allearsi con i movimenti gay potrebbe anticipare la nostra (e la loro) vittoria?  (Letto 15008 volte)

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Sai, anche essere preti non è affatto normale, visto che la stragrande maggioranza degli uomini non si fanno preti, ma questo non significa automaticamente che sia una malattia.
...Io non sono un medico, tuttavia da quel che ne so il concetto di salute e quindi, al contrario, di malattia non è un concetto oggettivo, preciso e tecnico.
In teoria, secondo me, dovrebbe essere "sano" un essere in cui tutti gli organi funzionano alla perfezione e che sia al contempo perfettamente inserito nell'ambiente sociale.
Ovvio che un essere simile probabilmente sul pianeta non esiste. Qualcuno porta gli occhiali, un altro ha un dente otturato, un altro ha l'herpes simplex, etc.
Quindi si definisce il concetto di malattia a seconda delle epoche e delle convenienze, non essendo possibile una definizione oggettiva e al contempo riscontrabile nella realtà.
Oggi l'OMS definisce la salute come " uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità" (*)
Ai tempi di Freud e compagnia la saulte era definita diversamente, ed è per questo che nascono confusioni.
In teoria considerare l'omosessualità come una patologia avrebbe un suo senso, ma va detto che, con la stessa logica, anche l'herpes labialis (che una volta insediatosi non se ne va più) sarebbe una patologia.

Tornando terra-terra, secondo me chi di dovere ha semplicemente considerato che sarebbe stato molto più facile considerare l'omosessualità una non-malattia e favorirla dal punto di vista sociale, che non inserirla tra le patologie, che tra l'altro avrebbe comportato costi molto alti. Inoltre, favorire l'omosessualità comportamentale favorisce la decrescita, in un'ottica neomalthusiana. Quindi così io mi spiego il tutto. E' tutto logico, tutto torna. E diceva Einstein che se tutto torna, molto probabilmente la teoria è esatta. (Ma diceva anche qualcunaltro che non di rado la realtà non la si vuole vedere).

In sostanza, è necessario distinguere tra ciò che è  individualità e ciò che è la socialità.
Individualmente uno è libero di andare con uomini o donne ed avere le sue convinzioni in merito. Socialmente ognuno è tenuto a rispettare le scelte altrui, fatto salvo cmq e sempre il diritto-libertà di opinione.
E poi oggi viviamo nell'epoca dei media (e ricordiamo che non è mai esistita un'epoca come la nostra), e questi vengono evidentemente utilizzati per dirigere e governare le masse.
Io la vedo così.


(*)
notare come tale definizione sia contestabile sotto parecchi punti di vista: ad esempio oggi, con la crisi economica, quasi nessuno in Italia sarebbe "sano", pur se la definizione è parecchio "a parametri allargati".
A me piacerebbe avere un parere da chi di medicina se ne intende, giusto per chiacchierare. :)
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline ilmarmocchio

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Red :
Oggi l'OMS definisce la salute come " uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità" (*)

Vero, e , secondo me , la dice lunga sulla ideologicizzazione dela definizione di salute.
Come e dove può esistere una persona corrispondente  allo stato di cui sopra ?
E' ovvio xhe in quella definizione è implicito un  contenuto morale e politico.
Ci sono anche motivi di ordine teorico dietro a questa definizione.
Molti dei parametri che definiscono sano o malato un uomo, sono di ordine statistico e quindi probabilstico, il che crea un enorme problema alla medicina che , alivello epidemiologico si tentya di far diventare algoritmica, mentre a livello individuale è euristica.
Gli individui sono simili, ma non uguali .
Inoltre, se in alcuni casi, noi possiamo avere dei riferimenti numerici significativi ( temperatura corporea, pressione sanguisna, ecc ) , in altri , es psichiatria, tutto ciò manca.
Infatti, lo stresso DSM cambia da una edizione all'altra e con esso la definizione e la patoliogicità di alcune condizione.
Tutto progresso scientico, maggior comprensione delle malattie ?
Magari.
Basta pensare all'enorme numero delle ricerche con esito negativo che NON vengono pubblicate.
Eppure, anche l'esito negativo ha un indubbio valore informativo.
La vetrità è che l'ideologia n on è per nulla assente in questi domini e lo si vede dall'evidente mancanza di obiettività che guida molte delle ricerche

Offline Stendardo

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...Io non sono un medico, tuttavia da quel che ne so il concetto di salute e quindi, al contrario, di malattia non è un concetto oggettivo, preciso e tecnico.
In teoria, secondo me, dovrebbe essere "sano" un essere in cui tutti gli organi funzionano alla perfezione e che sia al contempo perfettamente inserito nell'ambiente sociale.
Ovvio che un essere simile probabilmente sul pianeta non esiste. Qualcuno porta gli occhiali, un altro ha un dente otturato, un altro ha l'herpes simplex, etc.
Quindi si definisce il concetto di malattia a seconda delle epoche e delle convenienze, non essendo possibile una definizione oggettiva e al contempo riscontrabile nella realtà.
Oggi l'OMS definisce la salute come " uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità" (*)
Ai tempi di Freud e compagnia la saulte era definita diversamente, ed è per questo che nascono confusioni.
In teoria considerare l'omosessualità come una patologia avrebbe un suo senso, ma va detto che, con la stessa logica, anche l'herpes labialis (che una volta insediatosi non se ne va più) sarebbe una patologia.

Tornando terra-terra, secondo me chi di dovere ha semplicemente considerato che sarebbe stato molto più facile considerare l'omosessualità una non-malattia e favorirla dal punto di vista sociale, che non inserirla tra le patologie, che tra l'altro avrebbe comportato costi molto alti. Inoltre, favorire l'omosessualità comportamentale favorisce la decrescita, in un'ottica neomalthusiana. Quindi così io mi spiego il tutto. E' tutto logico, tutto torna. E diceva Einstein che se tutto torna, molto probabilmente la teoria è esatta. (Ma diceva anche qualcunaltro che non di rado la realtà non la si vuole vedere).

In sostanza, è necessario distinguere tra ciò che è  individualità e ciò che è la socialità.
Individualmente uno è libero di andare con uomini o donne ed avere le sue convinzioni in merito. Socialmente ognuno è tenuto a rispettare le scelte altrui, fatto salvo cmq e sempre il diritto-libertà di opinione.
E poi oggi viviamo nell'epoca dei media (e ricordiamo che non è mai esistita un'epoca come la nostra), e questi vengono evidentemente utilizzati per dirigere e governare le masse.
Io la vedo così.


(*)
notare come tale definizione sia contestabile sotto parecchi punti di vista: ad esempio oggi, con la crisi economica, quasi nessuno in Italia sarebbe "sano", pur se la definizione è parecchio "a parametri allargati".
A me piacerebbe avere un parere da chi di medicina se ne intende, giusto per chiacchierare. :)

Applicando il tuo ragionamento ed anche quello di Rita sul concetto di "salute" e di "malattia" in rapporto alla contigenza dei tempi in cui viviamo , anche la zoofilia , ovvero fare sesso con animali non dovrebbe essere una malattia .  :hmm: :hmm: :hmm:
Evidentemente Freud , Jung ed Adler non erano proprio degli sprovveduti e dei pivelli in materia... anzi mi pare che essi parlassero con cognizione di causa e sapessero perfettamente cosa stessero dicendo...
Ma non preoccupatevi piano piano faranno passare l'idea che anche l'incesto , la zoofilia , la pedofilia etc. sono un "orientamento sessuale normale"...
E la gente , costituita per la stragrande maggioranza da creduloni che crede a tutto ciò che vede in televisione e che legge sui giornali , certamente darà ragione a ciò che dicono i mass media... :doh: :doh: :doh:
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Warlordmaniac

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Applicando il tuo ragionamento ed anche quello di Rita sul concetto di "salute" e di "malattia" in rapporto alla contigenza dei tempi in cui viviamo , anche la zoofilia , ovvero fare sesso con animali non dovrebbe essere una malattia .  :hmm: :hmm: :hmm:
Evidentemente Freud , Jung ed Adler non erano proprio degli sprovveduti e dei pivelli in materia... anzi mi pare che essi parlassero con cognizione di causa e sapessero perfettamente cosa stessero dicendo...
Ma non preoccupatevi piano piano faranno passare l'idea che anche l'incesto , la zoofilia , la pedofilia etc. sono un "orientamento sessuale normale"...
E la gente , costituita per la stragrande maggioranza da creduloni che crede a tutto ciò che vede in televisione e che legge sui giornali , certamente darà ragione a ciò che dicono i mass media... :doh: :doh: :doh:

Incesto, zoofilia e pedofilia sono orientamenti sessuali ai danni di soggetti o incapaci di intendere e volere o svantaggiosi da un punto di vista evolutivo.

Offline Stendardo

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Incesto, zoofilia e pedofilia sono orientamenti sessuali ai danni di soggetti o incapaci di intendere e volere o svantaggiosi da un punto di vista evolutivo.

E chi l'ha detto ?

Un padre/madre di 50 anni che fa sesso con il figlio/a di 30 non sono mica soggetti incapaci di intendere e di volere (sempre secondo ciò che la legge italiana indica come soggetto incapace di intendere e di volere , ed anche in questo caso si dice che è una questione soggettiva perchè per alcuni ad esempio un ragazzo\a di 13 anni sessualmente maturo è "capace di intendere e di volere" mentre per la legge italiana essa è un soggetto "totalmente incapace di intendere e di volere" .)

Ed anche per la pedofilia non è detto .

Ad esempio : in Italia se un ragazzo\a di 18 anni fa sesso con un ragazzo\a di 13 anni viene arrestato per pedofilia anche se il\la 13enne è consenziente .
In questo caso il/la 13enne viene considerato soggetto "totalmente incapace di intendere e di volere" .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Warlordmaniac

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E chi l'ha detto ?

Un padre/madre di 50 anni che fa sesso con il figlio/a di 30 non sono mica soggetti incapaci di intendere e di volere (sempre secondo ciò che la legge italiana indica come soggetto incapace di intendere e di volere , ed anche in questo caso si dice che è una questione soggettiva perchè per alcuni ad esempio un ragazzo\a di 13 anni sessualmente maturo è "capace di intendere e di volere" mentre per la legge italiana essa è un soggetto "totalmente incapace di intendere e di volere" .)

Ripeto quello che ho detto:

Citazione
Incesto, zoofilia e pedofilia sono orientamenti sessuali ai danni di soggetti o incapaci di intendere e volere o svantaggiosi da un punto di vista evolutivo.

Quindi:

Soggetti incapaci di intendere e di volere: bestie e giovani.
Rapporti svantaggiosi dal punto di vista evolutivo: incesti.

La pedofilia è amore per i bambini. Secondo me la pedofilia è da condannare in quanto il bambino deve crescere indisturbato nella sua fase di latenza. Finita la fase di latenza, io convengo che non si parla più di pedofilia e che non ci dovrebbe essere persecuzione penale per gli adulti che hanno rapporti efebofili, a meno che il sesso adolescenziale non venga veramente perseguito penalmente in tutte le sue forme pratiche.

Offline Stendardo

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Ripeto quello che ho detto:

Quindi:

Soggetti incapaci di intendere e di volere: bestie e giovani.
Rapporti svantaggiosi dal punto di vista evolutivo: incesti.

La pedofilia è amore per i bambini. Secondo me la pedofilia è da condannare in quanto il bambino deve crescere indisturbato nella sua fase di latenza. Finita la fase di latenza, io convengo che non si parla più di pedofilia e che non ci dovrebbe essere persecuzione penale per gli adulti che hanno rapporti efebofili, a meno che il sesso adolescenziale non venga veramente perseguito penalmente in tutte le sue forme pratiche.

Se è per questo l'omosessualità è ancora più svantaggiosa dell'incesto "da un punto di vista evolutivo" oppure ti piace mettere nel calderone solo ciò che più ti aggrada...?

E poi chi fissa i paletti ? Chi decide cosa va bene da cosa non va bene , tu...?
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Offline vnd

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ma pure la sterilità non scelta non era considerata una malattia...

www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=294.msg1902;topicseen#msg1902

forse potrà spiegare meglio il marmocchio, però pur'io non mi sento di definire "malato" un omosessuale così come non mi sento di definire "malata" una persona sterile.

La malattia indica uno stato di sofferenza. Oggettivamente l'omosessualità e la sterilità non comportano per tutti sofferenza, nè alterano le normali funzioni fisiologiche di un individuo o ne pregiudicano la sopravvivenza.

Esatto.
Per alcuni la sterilità è un problema. E' giusto che la collettività paghi per aiutare queste persone ad aggirare l'ostacolo? Io credo di sì.
In questo senso, la steritlità è una malattia da curare.

Le cure psichiatriche avvengono su richiesta del paziente.
Nessuno curerà mai gli omosessuali in modo coatto.
Ma se l'omosessuale vivesse con disagio la sua inclinazione e chiedesse di essere curato, sarebbe giusto che la collettività pagasse per aiutarlo?

Per la stessa ragione, io direi di sì.

Vnd [nick collettivo].

Offline Salar de Uyuni

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La definizione più base di malattia,è quella di deviazione dall'omeostasi,ovvero dall'equilibrio di autoregolazione fisiologica che permette ad un organismo in primo luogo di vivere,in secondo luogo di mantenere le sue funzioni.
Definizione che è meno completa,ma anche meno soggettiva,anche se opinabile come tutte le altre...

Se non erro comunque l'omosessualità era inserita nel DSM insieme alle altre parafilie citate in precedenza (zoofilia,travestitismo ecc...),ma poi è stata derubricata su pressione della nuova mentalità politicamente corretta.

Premetto che pur trovando inadeguato il concetto di malattia riferito all'omosessualità,TROVO QUESTA POLITICA DI DE-PATOLOGIZZAZIONE DELL'OMOSESSUALITA' ESTREMEMAMENTE INGIUSTA E INCOERENTE,PERCHE' NON ACCOMPAGNATA DA UNA CONTEMPORANEA DE-PATOLOGIZZAZIONE DELLE ALTRE PARARIFILIE.
IN BASE A QUALE CONCETTO,L'OMOSESSUALITA' NON E' UNA MALATTIA,MENTRE LA ZOOFILIA SI'?

IN SOSTANZA O LE SI DERUBRICANO TUTTE,OPPURE NON SE NE TOGLIE UNA,SOLO PER FARE PIACERE A UNA LOBBY DI ROMPICOGLIONI.

La mia posizione su questo punto,è che come nella fattoria degli animali,esistono alcuni più uguali di altri di altri,allo stesso modo,esistono alcuni diversi più diversi di altri

Cioè io ritengo questo sdoganamento ''ad personam'',estrememamente ingiusto,e totalmente iniquo,non tanto nei confronti dei ''normali'',quanto nei confronti degli altri diversi,che poveretti,sono   nati così,ma non hanno una lobby che li difenda e che regali oscar a chi fa un western in cui un cowboy si innamora di un cavallo...

Sembra che stia scherzando,ma io la penso così realmente...
A suo tempo avrei voluto fare una lettera a un qualche giornale benpensante,inventandomi di avere qualche parafilia strana,e sostenendo di sentirmi discriminato,perchè la parafilia omosessuale è riconosciuta,mentre la mia,no,giusto per vedere cosa mi rispondevano...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Applicando il tuo ragionamento ed anche quello di Rita sul concetto di "salute" e di "malattia" in rapporto alla contigenza dei tempi in cui viviamo , anche la zoofilia , ovvero fare sesso con animali non dovrebbe essere una malattia .  :hmm: :hmm: :hmm:
Evidentemente Freud , Jung ed Adler non erano proprio degli sprovveduti e dei pivelli in materia... anzi mi pare che essi parlassero con cognizione di causa e sapessero perfettamente cosa stessero dicendo...
Ma non preoccupatevi piano piano faranno passare l'idea che anche l'incesto , la zoofilia , la pedofilia etc. sono un "orientamento sessuale normale"...
E la gente , costituita per la stragrande maggioranza da creduloni che crede a tutto ciò che vede in televisione e che legge sui giornali , certamente darà ragione a ciò che dicono i mass media... :doh: :doh: :doh:

Sull'incoerenza di definire l'omosessualità normale,mentre le altre parafilie malattie, ho già risposto.

Detto questo ci tengo a precisare che trovo il concetto di malattia,TOTALMENTE INADEGUATO,specialmente se utilizzato da un credente.
Il problema è che il termine 'omosessualità'',è un termine che nasce nell'ottocento,per rispondere a criteri di classificazione ''scientifici'' del comportamento umano e non.
In sostanza,l'omosessualità,con l'avvento del positivismo scientifico,da peccato,è diventata malattia.
Ora io ritengo che se l'occidente è ridotto,come è ridotto questo sia dovuto al razionalismo scientista.
Per me l'omosessualità non è nè una malattia,e neanche in senso stretto un peccato (individuale),per il quale un soggetto dev'essere condannato.
E' semmai uno stato,di incompiutezza,di incompletezza,di mancanza di sviluppo,di ignoranza,ovvero di continuazione dello stato conseguito in seguito al peccato originale.
Riassumendo brevemente quanto scritto in più discussioni,il peccato originale,non solo aliena Dio dall'uomo,ma anche l'uomo dalla donna:il sesso dunque è una ''teshuvà'',ovvero un parziale tentativo di ritornare allo stato precedente di unione e reciproca comprensione.
Io ho già più e più volte riportato l'espressione biblica con cui viene descritto il rapporto sessuale fra Adamo ed Eva,sua moglie:
''E Adamo conobbe Eva sua moglie'',
"ve-Adam yad'a et Chava ishto",
il verbo utilizzato è Lada'at,ovvero conoscere nel senso letterale del termine,l'uomo,e la donna,figli del peccato originale NON SI CONOSCONO,NE' SI CAPISCONO,NEì PIU',NE' MENO COME L'UOMO E DIO,DUNQUE SCATTA IL RIFIUTO,con il sesso,questa mancanza di comunicazione viene,almeno temporaneamente interrotta,e si ritorna anche se per pochi attimi,all'originale unità e reciproca comprensione.
Il peccato originale spezza l'universo in 4 parti,L'UOMO E DIO,IL MASCHIO E LA FEMMINA,queste 4 parti cessano di interagire fra di loro.



L'albero delle sephiroth,diventa albero del bene e del male,se manca la sua colonna centrale,quella che unisce i 4 opposti,Dio-uomo  maschio-femmina,diventa il famoso frutto dell'albero del bene e del male,il cui  frutto dell'ignoranza,divide il mondo nei 4 opposti.
L'omosessualità dunque,è blocco della conoscenza su un piano orizzontale,cristallizzazione nello stato di divisione conseguito dal pecccato originale,rifiuto di conoscere il femminile,fuori di sè,ma soprattutto dentro di sè,allo stesso modo in cui l'uomo separato da Dio,rifiuta il dialogo e la riconciliazione con Lui.
In questo senso,l'omosessualità,è per me uno stato di ignoranza,di incompletezza,non una malattia,qualcosa che si risolve con una pillola,o andando dall'analista.
Ma neanche un peccato (individuale),perchè non dipende dal soggetto in quanto tale,quanto semmai dal portare le conseguenze del peccato originale.
« Ultima modifica: Ottobre 21, 2013, 05:20:56 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Qui una vecchia discussione su maschio-femmina,comunicazione inter-emisferica e peccato originale.
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=5175.0;wap2
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Fra l'altro se Standarte,o gli altri forumisti cattolici trovassero inappropriato i miei riferimenti alla cabala e all'esoterismo ebraico,vorrei suggerire loro il significato esoterico della croce di Cristo.
Cristo è morto su una croce,ovvero tramite il suo sacrificio,ha riunito i 4 poli opposti divisi dal peccato originae (il basso,dall'alto Dio dall'uomo,la destra dalla sinistra,il maschile e il femminile).

La croce,rappresenta la parte mancante dell'albero del bene e del male di cui si è cibato l'uoo,quella che lo ritrasforma nell'albero della vita,quello di cui è permesso cibarsi,grazie al quale si diventa immortali.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline cancellatow

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IN BASE A QUALE CONCETTO,L'OMOSESSUALITA' NON E' UNA MALATTIA,MENTRE LA ZOOFILIA SI'?
infatti non lo dovrebbe essere, dovrebbe essere un reato

Offline mmann

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Questa discusssione sta saturando il forum. Sento puzza di trollata! Saluti

Offline Lucia

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Con i movimenti animalisti manca poco che si legalizza anche il matrimonio tra un uomo e un animale.

A me piace molto la spiegazione di Salar, mi va bene cosi. Nella omosessualità c'è una mancanza di communicazione tra il maschile femminile che è una differenza creata appunto per ritrovare attravrso la loro unione il ricoro del paradiso originario.

D'altra parte kautostar, io sono stata sempre apertissima per queste differenze, ma quando comminciano considerarsi loro superiori ai eterosessuai perché oggi è di moda essere gay o lesbiche quella non lo accetto piu

Infatti sono quasi sinonimi!

Io come ho già detto un sacco di volte, non sono gay(se proprio mi vuoi mettere un'etichetta, diciamo bisex), e tra gli esempi che ho fatto ci ho messo anche una donna  con la quinta di seno, chi si sposa a  18 anni, o chi campa fino a cento anni... questi non sono campioni sportivi e non sono nemmeno geni, sono solo ANORMALI, o se preferisci ECCEZIONALI(che significa praticamente la stessa cosa: l'anormale rappresenta l'eccezione statistica alla norma, e dunque è eccezionale)

Insomma volendo riassumere, un gay/lesbica sta ad una persona eterosessuale, come Renato Brunetta(143  cm), sta ad un uomo alto 175 cm(cioè normale). 
Brunetta ha una statura decisamente ANORMALE, ma non è malato!

si l'esempio è buono, e ormai quelli che sono alti normalemnte devono vergognarsi davanti ai nanetti per non farli sentire in inferiorità. Questa sintetizza la mentalità dell'ultimo secolo da tantissimi punti di vista. E io siccuramente non mi sentirò ineferiore a un gay o lesbica tanto fiera di esserlo.
Anche se un uomo con appena 1,75 cm è comunque troppo basso, ma va bene lo stesso come esempio.
Anormale  non è eccezionale anche se lo ripetti mille volte. Se ti dico che hai battiti cardiaci anormali non significa che sono eccezionali.
Per  altri esempi che dici: Le tette sono nella norma quando puoi alattare il pupo. Una ragazza che ha le menstruazioni da piu di 3 anni si puo sposare senza problemi non è nulla fuori normale perché è fertile, non è bambina. L'altezza è anormale solo quando ci sono problemi ormonali.