Fonte :
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/economia-finanza/850645/L-Eurostat-ringrazia-la-Merkel-.htmlEconomia a pezzi
06/12/2013 11:55
L'Eurostat ringrazia la Merkel: "Un continente ricco... di povertà"
Allarmanti le stime dell’istituto di ricerca di Lussemburgo. E in Italia va sempre peggio
Un bilancio da lacrime e sangue. Dopo cinque anni di austerità, a bocciare le tesi di Angela Merkel ci pensa anche l’Eurostat. Al secondo posto della graduatoria dei paesi a rischio povertà nel vecchio continente l’Italia. Una minaccia che, secondo l’indagine condotta dall’istituto di ricerca di Lussemburgo, colpisce tre persone su dieci.
Dati alla mano, infatti, nello stivale la percentuale della popolazione a esclusione sociale è salita fino al 29,9% nel 2012 (18,2 milioni i cittadini stimati), dal 25,3% del 2008 e il 28,2% del 2011.
Peggio dell’Italia nell’eurozona solo la Grecia, con il 34,5% di ellenici che versano in condizioni di severa indigenza (3,8 milioni circa).
Chiara l’analisi dell’Eurostat: questa percentuale della popolazione o è a rischio povertà dopo i trasferimenti sociali (il 19,4% degli italiani), o vive in condizioni di serie privazioni materiali (il 14,5%), oppure vive in un nucleo con una bassa intensità lavorativa (il 10,3%).
Allargando l’orizzonte al resto dei paesi dell’Unione Europea, in Francia è a rischio povertà il 19,1% dei cittadini, in Germania il 19,6%, in Finlandia 17,2%, in Olanda il 15%. Una situazione, però, che va precipitando: nell’Ue lo scorso anno il 24,8% della popolazione era a rischio, quasi 124,5 milioni di persone; una percentuale più alta dunque del 24,3% del 2011 e del 23,7% del 2008. Tra i paesi a rischio contagio anche la Bulgaria (49%), la Romania (42%) e la Lettonia (37%).
Un allarme che non sembra disturbare minimamente il presidente della Bce, Mario Draghi, sempre più convito delle politiche messe in campo. “I governi non devono fermare gli sforzi in corso per ridurre i deficit. Vanno migliorati i servizi pubblici e minimizzati gli effetti distorsivi della tassazione”, preme l’ex governatore di Bankitalia. Nessun commento da Palazzo Chigi. Forse Enrico Letta e i suoi ministri sono fin troppo impegnati nel traghettare la vita del governo. Secondo le ultime stime delle associazioni caritatevoli sono circa raddoppiati i pasti nei punti di accoglienza. Un fenomeno direttamente proporzionale allo stato degli inoccupati italiani.
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Giuseppe Sarra