Fonte :
http://www.losai.eu/femminicidio-vs-banchicidio/“Femminicidio” vs “Banchicidio”
by Alessio Torrieri0 Comments30.ott 2013
- Alessio “rutz” Torrieri -
PREMESSA
E’ inattaccabile che ci siano uomini malvagi che uccidono donne buone, uomini buoni “uccisi”, non necessariamente fisicamente, da donne malvagie, uomini che diventano malvagi a causa delle donne e donne che lo diventano a causa degli uomini. Ci si può fare partigiani dell’una o dell’altra causa ma la realtà dei fatti è così, poco c’è da discutere.
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Secondo wikipedia, il termine “femminicidio” è stato usato per la prima volta agli inizi dell’ ottocento, noi ne sentiamo parlare da non più che un anno o due. Statisticamente, in questo periodo, non c’è stato, o non è stato ravvisato, un aumento significavo del numero di questi atti riprovevoli.
Al contrario, i suicidi dovuti a debiti, pignoramenti, usura bancaria, equitalia, ultimamente sono aumentati, però nessuno ancora ha coniato il termine “Banchicidio” o “Usuricidio”.
Di conseguenza la domanda si pone spontanea: come mai si parla tanto e si adottano termini particolari, risaltando la specificità di un evento statisticamente poco accentuato, mentre molto meno di un altro sensibilmente accresciuto?
Risposta:
Poiché quando sentiamo il termine “femminicidio”, siamo portati a pensare: “qual spregevole uomo può fare una cosa del genere?”, e dato che almeno un paio di volte a settimana ci propinano certe notizie, presto cominceremo ad accomunare: “ma quanti uomini malvagi ci sono” a “tutti gli uomini sono malvagi”. Concezioni che vogliono inculcare forzatamente nell’opinione pubblica perché funzionali alle politiche di disgregazione della famiglia.
Mentre far pensare alle masse che le banche sono il male assoluto (fatto molto inerente alla realtà), che esse applicano tassi usurai, che non hanno assolutamente nessun riguardo a gettare persone sul lastrico derubandole, che hanno spinto centinaia di persone al suicidio … Mbè questo no, la gente non lo deve e non lo dovrà mai pensare.
Ora, se QUOTIDIANAMENTE dovessimo sentire: “ennesimo caso di USURICIDIO, muore imprenditore/trice…”, cosa penseremmo? Troppe circostanze che il sistema non si può permettere!
Per concludere, non c’è un omicidio/suicidio migliore o peggiore, sono tutte grosse falle da correggere, ma quando i mezzi di informazione pongono l’accento su determinate situazioni ed ignorano altre, lo fanno per dirigere il nostro senso comune, sempre verso ciò che conviene loro, cioè verso quei progetti delle élite di cui sono il braccio “armato“ all‘interno delle nostre menti.
Ricordate, prima di farvi partigiani, discernete attentamente il confine tra propaganda e realtà o altrimenti vi troverete sempre a difendere la causa che vi hanno imposto.
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