Fonte :
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/cultura/849524/La-tenacia-delle-donne-vere-.htmlLa tenacia delle donne vere, altro che femminismo
Alessandra Buzzetti parla del suo libro, scritto assieme a Cristiana Caricato: storie al femminile, tra santità e ordinarietà nascoste
Viene presentato oggi a Roma (sala Pio X, via dell’ospedale, angolo via della Conciliazione, ore 17), il libro “Tenacemente donne” di Alessandra Buzzetti e Cristiana Caricato, nell’ambito della manifestazione ‘Il Vangelo delle donne’, con la partecipazione di mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione; Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea a Roma; Marcella Sonnino, associazione Giovanni XXIII; Jocelyne Khoueiry, del movimento La Libannaise.
Ad Alessandra Buzzetti, coautrice del libro edito dalle Paoline (con postfazione del cardinale Georges Cottier), giornalista vaticanista del Tg5, abbiamo rivolto alcune domande.
Perché questo libro dal tema così particolare? Come è nata l’idea?
“Nasce da una delle storie che poi sono entrate nelle dodici di questo libro e, in maniera singolare, dalla sola che riguarda donne non viventi. Si tratta della vicenda, di fede e umana, di Chiara Corbella (nella foto), colpita dalla malattia ma che, nel vissuto di una grande fede, volle comunque dare alla luce il suo bambino. Mi ha colpito come il gesto di Chiara ha poi mosso tantissime persone, generando un movimento spontaneo, con molti giovani, appassionati da quella vita che continuava, senza il dominio della morte. Ecco, da lì ci siamo chieste: chissà quante storie di santità nascoste, di persone normali, perché non raccontarle?”.
E ne è nato un volume denso ma scorrevole, con la parola d’ordine dell’amore, come evidenzia il presidente dei Focolari, Maria Voce, nell’introduzione. Immagino che ti senti legata ad ognuna di queste storie, ma quale in particolare ti ha colpito di più, perché magari più inaspettata attraverso i risvolti che poi hai conosciuto?
“Il libro abbraccia storie ed esperienze diverse, in tutti i continenti e secondo le sfaccettature più disparate, dalla monaca trappista alla comune madre di famiglia alla presa con i problemi economici di ogni giorno. Ecco, direi che mi ha colpito proprio la storia della trappista, di questa monaca, Madre Cristiana, che a 88 anni sprizza una vitalità non comune. Una vera e propria febbre di vita dentro un monastero di clausura. Dive peraltro ho trovato donne autentiche, straordinarie. Non pie donne, , ma donne autentiche, in tutte le sue sfumature”.
Di primo acchito può sembrare un libro ‘femminista’ e, anche se basta scorrere poche pagine per rendersi conto che così non è, non temi che possa essere questa l’impressione che poi arriva all’esterno?
“Non è assolutamente un libro femminista. Non ci sono rivendicazioni di sorta. E’ esattamente il contrario: un libro sulle donne, peraltro spesso accompagnate da grandi uomini. Non c’è femminismo neppure nelle storie delle donne più combattive, come quella di Jocelyn, che pure ha fondato un movimento, femminile ma non femminista. In questo libro parliamo di donne che sentono in maniera particolare la loro vocazione, ad iniziare da quella della maternità. D’altro canto, come ha ricordato di recente Papa Francesco, Gesù ha scelto le donne per l’annuncio della Resurrezione”.
Leggendo il libro, mi è subito venuto in mente l’episodio di Marta e Maria. Secondo te, nella Chiesa, e di riflesso anche nella società di oggi, quale delle due figure primeggia rispetto all’altra?
“Se pensiamo ad una concezione clericale, direi più Marta. Ma se guardiamo alla consapevolezza delle donne, sicuramente più Maria. Lo ha detto anche Papa Francesco sabato scorso, al convegno che ricordava l’enciclica di Giovanni Paolo II sulle donne: la Chiesa non ha bisogno di donne come servitù, ma di donne che prestino servizio alla Chiesa”.
Eppure in tanti sembrano ricondurre la problematica donne-Chiesa al sacerdozio femminile… E’ questo il vero problema?
“No, assolutamente no. Nella mia esperienza, anche professionale, non ho mai incontrato donne di Chiesa che vogliono il sacerdozio, non ho mai sentito porre questo aspetto. Il problema si sembra decisamente mal posto. Bisognerebbe piuttosto capire in quale maniera poter valorizzare la figura della donna nella Chiesa”.
E se volete davvero capirlo, senza inseguire le mode del momento, questo libro vi può dare una mano. Una grossa mano.
Igor Traboni