Autore Topic: cambio di sesso nei bambini  (Letto 2249 volte)

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Offline Lucia

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cambio di sesso nei bambini
« il: Ottobre 23, 2013, 14:16:17 pm »
http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2013/10/23/CAMBIO-DI-SESSO-Ospedale-chiede-il-via-libera-per-bloccare-la-puberta-nei-bambini/437954/

Ha fatto scalpore poco tempo fa la notizia che un bambino di 6 anni in Argentina è stato riconosciuto femmina pur senza operazione chirurgica. Adesso sembra che iniziative di questo tipo possano approdare anche in Italia. L'ospedale di Careggi in Toscana ha infatti fatto richiesta alla regione per ottenere il permesso di diagnosticare "disturbi" analoghi nei bambini in modo da evitare interventi chirurgici plastici in futuro. In poche parole: sentirsi una donna nel corpo di un uomo, o viceversa, sarebbe un disturbo che tecnicamente si chiama disforia di genere. Scoprendo questo disturbo quando si è ancora bambini sarebbe quello che vogliono fare all'ospedale di Careggi. Dal punto di vista legale oggi in Italia studiare e scoprire questo disturbo si può fare solo dopo la raggiunta maggiore età. Per il professore Mario Maggi invece basta osservare bambini maschi che ad esempio preferiscono giocare con le bambole o indossare vestiti femminili per capire che ne sono affetti. Scoperto il disturbo, si agirebbe con farmaci che bloccano lo sviluppo degli organi sessuali. "Ci sono farmaci che bloccano la pubertà precoce e abbiamo chiesto di estenderli anche sulla pubertà inadeguata, in modo da indirizzare subito la pubertà verso il sesso che veramente sente il paziente" ha spiegato. In molti all'interno della comunità scientifica si sono detti contrari: tali disturbi che si verificano in età infantile possono scomparire in età adulta.

Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/arriva-anche-in-italia-il-trattamento-ormonale-per-cambiare-sesso-ai-bambini


Arriva in Italia il trattamento ormonale per cambiare sesso ai bambini. «Delirio di onnipotenza»










ottobre 24, 2013Benedetta Frigerio
 

L’ospedale Careggi di Firenze chiede il via libera dei farmaci che bloccano la pubertà. Il medico Atzori: “Chi appoggia una terapia simile non fa scienza, ma afferma un’ideologia”
 





Arriva anche in Italia la prima richiesta di utilizzo dei trattamenti ormonali sui bambini affetti dal Gender identity disorder (Gid), conosciuto anche con il nome di “disforia di genere”. A chiedere il via libera alla Regione Toscana è l’ospedale Careggi di Firenze. Il primario del reparto di Medicina della sessualità, Mario Maggio, ha dichiarato al Corriere Fiorentino: «Ci sono farmaci che bloccano la pubertà precoce e abbiamo chiesto di estenderli anche sulla pubertà inadeguata». Per Maggio bisogna «indirizzare la pubertà verso il sesso che veramente sente il paziente».
 
GIRARE IL COLTELLO NELLA PIAGA. La Tavistock, la clinica inglese che fa scuola bloccando lo sviluppo dei bambini “confusi”, sostiene che in questo modo si dà tempo ai pazienti per “pensare” cosa vogliano essere. «Invece non si fa che inchiodarli alla loro problematica anziché aiutarli a uscirne. È il contrario di quello che dovrebbe fare un dottore», dichiara a tempi.it il medico Chiara Atzori, autrice di Il binario indifferente; uomo e donna o Glbtq.
Secondo Maggio, frenando lo sviluppo prima della pubertà, si eviterà l’operazione da adulti. «Non è così – risponde Atzori -, purtroppo molti si sono operati. E poi mi domando: “E nel frattempo che faranno con questi bambini?”. Lo stop della crescita non è privo di conseguenze: è noto che lo sviluppo biologico va di pari passo con quello psicologico, fermarlo causa diversi problemi». Sarebbe come lasciare che una ferita si apra sempre di più invece che cercare di curarne le cause. «Lo dice la letteratura, il 95 per cento dei bambini affetti da Gid provengono da situazioni di disagio ambientale. Cosa si pensa di risolvere con un trattamento ormonale quando il problema è psichico? Qui non stiamo parlando di bambini con disturbi dello sviluppo biologico, genetico, cromosomico o anche ormonale. Si capisce che chi appoggia una terapia simile non fa scienza, ma afferma l’ideologia dell’autodeterminazione e il delirio di onnipotenza per cui l’uomo vuole scavalcare i limiti naturali». La scienza parla delle conseguenze? «Uno studio appena pubblicato dalla rivista Pediadrics dice che “è necessaria una maggiore consapevolezza dei benefici di un intervento medico precoce. Effetti psicologici e fisici della soppressione puberale e/o ormonale nei pazienti studiati necessita di ulteriori indagini».
 
PAZIENTI COME CAVIE. «Il problema di tanta confusione – continua Atzori – è dell’Apa (American psichiatryc association). Ormai si sostiene che è normale scegliere un sesso diverso da quello biologico, così la maggioranza degli psicoterapeuti non aiuta più i pazienti in un processo di cura che coinvolga lui e l’ambiente che lo circonda. Anziché sostenerli nella scoperta e fioritura di sé e della propria natura come data, in un processo in questi casi più faticoso, li si asseconda nella loro confusione. È come mettere la coda a una persona che crede di essere un gatto, non si risolve proprio nulla. Anzi, si peggiorano le cose».
Atzori fa l’esempio di un bambino che, per varie problematiche infantili, si finge una bambina: «Viene assecondato, poi magari si opera per essere una femmina. Da grande si innamora di un uomo, presto si troverà di fronte alla dura realtà di essere sterile. Sto citando casi reali. Queste persone vanno incontro a una disillusione disperante. Eppure chi vuole aiutarli affinché la loro mente si riconnetta con ciò che sono può essere accusato di violenza». È tutto girato al rovescio: «Io lo chiamo delirio collettivo. In cui chi è in difficoltà anziché essere aiutato è lasciato nel suo disagio. Tutto in nome della libertà e del quieto vivere di medici e adulti che non vogliono mettersi in discussione».


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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/in-francia-i-militanti-del-gender-chiedono-trattamenti-ormonali-e-autodeterminazione-per-i-bambini-trans


In Francia i militanti del “gender” chiedono trattamenti ormonali e autodeterminazione per i bambini “trans”










ottobre 21, 2013Benedetta Frigerio
 

L’Osservatorio della teoria di genere e il collettivo “Existrans” chiedono a Hollande l’introduzione delle terapie di Peggy Cohen-Kettenis sperimentate in Olanda (e non solo) per assecondare i dubbi dei ragazzini con disturbi dell’identità
 





«Ciao sono Valentin, quando mi guardi pensi che sono una femmina, ma non lo sono ancora». Così dichiarava un ragazzino di 13 anni alla rivista olandese Volkskrant nel 2003. Insieme alla sua storia quella di altri sette bambini con la stessa diagnosi: «Affetto da disforia di genere». Tutti pazienti del Centro medico universitario di Amsterdam, erano stati seguiti insieme ad altri 400 teenager dalla dottoressa Peggy Cohen-Kettenis, una delle prime a effettuare iniezioni ormonali ai ragazzini per fermare il loro sviluppo sessuale e consentirgli poi di “scegliere” il proprio “genere” in età adulta.
 
L’AUTODETERMINAZIONE DEI BAMBINI. Dall’Olanda la terapia si è poi diffusa in altri paesi. E ora anche l’Osservatorio francese della teoria di genere e il collettivo “Existrans”, rifacendosi alle teorie di Cohen-Kettenis, chiedono «il supporto per i bambini e gli adolescenti nella loro autodeterminazione, in conformità con il nome scelto specialmente nelle scuole, e l’accesso sulla base del consenso informato ai trattamenti ormonali e/o il blocco della pubertà». Existrans ha marciato per le strade di Parigi sabato scorso per ottenere altri diritti dal presidente: «Hollande è l’ora dei diritti umani per i trans», si leggeva sui cartelli del corteo. Seguendo i dettami del medico olandese, il collettivo chiede che sia introdotta la possibilità di effettuare «il cambiamento sessuale prima del raggiungimento dell’età adulta».
 
ORMONI ANTI-PUBERTÀ. In Olanda e nei paesi che hanno seguito il suo “esempio”, i bambini possono iniziare ad assumere gli ormoni già a 12 anni. Alle femmine confuse rispetto alla propria identità sessuale il Centro medico universitario di Amsterdam fornisce il testosterone per bloccare il ciclo mestruale e lo sviluppo, mentre ai maschi che si sentono femmine vengono somministrati gli estrogeni, sempre per arrestare la pubertà. Poi a 18 anni i ragazzini potranno scegliere se operarsi. È recente il caso di Wrenna Kauffman una bambina canadese di 11 anni sottoposta a terapie ormonali perché voleva essere un maschio. Ma nel mondo sono molti altri i casi di bambini assecondati dai medici in quello che per la scienza si chiama ancora “disturbo”.
 
COME LA LIPOSUZIONE AGLI ANORESSICI. Eppure nel 2003 la stessa dottoressa Cohen-Ketteins aveva ammesso alla rivista Volkskrant che «il disturbo di identità di genere può svilupparsi come risultato di un grave trauma». Mentre secondo un altro psichiatra, Paul R. McHugh, studioso della disforia di genere, «una persona che si sente intrappolata in un corpo diverso dal suo è come un paziente anoressico che si sente obeso. Eppure noi non trattiamo questo paziente con la liposuzione». Per McHugh somministrare ormoni a questi ragazzini «è un abuso. È come fare la liposuzione a un bambino anoressico che vuole essere più magro».


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Offline Stendardo

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USA : La clinica che aiuta i bambini a cambiare sesso .
« Risposta #3 il: Ottobre 24, 2013, 11:54:53 am »
Fonte : http://www.tempi.it/america-una-clinica-pediatrica-aiuta-i-bambini-cambiare-sesso


La clinica che aiuta i bambini a cambiare sesso (poveri noi e poveri bambini)










aprile 23, 2012Chiara Sirianni
 

«Mio figlio vuole un armadio pieno di vestiti femminili». Zach a 3 anni si sente nel corpo “sbagliato”. E i genitori lo portano in clinica. Pazzie della società moderna.
 





Bambini che avvertono di vivere nel corpo sbagliato. Il Telegraph racconta la storia di Zach, che ha rifiutato di vivere come un ragazzo quando ha compiuto tre anni. La foto lo ritrae nella sua cameretta, che ride sul letto con tanto di treccine bionde e una tutina viola: a tutti gli effetti, sembra una bambina. Tecnicamente si tratta di Gid (disturbo dell’identità di genere). Una sigla che indica l’incongruenza tra il sesso ufficialmente assegnato alla nascita sulla base dei genitali esterni (sesso anatomico), avvertito come disturbante ed errato, e l’identità di genere (cioè il sesso al quale il soggetto sente psichicamente di appartenere). Zach si sente così: una femmina intrappolata nel corpo di un maschio. «Quando mi ha detto di sentirsi una bambina, a tre anni, pensavo fosse una fase passeggera» racconta Teresa, 41 anni. «Ma la situazione si è fatta sempre più strana. Se qualcuno si riferiva a lui come a un ragazzo si imbestialiva, si disperava, e tentava di auto-evirarsi». I genitori inizialmente sospettano una forma di autismo. Poi decidono di portarlo da uno specialista. Dopo parecchi mesi, viene diagnosticato un disturbo dell’identità di genere: «Ci hanno detto che, sebbene avesse un corpo maschile, il suo cervello gli diceva che era una ragazza». A quel punto la scuola di Zach si è adattata alla situazione: hanno cambiato i servizi igienici in unisex, invece che maschio e femmina, e tutti si rivolgono a lui come una ragazza. PAzzie della società moderna. «Vorrei avere mio figlio indietro, ma voglio che lui sia felice» ha commentato la madre. «Lui vuole questo: lunghi capelli biondi, camera da letto rosa, e un armadio pieno di vestiti femminili. Ne abbiamo messo anche alcuni da maschietto, se mai decidesse di indossarli».
 
C’è anche chi ritiene che sia giusto curare i bambini fin da subito, per prepararli al cambio di sesso. Il quotidiano svizzero 20 Minuten racconta una storia analoga: una bambina, questa volta, che si sente un maschio. L’ha annunciato ai genitori quando aveva 18 mesi. I genitori pensavano si trattasse di semplici sbalzi di umore, ma verso i sei anni hanno iniziato a trattarla come un maschio. Nella scuola che frequenta nessuno sa che si tratta, in realtà, di una femmina. I genitori l’hanno portata in una clinica specializzata, a Boston, dove è stato loro proposta una cura ormonale che impedisce, tra le altre cose, lo sviluppo del seno. Norman Spack, pediatra dell’ospedale di Boston, è uno dei precursori in questo campo della medicina: «Quando si presentano simili casi, bisogna accettare il fatto che sia necessario uno specifico trattamento per il bambino. Quando le porte si aprono, i piccoli arrivano». Secondo Spack, il trattamento medico è «necessario» per abituare i piccoli a raggiungere una «maturità emotiva» necessaria a capire se davvero si vuole arrivare alla trasformazione di sesso.
 
Le idee del dottor Spack hanno suscitato le proteste di molto colleghi, che invocano un po’ di sacrosanta prudenza. La clinica per la gestione del genere sessuale aperta nel 2007 a Boston conta circa 19 pazienti all’anno, in aumento rispetto ai quattro curati per problemi di genere nella struttura a fine anni 90. Tra il 1998 e il 2010 sono stati registrati 97 casi di minori sottoposti a queste cure, il più giovane aveva quattro anni. I bambini di questa età e le loro famiglie ricevono aiuto psicologico e sono monitorati fino all’arrivo della pubertà, intorno agli 11-12 anni. Se a quel punto la convinzione di voler cambiare sesso rimane, il giovane paziente riceve medicinali per bloccare la pubertà, i quali consistono in iniezioni mensili. Dal costo di circa mille dollari l’una.


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Offline Ryu

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Bioparco io ho solo una risposta a chi vuole trattamenti ormonali per i bambini: guerra.
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Re:USA : La clinica che aiuta i bambini a cambiare sesso .
« Risposta #5 il: Ottobre 24, 2013, 12:01:15 pm »
Neanche credo che esista il Gid... Altra trovata per fare esperimenti sociali, soldi, fama. Questi vogliono vedere fino a che punto possono spingersi perché nessuno fa niente
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Offline Lucia

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http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=8977.msg104835#msg104835


Certo che è aberrante, inoltre dimostrano che non sanno nulla dello sviluppo psicosessuale del bambino e lo vedono solo attraverso la sessualità adulta.

Offline Ryu

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Tra l'altro possono benissimo "sentirsi" così perché subiscono il lavaggio del cervello a scuola
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se i bambini fossero davvero in grado di decidere autonomamente su una questione così importante, allora gli si dovrebbe consentire anche di poter firmare un contratto, prendere la patente, avere un rapporto sessuale con un maggiorenne o acquistare alcolici, solo per dirne alcuni

Offline Lucia

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Tra l'altro possono benissimo "sentirsi" così perché subiscono il lavaggio del cervello a scuola

lo potrebbe provoccare anche la spinta eccessiva nel comportarsi come il proprio sesso.
Insomma non tutte le ragazze devono portare il ponpon rosa e non tutti maschi devono amare le pistole o il calcio o i draghi.
Secondo me sarebbe meglio indirizzare prima questi bambini a fare delle attività che vanno bene ad ambedue sessi: disegnare, suonare uno strumento, andare a cavallo, leggere fiabe, ci sono tante cose dove il sesso è secondario.


Offline Ryu

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Re:cambio di sesso nei bambini
« Risposta #10 il: Ottobre 24, 2013, 19:40:59 pm »
Infatti i bambini sanno benissimo da solo come fare e quando farle, senza immistioni, come lo sapevamo noi.
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Offline Lucia

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Re:cambio di sesso nei bambini
« Risposta #11 il: Ottobre 28, 2013, 16:49:43 pm »
Infatti, la cosa migliore è lasciare in pace i bambini.

Una spinta ipersessuale della nostra società puo anche inibire quelli che non vogliono vivere in maniera cosi esibizionista la sessualità

Anche io a 13 anni volevo essere di genre neutro  :unsure:
meno male che non esitevano i medici di oggi, mi avrebbero rovinato solo perché si puo fare.

Poi nel libro della junghiana Marie Louis von Franz-Archetipi femminili ho trovato che infatti può essere una tappa normalissima nello sviluppo sessuale (femminile) quello di ritirarsi come il brucco nel bozzolo prima di diventare cio che si è veramente, prima dela femminilità matura. E solo pre-adolescenza, quando appunto molte cose anormali sono normali.

Bambini che provano vestiti femminili conosco troppi, anhce quelli che gioocano con bambola, molti sono diventati già adulti e non li manca proprio niente per la mascolinità.