Premetto che non conosco personalmente molti ungheresi né l'Ungheria come paese.
Però una cosa che un po' mi ha sempre dato fatstidio (abraxas non ce l'ho con te eh, è solo per sottolineare un tipo di atteggiamento ricorrente) è che in Italia ci si sente liberi (italiani e non) di spargere critiche anche dove le cose funzionano perché sempre si trova il marcio, sempre e ovunque.
Altrove funziona un po' diversamente: mi ricordo che quando abitavo in Austria ero stata a vedere Mathausen e per trovare, all'epoca, il famoso campo di sterminio, avevo faticato parecchio perché non c'erano indicazioni o cartelli a segnalare. Solamente prima dell'entrata c'erano le indicazioni (ora sono state aggiunte, da quello che so).
Quando avevo espresso la mia perplessità ad alcuni miei colleghi c'è stato il gelo più assoluto ed uno dei commenti è stato appunto "se non ti piace qui, tornatene a casa, d'altra parte è ben vero che l'Italia ha vinto la guerra solo perché ha voltato bandiera". Io ci sono un po' rimasta, non ho più detto niente ma era evidente che per loro è un tabù ancora ben radicato.
Tutta sta pappardella per farti capire che in Italia le persone sono abbastanza tolleranti rispetto ad altri posti, anche con i giudizi negativi.. Io tra l'altro abito in una città di mare che è sempre stata un crocevia di razze quindi di Genova si potrà dire tutto meno che è una città razzista.
E per inciso mi dà molto fastidio quando gli italiani stessi denigrano in lungo e largo tutto quello che abbiamo, perché implicitamente è proprio questo che permette a tutti di spalare quanto più letame possibile su ogni cosa.