Menzogne ed Azione (Lies and Action)
Scritto da Prometeo
15 Febbraio 2010
Prometeo pubblica sul suo blog
http://workingideas.wordpress.com Menzogne
L’estrema evoluzione della Civiltà occidentale, europea quanto americana, è un enorme infrastruttura di menzogne. Sebbene oggi, le braccia e la mente siano altrove, la “nostra” Civiltà, questo colossale, complesso ed efficiente marchingegno per occuparci, potrebbe non essere prossimo al collasso.
Mi proteggo dalle menzogne con ogni sforzo. Non ho la televisione (e quando mi telefonano i “consulenti” Sky rimangono attoniti al mio:”mi spiace non ho la televisione”…) non leggo quotidiani da non so neanche quanti anni… Evito di discutere con gli idioti e di mangiare polifosfati perché hanno lo stesso effetto sulla psiche.
Tutto quello che ci viene detto è evidentemente falso ed in fondo ormai… tutti sanno che non ci si può fidare, ma la maggior parte non riesce ad identificare la menzogna e resta intrappolata in un limbo di paralizzante insicurezza che è l’obbiettivo stesso della menzogna. Tutt’al più ci si distingue tra chi cerca di confutare e chi neanche ci prova, non di meno entrambi soffrono della labilità del terreno su cui le loro idee sembrano poggiare.
Lo Stato NON siamo noi, ma noi siamo il Leviatano. Perché, cosa faremmo se avessimo il motore di Tesla? Cosa faremmo se non ci fossero più tasse? Cosa faremmo senza le “balle spaziali” di Hussein Obama, ridotto già all’involucro di se stesso, o se di tanto in tanto Hussam Bin Laden non interrompesse le sue vacanze a Palm Beach per il broadcasting di una nuova giaculatoria? Senza il climate-change? Senza AH1-N1? Aviaria? Bovina? Il PIL? L’inflazione?
Ciascuna è solo l’ennesima menzogna. Io sono solo l’ultima bocca. Non importa cosa abbia detto quella prima, e nemmeno è importante che io ci creda oppure no, conta solo che io ne resti coinvolto. Tanto certamente domani ce ne sarà un’altra dispensata dall’efficacissima melassa mediatica che ci incolla addosso una realtà che noi non vedremo mai, ma in cui crediamo.
Eppure, le menzogne sono un motore di ispirazione, tanto che quando il mio digiuno si fa più serrato, e le mie letture più ermetiche o estreme, il “Kosmos Tou”, che ci è artatamente posto dinnanzi perde clamorosamente d’interesse. E con esso svanisce la vis polemica e l’ispirazione per smascherare l’ennesima bugia a cui invece, ancora troppo spesso, si aggrappa chi mi circonda.
“La Fede” è tutto.
La mirabolante produttività raggiunta in tutti i campi dello scibile e del producibile, che avrebbe potuto affrancarci dalla fatica, anche senza le ipotetiche scoperte di Nikola Tesla sul come indurre corrente all’infinito usando le basse frequenze del campo magnetico terrestre… ci è stata invece tolta dal Leviatano con l’aumento della tassazione, con l’aumento degli adempimenti, certificazioni, autorizzazioni, scadenze che non ammettono ignoranza, ma che al contempo nessuno conosce.
E quel che resta ci viene confiscato al ritmo blando ma inesorabile deciso dai Signori del denaro-fiat, che il Leviatano consente a terzi in Sacra Autonomia… perché l’inganno funzioni. Ed ecco che accumuliamo carta colorata semplicemente perché non ricordiamo più.
Grazie al prestito ad interessi benedetto niente meno che da San Bernardo in persona, che un po’ alla volta ha comportato la perdita della Civiltà dell’Equilibrio, non saremmo forse andati incontro all’Apocalisse spogliando il Mondo delle sue risorse assai più in fretta?
Rotto l’invalicabile legame tra vita, lavoro, accumulo, trasporto e scambio grazie alle valute simboliche, ed oggi addirittura telematiche, qual’è l’unico freno alla velocità del “depletion”, consumo “speculativo” per mal allocazione necessaria per consentire a chi conosce e governa il gioco di “concretizzare” l’eccesso di valore simbolico estratto dalla svalutazione del lavoro futuro dei “proles” prima che essi se ne accorgano? Mal allocazione endemica ed inevitabile per mancanza di equilibrio…
E se fosse ciascuno di noi ad aver bisogno della “fabbrica di paure”, di questo universo chiuso di propaganda, che ci vorrebbe impone la sua narrativa per forzarci nel Paese Delle Meraviglie dell’altrove e del dopo…
In poche parole... Il Paese Delle Meraviglie... Non sapevo quale esemplare di propaganda da "cinquemilalire" scegliere, se questa faccetta da cazzo, oppure l'imprenditore con l'occhialetto da promotore-finanziario-in-guanti-di-lattice. Questa faccetta da cazzo che vi seduce con l'espressione lasciva conferita dalla perfetta vagina al posto della bocca, però è a suo modo il perfetto prototipo della neo-laureata (breve) in Letteretura-Arte-Spettacolo che non riesce ad uscire dal trip della formazione coercitiva... e quindi vorrebbe anche lo stipendio coercitivo... proiettandosi così nell'altrove del Paese Delle Meraviglie dove i soldi escono dal nulla... Ops... ma escono dal nulla per davvero! E non vorrete mica negarlo un assegno ad una faccia-vagina? PS: il genio del marketing che ha curato questa campagna... deve aver dimenticato che l'accoppiata di colori giallo-grigio si identifica nell'inconscio con insicurezza e sfortuna!
...in cui molti cascano, anche Blondet, che si ostina ad attribuire l’onnipotenza alla politica e peculiari tratti antropologici all’homo Sapiens Italicus di cui le altre nazionalità non soffrirebbero…
Nonostante tutto, il sole continuerà a sorgere, il grano a crescere (finché ci sarà qualcuno con l’esperienza per seminarlo e raccoglierlo), gli uomini a lavorare e a proliferare, e nonostante tutto, il Leviatano, questo orrendo mostro che ci abita dentro, continuerà ad inventare o a far inventare, o a lasciare che venga inventato, ogni possibile artificio perché il frutto della Natura, dell’Uomo e della Terra, venga ipotecato.
Azione
Molti blogger indipendenti, incluso me, generano la propria analisi a partire dalla menzogna occasionale, rendendo estremamente difficile il salto dalla fase destruens, alla fase costruens perché ogni passo verso l’azione del senso attivo del comportamento nell’oggi e nell’ora viene riportato indietro dall’oggetto della curiosità di quel momento.
Quello che occorre scoprire è cosa fare, quali azioni intraprendere quando si riesce a non restare intrappolati nella melassa del “Kosmos Tou”, qual’è l’evoluzione?
Evoluzione che deve essere necessaria, non si può prescindere da questo obbiettivo. Alcune posizioni vanno superate. Occorre affrontarle perché esiziali al processo per metterle poi da parte.
La necessità dell’evoluzione è dettata dal trucco fondamentale del Potere: scambiare il vero obbiettivo con un fallimento per continuare a spingerci verso una più forte partecipazione a quanto ci viene propagandato col progressismo del poi e dell’altrove.
Quello che in realtà il Potere (potere con P maiuscola, quindi non la politica che può niente) ottiene è esattamente l’obbiettivo.
La crisi è l’obbiettivo. La socialistizzazione è l’obbiettivo. L’economia di puro debito è l’obbiettivo. La socializzazione dei vuoti di pseudo-moneta dei bilanci delle grandi banche tramite riempimento con vera moneta da lavoro futuro delle masse, è l’obbiettivo.
Questi non sono fallimenti della politica, né delle “coscienze”, sono i passi della Storia perché il sistema non è imposto dall’alto contro la volontà di chi sta in basso, ma è sfruttato dall’alto grazie alla volontà della base. Il sistema è imposto dalla base e sfruttato dall’alto.
I risvegli che la blogsphere ha innescato sono della natura giusta! Sono risvegli individuali, perché l’azione non può essere pilotata. Deve essere ciascuno autonomamente a scavare e a cercare.
La grande sfida è allora innescare il risveglio e accompagnare il processo della fase destruens prendendo le mosse dal “kosmos tou” [mi piace l'espressione Kosmos Tou, perché è quella usata da Gesù nel riferirisi alle menzogne dei cambiavalute giudaici] per mostrarne la fallacia, accompagnando il risveglio quando la “fame” di informazione è più poderosa… finché si incontra la complessità della nuova realtà aiutandone la comprensione.
Il tutto non cadendo nella tentazione di “porsi a capo” e farsi “sciamano” alla Beppe Grillo… finendo poi per lavorare per restare invischiati nella stessa merda da cui si vorrebbe uscire.
L’obbiettivo dovrebbe essere invece promuovere sempre la crescita individuale dando ciascuno il suo contributo di verità. La forza del network non sta nell’aggregazione, ma nella promozione individuale. Ogni individuo è la forza solo se ne ha coscienza individuale.