Autore Topic: Aborto e sterilizzazione in Perù  (Letto 3077 volte)

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Offline Vicus

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #15 il: Novembre 10, 2013, 16:34:38 pm »
Credo che nella sostanza Angelo ci abbia azzeccato: queste presunte convergenze non sono che camuffamenti nel (vano) tentativo di far sopravvivere il femminismo alla crescenze disaffezione per utopie di stampo sessantottino. Basta vedere l'illeggibile gergo che usano, un vero reperto archeologico che appare sempre più fuori tempo col mutare del contesto. Forse la cosa non merita ulteriore approfondimento, la QM ha altre priorità e la duplicità di certo femminismo 'riveduto' non può che esserle nociva.

Nota: anche il Fatto Quotidiano parla di femminismo borghese, da cui prentende di prendere le distanze:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/25/femminismo-ce-ne-piu-duno-e-non-e-borghese/750504/
http://www.questionemaschile.org/?p=866
sembra proprio che l'idea sia nell'aria :lol:
« Ultima modifica: Novembre 10, 2013, 16:50:30 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #16 il: Novembre 10, 2013, 17:08:04 pm »
la QM ha altre priorità


 :hmm:

ecco, questo è un argomento interessante benchè off-topic: quali sono le nostre priorità?
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Offline Vicus

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #17 il: Novembre 10, 2013, 22:41:57 pm »
Credo che per valutare le nostre priorità si debba andare all’origine della QM: perché sono gli uomini ad essere discriminati anche da parlamenti e tribunali, e non le donne che sarebbero preda più facile?
La motivazione più profonda è probabilmente che rispetto alla donna, l’uomo è più portato a comprendere ed eventualmente mettere in discussione la società in cui si trova; ed è più dotato per eventualmente cambiarla oltre che per trasmettere i valori di una cultura.
Per questo è necessario renderlo inoffensivo ponendolo in un deserto sociale e relazionale, a partire da tutte le difficoltà a costruirsi o mantenere unita una famiglia.
Non è un mistero che la nostra società non ama i legami significativi, le amicizie vere, i posti stabili, i mestieri riconosciuti dai propri pari. Ha bisogno di legami insignificanti, amici virtuali, valutazioni artificiali, posti precari, in modo che l’Homo Oeconomicus sia sempre più malleabile, utilizzabile, delocalizzabile; di fatto produce rapporti umani vacui magari ammantati di pseudo-sociale, relazioni fragili ed egocentriche.
Il mezzo primario per ottenere ciò è creare una dis-società in cui tutti sono in guerra perpetua contro tutti. Una simile collettività è immobilista per definizione e lo stallo è la sua condizione insuperabile e voluta: divide et impera, e non ci sarebbe da stupirsi se dietro il femminismo e il QMismo più oltranzisti ci fosse la stessa mano. Motivo per cui ritengo che, allo stato attuale, per quanti Qmisti possano andare in Parlamento, ci sarà sempre qualcosa che si metterà di traverso quando si tratterà di cambiare concretamente le cose.
In tale contesto la ‘guerra dei sessi’ anche da parte maschile, si inserisce come uno strumento perfettamente funzionale: e si predica ormai anche agli uomini l’avversione per l’altro sesso e il celibato come condizione felice, anche se in realtà rassomiglia a quello delle api operaie in un alveare, magari accompagnato, per chi se lo può permettere, da circenses vari.
Per questo le priorità della QM devono essere innanzitutto in senso costruttivo: invece di fare la guerra alle femministe o dedicarsi a falsi confronti, ricostituire una società vivibile a partire dall’istituzione della famiglia, spezzare la logica dei fronti contrapposti.
È venuto il tempo di venir fuori dal nascondiglio, di farsi coraggio e di agire insieme, per diventare forti agenti di rinnovamento.
C'è bisogno di un'alleanza di spiriti vivi, siano essi ricchi o poveri, di sinistra, di centro o di destra, bianchi, neri o gialli, vecchi o giovani, uomini o donne, cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, indù o non credenti, laureati o non, insomma i portatori di valori sani dovrebbero creare la loro contro-cultura.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #18 il: Novembre 10, 2013, 22:52:46 pm »
va bene, pensi alla pars costruens
ma il positivo non è virtuale
il positivo implica relazioni umane concrete, una vita concreta condivisa e vissuta
qui siamo su internet, pochi di noi si sono incontrati fisicamente
qui dubito che si possa costruire qualcosa
qui al massimo funziona la pars destruens, qui, se siamo fortunati, riusciamo a mostrare che il re è nudo (non è poco)
per farlo è indispensabile l'attenzione a ciò che fanno gli altri, sennò non smascheri il re nudo ma ti fai ridere dietro

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #19 il: Novembre 10, 2013, 23:10:41 pm »
Il virtuale ha una valenza positiva se serve a far conoscere la QM ad altri e a parlarne di persona, di fatto alcuni amici hanno manifestato spontaneamente opinioni identiche a quelle espresse qui.
Mostrare che il re è nudo ha una valenza positiva, perché il più delle volte la soluzione è nel problema stesso, basta prenderne coscienza.
Attenzione a ciò che fanno gli altri, certo, ma credo sia più importante dedicarne di più alla mentalità corrente, alla cultura popolare veicolata dai media e alle prassi sociali e giudiziarie, e meno a gruppi marginali di femministe inacidite di cui la maggior parte della gente non è neppure a conoscenza. :lol:
Comunque per valenza positiva intendo dire che ogni cosa, anche la critica, andrebbe fatta per un fine costruttivo, per unire e non dividere.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Aborto e sterilizzazione in Perù
« Risposta #20 il: Novembre 10, 2013, 23:57:41 pm »
per positivo intendevo reale, contrapposto a virtuale
da positus=posto, messo, realizzato, fatto
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