Fonte :
http://www.adiantum.it/public/3452-roma--adolescenti,-prostitute-e-spacciatrici.-molti-sapevano,-i-servizi-sociali-erano-allertati.asp Roma: adolescenti, prostitute e spacciatrici. Molti sapevano, i servizi sociali erano allertati
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02/11/2013 - 10.28
La vicenda delle baby-prostitute dei Parioli è lo specchio di un'adolescenza che fa i conti, sempre e comunque, con l'assenza di uno dei due genitori. Le due ragazzine quindicenni che stanno interessando le cronache in questi giorni (sono già in una località protetta, lontane dalla "famiglia") erano, con modalità diverse, prive delle attenzioni paterne: defunto per una, assente per l'altra.
Su tutto, due madri: l'una stanca di continue vessazioni da parte della figlia, con un ruolo attivo nella scoperta di una storia che più torbida e triste non si può; l'altra complice e consenziente, nonostante lo squallore della storia.
Due madri a confronto, per una ipotetica lotta senza vincitori. Solo sconfitti.
Sconfitte le due ragazze, che sopporteranno per tutta la vita questa esperienza terribile: clienti, papponi, soldi e cocaina.
Sconfitti tre genitori (e la memoria di un quarto...), ognuno inchiodato da responsabilità riconosciute e riconoscibili.
Sconfitto l'Ordinamento italiano, che non riesce a dare aiuto alle famiglie in difficoltà, e preferisce ingrassare gli ingranaggi delle comunità (assolutamente necessarie, nel caso in questione) anche quando non servono, gettando alle ortiche centinaia di milioni di euro l'anno e facendoli mancare a chi, come una delle due famiglie in questione, ne avrebbe avuto bisogno.
Sconfitti i servizi sociali della Capitale, che sapevano molte cose, e che, adesso, salgono a pieno titolo sul banco degli imputati. Non è dato sapere se essi fossero a conoscenza di tutte le circostanze e notizie di reato, ma certamente - come riporta Repubblica.it, sapevano delle angherie che una delle ragazze - quella che sniffava e spacciava cocaina - opponeva alla madre: minacce fisiche ("ti taglio la gola nel sonno", "ti faccio accoltellare dai miei amici cocainomani"), insulti, fughe da casa, tutte circostanze che la madre aveva denunciato ai servizi, senza ricevere soluzioni adeguate.
Se i servizi si fossero attivati per tempo e con efficacia, questa storia non sarebbe mai sfociata nella tragedia familiare di cui si parla, non si sarebbe permesso a due ragazzine appena adolescenti una sofferenza senza fine.
Povere piccole.
E' sconfitta anche la Giustizia minorile, che su questi fatti dovrebbe agire preventivamente e con approccio solidale, e che invece preferisce arrivare quando è troppo tardi, quando tutto è successo, quando il danno è fatto.
Sconfitto anche il modello di famiglia monogenitoriale, che tanti ancora credono utile alla Società (tanto da boicottare una grande opportunità di crescita, quella rappresentata dalla L. 54/2006).
L'unico vincitore - se vogliamo essere un pò cinici - è la Bigenitorialità. O meglio, l'ipotesi alternativa - in questa storia completamente assente - di ciò che il nostro Ordinamento prevede ma non applica.
La corretta applicazione della Bigenitorialità avrebbe evitato, almeno in una delle due famiglie, le conseguenze che conosciamo. Avrebbe posto un freno "culturale" ad una delle due ragazze.
Ad oggi non sappiamo se, oltre al ricovero - è il caso di dirlo, stavolta - delle due sfortunate sono stati adottati anche provvedimenti ablativi della potestà genitoriale sui genitori di entrambe.
Ma saremo vigili, affinchè nessuno possa cavarsela con poco.
Fonte: Redazione
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