Autore Topic: Ravera contro Renzi.Il cimitero dei non nati?"Splatter, superfluo e buffonata"  (Letto 2736 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/ravera-contro-renzi-il-cimitero-dei-non-nati-splatter-crociata-del-superfluo-sadismo-di-stato-buffonata


Ravera contro Renzi. Il cimitero dei non nati? «Splatter, crociata del superfluo, sadismo di Stato, buffonata»






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novembre 7, 2013Redazione
 

La scrittrice e assessore a Roma contro l’iniziativa del sindaco fiorentino. Un’associazione ne chiede le dimissioni e Alessandra Kustermann ribatte: «Seppellire un bambino spesso aiuta le donne a superare il lutto»
 





«Un brutto film, vecchio e clericale». Così sul suo blog sull’Huffington Post la scrittrice e assessore alla Cultura di Roma, Lidia Ravera, ha bollato l’iniziativa di Matteo Renzi di istituire a Firenze un “cimitero dei non nati”. Come vi abbiamo già raccontato tale spazio esiste già dal 1996 nel cimitero di Trespiano e vi sono già stati sepolti «più di mille i bambini non nati di cui è stata chiesta la sepoltura» (così ha detto il vicesindaco Stefania Saccardi, Pd). Il riconoscimento formale dell’iniziativa – passata in consiglio con 30 voti a favore, 4 contrari e 7 astensioni – ha sollevato però molte polemiche negli ambienti dell’estrema sinistra e della Cgil. Polemiche assurde, visto che, come ha fatto notare ad Avvenire Saccardi, a favore dell’iniziativa renziana depone «una legge nazionale del 1990 che obbliga i Comuni a dare risposta alle richieste di sepoltura per i feti».
 
«UN’INCIDENTE» (CON L’APOSTROFO). Tutto ciò, non è evidentemente bastato a calmare la furia della Ravera che nel suo blog parla di «splatter che ritorna sugli schermi della politica con inquietante regolarità. Il copione è sempre lo stesso: una compassionevole aggressione delle mamme mancate». L’idea di seppellire i non nati riemerge secondo Ravera «ciclicamente. I vari Movimenti per la vita (dei feti, non delle madri) hanno proposto di scavare fosse, piantare fiori, benedire zolle, riservare settori dei vari cimiteri per celebrare i diritti di chi non c’è. Sarebbe una delle tante crociate del superfluo, se non fosse, sempre più chiaramente e tristemente, una delle tappe simboliche più subdole ed efficaci della battaglia per la trasformazione della legge 194 in carta straccia».
Questa volta, prosegue «ci ha pensato il simpatico Renzi, mentre la sua giunta approvava la delibera in materia di sepolture e gravidanze interrotte? Ha pensato per un attimo che, in Italia, nascosta dietro la foglia di fico del “problema di coscienza” una percentuale elevatissima di ginecologi, rifiuta di eseguire il proprio dovere medico, nonché di ottemperare ad una legge dello Stato?». All’aborto vi si ricorre a causa di «un’incidente» (lo scrive proprio così la nostra scrittrice, con un bell’apostrofo).
Quindi la Ravera termina ricordando il dolore delle madri che scelgono l’aborto e conclude: «Chi, invece, in buona fede, pensa di procurare sollievo alle non-mamme, mandandole a piangere davanti a un quadratino di terra smossa, sappia che non è così. È una forma di sadismo di stato. Un’ingerenza intollerabile. Oltreché una palese buffonata».
 
CHIEDIAMO LE SUE DIMISSIONI. L’articolo della Ravera non è passato inosservato. Come informa l’agenzia Zenit, l’Associazione CiaoLapo Onlus ha chiesto al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di revocare ogni incarico all’assessore Ravera. L’associazione si occupa di tutela della gravidanza a rischio e della salute perinatale ed è stata fondata nel 2007 da una coppia di medici, Claudia Rivaldi e Alfredo Vannacci, in seguito all’interruzione di gravidanza per morte endouterina del loro secondo figlio, che avrebbero chiamato Lapo. Nella loro lettera scrivono: «Crediamo che qualunque persona civile non possa che essere d’accordo con quanto esposto, considerando oltretutto ancora una volta, che si tratta di diritti civili riconosciuti dalle nostre leggi nazionali, come da quelle della quasi totalità dei paesi sviluppati».
«In virtù di tutto ciò – si conclude la lettera – è nostro profondo convincimento che l’insulto alle donne malate e lo sberleffo ai genitori in lutto perpetrato attraverso la stampa da parte dalla sig.ra Ravera siano incompatibili con l’alto ufficio da lei ricoperto e pertanto Le consigliamo di chiederne le immediate dimissioni o, in assenza di queste, revocarle ogni incarico».
Sempre sull’Huffington Post è intervenuta anche Alessandra Kustermann, primario alla clinica Mangiagalli, donna laica e di sinistra, ma non ostile alla vita (ha firmato anche per l’Ambrogino d’Oro a Paola Bonzi del Cav) che ha detto: «Sono ginecologa dal 1979 e non ho mai sentito una donna nominare quello che portava in grembo come feto, embrione o grumo di materia. Decidere di seppellire un bambino abortito è una scelta che va lasciata alle donne senza ferire la loro sensibilità e spesso le aiuta a superare il lutto».


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La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #1 il: Novembre 08, 2013, 21:17:09 pm »
Fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/da-roma--dal-lazio/849977/Scandalosa-Ravera--Adesso-vada-a.html



Papaveri e papere

08/11/2013 14:59

Scandalosa Ravera. Adesso vada a casa

Gravissime le affermazioni della scrittrice, assessore alla Cultura del Lazio, sui bambini non nati. Interrogazione di Tarzia e Storace, menntre centinaia di persone e varie associazioni ne chiedono le dimissioni








 
 
-  in caso di morte intrauterina dopo le 28 settimane di gravidanza, è obbligatorio procedere alla sepoltura, mentre al di sotto di tale età gestazionale, è facoltativo;
 
-  l’art.7 del Decreto Regio 09/07/1939 n.1238 cita testualmente: L’ufficiale dello stato civile forma il solo atto di nascita, se trattasi di bambino nato morto, e fa ciò risultare a margine dell’atto stesso; egli forma anche quello di morte, se trattasi di bambino morto posteriormente alla nascita;
 
-  il bambino nato morto è registrato all’anagrafe nello stato civile ed ha tutti i diritti che spettano ad ogni altro essere umano;
 
-  il bambino nato morto ha, quindi, anche il diritto alla sepoltura e alla cerimonia funebre;
 
-  il D.P.R. 10/09/1990 n.285, non fissa alcun limite di età gestazionale sotto il quale non si possa richiedere la sepoltura del proprio bambino;
 
-  ogni Comune deve dotarsi di adeguati regolamenti di polizia mortuaria che stabiliscano le procedure attuative e indichino dove e come seppellire le spoglie in oggetto;
 
CONSIDERATO CHE
 
-  in data 4 novembre u.s., l’Assessore alla cultura della Regione Lazio Lidia Ravera, ha usato parole offensive nei confronti di tutte quelle donne che hanno perso un figlio per aborto, dichiarando ad una testata giornalistica telematica quanto segue: “donne che, poiché il corpo ha le sue insondabili leggi, non sono riuscite a portare a termine il loro dovere di animali al servizio della specie”;
 
-  nello stesso articolo l’Assessore ha usato parole denigranti nei confronti di coloro i quali definiscono “bambini” i non nati, definendo questi ultimi “grumi di materia”, irridendo le iniziative poste in essere dal Movimento per la vita e di conseguenza le migliaia di donne impegnate nel volontariato a tutela della maternità;
 
-  a seguito delle sue dichiarazioni, centinaia di genitori, rappresentati dall’Associazione CiaoLapo Onlus, dal Forum Famiglie Lazio e dall’Associazione Quercia Millenaria, hanno interpellato il Presidente della Regione Nicola Zingaretti chiedendo le dimissioni dell’Assessore Ravera;
 
-  Lidia Ravera è un esponente della Giunta e, come tale, anche quando rilascia interviste deve avere sempre presente il suo ruolo istituzionale, che comporta l’assunzione di un atteggiamento attento e responsabile nei confronti di tutte le cittadine e i cittadini del Lazio, rispettoso delle diverse sensibilità che compongono la comunità laziale;
 
-  Lidia Ravera dovrebbe essere a conoscenza che, sul piano scientifico, sin dal concepimento siamo di fronte ad un nuovo individuo della specie umana, con propria identità genetica (DNA) unica ed irripetibile ed autonomia biologica, dunque definire tale soggetto “grumi di cellule” denota profonda ignoranza della materia, inaccettabile da parte di un assessore alla Cultura di una Giunta regionale;
 
VALUTATO CHE
 
-  il tema dell’aborto e della L.194 è tema delicato e lacerante, che richiede riflessioni ragionate ed approfondite, che incontra nelle persone e nelle Istituzioni sensibilità diverse e proprio per questo non sono ammissibili, da parte di un rappresentante delle Istituzioni, esternazioni ideologiche lanciate sul web;
 
-  da quando è stata approvata la L.194/78 sono stati effettuati più di cinque milioni di aborti e, secondo le stime del Ministero della Salute, gli aborti clandestini si posizionano intorno ai 15.000 l'anno;
 
-  le Istituzioni per prime dovrebbero impegnarsi a mettere in atto un'effettiva tutela sociale della maternità, creando le condizioni culturali, sociali, legislative affinché ogni donna possa essere libera di non abortire;
 
-  i consultori dovrebbero garantire ogni possibilità di aiuto e di sostegno, anche economico, “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione di gravidanza” (art.2 L.194/78);
 
INTERROGA
 
      l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera, affinché riferisca in Aula:
 
-  se intende confermare le succitate dichiarazioni e chiarire all’Aula la propria posizione alla luce delle richieste di dimissioni pervenute da centinaia di cittadini della nostra regione;
 
-  se intende chiedere pubblicamente scusa alle centinaia di genitori offesi dalle sue parole;
 
-  se intende rivedere le sue posizioni sul diritto al seppellimento dei bambini non nati;
 
-  se intende mettere in campo, di concerto con gli altri assessorati della Regione Lazio, azioni concrete di educazione alla vita e sostegno alla maternità.
 
E' bufera sull'assessore alla Cultura del Lazio, Lidia Ravera, la scrittrice di 'Porci con le ali' - libro cult dei radical-chic di sinistra - che al momento della nomina da parte di Nicola Zingaretti si disse quasi dispiaciuta per il tempo che la carica avrebbe sottratto allo svernare nella sua casa alle Eolie.
 
La Ravera, che in questi primi mesi di assessorato si è 'distinta' per una pochezza assoluta di iniziatie in un settore che pure dovrebbero conoscere, pochi giorni fa - nel commentare un'iniziativa del sindaco fiorentino Matteo Renzi, si è prodotta in una esternazione offensiva nei confronti di tutte quelle donne che hanno perso un figlio per aborto, dichiarando ad un giornale: “donne che, poiché il corpo ha le sue insondabili leggi, non sono riuscite a portare a termine il loro dovere di animali al servizio della specie”.
 
Nello stesso articolo, come ricordano Olimpia Tarzia (prima firmataria) e Francesco Storace in una interrogazione presentata oggi al presidente del Consiglio regionale Leodori,  l’assessore Ravera ha usato parole denigranti nei confronti di coloro i quali definiscono “bambini” i non nati, definendo questi ultimi “grumi di materia”, irridendo le iniziative poste in essere dal Movimento per la vita e di conseguenza le migliaia di donne impegnate nel volontariato a tutela della maternità.
 
Dichiarazioni che hanno fatto inorridire centinaia di genitori, rappresentati dall’Associazione CiaoLapo Onlus, dal Forum Famiglie Lazio e dall’Associazione Quercia Millenaria, che hanno interpellato il Presidente della Regione Nicola Zingaretti chiedendo le dimissioni dell’Assessore Ravera. Va anche considerato, infatti, che Lidia Ravera è un esponente della Giunta regionale e, come tale, anche quando rilascia interviste deve avere sempre presente il suo ruolo istituzionale, che comporta l’assunzione di un atteggiamento attento e responsabile nei confronti di tutte le cittadine e i cittadini del Lazio, rispettoso delle diverse sensibilità che compongono la comunità laziale.
 
Dal punto di vista scientifico, inoltre, Lidia Ravera, si legge ancora nell'interrogazione "dovrebbe essere a conoscenza che, sin dal concepimento siamo di fronte ad un nuovo individuo della specie umana, con propria identità genetica (DNA) unica ed irripetibile ed autonomia biologica, dunque definire tale soggetto “grumi di cellule” denota profonda ignoranza della materia, inaccettabile da parte di un assessore alla Cultura di una Giunta regionale".
 A questo punto, la Tarzia e Storace chiedono che l’Assessore alla Cultura riferisca in Aula: se intende confermare le dichiarazioni e chiarire la propria posizione alla luce delle richieste di dimissioni pervenute da centinaia di cittadini della nostra regione; se intende chiedere pubblicamente scusa alle centinaia di genitori offesi dalle sue parole; se intende rivedere le sue posizioni sul diritto al seppellimento dei bambini non nati; se intende mettere in campo, di concerto con gli altri assessorati della Regione Lazio, azioni concrete di educazione alla vita e sostegno alla maternità.
 
Anche dal Pdl, con Luca Gramazio, è arrivata la richiesta a Zingaretti di sollevare dall’incarico l’assessore Ravera. “Se non lo fa Zingaretti – aggiunge Francesco Storace – formalizzeremo la richiesta di dimissioni con una mozione in aula”
   
 
 
Igor Traboni
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Offline Volpe argentata

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #2 il: Novembre 09, 2013, 06:35:34 am »
Quando fa comodo il concepito e' solo un "grumo di materia" e non un essere umano in fase di sviluppo, quando fa altrettanto comodo si parla dell'aborto come di un "trauma per la donna", molte di loro, ammesso che siano in buona fede, dovrebbero far pace col cervello, se il feto e' solo un "mucchio di cellule" (altra definizione letta in giro...) non esiste alcun trauma per la donna in caso di aborto, in caso contrario viene fuori tutta la male fede opportunistica.

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #3 il: Novembre 09, 2013, 07:45:56 am »
Quando fa comodo il concepito e' solo un "grumo di materia" e non un essere umano in fase di sviluppo, quando fa altrettanto comodo si parla dell'aborto come di un "trauma per la donna", molte di loro, ammesso che siano in buona fede, dovrebbero far pace col cervello, se il feto e' solo un "mucchio di cellule" (altra definizione letta in giro...) non esiste alcun trauma per la donna in caso di aborto, in caso contrario viene fuori tutta la male fede opportunistica.

perché secondo te tutte le donne dovrebbero pensare in modo uguale...

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #4 il: Novembre 09, 2013, 09:14:23 am »
perché secondo te tutte le donne dovrebbero pensare in modo uguale...

Quando espongono una linea per la loro battaglia di genere, sì, devono pensare in maniera coerente. Nel silenzio della loro cameretta invece possono pensare quello che vogliono.

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #5 il: Novembre 09, 2013, 09:30:25 am »
Questa non c'entra nulla con la battaglia del genere, ognuna pensa come pensa, e per fortuna nessuna è obbligata pensare come le altre.
Io penso che l'aborto è una trauma e le donne la fanno perché qualcuno (qualcuna) li spinge a farlo o per motivi di salute.
Ravera rapporesenta se stessa, e non credo che rapresenta la maggior parte delle donne.

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #6 il: Novembre 09, 2013, 09:36:28 am »
Questa non c'entra nulla con la battaglia del genere, ognuna pensa come pensa, e per fortuna nessuna è obbligata pensare come le altre.
Io penso che l'aborto è una trauma e le donne la fanno perché qualcuno (qualcuna) li spinge a farlo o per motivi di salute.
Ravera rapporesenta se stessa, e non credo che rapresenta la maggior parte delle donne.

Quello che dici è falso.
Soltanto il 2% ricorre all'aborto in seguito ad uno stupro o ad una malattia propria o del bambino.

La quasi totalità delle donne che abortisce lo fa perchè, pur non volendo figli, scopa senza precauzioni.
Sono tutte imbecilli.

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #7 il: Novembre 09, 2013, 09:55:34 am »
Quello che dici è falso.
Soltanto il 2% ricorre all'aborto in seguito ad uno stupro o ad una malattia propria o del bambino.

La quasi totalità delle donne che abortisce lo fa perchè, pur non volendo figli, scopa senza precauzioni.
Sono tutte imbecilli.

come sono imbecilli quelli che le lasciano incinte e abortire :mad:

e preferirebbero se si tratasse solo di grumi di materia

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #8 il: Novembre 09, 2013, 09:58:27 am »
come sono imbecilli quelli che le lasciano incinte e abortire :mad:

e preferirebbero se si tratasse solo di grumi di materia

No guarda, se c'è una cosa (che poi è una delle tante) in cui l'uomo non conta proprio un ca%%0 è proprio l'aborto.

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #9 il: Novembre 09, 2013, 10:25:06 am »

se non avessi sentito mai in vita mia uomini che hanno costretto le donne ad abortire, o comunque arrabbiatissimi che la ragazza (con chi erano da 2 anni) è rimasta incinta forse ti crederei.
Poi si, probabilmente ci sono anche situazioni dove la donna decide da sola anche se lui avrebbe preferito il bimbo.

Offline Wire

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #10 il: Novembre 09, 2013, 10:47:32 am »
se non avessi sentito mai in vita mia uomini che hanno costretto le donne ad abortire, o comunque arrabbiatissimi che la ragazza (con chi erano da 2 anni) è rimasta incinta forse ti crederei.
Poi si, probabilmente ci sono anche situazioni dove la donna decide da sola anche se lui avrebbe preferito il bimbo.

Guarda, ho a che fare molto spesso con la maternità di un grosso ospedale italiano e nella sala di attesa della legge 194 non ho mai visto un uomo. Solo donne e molto spesso giovani e giovanissime accompagnate dalle madri.

Offline Volpe argentata

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #11 il: Novembre 09, 2013, 12:07:37 pm »

Io penso che l'aborto è una trauma e le donne la fanno perché qualcuno (qualcuna) li spinge a farlo o per motivi di salute.
Ravera rapporesenta se stessa, e non credo che rapresenta la maggior parte delle donne.

Ok, quindi si uccide un essere umano, altrimenti non vedo dove sarebbe il "trauma"...

Online Massimo

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #12 il: Novembre 09, 2013, 12:41:32 pm »
Per difendere il "diritto" delle donne ad abortire ( e tra un pò anche quello dell'infanticidio quando i
piccoli piangono troppo spesso o urlano troppo forte) le femministe devono necessariamente
svalutare il feto. In questo la Ravera è coerente con le premesse del femminismo. La cosa giusta non
è adesso chiederne le dimissioni: era non prenderla in considerazione quando si trattava di mettere
qualcuno/a nel ruolo di Assessore della Cultura del Lazio. A meno che per "cultura" non si intendesse
quella femminista (si fa per dire). E a meno che non si considerasse che nel panorama degli incapaci,
dei corrotti, del ladri e degli amanti dei travestiti nel sottobosco della Regione Lazio una femminista
in fondo non stona. Anzi è un degno completamento della colorita e svariata fauna che prospera colà.

Offline Volpe argentata

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Re:La Ravera definisce i nascituri "grumi di materia" . Chieste le dimissioni .
« Risposta #13 il: Novembre 09, 2013, 15:44:49 pm »
se non avessi sentito mai in vita mia uomini che hanno costretto le donne ad abortire, o comunque arrabbiatissimi che la ragazza (con chi erano da 2 anni) è rimasta incinta forse ti crederei.
Poi si, probabilmente ci sono anche situazioni dove la donna decide da sola anche se lui avrebbe preferito il bimbo.

Noi parliamo quasi sempre di LEGGI, un uomo puo' anche costringere tentare di costringere una donna ad abortire con qualsiasi mezzo, ma per la legge italiana e' REATO, per l'appunto, invece una donna che vuole abortire nonostante il parere contrario non del primo sconosciuto incontrato per strada, ma del MARITO sposato in chiesa e/o in comune puo' farlo tranquillamente, la LEGGE glielo consente, allo stato attuale delle cose quindi nessun uomo puo' obbligare una donna ad abortire senza incorrere nella trasgressione della legge, e per noi e' quello che conta ed interessa.

Offline COSMOS1

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Re:Ravera contro Renzi.Il cimitero dei non nati?"Splatter, superfluo e buffonata"
« Risposta #14 il: Novembre 09, 2013, 17:58:22 pm »
anche la nostra amica, la Terragni, sproloquia: http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2013/10/29/sepoltura-dei-feti-approvata-la-delibera-della-giunta-renzi/

Citazione
La legge 194 sull’aborto ormai è una legge di carta, sostanzialmente inapplicata in gran parte del territorio nazionale: la delibera Renzi, sia pure alleggerita, non va certo nel senso di migliorare le cose. Quando pensiamo a Renzi, pensiamo anche a questo Renzi. E’ mezzo secolo che si combatte, e siamo ancora a questo punto.

la poveretta ritiene che qualora alcune donne abbiano la libertà di seppellire i loro bambini/feti/embrioni (chiamate come volete quella cosa là) ciò metterebbe a repentaglio la libertà delle donne che decidono di abortire quella cosa là.  :wacko:

Perchè, in effetti, la libertà di quelle donne viene messa a rischio anche dall'esercizio della libertà di quei medici che le dovrebbero fare abortire.

Perciò tiriamo le conclusioni:
ci sono libertà di serie A che vanno tutelate
e libertà di serie B che possono, eventualmente, essere tollerate nel caso che non interferiscano con le prime, oibò  :wacko:

Però ci sono anche altre donne che hanno la loro da dire: http://www.elisacalessi.it/dove-il-macabro_1098.html

Citazione
in che modo la libera scelta di una donna può colpevolizzare altre donne? Se si vuol difendere la libertà di una donna, lo si faccia, ma sempre. Anche quella di quelle madri che Terragni, mancando di ogni rispetto, accusa di essere macabre. Il sospetto che mi viene, leggendo il suo blog, è che lei e quanti la pensano come lei, non abbiano a cuore alcuna libertà. Semplicemente vogliono affermare un principio che ritengono giusto. Calpestando la realtà (quell’essere che c’è) e la libertà del singolo, della madre che vuole dargli un luogo dove  dargli riposo. Si chiama, appunto, ideologia. E non c’è nulla di più macabro.
Dio cè
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